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LA FaD A CHIETI (2001/2004): RIFLESSIONE, PROGETTUALITA’, ESPERIENZA

 

di Franco Blezza

(Facoltà di Scienze Sociali – Università “G. d’Annunzio” – Chieti)

 

 

 

 

L’Università “Gabriele d’Annunzio”, il campus universitario e la città di Chieti

L’Università di Chieti, intitolata a Gabriele d’Annunzio, è stata istituita nel 1965 come “Libera Università”, ed è stata statalizzata  dal 1982. Il rettorato, le segreterie, gli uffici amministrativi, le strutture sanitarie e il grosso delle Facoltà e dell’offerta didattica sono concentrati del campus sito in località “Madonna delle Piane” a Chieti Scalo, costruito in più lotti a partire dagli anni ’60. Nella vicina Pescara, nel frattempo, hanno trovato sede le Facoltà di Economia e Commercio e di Architettura; talune attività didattiche e di ricerca, inoltre, erano state decentrate in località delle due province (Lanciano, Torre dei Passeri, Torrevecchia Teatina, Vasto) ed ulteriori decentramenti sono stati messi allo studio negli ultimi anni.

Nel 2001/02, l’ateneo teatino annoverava 21.793 iscritti (per circa 2/3 femmine); la Facoltà di Lettere e Filosofia, con i suoi 4.534 iscritti, era la più numerosa tra quelle ospitate nel campus, di poco inferiore solo ad Economia e Commercio. Del resto, Chieti ospitava la gran parte degli studenti pur essendo una cittadina di poco più di 50.000 abitanti.

Va tenuta attentamente presente, fra l’altro, la particolare conformazione territoriale della regione Abruzzo, fortemente montuosa e con la popolazione ampiamente diluita. A questi problemi corrisponde una fondamentale inadeguatezza dei collegamenti ferroviarii, tutti risalente all’Ottocento e non sostanzialmente modificati, salvo che sulla linea costiera, rispetto alla quale Chieti è discosta. La linea ferroviaria Pescara-Roma, in particolare, è stata completata nel tratto Sulmona-Roma nel 1889, mentre il tratto Pescara (già Castellammare Adriatico) – Sulmona, parte della linea diretta a Napoli che passa per Chieti, è di costruzione ancora precedente; essa è tutt’ora a binario unico; questa linea passa relativamente vicino al campus, ma i lavori per istituire una fermata in corrispondenza, rispetto alla stazione ferroviaria di Chieti Scalo che è relativamente distante, sono ancora oggi allo stato di progetto.

Fattori contestuali come questi rendevano assai più gravi i problemi di frequenza che si registrano in tutte le sedi accademiche italiane presso le Facoltà di Scienze dell’Uomo e della Cultura, che sono ben noti, come il complesso delle numerose e diversificate cause, e come il complesso delle conseguenze negative circa le effettive possibilità degli studenti di fruire di quanto l’Università ha da offrire.

La risposta a questi problemi è stata data, in un numero di casi crescente e che in alcune sedi tende a generalizzarsi, in termini di numero programmato. Questa metodica di linitazione degli accessi può essere riferita al mercato del lavoro, per lo meno nei casi nei quali vi sia una corrispondenza operazionalizzabile tra i titoli di studio e determinate professioni strutturate o, meglio, ordinate; oppure a limiti ben precisi delle strutture  accademiche, in tutti i casi, Ma una tale limitazione degli accessi, operante da anni in particolare nella Facoltà di Medicina e Chirurgia, non è mai stata adottata nella Facoltà di Lettere e Filosofia teatina, neppure nell’unico corso corrispondente ad una professione ordinata vale a dire il D.U., poi laurea triennale, in Servizio Sociale.

Comunque, era politica di tutto l’Ateneo un investimento potente nelle nuove tecnologie per la formazione a distanza e per la differenziazione dell’offerta didattica. L’Università “d’Annunzio” aveva da anni in alta cura il sito Internet, presso il quale erano già allora (e da tempo) disponibili molti servizi agli studenti, tra i quali cospicui materiali on-Line provenienti da tutte le Facoltà e di diversa tipologia mediatica. Essa inoltre, non aderendo al Consorzio Nettuno, aveva stipulato una convenzione con i Network regionali “Telemare” e “Rete 8” per la trasmissione di lezioni televisive. Ed ancora, aveva in corso di rafforzamento delle strutture specifiche per l’E-Learning presso il Palazzo dei Baroni, nel vicino paese di Torrevecchia Teatina, sede del centro di ricerca C.Edu.C. (Continuing Education Center) e di varie altre iniziative di ricerca e di didattica, compreso il Dottorato d’Ateneo in E-Learning Developement and Delivery.

