A settanta anni dalla loro redazione ecco per la
prima volta in rete i documenti che Galeazzo Ciano
allegava al suo DIARIO




COLLOQUIO COL MINISTRO
DEGLI ESTERI AUSTRIACO



Roma, 15 settembre 1936-XIV

Nel colloquio che ho avuto ieri col Segretario di Stato per gli Affari Esteri d'Austria, sono stati trattati i seguenti argomenti:

Spagna. - Il Segretario di Stato austriaco mi ha espresso la sua preoccupazione per le condizioni in cui si trovano e verranno a trovarsi in futuro i sudditi austriaci residenti in Ispagna. Da tempo erano avviate le pratiche per la istituzione di una Legazione austriaca in Madrid. Adesso, prima di dare ulteriore corso a tale questione, il Governo austriaco desidererebbe conoscere il nostro punto di vista.
Ho detto a Schmidt che allo stato degli atti consideravo assolutamente inopportuno creare una rappresentanza diplomatica presso un Governo che, con ogni probabilità, tra breve sarà definitivamente spodestato. Se, come tutto lascia supporre, Franco raggiungerà la vittoria, noi potremo opportunamente appoggiare presso il nuovo Governo nazionale, col quale per le ragioni note si stabiliranno i rapporti piú cordiali, i desideri e gli interessi dei cittadini austriaci.

Polonia. - Il signor Schmidt avrebbe voluto conoscere qualche particolare o informazione relativa al risultato conseguito dal Generale Rydz-Smigly nel suo recente viaggio a Parigi.
Gli ho dato lettura del resoconto del colloquio che ha avuto luogo a Venezia tra detto Generale e il Sottosegretario di Stato Bastianini.
Il signor Schmidt, pure ammettendo che qualche miglioramento nei rapporti tra Francia e Polonia si è verificato in seguito a tale visita, ritiene che di sostanzialmente mutato nulla vi sia nella politica polacca.
Avuta da me conferma che le relazioni esistenti tra il Governo italiano e quello di Varsavia sono, particolarmente in seguito al gesto polacco di abolizione unilaterale delle sanzioni, notevolmente cordiali, mi ha espressa l'intenzione del Governo austriaco di accentuare le relazioni già amichevoli che esistono tra Vienna e Varsavia.

Cecoslovacchia. - Gli ho confermato, a sua richiesta, che il modus vivendi commerciale recentemente firmato a Roma non contiene nessuna clausola di particolare vantaggio per la Cecoslovacchia ed è totalmente analogo agli altri accordi commerciali realizzati dopo il 15 luglio coi Paesi ex-sanzionisti. Nessun mutamento è avvenuto, né si prevede, nei rapporti normali esistenti tra Roma e Praga.

U.R.S.S. - Mi ha chiesto se la rottura delle trattative commerciali aveva anche un contenuto politico.
Gli ho detto che le trattative commerciali si erano rotte in quanto la Russia ci chiedeva di deflettere da una linea di condotta adottata verso tutti gli Stati e che tende a condurre al pareggio assoluto la nostra bilancia commerciale. Certamente tale rottura di negoziati ha avuto un riflesso negativo anche nei rapporti politici tra i due Paesi i quali in questi ultimi tempi, particolarmente a causa della rivoluzione spagnuola e dei processi di Mosca, si sono intiepiditi, come lo provano le continue e violente campagne di stampa.

Jugoslavia. - Il signor Schmidt mi ha detto che già più volte il Presidente Stoiadinovic ha fatto conoscere al Cancelliere Schuschnigg il suo desiderio di incontrarsi con lui. Schuschnigg non ha dato risposta in nessun senso perché l'Austria desidera adattare i suoi rapporti con la Jugoslavia a quelle che sono e saranno le relazioni italo-serbe. Ragioni sostanziali di disaccordo tra Austria e Jugoslavia non esistono, tranne la questione absburgica, sulla quale il Governo di Vienna intende d'altronde soprassedere, e l'attrazione che tuttora la capitale austriaca esercita sul popolo croato. Comunque, poiché da molti segni sembra che tra Berlino e Belgrado si tenda a stabilire dei rapporti di particolare cordialità, Schmidt si domanda se non sarebbe opportuno determinare una distensione, che a suo avviso non dovrebbe essere difficile, per attrarre piuttosto Belgrado nell'orbita romana.
Ho detto a Schmidt che anche noi avevamo considerato il problema sotto questo aspetto e che in un prossimo futuro, allorché un nostro nuovo rappresentante diplomatico sarà a Belgrado, avremmo, con le dovute cautele e con molta sicurezza, esaminato quali possibilità vi fossero, e conseguentemente preso una decisione.

Rapporti economici italo-austriaci. - Il signor Schmidt, a nome del Cancelliere Schuschnigg, ha vivamente pregato perché ai rapporti economici tra i nostri due paesi venga mantenuto il carattere attuale. L'appoggio dato in tale campo dall'Italia all'Austria è valso e vale profondamente a difendere l'autonomia e l'indipendenza rispetto alla Germania.
Ho assicurato il signor Schmidt che i rapporti economici tra l'Austria e l'Italia saranno sempre guidati da un criterio politico e improntati allo spirito di amicizia che lega i due paesi.

Riforma del Patto. - Ho confermato a Schmidt che noi non abbiamo preparato nessun progetto di riforma: comunque siamo contrari a qualsiasi modifica del Patto diretta ad aumentare la potenza offensiva della Società delle Nazioni.
Gli ho detto però, secondo quanto Avenol aveva recentemente riferito, che non ritenevo che nella prossima Assemblea il problema sarebbe stato discusso a fondo e nell'intento di raggiungere risultati positivi.

Riunione italo-austro-ungherese a Vienna. - Gli ho comunicato di avere richiesto attraverso il Ministro Villani il gradimento del Governo ungherese a tale riunione. In massima saremmo rimasti d'accordo per fissarla entro la prima decade di ottobre. L'ordine del giorno verrà concordato attraverso le rappresentanze diplomatiche.

 

 



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