Registro degli Atti di morte
di 98 alpini
del 5° Reggimento Divisione Tridentina
 
 

      La Divisione TRIDENTINA discende dal 2° Raggruppamento Alpino, attuato per volontà della legge 7 gennaio 1923 voluta dal nuovo Governo Mussolini nell'ambito del riordino delle forze armate. Nel successivo 11 marzo 1926 viene costituita la 2a Brigata Alpina, con il 5°, 6° e 7° Reggimento; per sostenerne la potenza di fuoco gli si aggiunge anche il 2° Artiglieria da montagna.
    In ottobre dello stesso anno il comando della brigata si denomina Comando Superiore Alpino che il 10 settembre 1935 dà vita alla Divisione Alpina "Tridentina" vera e propria. La cui ossatura definitiva la si puo' intendere formata dal 5° e 6° Reggimento Alpini, e dal 2° Reggimento Artiglieria Alpina.
    Tra i battaglioni della Tridentina più generosi di gloria possiamo annoverare il Vestone, il Morbegno, ed in particolare il Tirano e l’Edolo di cui fanno parte questi documenti.
     Nella Seconda Guerra Mondiale la divisione è impegnata su vari fronti, Occidentale, Balcanico, Russo. Entrata a far parte dell'ARMIR, durante l'inverno 42-43 e’ protagonista dello sfondamento della sacca a Nikolajevska, episodio determinante per consentire il ritorno in patria degli italiani superstiti.
     La Divisione viene sciolta nel settembre 1943 a seguito dell'armistizio, per non incorrere nell'arresto e deportazione in Germania cui l'avrebbe condotta l'Operazione ACSE guidata da Rommel.
Dirigono le azioni belliche della Tridentina il generale Gabriele Nasci, Ugo Santovito, Luigi Reverberi, che fu l'ultimo comandante sino al 1943.

I documenti che seguono, gli atti di morte in originale, si riferiscono proprio alle vittime della battaglia di Nikolajevska ed in particolare a quelle dei battaglioni Tirano ed Edolo (del 5° Reggimento).

 
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