I precedenti immediati (a.a. 2001/2002)

Nel quadro del potenziamento dell’offerta didattica, e della sua migliore articolazione anche con riferimento ai settori di ricerca di pertinenza diversificata, la Facoltà di Lettere e Filosofia deliberava per l’a.a. 2001/2002 ogni disponibilità per favorire la nascita di una nuova Facoltà di Scienze Sociali. Da questa Facoltà lo scrivente è stato chiamato il 1° novembre di quello stesso anno.

La nuova Facoltà è stata fondata il 6 febbraio 2002 per autonoma decisione di sette strutturati (cinque docenti, i proff. Fornaro, Cascavilla, Tuozzolo, Sciarra che venne eletto Preside e il sottoscritto, e i due ricercatori dott. Spedicato e Perrucci) con l’offerta didattica di due corsi di laurea nuovo ordinamento, secondo la legge la legge 370 del 19/X/99: Servizio Sociale, trasformazione del preesistente D.U. avente la nota storia dei corsi di formazione iniziale degli Assistenti Sociali, e Sociologia di nuova istituzione, anch’essi precedentemente riferiti alla Facoltà di Lettere e Filosofia.

Nello stesso anno accademico, e per vie e con motivazioni largamente analoghe, anche le altre due Facoltà ad alto numero di iscritti gemmavano altrettante Facoltà: da Medicina e Chirurgia si staccava Scienze dell’Educazione Motoria, e da Economia e Commercio Scienze Managerali, portando il numero complessivo delle Facoltà dell’Ud’A nelle due sedi ad undici.

Il ricorso a strumenti della formazione a distanza era quindi nei fatti, come convergenza delle risorse già al tempo attivate da quell’Ateneo, e come risposta alla ridotta frequenza da parte degli studenti, specialmente delle Facoltà di lettere e Filosofia ed ora di Scienze Sociali.

Il problema era particolarmente acuto in corrispondenza del corso di laurea in Servizio Sociale il quale, oltre a non applicare il numero programmato per precisa scelta preesistente e più volte riconfermata, era fatto oggetto di una richiesta cospicua di riconversione di crediti formativi, nella prima applicazione della nuova disciplina dei titoli accademici secondo la citata legge 370/99, da parte di Assistenti Sociali iscritti all’ordine e in servizio in quanto tali, una richiesta che si è ritenuto deontologico onorare in modo sostanziale. All’accesso a tale operazione di riconversione sono state ammesse le figure professionali già in possesso di diploma di Assistente Sociale rilasciato dalle Scuole Dirette ai Fini Speciali dell’Università o di Diploma Universitario in Servizio Sociale, ma anche di un Diploma di Assistente Sociale di altra tipologia, nei confronti del quale fosse già intervenuta la convalida universitaria, ai sensi della vigente normativa, in particolare dagli aventi titolo ai sensi del D.P.R. 14/1987, che fossero comunque in possesso anche di Diploma di Scuola Secondaria Superiore secondo i requisiti di Legge.

Per tutti questi soggetti, già in regola con i requisiti per l’accesso all’Ordine Professionale e fossero già in servizio in quanto tali, fu subito presa in esame la possibilità di una alternativa on-Line rispetto alla offerta didattica tradizionale, nel quadro di un’operazione che si configurava de facto come un’offerta didattica comunque diversificata. Questo, da un lato, tendeva ad agevolare quanti fossero nell’impossibilità materiale di frequentare e, dall’altro, si coniugava con la previsione di una disciplina che consentisse un esonero adeguatamente regolato e condizionato dal Tirocinio sulle materie professionali.

A questo specifico fine, la prima risposta impegnò tutti i docenti (strutturati e non). Essa si tradusse nel fornire in rete in modo testo materiali didattici, Test di autovalutazione, e bibliografie per tutti i corsi attivati. Si previdero, peraltro, anche lezioni orali dei docenti, e tutto quanto servisse a consentire il completamento dei previsti 180 C.F.U.: questo costituiva: il massimo consentito, tenuto conto anche dei limitati tempi disponibili e delle vicende evolutive della struttura accademica. Non si nasconde che la procedura di ricostruzione del curriculum in termini di C.F.U., anche se erano state stabilite delle norme generali piuttosto chiare e rigide, ha comportato un impegno pesante a causa di una tipologia molto diversificata nei decenni dei titoli presentati per la riconversione.

Ma altri materiali in rete, anche di tipologia più evoluta e con ricorso ad più medialità, furono resi disponibili sia per gli studenti del medesimo corso di laurea, sia per gli studenti del corso parallelo in Sociologia, come veniva già fatto un po’ in tutte le Facoltà.

