" Viaggio nei Misteri di Leonardo da Vinci,
luoghi, incontri e curiosita'"
edito da 'Ancora
" L'avvio del libro " Viaggio nei misteri di
Leonardo, luoghi,incontri e curiosita" trae spunto da un frase di Albert
Camus " Ci sono persone che possono essere circumnavigate ma non esplorate"
?
" Questo libro vuole essere un'occasione e una guida per tutti per riscoprire
l'originale personalita' dell'artista sfatandone le recenti riletture scandalistiche.
Letture
basate su una conoscenza superficiale e su molti fraintendimenti perche' la
personalita' di Leonardo da Vinci sfugge a ogni schema. L'unico grande mistero
del maestro e' quello dell'arte e degli artisti e della sua intima, profonda
spiritualita', che e' continuamente stimolata dall'osservazione della natura
"
" Nel libro si ripercorre un itinerario sulle orme di Leonardo da Vinci
dall'Italia alla Francia ? "
" Cinque sono le tappe che propongo per questo viaggio nella vita di
Leonardo : Vinci e Firenze , in Toscana, dove ha passato la sua giovinezza
, Milano e Roma dove e' diventato maturo , per poi arrivare in Francia ad
Amboise, dove ha trascorso i suoi ultimi tre anni di vita.
Il lavoro di ricerca e di documentazione e' stato molto impegnativo e ho fatto
del mio meglio per i tempi e il budget messo a disposizione .In questo mio
percorso ho incontrato e intervistato alcuni studiosi di Leonardo da Vinci
che mi hanno raccontato il loro punto di vista , le loro curiosita' su questo
grande artista e scienziato del nostro Rinascimento.
Un vero uomo universale, un uomo del suo tempo , ma unico nel suo modo di
essere. Leonardo sa combinare l'arte e la scienza ,sa passare dalle cose piu'
frivole a quelle piu' serie, attraversa il passato per arrivare al futuro."
" Da dove incominciamo il nostro viaggio ?"
" Partiamo dalla Francia , da Amboise , a due ore e mezzo di auto da
Parigi , nel cuore della Loira. Davanti a noi il castello Le Clos-Lucé
con un prato in pendio, tanti alberi, un grande parco e un fiume pieno di
pesci.
E' un maniero del 1400 l'ultima casa di Leonardo
Qui ha vissuto i suoi
ultimi tre anni , come " primo pittore,ingegnere e architetto"circondato
dal prestigio e dall'affetto del suo amico re Francesco I
Questo piccolo castello per l'aristocrazia francese e' sempre stata la dimora
dell'infanzia, dell'amore, degli incantesimi .Qui sono state allevate le madri,
le sorelle, le spose dei sovrani francesi e Luisa di Savoia ha preparato lo
stesso Francesco I a diventare re
Dal 1802 e' un monumento storico, una casa aristocratica sopravvissuta alla
violenza della Rivoluzione.
La dimora da due secoli appartiene alla famiglia dei Conti Saint Bris
Qui, il 9 luglio 1952, Madeleine Saint Bris ha ospitato Angelo Roncalli, nunzio
apostolico a Parigi , futuro Papa Giovanni XXIII, venuto ad assistere ad una
cerimonia commemorativa di Leonardo da Vinci.
Quello che colpisce ancora e' l'autenticita' della sua atmosfera
Gonzague
Saint Bris, giornalista e storico francese, ha scritto un curioso libro "
L'enfant de Vinci", dove ci racconta la sua infanzia trascorsa in questo
castello insieme a tutta la sua famiglia
Ma perche' il destino di Leonardo lo ha portato fino qui in Francia ?..Ve
lo lascio scoprire con la lettura del libro
Un accenno e un consiglio per una sosta d'obbligo alla incantevole Cappella
di Saint-Hubert , vicino al Castello reale di Amboise
qui si trova la
tomba del maestro.
Sappiamo che il destino si e'sempre accanito contro Leonardo anche dopo la
sua fine. Incredibile questa storia: esiste infatti una copia dell'atto di
inumazione, depositata nella collegiata reale di Saint-Florentin, ad Amboise,
in data 12 agosto 1519.
Probabilmente al corpo di Leonardo da Vinci si e' dato prima una sepoltura
provvisoria al corpo, poi quella ufficiale. Pochi decenni dopo , le guerre
di religione hanno provocano alcuni scempi.
