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COLLOQUIO CON L'AMBASCIATORE BRITANNICO PERTH
Roma, 22 settembre 1938 - XVI
Ho ricevuto l'Ambasciatore d'Inghilterra, di ritorno da un lungo congedo trascorso
in patria. La sua visíta era per riprendere contatti e non aveva alcun
obiettivo specifico. Parlandomi della situazione egli mi ha detto che nonostante
le buone prospettive determinate dall'iniziativa di Chamberlain, egli non è
ancora assolutamente ottimista perché teme che i tedeschi vogliano andare
troppo oltre nelle loro richieste e forse nella loro eventuale azione. Alcuni
giornali parlavano dell'eventualità di un invio di forze tedesche a Praga:
se ciò fosse vero, la situazione apparirebbe di nuovo oscura poiché
in tal caso è probabile che la Francia passerebbe all'azione e l'Inghilterra
la seguirebbe. Chamberlain ha fatto del suo meglio per salvaguardare la pace,
ma non bisogna nascondersi che egli è molto osteggiato in patria e che
dopo un primo momento di sbandamento, le opposizioni si sono riprese ed hanno
organizzato un'offensiva in forza contro il Primo Ministro. La Nazione è
unanime nel ritenere che qualora la Germania volesse spingere le sue ambizioni
al di là dei termini segnati dalla giustizia, bisognerebbe risolvere
la partita con le armi.
Per parte mia ho detto all'Ambasciatore d'Inghilterra che noi, come già
era stato ripetutamente e inequivocabilmente espresso dal Duce, intendevamo
che la soluzione del problema cecoslovacco fosse integrale e che cioè
anche l'Ungheria e la Polonia avessero la debita soddisfazione. A nostro avviso
sarebbe infatti puerile e pericoloso risolvere il problema sudetico e lasciare
ancora aperta la questione delle minoranze magiare e polacche, capaci in un
breve giro di tempo di mettere nuovamente in pericolo la pace d'Europa. Lord
Perth mi ha detto che egli è perfettamente d'accordo con noi. Non sa
però quali siano le proposte che Chamberlain avanzerà al Führer,
quindi non è in grado di far conoscere le intenzioni del suo Governo.
A titolo personale mi ha chiesto se noi saremmo disposti a garantire le frontiere
della Cecoslovacchia, dopo che tutte le questioni delle minoranze fossero state
risolte e la rimanente Repubblica cecoslovacca fosse stata neutralizzata col
sistema svizzero.
Ho risposto a Lord Perth che un tale problema non era stato ancora da noi esaminato
e che quindi non potevo dargli alcuna risposta ufficiale. In via personale potevo
però dirgli che ritenevo che la questione avrebbe potuto venire esaminata
con la massima benevolenza. Quello che intanto potevo escludere in forma assoluta
era un'eventuale garanzia italiana prima della liquidazione delle questioni
magiara e polacca.
Nessun'altra questione è stata discussa con l'Ambasciatore d'Inghilterra.
webmaster Fabio D'Alfonso