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NUOVO COLLOQUIO CON L'AMBASCIATORE BRITANNICO
Roma, 12 marzo 1938 - XVI
Questa mattina alle ore 11 ha avuto lmgu il secondo colloquio con l'Ambasciatore
di Gran Bretagna Lord Perth. Riprendendo alcuni punti della discussione che
aveva avuto precedentemente luogo, egli mi ha comunicato:
1. Che il Governo britannico non era ancora in grado di farmi conoscere con
precisione che cosa intendeva per "sostanziale progresso" nel ritiro
dei volontari. Non appena possibile Lord Perth mi avrebbe dato maggiori spiegazioni.
Per parte mia gli ho risposto che noi, allorché avevamo significato la
nostra adesione alla formula britannica, lo avevamo fatto in piena buona fede
e animati dalla migliore volontà. Quindi era nostra intenzione di poter
tradurre in pratica quanto di massima era stato concertato. Ma facevo rilevare
all'Ambasciatore britannico che non solo da noi e da loro dipendevano i lavori
del Comitato di Non Intervento, e che quindi avrebbe potuto presentare grave
svantaggio il far dipendere i risultati delle conversazioni italo-britanniche
dai progressi piú o meno realizzati in seno al Comitato di Non Intervento
stesso. Lord Perth ha concordato e mi ha detto che è proprio su questo
punto che il Governo britannico ha portato la sua attenzione.
2. Per quanto concerne la riserva da me formulata sulla opportunità di
invitare le altre Potenze mediterranee a manifestare la loro solidarietà
per il mantenimento dello status quo nel Mediterraneo, Lord Perth mi informava
che il Governo britannico aveva deciso di mettere temporaneamente da parte tale
questione. Io ho detto che, poiché su questo punto ritenevo la opposizione
italiana di carattere definitivo, suggerivo al Governo britannico di non voler
piú tornare su questa proposta.
Lord Perth mi ha infine rimesso una proposta di formula per quanto concerne
lo scambio di informazioni militari. Mi sono riservato di sottoporla all'esame
dei nostri esperti.
Lord Perth mi ha anche detto che nei primissimi giorni della prossima settimana
giungerà a Roma il signor Rendel, esperto britannico per le questioni
concernenti la Palestina, la Siria e l'Arabia. Egli prenderà contatto
contatto col nostro rappresentante, da me indicato nella persona del signor
Guarnaschelli. Abbiamo concordato con Lord Perth che nei primi giorni della
prossima settimana anche noi cominceremo l'esame, punto per punto, delle questioni
in discussione.
Ho richiamato l'attenzione di Lord Perth sul fatto che l'Inghilterra si propone
di sottoporre all'esame del Consiglio della Società delle Nazioni la
questione del riconoscimento dell'Impero. Ho domandato quale programma avrebbe
l'Inghilterra nel caso che il Consiglio facesse delle difficoltà. Lord
Perth mi ha detto di non essere in grado di rispondere, ma che comunque della
soluzione di tale problema assumeva completa responsabilità il Governo
britannico.
Prima di lasciarmi Lord Perth mi ha chiesto il nostro punto di vista nei confronti
della situazione austriaca e mi ha comunicato la qui unita copia del telegramma
diretto dal Foreign Office all'Ambasciatore britannico a Berlino. Ho risposto
a Lord Perth sulla linea della dichiarazione preparata per la seduta di questa
notte al Gran Consiglio. L'ho anche informato dell'arrivo di un messaggio personale
del Führer, diretto al Duce, contenente punti molto importanti circa la
questione austriaca, specialmente in rapporto alle relazioni italo-germaniche.
webmaster Fabio D'Alfonso