Tre secoli dopo, nel 1802, Napoleone fa restaurare i monumenti d'Amboise ,
mal ridotti a causa del tempo e della furia rivoluzionaria. Il senatore incaricato
fa demolire la Cappella di Saint-Florentin. Usa le pietre sepolcrali per riparare
il castello. E il piombo di alcune bare viene fuso. Ma qual'e' la bara di
Leonardo ?
Nessuno lo sa. Cosi' nel 1863 un poeta si mette a scavare la' dove una volta
c'era la cappella di Saint-Florentin e trova uno scheletro, vicino al quale
c'e' una lastra con scritto : EOS DUS VINC. Forse voleva dire " Leonardus
Vincius?"Il teschio e' molto grande, una misura giusta per contenere
un cervello eccezionale. Viene fatto un calco perche' lo si possa esaminare
a Parigi. Le ossa sono prima smarrite poi ritrovate dal Conte di Parigi ,
che le fa seppellire nel 1874 nella Cappella di Saint-Hubert ad Amboise, dove
oggi si trovano . I frammenti dell'antica lastra dissotterrata sono riprodotti
in una stampa presso la Biblioteca Nazionale di Parigi. E' tutto quello che
rimane di questa storia. E come in vita , anche in morte la figura di Leonardo
da Vinci resta sotto il segno dell'enigma e del mistero."
"Nel libro sono contenute sorprese aneddoti , testimonianze e verita'
finalmente rivelate sulla vita di Leonardo da Vinci : quale tra queste l'ha
maggiormente colpita ?"
" Uno dei misteri piu'intriganti sulla sua vita riguarda la origine di
sua madre. C'e' un'ipotesi molto interessante che ho scoperto a Vinci , paese
natale di Leonardo. Il professore Alessandro Vezzosi, direttore del Museo
Ideale mi ha raccontato : "
un vecchio studioso locale mi ha confessato
i suoi dubbi, secondo lui piu' che una serva , la mamma di Leonardo era una
schiava non italiana. In quegli anni in Toscana ce ne erano tantissime e non
avevano diritti.
Ecco perche' non aveva il nome patronimico la mamma di Leonardo: probabilmente
era una convertita e la maggior parte di esse si chiamavano Caterina come
Lei
io non sono in grado di dire se la madre di Leonardo era araba, ebrea,
circassa e se era una schiava perche' non ho i documenti , il contratto d'acquisto.
Forse non lo troveremo mai."
" Ma e' vero che proprio a Milano Leonardo ha poi riincontrato la madre
? "
"In quegli anni troviamo scritto su uno dei suoi taccuini" Caterina
venne a di' di luglio 1943." Forse si tratta di sua mamma , che vedova
e priva dell'appoggio del figlio legittimo e' stata chiamata a Milano da Leonardo.
Ma non ci sono altre notizie , fino a un anno dopo , quando Leonardo parla
del suo funerale.
La data e la causa della morte della madre di Leonardo sono ancora ignoti
.Il ritrovamento del suo atto di morte e' in un registro dell'Archivio di
Stato di Milano che ci rivela che e' morta il 26 giugno 1494 . Importantissima
e' l'annotazione del luogo del domicilio .Questa donna e' residente nel quartiere
di Porta Vercellina nel territorio della parrocchia dei Santo Nabore e Felice,
era ospite di suo figlio e quindi eccoci svelato l'indirizzo della casa di
Leonardo da Vinci. Ma con lei scompare anche il suo segreto"
" Milano , alla fine del Quattrocento , e' il prototipo della citta'
nuova. E il ruolo di Leonardo e' stato fondamentale perche' ?"
"Perche' grazie ai disegni, agli studi, ai dipinti e alle sue riflessioni
il duca Ludovico il Moro acquistera' "la fama eterna,insieme colli abitatori
della citta' da lui edificata o cresciuta."Gia' dal 1494 , quando diventa
duca ,Ludovico il Moro si fa promotore del primo piano regolatore della citta'.
