A settanta anni dalla loro redazione ecco per la
prima volta in rete i documenti che Galeazzo Ciano
allegava al suo DIARIO





COLLOQUI COL
MINISTRO D'UNGHERIA

 

Roma, 7 settembre 1936-XIV

È venuto a vedermi, di ritorno dall'Ungheria, il Ministro Villani. Mi ha intrattenuto sui seguenti argomenti:
1. Visita del Reggente a Roma. - Il Ministro Villani è stato incaricato dal suo Governo di far conoscere al Duce che il Reggente accetta l'invito con piacere e che, a partire dal 15 ottobre, è pronto a venire a Roma. Resta in attesa di conoscere quale data sarà piú gradita a Sua Maestà il Re e al Duce.
2. Mia visita in Ungheria. - A nome del suo Governo, il Ministro Villani ha tenuto a far sapere che una mia visita in Ungheria riuscirebbe particolarmente gradita. Ha vivamente insistito perché in tale visita io sia accompagnato da mia moglie, alla quale il Governo ungherese vorrebbe riservare particolari accoglienze. Suggerirebbe che in occasione di questa visita - la quale potrebbe aver luogo in novembre - si tenesse a Budapest la riunione dei tre Ministri degli Affari Esteri italo-austro-ungherese, secondo quanto previsto dai Protocolli di Roma. Al ritorno o all'andata potrei sostare a Vienna.
Gli ho risposto che per parte mia mi sembrava che nulla ostasse all'idea di una mia visita a Budapest e che mi riservavo di far conoscere la data e le modalità dopo aver preso le opportune istruzioni dal Duce.
3. Convegno Hitler-Horthy. - Villani mi ha subito dichiarato che il colloquio Hitler-Horthy è stato sopratutto determinato dal desiderio personale del Reggente di conoscere e di entrare in contatto diretto col Führer, Capo di una Nazione per la quale il popolo ungherese ha vivo sentimento di amicizia. La visita è stata sprovvista di carattere politico, tanto è vero che il Reggente Horthy, il quale non tratta mai personalmente problemi politici, non si è fatto accompagnare da alcun Ministro, né da funzionari del Ministero degli Affari Esteri. Durante il colloquio però sono stati toccati i seguenti punti:
a) Accordo austro-tedesco. Il Reggente si è vivamente compiaciuto con Hitler per il raggiungimento dell'accordo che ha determinato uno stato di détente nell'Europa centrale e che ha tolto una preoccupazione grave in Ungheria in quanto ha permesso il ristabilimento di rapporti cordiali fra l'Italia e la Germania, paesi egualmente cari al popolo magiaro. Hitler ha concordato con Horthy e ha detto che è sua intenzione di rendere sempre piú stretti e sicuri i legami che uniscono il popolo tedesco a quello italiano.
b) Comunismo. Il Führer e il Reggente si sono trovati d'accordo nel riconoscere nel comunismo il maggior pericolo per l'Europa e per la pace. Il Führer ha manifestato al Reggente Horthy la sua intenzione di svolgere un'attiva azione anti-comunista. Gli ha detto che in Ispagna opera effettivamente e che a questo proposito era lieto di potergli dare una prova ulteriore dei buoni rapporti esistenti fra l'Italia e la Germania, poiché l'azione in Ispagna di fiancheggiamento del Generale Franco era svolta di comune accordo.
c) Cecoslovacchia. Il Reggente ha trovato vivo risentimento nel Fiihrer contro la Cecoslovacchia. Per quanto questi gli abbia dichiarato di essere pronto a serrare un patto di non aggressione con i cechi qualora questi abbandonino la loro amicizia con la Russia, Horthy ha riportato l'impressione che la Germania si proporrà, non appena ultimati i suoi armamenti, di manifestare con gesto concreto la sua avversità verso la Cecoslovacchia.
4. Società delle Nazioni. - L'Ungheria ha preparato un Memoriale, di cui il Ministro Villani mi ha consegnato copia, relativo alla ríforma del Patto. Tale Memoriale non sarà consegnato subito, ma soltanto in un secondo tempo. Frattanto egli pregherebbe di fargli conoscere per iscritto le nostre eventuali osservazioni o critiche. La Delegazione ungherese a Ginevra sarà diretta da Kànya. Per quanto l'ultima decisione non sia ancora presa, pur tuttavia sembra sicuro che Kànya solleverà la questione del riarmo ungherese. Anche su questo argomento vorrebbero conoscere l'opinione nostra circa l'opportunità o meno di sollevare la questione adesso. La Germania ha assicurato il pieno appoggio diplomatico. Il signor Villani mi ha detto che il popolo ungherese conta a pieno sulle promesse di aiuto piú volte fattegli dal Duce qualora la Piccola Intesa prendesse occasione per mobilitare.
5. Jugoslavia. - Le conversazioni tra il signor Stojadinovic e il Ministro d'Ungheria a Belgrado proseguono attivamente ma con scarso risultato. La Jugoslavia vorrebbe, per venire ad un accordo, che l'Ungheria facesse dichiarazioni di disinteresse nei confronti delle minoranze soggette al regime serbo. Questa dichiarazione non potrà essere fatta dall'Ungheria, anche e sopratutto perché potrebbe a sua volta essere invocata analogamente dalla Romania e dalla Cecoslovacchia. Comunque il signor Villani ritiene che tra l'Ungheria e la Jugoslavia si potrà addivenire gradualmente, e magari temporaneamente soltanto, a una distensione di rapporti.
6. Romania. - Il Governo ungherese ha visto con piacere l'allontanamento di Titulescu; ma adesso è preoccupato dalla crescente influenza delle Guardie di ferro le quali, se andassero al potere, si preparerebbero a svolgere una politica molto dura nei confronti delle minoranze ungheresi. A tale proposito il Ministro Villani sollecitava un eventuale intervento dei nostri rapprescntanti a favore di dette minoranze.
Gli ho risposto che i nostri rapporti con la Romania erano stati nel recente passato piuttosto tesi. Il gesto del signor Antonescu li aveva evidentemente migliorati formalmente, ma per ora non vi era niente di concreto. Comunque a suo tempo, se un nostro intervento apparirà utile ed opportuno, non mancherà di prodursi in favore dell'Ungheria.

 




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