A settanta anni dalla loro redazione ecco per
la |
PRESSIONI SU FRANCO PER UN ARMISTIZIO IN SPAGNA
Roma, 20 giugno 1938 - XVI
Ho ricevuto Lord Perth, il quale, dopo aver detto di essere incaricato dal suo
Governo di dare una risposta a quanto gli avevo comunicato nel nostro ultimo
colloquio in relazione all'eventuale entrata in vigore degli Accordi italo-britannici,
mi ha rimesso, a titolo di appunto personale ed ai fini di una maggiore precisione,
una Nota.
Dopo averne preso visione, premettendo che parlavo a titolo puramente personale,
dato che mi riservavo la comunicazione ufficiale dopo aver preso gli ordini
dal Duce, ho detto a Lord Perth che ero molto scettico sulla possibilità
di accettazione di una delle due proposte britanniche. Lasciando da parte, come
del resto gli stessi inglesi facevano, la possibilità di una evacuazione
unilaterale delle forze italiane, ritenevo che sarebbe stato molto difficile
che il Duce avesse aderito alla proposta di fare pressioni su Franco ai fini
della stipulazione di un armistizio. È noto che Franco è nettamente
contrario ad una tale eventualità. Lo ha fatto conoscere pubblicamente
e lo ha fatto conoscere direttamente a noi alcune settimane or sono. Le recenti
vicende della guerra non erano state certo tali da indurre Franco a modificare
la sua intransigenza. Dovevo rilevare inoltre che, nello stipulare gli Accordi
italo-britannici, non si era mai avanzata l'ipotesi di un regolamento della
questione spagnola attraverso un armistizio, che nella pratica appare oltre
tutto di quasi impossibile realizzazione. Il Duce deciderà circa la risposta
da dare: ma fin d'ora credo che Egli non sia disposto a far pressioni su Franco
nel senso proposto dal Governo britannico, a meno che l'armistizio non sia preceduto
dalla completa resa dei rossi. In tal caso il Duce potrà esercitare la
Sua alta influenza su Franco affinché il trattamento verso i suoi avversari
sia misurato, influenza che potrà invece venire più difficilmente
esercitata quando la fine della guerra avrà luogo per l'inevitabile sconfitta
dei rossi.
Lord Perth è rimasto impressionato da queste mie dichiarazioni e mi ha
detto che la guerra minaccia di durare ancora un anno o forse più. Mi
domandava se di fronte a questa prospettiva non avevamo anche noi l'interesse
di arrivare ad un compromesso qualsiasi che pur non assicurando il potere a
Franco, avrebbe avuto come punto fermo la eliminazione della possibilità
di un Governo comunista in Spagna.
Ho risposto, sempre a titolo personale, che il mondo avrebbe ormai dovuto avere
molte prove della lealtà e della fermezza della politica mussoliniana
per non coltivare simili assurde idee. Lord Perth mi ha quindi rimesso il secondo
appunto, illustrandolo verbalmente ed ha insistito sulle solidità delle
relazioni tra Francia e Inghilterra ed ha nuovamente raccomandato una pronta
ripresa dei negoziati.
Anche su questo argomento sono stato molto esplicito nella mia risposta, e,
pur riservando ogni ulteriore o nuova decisione al Duce, ho detto a Lord Perth
che l'atteggiamento tenuto dalla Francia durante l'inizio dei negoziati Ciano-Blondel,
atteggiamento che ha svelato il vero movente della sua politica, nonché
l'attività svolta in Spagna e le pretese affacciate in ogni settore mi
inducevano a considerare le trattative con la Francia non soltanto sospese,
ma piuttosto rotte.
Lord Perth ha replicato che il Governo francese, che si dichiara estremamente
offeso ed irritato nei confronti dell'Italia per il modo con cui ha agito, potrebbe
prendere delle decisioni drastiche nei confronti della questione spagnola ed
arrivare ad aiutare più apertamente e su più vasta scala i rossi.
Ho risposto a Lord Perth che una tale decisione francese comporterebbe un immediato
riesame della nostra politica in Spagna e che sarebbe la Francia il Paese sul
quale dovrebbero gravare tutte le responsabilità di un'acuta crisi.
Dopo aver brevemente parlato, in seguito a richiesta di Perth, dei recenti colloqui
di Venezia, sono rimasto d'accordo con l'Ambasciatore britannico che gli comunicherò
una risposta ufficiale nei prossimi giorni, quando avrò avuto gli ordini
dal Duce.
webmaster Fabio D'Alfonso