A settanta anni dalla loro redazione ecco per
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COLLOQUIO COL MINISTRO D'UNGHERIA
Roma, 23 ottobre 1938 - XVI
Il Ministro di Ungheria ha ricevuto istruzioni dal suo Governo di comunicarci
che, data l'impossibilità di procedere immediatamente all'arbitrato,
a Budapest si prende nuovamente in considerazione la eventualità di nuovi
contatti diretti con i cechi. Tali conversazioni verranno però riassunte
in una atmosfera di assoluto scetticismo: si ritiene che dopo uno o due giorni
di negoziati, esse saranno nuovamente interrotte.
A Budapest si ha altresí l'impressione che la Francia e l'Inghilterra
sarebbero favorevoli all'arbitrato dell'Asse, intendendo questi Paesi di non
occuparsi piú oltre delle vertenze ceco-magiare. Poiché da parte
della Germania l'idea dell'arbitrato non è stata accolta con incondizionato
favore, ma in pari tempo non è neppure stata del tutto scartata, il Governo
ungherese ritiene che, qualora l'Italia insistesse presso Berlino, il progetto
di una soluzione arbitrale potrebbe venire adottato. Al momento opportuno il
Governo ungherese si riserva di farci nuovamente conoscere i suoi desideri onde
ottenere il nostro aiuto. Per ora si tratta soltanto di facilitare eventualmente
la formazione di un'atmosfera favorevole all'arbitrato dell'Asse.
Il Ministro Villani mi ha anche confidenzialmente informato del dissidio Ribbentrop-Darànyi,
causato da una diversa interpretazione delle condizioni di soluzione della vertenza
ceco-magiara fissate a Monaco. Gli ungheresi insistono nel dire che le carte
in tavola non sono state cambiate da loro, bensí dai tedeschi. Darànyi
avrebbe sempre affermato l'assoluta necessità di cessione all'Ungheria
delle tre città orientali, mentre Ribbentrop dice il contrario. La tesi
ungherese sarebbe suffragata da testimonianze dello stesso ministro di Germania
a Budapest il quale però, per evidenti ed ovvie ragioni, non può
rendere pubblica tale sua asserzione.
webmaster Fabio D'Alfonso