L’accesso a tutti questi materiali era assolutamente libero: questo fece registrate un notevole successo, e un alto numero di accessi e di Download anche da parte di studenti di altri atenei o di persone comunque interessate.

Per un impiego didattico più pieno delle risorse della rete

Ovviamente, non sfuggiva a nessuno (né in Facoltà, né in Ateneo) che la modalità puramente testuale costituiva solo una risorsa di ordine pratico, che non consentiva di sfruttare che in minima parte le enormi potenzialità della didattica on-Line, come ad esempio quelle riferite all’interattività, alla multimedialità, alla modularità, alla gestibilità da parte dello studente-utente, e a tutto quanto da anni è studiato e codificato nei testi di tecnologia didattiche ed educazionali.

Per questo si costituì un Commissione d’Ateneo competente per tutto quanto fosse comunque pertinente alla Formazione a Distanza con l’impiego delle nuove tecnologie, presieduta dal pro-rettore Fabio Capani e composta da un rappresentante per ciascuna delle 11 Facoltà. In quest’ambito, si studiò uno Standard di Ateneo per la didattica on-Line, a valere anche come base per le previste evoluzioni successive.

Vennero stanziati, nel bilancio 2002, 200 milioni di lire complessivi per applicare questo Standard in non più di quattro corsi, onde poter offrire a tutto l’Ateneo i risultati di una prima e significativa sperimentazione. La scelta cadde prioritariamente su corsi che fossero post-lauream, comprendendo in questo novero anche quelli di riconversione creditizia riservati a chi fosse già in possesso di un titolo equipollente all’accademico D.U.

Il progetto relativo alla seconda tornata di riconversione crediti per Servizio Sociale, stilato dallo scrivente ed approvato dalla Facoltà, prevedeva l’espressione da parte di strutturati e la messa in rete di corsi completi per l’equivalente di 16 C.F.U. nella aree Metodologica, Sociologica, Psicologica e Pedagogica, nonché di un ammontare congruo di didattica on Line di materie professionali da parte di non strutturati. Questo progetto è stato tra i quattro ammessi al finanziamento sopra descritto dalla competente commissione di Ateneo, rispetto ai 21 presentati.

Solo a questo punto venne fissato il numero programmato degli iscritti a cinquecento unità, senza previsione di un esame d’ammissione, bensì stabilendo l’accoglimento delle domande in ordine cronologico d'iscrizione. La previsione si sarebbe rivelata “virtuale”, in quanto quel numero non fu raggiunto, neppure con le numerose proroghe dei termini di scadenza fissati originariamente.

Assieme a questo progetto, ne vennero accolti altri due di riconversioni creditizie: quello relativo alle Scienze Infermieristiche (Facoltà di Medicina e Chirurgia), e quello relativo a Scienze Motorie (Facoltà di Scienze dell’Educazione Motoria, anch’essa di nuova fondazione, come si è detto).

Ha completato il quadro il progetto relativo al Corso di perfezionamento postuniversitario (D.P.R. n. 162 del 10 marzo 1982) “Ecoscape - Valorizzazione del patrimonio ambientale e paesaggistico” proposto dalla Facoltà di Architettura, che avrebbe costituito di fatto la sperimentazione più autorevole e più ricca di indicazioni generali per il futuro.

Mentre i primi tre progetti si presentavano come un raccordo tra la preesistente disciplina e la nuova per l’accesso a professioni ben strutturate e riconoscibili, due delle quali ordinate, varrà la pena di dedicare qualche parola al quarto. Quel corso in E-Learning era mirato alla formazione della figura professionale di “Esperto in valorizzazione del patrimonio ambientale e paesaggistico”, che assumeva come sfondo la domanda di nuove competenze in materia di paesaggio conseguenti all’adozione delle proposte della Conferenza Europea sul Paesaggio 2000 e dell’Accordo Stato-Regioni del 19 aprile 2001. Esso constava in 12 crediti formativi universitari, ed era rivolto a partecipanti già in possesso di laurea in Architettura, Ingegneria o titoli universitari equivalenti. Le lezioni on-Line hanno avuto inizio nel II semestre dell’anno accademico 2003-2004. Gli esami finali necessari al conseguimento del titolo sono stati effettuati a partire dalla sessione estiva 2004.

La didattica on Line dell’Ateneo “d’Annunzio” (a.a. 2002/2003)

Il primo standard d’Ateneo

L’esperienza compiuta dall’ateneo teatino negli anni aveva portato a considerare Internet come una risorsa e un’occasione in più e non un semplice mezzo per la diffusione di informazioni, come pure era avvenuto in particolare per i materiali in modo testo, sfruttando le enormi possibilità che essa offriva sotto il profilo quantitativo.

