A settanta anni dalla loro redazione ecco per
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SULLA PROSSIMA CONFERENZA DELLE 5 POTENZE
Roma, 24 luglio 1936 -XIV
Ho ricevuto l'Ambasciatore di Francia e gli Incaricati di Affari di Inghilterra
e del Belgio, i quali mi hanno rimesso tre identiche note.
Nel consegnarmi la nota, l'Ambasciatore di Francia, che parlava anche a nome
degli altri due Rappresentanti, ha informato che analoga comunicazione veniva
fatta anche al Governo del Reich, al quale pure veniva rivolto invito di partecipare
ad una prossima Conferenza delle Cinque Potenze.
L'Ambasciatore Chambrun formulava il voto che il Governo italiano avrebbe
senz'altro voluto accettare tale invito per contribuire con la sua opera alla
pacifica ricostruzione in Europa.
Nel ricevere le note ho formulato la riserva di informare opportunamente il
Duce e ho detto che, in linea di massima, qualora gli ostacoli che avevamo
indicati nella nostra nota diretta al Governo belga fossero stati eliminati
- e cioè aboliti gli accordi del Mediterraneo e fatto l'invito anche
alla Germania - l'Italia non avrebbe avuto difficoltà alcuna a riprendere
quella effettiva politica di collaborazione e di ricostruzione che aveva sempre
e tradizionalmente seguita.
Ho detto che avrei fatto conoscere una risposta ufficiale entro breve tempo.
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