A settanta anni dalla loro redazione ecco per
la |
COLLOQUIO CON L'AMBASCIATORE DEL GIAPPONE
Roma, 23 ottobre 1937 - XV
Mi ha chiesto udienza l'Ambasciatore del Giappone il quale desiderava conferma
di quanto gli era stato detto da fonte tedesca circa l'accettazione di massima
del Duce del Patto tripartito anticomunista.
Gli ho detto che in realtà il Duce si era espresso in tal senso con Ribbentrop
e che ormai restava alle Cancellerie di mettersi d'accordo su alcune questioni
secondarie e formali, nell'attesa di un benestare da Tokio, non ancora pervenuto.
L'Ambasciatore ha ripetuto che Tokio è d'accordo in linea di principio
e che si riserva alcune piccole modifiche del testo che ci verranno comunicate
quanto prima. Egli frattanto intendeva ripetere che anche se il Patto italo-giapponese
stava per essere sostituito da un Patto tripartito, l'impegno verbalmente preso
per una favorevole neutralità e una eventuale collaborazione in caso
di difficoltà internazionali, era completamente mantenuto. Aveva istruzioni
di dire che il popolo giapponese non potrà mai dimenticare la prova di
solidarietà che l'Italia sta dandogli in questo momento della sua storia
nazionale e che non lascerà sfuggirsi l'occasione per dimostrare coi
fatti che è pronto ad assolvere totalmente nei nostri confronti il suo
debito di riconoscenza. L'Ambasciatore aggiungeva che era spiacente che per
ora non fosse possibile metter per iscritto un siffatto impegno. L'Italia deve
però credere che la parola giapponese vale quanto qualsiasi documento
formale.
Ho ringraziato l'Ambasciatore di tale comunicazione, della quale ho preso atto,
aggiungendo che, a mio avviso, le circostanze e gli avvenimenti suggeriranno
e determineranno i futuri immancabili sviluppi dell'amicizia fra i due Paesi.
webmaster Fabio D'Alfonso