Di conseguenza, anche l’insegnamento on-Line è risultato rappresentare un modo nuovo di fare lezione. Il problema si spostava sul come svolgere effettivamente un insegnamento on-Line che fosse qualitativamente differente, attraverso un adeguato sfruttamento delle risorse peculiari: e questo è anche un problema specificamente pedagogico.

L’attenzione va immediatamente sul fatto che, con l’insegnamento on-Line più direttamente e necessariamente che non con altre forme di didassi, il discente è chiamato ad esercitare la prassi su sé stesso, senza alcun residuo, con la ricollocazione del ruolo e delle funzioni del docente su un altro livello, un livello di mediazione tra quella prassi, da un lato, e tutto quanto è teoria, norma, programma, cultura, sapere, ricerca, processualità, dall’altro. Il docente ritrova, quindi, una sua professionalità sul “piano di mezzo”, sul piano che noi riconosciamo essere quello che si chiama con proprietà della “mediazione pedagogica”; e lo studente, vero e proprio utente della didassi, è sottratto ad ogni e qualsivoglia eventualità di essere ridotto a “materia prima” per un prassi didattica che abbia in altri il soggetto, l’autore, l’operatore pratico.

La funzione del docente si ridefinisce con un’altra locuzione e un’altra strumentalità concettuale che ci è familiare, quella di “relazione d’aiuto”. Questa, come noto, ha avuto origine nella Psicologia Clinica, ed è attualmente coltivata presso gli Assistenti Sociali e i Pedagogisti di professione come modalità di esercizio.

L’avviso convergente dei docenti impegnati nella commissione d’Ateneo e nelle Facoltà e nei Corsi di Laurea comunque interessati alla F.a.D., fu che un efficace corso on Line dovesse presentare le seguenti caratteristiche minimali:

 

a)                      la multimedialità, che integrasse ad un impiego dell’immagine comunque congruo alla disciplina insegnata la voce del docente;

b)                      una piena fruibilità da parte dello studente delle singole lezioni (variamente considerate: unità didattiche, Learning Objects, trattazioni tematiche, …), anche nel senso di accessibilità diretta a ciascuna di esse:

c)                       la piena modularità del corso;

d)                      la possibilità di autovalutazione in corrispondenza di ogni unità didattica, nonché la possibilità di approfondimenti;

e)                      la fornitura comunque anche di congrui materiali originali in modo testo;

f)                        la fruibilità anche da parte di studenti in possesso della sola connessione analogica, e quindi la relativa “leggerezza” dei materiali in scarico, nonché la limitata durata delle lezioni che richiedessero la fruizione on Line; questa esigenza si coniuga bene con quella di limitare la durata di ciascuna unità elementare d’insegnamento in misura compatibile con l’alta attenzione richiesta

 

La fornitura di materiali on Line, che nelle precedenti esperienze di ateneo poteva essere episodica o comunque ristretta ad alcuni campi e settori di approfondimento o di particolare interesse, doveva comunque riguardare corsi interi, senza residui.

Lo studente-utente doveva essere messo in grado, anche con ogni aiuto da parte dei docenti, di programmare il proprio impegno secondo le proprie condizioni contestuali, e di individuare, fin dall’inizio del corso, una ragionevole previsione di date e tempi di svolgimento attraverso un’apposita agenda on-Line con cui gestisce il proprio ritmo di studio, contenuti e prove di valutazione.

Poi, anche attraverso un testo scritto, lo studente avrebbe completato l’apprendimento; ed ancora, attraverso appositi Test, avrebbe valutato il livello di comprensione della lezione.

Oltre a queste attività, dette “asincrone” (che possono cioè essere svolte senza interazione tra le parti), si sono state previste anche alcune attività “sincrone”, che prevedono cioè l’interazione tra studente e docente: sono stati sperimentati strumenti come la videoconferenza, la videochat, la cosiddetta “aula virtuale” in cui ci si incontra su appuntamento, oltre alla comunicazione per posta elettronica, per SMS ed, ovviamente, alla normale comunicazione telefonica.

Tra queste attività “sincrone”, da svolgersi insieme al docente (e “in diretta”, per così dire), vi erano quelle rientranti nella tipologia “di laboratorio”, che invece avrebbero potuto essere svolte solo on-Line o con frequenza fisica di un Workshop; e quelle di Tirocinio là dove non fosse intervenuto un esonero normato per chi già lavorasse nello specifico, come si è accennato.