Rende cioe' esecutivo il programma urbanistico di Leonardo che ha forti connotazioni
sociali. Attraverso le riforme edilizie il maestro propone di risanare la
citta' dalle spaventose condizioni igieniche che avevano favorito il propagarsi
della peste nel 1485-86. Individua il borgo fuori porta Vercellina come idoneo
al decentramento di una nuova organizzazione di edifici e allo sfruttamento
delle abbondanti risorse idriche , risolutive per Leonardo nel risanamento
igienico ed estetico di Milano.E non e' un caso che le uniche rappresentazioni
grafiche di Milano dell'epoca sforzesca sono le piante di Leonardo contenute
nel Codice Atlantico ( f.199) e nel Codice di Windsor ( n.19.115). Sono una
rappresentazione del sistema dei canali e dei corsi d'acqua che attraversano
la citta'. Danno un'idea precisa dell'impianto delle strade primarie e del
borgo delle Grazie vicino al giardino del Castello.
In una nota del 1 aprile 1499 , Leonardo esprime la sua soddisfazione. Il
duca gli ha donato un terreno e finalmente vuole costruirsi una casa. Ma ancora
una volta il destino della sua vita si complica."
" Lei parla di intima religiosita' di Leonardo da Vinci , che cosa vuole
dire ?"
Rimaniamo a Milano, nel suo centro storico
siamo davanti alla pittura
murale piu' famosa al mondo : il Cenacolo di Vinci
Chiunque sia stato
qui dal Cinquecento a oggi non ha potuto resistere alla magia di questa scena
e alle meditazioni che suscita. Vale la pena di fare questo viaggio a Milano
sulle tracce di Leonardo anche solo per vedere quest'opera. Il visitatore
del Cenacolo si ritrova davanti a una coinvolgente contemplazione sull'Eucarestia,
uno dei misteri centrali della fede cristiana, " il pane per tutti"
, segno della Misericordia di Dio dalla quale nessuno e' escluso.
Camminando dentro il convento del complesso di Santa Maria delle Grazie ,
sede di devozione mariana, si fa un cammino che ripercorre i misteri del cristianesimo.
Tutto il luogo e' un luogo metaforico per favorire la contemplazione spirituale
.Camminando dentro il convento verso la chiesa ,si entra in un percorso che
va dall'Ultima cena alla crocefissione , alla resurrezione. Un cammino che
ripercorre i misteri del Cristianesimo. E Leonardo ricostruisce sapientemente
la scena dell'Ultima cena , favorendone lo scopo di contemplazione spirituale,
esprimendo nel modo piu' profondo il suo sentimento religioso.
Immaginiamo i frati domenicani che, entrando ogni giorno nel refettorio, si
trovano sempre al centro della narrazione evangelica. Il tempo e' quello tra
la sera di giovedi' e il pomeriggio del venerdi' santo. Lo spazio e' Gerusalemme.
Il refettorio e' il percorso di passione tra due luoghi , uno interno e uno
esterno alla citta' di David.
Con grande abilita' Leonardo dipinge la fisionomia umana e spirituale degli
apostoli che affiancano Gesu'.Ma come mi racconta il critico Rodolfo Papa
, che ci accompagna in questa visita, Leonardo costruisce la scena senza chiudere
l'azione, la lascia sospesa. Giuda rappresentato con la borsa di denari ,
che lo contraddistingue , non e' isolato, ne' ha un diavoletto che gli entra
nell'orecchio, e neppure e' individuato dall'assenza di aureola , in quanto
nessun apostolo la possiede. Il punto cardine della predicazione domenicana
e' il libero arbitrio
Giuda e' silente, muto nel suo peccato , scomposto
e disequilibrato rispetto agli altri apostoli che pero' mantengono nel dialogo
reciproco un atteggiamento ordinato
Giuda e' un uomo che segna la sua
condanna con le sue scelte e cosi' rappresenta un monito, uno stimolo alla
prudenza e un invito alla riconciliazione. E lasciatemi ricordare anche un
episodio particolare nella storia di quest'opera:il 13 e 14 agosto 1943 i
bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale hanno distrutto parzialmente il
convento , ma la parete del Cenacolo e' rimasta intatta, si puo' dire quasi
un miracolo! Non sono un teologo , ma Leonardo sottolinea l'autenticita' e
l'intensita' di una vita spirituale. E questo e' molto importante per capire
il suo comportamento , soprattutto nei momenti di crisi e di difficolta'.
