A settanta anni dalla loro redazione ecco per
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COLLOQUIO CON SIR ERIC DRUMMOND
Roma, 11 gennaio 1937-XV
Ho ricevuto stamane l'Ambasciatore di Gran Bretagna il quale mi ha fatto le
seguenti comunicazioni:
1. Il Governo britannico informava che era suo desiderio registrare il recente
accordo mediterraneo presso la Società delle Nazioni. Domandava se il
Governo italiano intendeva fare altrettanto. Gli ho risposto che per parte nostra
non potevamo impedire al Governo britannico di regolarsi come meglio credesse;
noi però non avremmo registrato tale atto a Ginevra.
2. L'Ambasciatore Drummond mi ha detto che presso la ex-Legazione britannica
di Addis Abeba si trovano depositate cinque casse contenenti oggetti di proprietà
personale del Negus. Due di esse racchiudono oro per il valore di cinque o seimila
sterline; le altre invece contengono oggetti di valore non rilevante. Il Governo
britannico desiderava richiedere l'autorizzazione del Governo italiano di asportare
tali oggetti dall'Etiopia fino a rimetterli al loro proprietario
Sir Eric Drummond, nel fare tale richiesta, ha insistito sul fatto che i funzionari
britannici avrebbero potuto far partire tali beni senza informarcene, ma valendosi
semplicemente delle loro franchigie diplomatiche. Aveva invece voluto darcene
notizia per debito di lealtà, confidando sulla benevola comprensione
del Governo Fascista. L'Ambasciatore britannico ha anche ricordato un colloquio
nel quale il Duce avrebbe promesso di trattare il Negus con generosità
in seguito ad un gesto che questi avrebbe compiuto nei confronti della stampa
estera.
Ho risposto a Sir Eric Drummond che non era nelle mie facoltà dare una
risposta, che mi riservavo per un prossimo futuro, ma che in linea di massima
dovevo obiettare fin da ora che i beni personali del Negus rimasti in Etiopia
erano soggetti a confisca da parte italiana e che inoltre leggi specifiche vietano
l'esportazione dell'oro dal territorio italiano. Ho fatto in linea di massima
comprendere a Sir Eric Drummond che vi erano molte difficoltà a dare
una risposta affermativa.
3. Sir Eric Drummond mi ha rimesso la nuova nota britannica relativa ai volontari.
Nell'attesa di una risposta egli mi ha detto di essere stato incaricato dal
suo Governo di richiederci se noi avessimo voluto proibire fin da ora, in via
riservata, la partenza di nuovi contingenti di volontari, dato che i recenti
sbarchi a Cadice avevano suscitato profonda impressione.
Ho risposto a Sir Eric Drummond che mentre confermavo le intenzioni del Governo
Fascista di impedire ogni ulteriore partenza non appena realizzate le condizioni
di cui alla nostra nota, non potevo assumere nessun impegno del genere di quello
da lui richiesto. Ciò avrebbe lasciato campo libero ad altri Paesi, che,
confinando per terra con la Spagna, continuano ogni giorno a fare affluire nelle
zone rosse innumerevoli volontari comunisti. Gli ho detto che soltanto dalla
ferrovia di Perpignano ci risultavano trasportati oltre 45.000 uomini in questi
ultimi tempi.
Sir Eric Drummond ha preso atto di quanto gli ho detto ed ha egli stesso ammesso
che oltre 500 persone al giorno - secondo le sue informazioni - traverserebbero
la frontiera franco-spagnuola.
webmaster Fabio D'Alfonso