 Il tutto sarebbe stato infine coronato dall’esame, necessariamente in presenza, per il quale non si prevedeva una scelta obbligata, od una alternativa esclusiva, tra le prove scritte, quelle mediante Test, e la prova orale più tradizionale, una vera e propria discussione faccia a faccia: ferma restando la finalità di una misurazione sommativa e d’uscita del lavoro svolto in rete

Lo studente, ancora, ha sempre a disposizione il Web Call Center dell’Ateneo per ogni servizio utile (tra cui assistenza tecnica, rilascio di certificati, servizio antivirus ecc.). Ancora, egli è stato assistito da Tutors on-Line, anche appositamente formati dall’Università attraverso incontri frontali, lezioni on-Line e Stage presso aziende del settore ICT (Information and Communication Technology), con i quali egli ha potuto interagire attraverso Chat, Forum ed E-mail.

Dopo attento studio, e considerate diverse tipologie di Software, la scelta per la produzione del materiale didattico on-Line è caduta per l’a.a. 2002/2003 (e quindi per i primi quattro corsi finanziati) sul Software Microsoft Producer, allora disponibile nella prima Release. Esso presentava, tra i numerosi pregi, quello di essere pienamente integrato con il pacchetto Office, e di essere Freeware; tra i limiti, richiedeva sia il sistema operativo Windows sia il pacchetto Office minimo nella versione XP, e quindi processori che fossero di versione adeguatamente aggiornata.

Nell’impiego che divenne quello più comune, questo programma consentiva di produrre lezioni in formato HTML integrando diapositive MS Power Point dalle dimensioni rinormalizzabili con la voce del docente registrata in formato *.wav; ma erano possibili numerose altre combinazioni dei due Media immagine-sonoro. L’interfaccia era impostata in modo tale da poter essere impiegata estremamente user-friendly, sia per il docente che allestiva il corso che per lo studente che ne fruiva on-Line.

Per quel che riguarda i Test di autovalutazione, si sperimentavano diversi Software (il particolare il cosiddetto Quiz Faber), ma senza che nessuno soddisfacesse appieno le esigenze; per cui si è ripiegato sulla consueta scrittura MS Word.

Gli argomenti di tutte le lezioni si avevano a video come indice, e la modularità e la fruibilità on demand erano pieni.

Si stabiliva che la durata ottimale per ciascuna lezione fosse indicabile in 15 minuti circa, e che ad ogni C.F.U. corrispondessero circa 10 lezioni.

Ogni docente era impegnato ad offrire:

 

il prodotto in HTML, nonché i singoli componenti (vale a dire la voce in formato *.wav, le diapositive Power Point, e il progetto Producer) lezione per lezione, anche per l’eventuale riprocessamento da parte dei tecnici prima della messa in rete;

                                     I.      una dispensa in modo testo, completa nel programma del corso, e suddivisa in lezioni come per il materiale multimediale di cui al punto precedente;

                                   II.      un questionario di autovalutazione preferibilmente con test a scelta multipla, anche in questo caso lezione per lezione:

                                III.      una bibliografia d’approfondimento lezione per lezione;

                                IV.      le necessarie indicazioni generali iniziali;

                                  V.      una bibliografia generale finale.

 

Ogni docente era inoltre impegnato per l’assistenza studenti, nelle varie forme e medianità cui si è accennato, per gli esami e per ogni altro compito d’ufficio. Allo scopo di agevolare quegli studenti on-Line, che avevano oggettive difficoltà di frequenza e di raggiungimento della sede universitaria per ogni necessità non onorabile a distanza, si prevedevano sia l’accesso diretto on Line al docente, sia l’istituzione di seminari intensivi in alcuni Week End nel corso dell’anno.

Per il primo servizio si sono attivati gli indirizzi accademici di posta elettronica di ogni singolo docente, e  si sono sperimentate le diverse modalità interattive.

Per il secondo, si sono messi allo studio la fruibilità specifica tanto delle strutture nel Campus centrale, quanto quella di Palazzo dei Baroni a Torrevecchia Teatina.

L’esperienza si è chiusa, in particolare, con un bilancio di 139 laureati in Scienze Infermieristiche e in Scienze Motorie, studenti che avevano conseguito in precedenza diplomi da infermiere o il D.U. dell’ISEF. Si tenga presente che l’esperienza della Laurea on-Line in Ingegneria Informatica al Politecnico di Milano, molto reclamizzata nei Media, ha consentito ai primi studenti di laurearsi solo nel luglio del 2003.

La riconversione crediti di Servizio Sociale – Seconda tornata

Per il progetto finanziato di riconversione crediti on Line nell’ambito del corso di laurea in Servizio Sociale, i docenti strutturati sono stati chiamati ad allestire secondo gli Standard prefissati i materiali on Line relativi ai corsi seguenti:

 

Ø      Metodologia delle Scienze Sociali (4 C.F.U.);

Ø      Sociologia (2 C.F.U.)

Ø      Psicopedagogia dell’educazione (6 C.F.U.)

