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DISTENSIONE NEI RAPPORTI ITALO-BRITANNICI
Roma, 11 luglio 1936 -XIV
L'Ambasciatore di Gran Bretagna mi ha comunicato in forma ufficiale il ritiro
della flotta navale e la diminuzione delle forze aeree inglesi nel Mediterraneo.
Mi ha espresso la fiducia e l'augurio che questo gesto inglese valga a determinare
una forte distensione nei rapporti italo-britannici.
Accordi mediterranei. - Su questo argomento mi ha detto che esiste forse un
malinteso. Gli accordi mediterranei veri e propri sono decaduti col decadere
delle sanzioni. L'Inghilterra invece considera tuttora in forza le dichiarazioni
unilaterali fatte per l'assistenza delle Potenze minori (Grecia, Turchia,
Jugoslavia) in caso di aggressione da parte nostra. Tali dichiarazioni di
assistenza britannica non comportano alcuna contropartita; perciò,
a giudizio di Drummond, non si può parlare di accordi mediterranei.
Gli ho fatto allora rilevare come accordi e dichiarazioni ripetevano indubbiamente
la loro origine dalla tensione verificatasi nel Mediterraneo in seguito al
conflitto italo-etiopico. Ho aggiunto che per chiarire definitivamente l'atmosfera
bisognava che anche queste dichiarazioni, le quali per la loro stessa natura
gettano sospetti di intenzioni aggressive sull'Italia, venissero eliminate.
Drummond ha obiettato che non riteneva facile che si potesse addivenire a
ciò immediatamente poiché, da parte delle Piccole Potenze, esisteva
uno stato d'animo di viva preoccupazione per un eventuale atto di aggressione
o di vendetta italiana. Egli ha detto che qualsiasi dichiarazione nostra che
potesse togliere questo timore alla Grecia, alla Turchia e alla Jugoslavia
varrebbe certamente a facilitare una distensione e l'Inghilterra potrebbe
piú facilmente annullare le dichiarazioni esistenti. Gli ho risposto
che mi riservavo di considerare il suo suggerimento e che all'istante non
potevo dargli alcuna risposta precisa.
Addis Abeba. - Anche Drummond si è lamentato per l'atteggiamento e
il contegno che Graziani tiene nei confronti dei rappresentanti diplomatici
inglesi ed ha protestato per l'invio di alcuni carabinieri nei locali della
Legazione per la soppressione dell'uso della radio. A questo proposito mi
ha lasciato due note che ho passato agli Uffici per l'esame e l'eventuale
risposta.
Locarno. - Ho dato lettura a Drummond della nota inviata all'Incaricato d'Affari
del Belgio. Per quanto concerne il primo motivo del nostro rifiuto a partecipare
e cioè l'esistenza di accordi mediterranei, la questione era già
stata discussa precedentemente. Per quanto concerneva invece il mancato invito
alla Germania, Drummond ha fatto rilevare che la Germania non può venire
considerata alla stregua degli altri Paesi locarnisti, in quanto essa ha mancato
ai suoi impegni derivanti da Locarno.
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