Leonardo crede in Dio e lo scopre nella bellezza della Luce, nel moto dei
pianeti, all'interno del corpo umano.
A chi lo rimproverava di dedicarsi all'arte la domenica ,invece di fare il
riposo, lui rispondeva:"L'arte e' una maniera di conoscere le opere del
Creatore,come tale e'una maniera di rendere omaggio o di rispettare il Creatore
molto piu' di quanto non fanno gli altri."
Vi lascio alla lettura del mio libro , se lo vorrete, ma vi
anticipo, in questa intervista , alcune frasi per farvi riflettere sulla spiritualita'
di Leonardo da Vinci citando le sue parole :
" La pittura e nipote di essa natura e parente di Iddio.
Chi perde il vedere, perde la veduta e la bellezza dell'Universo e resta a
similitudine di uno che sia chiuso in vita in una sepoltura, or non vedi tu
che l'occhio abbraccia la bellezza di tutto il mondo ?"
" L'arte e' una maniera di conoscere le opere del Creatore e come tale
e' un omaggio al Credo."
" Il carattere divino della pittura fa si' che l'anima della pittura
si trasformi in un'immagine dell'anima di Dio."
Lei scrive del " Sogno d'Oriente"di Leonardo ?
" Si', quello che e' sicuro e' che Leonardo ha avuto un dialogo molto
forte con l'Oriente . E per Oriente si intende il mondo mediterraneo orientale,
dalla Grecia in la'.Come mi ha confermato il prof. Vezzosi : il punto nodale
poteva essere Costantinopoli , un crocevia importante tra Europa e Asia. Le
ipotesi sono tante. Per me la piu' attendibile e' , come ho detto all'inizio,
che Leonardo fosse figlio di una schiava orientale, proveniente appunto da
Costantinopoli. Ma questo e' relativo, non e' sostanziale, la cosa indubbia
e' il grande interesse di Leonardo per la cultura orientale.
Parliamo dell'India come dell'Egitto, senza escludere, anche se non abbiamo
tracce , i possibili rapporti di Leonardo con la Cina. Pensiamo alle sue macchine
volanti , all'idea dei cervi volanti e alla tecnologia cinese."
" Cosa vuole ricordarci con questo piccolo libro e con questo itinerario
?"
" Uno dei miei intenti e' stato quello di dare ai lettori delle riflessioni
, delle suggestioni perche' ognuno possa farsi la sua ricerca su Leonardo
al di la' di quello che e' deciso da chi gestisce la cultura e la politica
, che e' sempre piu' dominante.
Il libro segue la traccia di un carnet da viaggio : chi volesse ripercorrere
lo stesso itinerario, non avra' difficoltà a tradurlo in pratica dal
vero.
Condivido queste riflessioni del professore Vezzosi :" la Storia tende
a classificare Leonardo da Vinci come un omosessuale ,come un alchimista,
oppure come un pensatore contrario alla religione
ma il maestro e' soprattutto
un artista e l'Arte e' fatta di cose imprevedibili. Non ci si deve stupire
, ma non si tratta del mistero dei Templari o della setta segreta, e' solo
il mistero dell'Arte. Su di Lui possiamo affermare una cosa e poi trovare
la sua contraddizione, per negarla e rovesciarla."
Oggi si parla molto di Leonardo , ma di lui si conosce pochissimo, diciamo
che la sua immagine viene usata come veicolo commerciale.
E allora invito i lettori a dare piu' attenzione alla qualita' della cultura
italiana e piu' attenzione alla nostra tradizione italiana ed europea che
e' incarnata da Leonardo da Vinci.
Torniamo a visitare l'Italia , ma non solo come un museo da visitare e ammirare
, e coltiviamo le nostre tradizioni come una realta' viva che ci ispira e
ci sostiene."
" Nell'ultima sezione del libro , intitolata " Parole di Leonardo
" si riportano per cosi' dire "in chiaro"ovvero " decriptate"le
citazioni del grande Genio codificate nel testo all'inizio di ogni capitolo
: quale -o quali- di queste frasi ritiene piu' vere ?"
" Io amo concludere le presentazioni che faccio del libro con la frase
di Leonardo che piu' mi ha colpito e che sento molto attuale : " Chi
puo' vincere l'odio ? Solo l'amore!"
webmaster Fabio D'Alfonso