Ø      Criminologia (2 C.F.U.)

Ø      Lingua inglese (2 C.F.U.).

 

Inoltre, si sono acquisiti analoghi materiali da parte di tre docenti non strutturati, relativi alla materia professionale e ad alcuni settori di approfondimento.

Per quel che riguarda, in particolare, il corso di Psicopedagogia dell’Educazione affidato allo scrivente, esso è risultato composto da 60 lezioni di una durata complessiva di 14h 40m, di una dispensa di quasi 900 Kbyte complessivi divisa per parti e per lezioni, nonché dei materiali di autovalutazione, di bibliografia specifica, di bibliografia generale e di indirizzo, come previsto dal progetto.

A titolo d’esempio, trattandosi del corso più ampio e completo, e per meglio illustrare il concetto di unità-base della didassi esplicata da concretizzarsi in una lezione, se ne fornisce di seguito l’articolazione, lezione per lezione:

 

Prof. F, Blezza

 

 

PSICOPEDAGOGIA DELL'EDUCAZIONE FAMILIARE

Sezione/

Subdirectory

File HTML Starter avvio della lezione

Titolo della lezione

Argomenti della lezione

 

 

 

 

Introduzione generale

1 Obiettivi.htm

Obiettivi

Obiettivi formativi del corso. Un nuovo campo di studio

 

2 Formazione.htm

Il ruolo della Psicopedagogia dell’Educazione familiare

Cultura generale, e formazione iniziale, dell’Assistente Sociale come professionista

 

3 Programma.htm

Programma

Programma del corso / Sintetica presentazione del docente

 

4 Testi.htm

I testi

I due volumi e la dispensa indicati per uil corso

 

5 Scansione.htm

Scansione

Le tre (o sei) parti del corso

 

 

 

 

Fromm

1Fromm.htm

Erich Fromm

Erich Fromm: primi elementi biografici. Il contesto di riferimento: la Scuola di Francoforte e la Kritische Theorie. La Psicanalisi come strumento delle Scienze Sociali

 

2Fromm.htm

L'arte di amare

Presentazione del classico L’arte di amare, e Parte I

 

3Fromm.htm

II - La teoria dell'amore

1 - L’amore come risposta al problema di fondo della solitudine umana

 

4Fromm.htm

II - La teoria dell'amore (seguito)

2 – L’amore tra i genitori e il bambino

 

5Fromm.htm

II - La teoria dell'amore (conclusione)

3 – Gli oggetti d’amore

 

6Fromm.htm

III – L’amore e la sua disintegrazione nella società contemporanea

Contestualizzazione storica e culturale . La società occidentale contemporanea

 

7Fromm.htm

III – L’amore e la sua disintegrazione nella società contemporanea (seguito)

Offerta di casistiche – L’abduzione

 

8Fromm.htm

IV – La pratica dell’amore

Le premesse per una pratica dell’amore compiuto

 

 

 

 

Libro X-I

1 BlezzaI.htm

Pedagogia della vita quotidiana

Presentazione generale del testo

 

2 BlezzaI.htm

Presentazione

Alcune avvertenze preliminari, non solo formule di rito

 

3 BlezzaI.htm

Contestualizzazione storica

In quale secolo, e in quale periodo, stiamo vivendo

 

4 BlezzaI.htm

Lo spirito borghese (Bürgergeist)

Quale modo di pensare si è reso egemone nell’Evo trascorso, con un investimento educativo potentissimo

 

5 BlezzaI.htm

La famiglia “nucleare” la coppia “a sovrapposizione”

La famiglia e la coppia dei due secoli trascorsi

 

6 BlezzaI.htm

Contro i giustificazionismi psicologici

Il piano della natura e, sopra, il piano della cultura

 

7 BlezzaI.htm

Un contributo dalla Polemologia

Che cosa può essere maschile

 

8 BlezzaI.htm

I paradigmi alternativi

La coppia “ad intersezione” e la famiglia “poli-nucleare”

 

9 BlezzaI.htm

Prime indicazioni, primi suggerimenti

Avvio all’esercizio professionale in materia di Pedagogia della famiglia

 

 

 

 

Libro X-II

1 BlezzaII.htm

I generi nella difficile transizione corrente

Violenza di genere, violenza nella coppia, professionalità

 

2 BlezzaII.htm

Programma Programmazione, Curriculum

Dalla Pedagogia scolastica alla Pedagogia professionale

 

3 BlezzaII.htm

L’interlocuzione Pedagogica - Generalità

Una tecnica, e un paradigma di relazione d’aiuto

 

4 BlezzaII.htm

L’Interlocuzione Pedagogica – Prima parte

La problematizzazione e l’aiuto a problematizzare

 

