A settanta anni dalla loro redazione ecco per
la |
COLLOQUIO CON L'AMBASCIATORE DI GRAN BRETAGNA
Roma, 18 maggio 1938 - XVI
Ho ricevuto l'Ambasciatore d'Inghilterra, il quale mi ha detto che aveva avuto
istruzioni dal suo Governo di parlare in seguito al discorso pronunciato dal
Duce a Genova. Doveva premettere che la stessa comunicazione era da considerarsi
come una prova della singolare importanza che il Governo britannico attribuisce
all'accordo raggiunto con l'Italia; è appunto in base a questa importanza
che il Governo di Londra si preoccupa delle ripercussioni che il discorso ha
avuto non soltanto in Inghilterra .e in Francia, ma in tutta l'Europa.
Per la prima volta Mussolini parlava dopo la firma degli Accordi italo-britannici.
In Inghilterra gli Accordi erano stati illustrati ed esaltati da Chamberlain
mentre Halifax aveva fatto del pari a Ginevra. Immediatamente era stata presa
da parte britannica l'iniziativa per rimuovere gli ostacoli che si opponevano
al riconoscimento dell'Impero con pieno appoggio della Delegazione francese.
Il Governo britannico si sentiva adesso in dovere di far conoscere che le espressioni
usate dal Duce non erano quelle che a Londra si attendevano. A titolo personale
Lord Perth aggiungeva che si sarebbe augurato che il Duce si fosse espresso
pubblicamente come si era espresso con lui; che l'Accordo aveva una grande importanza
nelle relazioni fra i due Paesi e costituiva un elemento fondamentale della
pacificazione europea.
Non bisogna dimenticare che Chamberlain ha incontrato delle gravissime difficoltà
parlamentari per raggiungere l'Accordo con l'Italia e che anche oggi le opposizioni
non hanno smobilitato. L'argomento principale di cui Chamberlain si è
valso per sostenere la sua politica è stato quello che l'Accordo doveva
effettivamente contribuire a rendere migliore la situazione europea.
Un'altra speranza che ha animato il Governo britannico è stata quella
che l'Accordo fra l'Italia e l'Inghilterra accentuasse la détente fra
Roma e Parigi. Il discorso di Genova ha prodotto una impressione profonda sul
Governo francese e Chamberlain non si nasconde che questa auspicata détente
diviene, adesso, più difficile. In questo modo egli teme che il Governo
che riporterà il maggior successo sarà quello sovietico dato che
Mosca si è adoperata sia a Ginevra che altrove per far sorgere ogni ostacolo
che potesse impedire il riavvicinamento fra l'Italia e la Francia.
Sia Chamberlain sia Halifax hanno invitato l'Ambasciatore Perth a farci conoscere
che loro sono vivamente desiderosi di vedere superate le difficoltà sorte
nei negoziati italo-francesi e che la loro attività è e sarà
sempre diretta ad impedire in Europa la formazione di blocchi avversi su base
ideologica.
Ho risposto a Lord Perth che per quanto concerneva la Gran Bretagna ero sorpreso
delle comunicazioni che egli mi faceva. Le dichiarazioni del Capo del Governo
erano state cordiali nei riguardi del suo Paese e contenevano un alto apprezzamento
dell'Accordo italo-britannico. Non vedevo alcuna divergenza fra le frasi pronunciate
a Genova dal Duce pubblicamente e quelle dette a Lord Perth in occasione del
colloquio del 14 aprile. Ho spiegato inoltre la questione degli applausi intempestivi
delle bambine ed il malinteso cui aveva potuto prestarsi l'ilarità di
una parte del pubblico. Per quanto concerne la Francia, ho invece comunicato
a Perth che il Duce era fermissimo sulla posizione assunta e che è la
seguente: primo: la parola Spagna non dovrà, per nessuna ragione e in
alcun modo, entrare in un eventuale accordo fra l'Italia e la Francia; secondo:
non intende trasformare in accordo a tre quello che è stato l'accordo
bilaterale per il Mar Rosso e l'Arabia. Soffermandomi particolarmente sul primo
punto ho ribadito a Perth tutte le ragioni che hanno indotto il Duce ad assumere
un tale atteggiamento, che deve essere considerato definitivo. Il Governo britannico
se vorrà realmente dare un contributo al progresso dei negoziati italo-francesi,
dovrà far intendere a Parigi che sulla questione Spagna il Duce non intende
per niente modificare la posizione assunta fin dall'inizio delle conversazioni.
Perth, che personalmente ha mostrato una chiara comprensione del punto di vista
italiano, si è riservato di riferire al suo Governo.
webmaster Fabio D'Alfonso