Nota
Nato il 24 febbraio 1891 a Maniglia di Perrero vicino Pinerolo. Capo
di Stato Maggiore della Julia dal 1937 al 1941. Con la costituzione
dell'ARMIR è in Russia agli ordini del generale Gabriele Nasci che
della Julia è divenuto comandante.
Verso fine gennaio 43, casualmente al comando del battaglione Edolo
della Divisione Tridentina è uno degli eroi di Nikolajevska,
estremo tentativo italiano di uscire dalla morsa accerchiante russa, conseguente
alla disfatta di Stalingrado. In questa occasione il generale Martinat
combatte con coraggio fino al sacrificio, rimanendo indelebili nella mente
dei suoi alpini il grido "Con l'Edolo sono nato, con l'Edolo voglio
finire!" con cui scalda gli animi, correndo innanzi a piedi con il
fucile tra le mani.
Più tardi è trovato morto con un buco in fronte sulle
rotaie della ferrovia di Nikolajevska. Nonostante le preponderanti forze
russe gli alpini della Tridentina, merito della sua determinazione, - ma
anche per il sacrificio della Julia e della Cuneense - riescono
a rompere l'accerchiamento, aprendosi un varco per l'Italia. E' il 26 gennaio.
Il 3 Aprile 1943 - per il suo eroismo - il generale Giulio Martinat
è insignito della CROCE DI GUERRA alla memoria da parte dei germanici.
I fogli che qui seguono sono tratti da un opuscolo a firma di Cesare Gay pubblicato dalla Comunità Valdese, alla cui gente il nostro eroe apparteneva; e sono parte di quell'insieme di documenti del Battaglione Edolo e Battaglione Tirano recuperati fortunosamente in una discarica di rifiuti in Alto Adige, materiali che comunque troverete nelle pagine di questo sito. (E.C.)