5 BlezzaII.htm

L’Interlocuzione Pedagogica – Seconda parte

Dialogo, inter-locuzione, clinica

 

6 BlezzaII.htm

L’Interlocuzione Pedagogica – Terza parte

Il Setting .- Il problema della documentazione

 

7 BlezzaII.htm

L’Interlocuzione Pedagogica – Quarta parte

Le “visioni in gioco” – Gli imperativi

 

8 BlezzaII.htm

L’Interlocuzione Pedagogica – Quinta parte

Destinatario la “persona” e l’indicazione dell’“apertura”

 

9 BlezzaII.htm

L'Interlocuzione Pedagogica - Sesta parte

I tanti modi di manifestarsi della “non apertura”

 

10 BlezzaII.htm

L'Interlocuzione Pedagogica - Settima parte

Il ricorso alla Einfühlung e il reindirizzamento

 

11 BlezzaII.htm

L'Interlocuzione Pedagogica - Ottava parte

Sintesi e completamento dell’esposizione

 

12 BlezzaII.htm

Verso l’esemplificazione

Fonti artistiche ed esperienza fatta

 

 

 

 

Libro X-III

1 BlezzaIII.htm

Lo studio e il trattamento pedagogico di casi

Generalità, e la casistica del “don Giovanni” al maschile

 

2 BlezzaIII.htm

La casistica del “don Giovanni” al femminile

La casistica del “don Giovanni” al femminile

 

3 BlezzaIII.htm

Le madri “latine”

Maternità e non indipendenza dei figli

 

4 BlezzaIII.htm

Madri latine

Alcuni casi clinici

 

5 BlezzaIII.htm

Mogli – Casi clinici

La Partnership come investimento

 

6 BlezzaIII.htm

Insuccessi “latini” al femminile

La donna del “figlio latino” e le sue traversie

 

7 BlezzaIII.htm

L’affidabilità e l’“affidabilità”

Una forma di copertura dei fallimenti di coppia, e lo studio di un caso molto particolare

 

8 BlezzaIII.htm

Alcune osservazioni di carattere generale

Un confronto con la Medicina e con la Psicoterapia

 

9 BlezzaIII.htm

Studi pedagogici

Due riferimenti letterari, ed altro

 

10 BlezzaIII.htm

Due casi clinici

Lo studio dei casi di Giordano e di Ludovico

 

11 BlezzaIII.htm

I tanti problemi della famiglia oggi

I limiti della famiglia nucleare

 

12 BlezzaIII.htm

Due riferimenti molto diversi

Altre fonti per la riflessione sulla professione di Pedagogista

 

13 BlezzaIII.htm

Problemi ascrivibili all’educazione familiare

Altri casi che possono derivare dallo squilibrio tra amore “paterno” ed amore “materno”, del senso di Fromm

 

14 BlezzaIII.htm

Problemi di educazione genitoriale squilibrata

Altri casi che possono derivare dallo squilibrio tra amore “paterno” ed amore “materno”, del senso di Fromm

 

15 BlezzaIII.htm

La coppia e la famiglia sempre “cellula” della società?

Quando ne viene meno la funzionalità sociale

 

16 BlezzaIII.htm

Tre casi trattati di problemi familiari

Gli ultimi “casi clinici” in dettaglio

 

17 BlezzaIII.htm

Il narcisismo secondo Fromm

Un concetto trattato in modo del tutto particolare

 

18 BlezzaIII.htm

Problemi di educazione sanitaria

L’IP in forma prevalentemente didattica

 

19 BlezzaIII.htm

Problemi pedagogici, trattati sanitariamente

Un trattamento incongruo e inefficace

 

20 BlezzaIII.htm

Regole e regolette

Le regole, condizione per la socialità, sono per l’uomo /e mai viceversa)

 

 

 

 

Dispensa

1 dispensa.htm

Il Pedagogista

Istituzioni di Pedagogia professionale

 

2 dispensa.htm

Questioni professionali

I rapporti tra la Pedagogia e la Psicologia – La Pedagogia, disciplina “di mezzo”, e le professioni “di mezzo”

 

3 dispensa.htm

Due casi clinici

Una lezione di Pedagogia nella squadra di calcio dei più piccoli – Il caso di due cuori, tre bambini e una dacia

 

4 dispensa.htm

La supervisione: problemi ed esperienze

Generalità di un problema non risolto – Due casi trattati concretamente

 

5 dispensa.htm

La consulenza on Line

Una serie di esperimenti, qualche risultato, idee, strumenti concettuali ed operativi

 

6 dispensa.htm

Un breve carteggio telematico

Con Paolo Marcon

 

 

 

 

TOTALE

60 lez.-presentazioni

 

 

 

6 C.F.U.

 

 

 

 

La forma delle lezioni on Line realizzate con il MS Producer 1

La parte più sostanziosa del corso on Line, quella costituita dalle lezioni elaborate in MS Producer, si presenta sotto il formato HTML, come si è preannunciato, leggibile quindi con il MS Internet Explorer, anch’esso Freeware, o con altri navigatori.

