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AGOSTO 1937
IL CONFLITTO CINO-GIAPPONESE
Roma, 16 agosto 1937 - XV
È venuto a vedermi l'Incaricato d'Affari Ingram il quale mi ha parlato
della situazione in Estremo Oriente e mi ha detto che il Governo inglese desiderava
conoscere se, in virtú della mia esperienza personale, avessi alcuni
suggerimenti da fare circa la situazione che si è prodotta a Sciangai
e che appare cosí simile a quella del 1932. Comunque il Governo inglese
desiderava conoscere il nostro punto di vista sulla situazione e chiedeva se
eravamo disposti a partecipare ad un'azione diplomatica collettiva delle Potenze
Occidentali, per tentare di migliorare la situazione in Estremo Oriente.
Ho risposto ad Ingram che ringraziavo il Governo inglese della cortese richiesta,
ma che non ritenevo di poter dare alcun suggerimento poiché appunto la
mia esperienza cinese mi diceva che in Estremo Oriente anche situazioni apparentemente
simili possono essere invece sostanzialmente differenti. Gli avvenimenti quindi
del 1932 dovevano essere presenti soltanto fino a un certo punto. Per quanto
concerneva poi il nostro atteggiamento generale di fronte al conflitto cino-giapponese,
facevo presente al signor Ingram che l'Italia, essendo legata da amicizia con
ambo i paesi in lotta, intendeva mantenere un atteggiamento strettamente neutrale,
pur esprimendo il voto che una pronta composizione del conflitto potesse venir
trovata. Piú urgente quella nel delicato settore di Sciangai. In tal
senso avevo inviato istruzioni ai nostri Regi Rappresentanti in Estremo Oriente,
evitando poi di dare istruzioni di dettaglio e preferendo affidarmi al loro
giudizio delle situazioni specifiche, dato che appunto la mia conoscenza dei
Paesi e degli ambienti estremo-orientali mi suggerivano l'opportunità
di lasciare fino ad un certo punto mano libera ai Regi Rappresentanti per porli
quindi in grado di fronteggiare gli eventi che si producono con singolare rapidità.
Ho assicurato infine il signor Ingram che, mentre per parte nostra non ritenevamo
il caso di prendere iniziative, saremmo stati disposti ad appoggiare qualsiasi
azione diplomatica delle Potenze Occidentali, che tendesse a ristabilire la
pace e l'ordine in Estremo Oriente o magari a limitare e isolare le zone della
lotta.
Il signor Ingram ha vivamente ringraziato per tale mia comunicazione e durante
tutto il colloquio ha tenuto a mettere particolarmente in rilievo la grande
importanza che l'Inghilterra annette all'amichevole collaborazione dell'Italia
in ogni settore della vita internazionale.
webmaster Fabio D'Alfonso