A settanta anni dalla loro redazione ecco per
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IL PATTO ANTI-COMINTERN
Roma, 20 ottobre 1937 - XV
L'Ambasciatore del Giappone, dopo essersi scusato per il lungo ritardo, mi
ha messo al corrente di quanto si è passato tra lui ed il suo Governo
a proposito del progettato accordo anticomunista tra l'Italia ed il Giappone.
Mi ha detto che in un primo tempo egli aveva ricevuto istruzioni dal suo Governo
di procedere ad un accordo anticomunista con l'Italia, aggiungendo verbalmente
l'impegno d'onore del Giappone di neutralità favorevole e di eventuale
consultazione in caso di conflitto. Stava continuando il carteggio con Tokio
ai fini di trasformare questo impegno verbale in un accordo scritto o in qualche
cosa comunque piú precisa, secondo i desideri che io gli avevo esposti,
quando è stato informato dal suo Governo che la situazione si presentava
sotto un nuovo aspetto dato che il Governo tedesco propendeva per la stipulazione
di un Patto a tre. A tal fine egli mi preannunciava la visita di von Ribbentrop
e m'informava che domani giungerà a Roma anche l'Ambasciatore del Giappone
a Berlino. Altro non poteva aggiungere, non essendo egli a conoscenza di maggiori
dettagli. Ma mi pregava di volere riprendere contatti con lui dopo essermi incontrato
con von Ribbentrop.
Il colloquio tra l'Ambasciatore del Giappone e me è quindi proseguito
su altri argomenti relativi alla situazione in Estremo Oriente ed egli si è
mostrato sicuro dell'immancabile successo militare dei suoi compatrioti.
Per quanto concerne la Conferenza delle Nove Potenze mi ha detto che si rendeva
ben conto della opportunità della partecipazione italiana attraverso
la quale sarebbe stato a noi facile di rendere utili servigi alla causa giapponese.
Ho quindi ricevuto l'Ambasciatore di Germania che accompagnava il signor Raumer,
Capo di Gabinetto di Ribbentrop, col quale avevo già avuto un rapido
contatto lo scorso anno a proposito dell'azione anticomunista. Il signor Raumer
mi ha rimesso lo schema di Protocollo nonché quello di Protocollo supplementare.
Ho domandato al signor Raumer, dato che si trattava di dare la nostra adesione
ad un patto già esistente tra altre due Potenze, se fosse in grado di
farmi conoscere quali altri accordi di carattere confidenziale esistessero fra
Germania e Giappone, dato che di tali accordi mi si è piú volte
parlato anche da personalità ufficiali germaniche.
Il signor Raumer non è stato in grado o non ha voluto rispondere, riservando
a von Ribbentrop di entrare nella discussione di merito. Per parte mia ho ringraziato
della comunicazione ed ho riservato ogni risposta dopo aver preso gli ordini
dal Duce.