Si tratta di pacchetti relativamente leggeri, come si conviene per la postulata compatibilità con l’accesso analogico: mentre lo Starter è dell’ordine di 1 kByte, la cartella contenente tutti gli altri componenti è dell’ordine dei 2 MByte.

Tutte le 60 lezioni stanno quindi in poco più di 100 MByte; un solo CD-ROM può contenere tutti i corsi della riconversione crediti di Servizio Sociale; mentre il corso di Psicopedagogia dell’Educazione comprensivo di tutti i componenti forniti al servizio tecnico, contenente cioè anche i ben più “pesanti” File vocali *.wav, i progetti Producer, le diapositive animate Power Point, nonché la dispensa, i Test e di tutto il materiale accessorio, sta in un solo CD-ROM di bassa capacità senza problemi,

La veste grafica è stata molto contenuta, per scelta redazionale tendente ad alleggerire l’entità dei File sulla rete, ma senza sacrificare l’immediato accesso a tutti gli strumenti necessari.

I materiali di autovalutazione e quelli in modo testo (bibliografie comprese) sono stati resi accessibili separatamente dalle lezioni; e ciascuna lezione è accessibile singolarmente, onde massimizzare i pregi dell’utenza-prassi spostata sul discente, e consentire il massimo della modularità.

Ogni singola lezione si presenta con una videata iniziale contenente solo titolo, autore, coordinate (numero della lezione nel corso, titolo del corso, titolo della eventuale suddivisione, …) e la durata temporale complessiva.

Le videate successive hanno a lato un Menù anch’esso contenuto ma completo ed essenziale, recante solo l’indice, il Timer e i tre pulsanti di avanzamento/arresto, spostamento della diapositiva in avanti e indietro. La videata centrale è costituita dalla sequenza degli schemi Power Point (minimo 3 con animazioni consistenti, eventualmente integrati con altro materiale video, ad esempio illustrazioni, fotografie, grafici), le cui animazioni sono sincronizzate alla voce del docente, con ogni possibilità di scorrere i due Media nei due versi mantenendo la sincronia piena.

L’impiego didattico dei Network televisivi regionali: le lezioni televisive

Seguitava, nel frattempo, l’offerta didattica differenziata che impiegava il mezzo televisivo, nel quadro della convenzione di cui sopra. La struttura accademica a ciò deputata andava sotto il nome di “Ateneo in Linea”, e funzionava presso il prestigioso Ce.S.I. (Centro Studi sull’Invecchiamento).

Ciascun docente era invitato a registrare alcune lezioni significative sulle proprie discipline, con la possibilità di replica dei prodotti più rilevanti da un anno accademico all’altro, oltre che di più repliche in orari differenti nel corso dello stesso anno.

Le lezioni erano normalizzate ad un tempo di 20 minuti ciascuna, e potevano essere integrate con l’impiego di schemi fissi od animati (sempre in Word e in Power Point), da immagini, oppure tenute a più voci, sotto la forma di intervista o con la presenza di un pubblico limitato e scelto di studenti.

Proprio la Facoltà di Scienze Sociali, pur con organici limitati e con un ricorso a contratti e collaborazioni all’esterno proporzionatamente molto elevati, fu quella che rispose in misura più cospicua e con maggiore convinzione.

Lo scrivente, in particolare ha registrato, tra il 2002/2003 e il 2003/2004, 10 lezioni di fondamenti della Pedagogia generale e della Pedagogia sociale, con la scansione seguente:

 

1.      L’educazione “ieri”

2.      L’educazione “oggi”

3.      Che cos’è la Pedagogia

4.      Pedagogia e famiglia

5.      Pedagogia e professioni

6.      La Pedagogia Sociale - Generalità

7.      La Pedagogia Sociale – Lo specifico

8.      La coppia e la famiglia

9.      Il territorio

10.  La società

 

Questo servizio è stato integrato dalla resa di un’intervista ad una giornalista del servizio accademico, di presentazione del corso di laurea in Sociologia, come presidente del corso.

La didattica on Line dell’Ateneo Telematico “Leonardo da Vinci” (dall’a.a. 2003/2004)

Il Decreto Moratti-Stanca

L’Ateneo era dunque già adeguatamente attrezzato e dotato del necessario Know-how quando è apparso, sulla G.U. s.g. n. 98 del  29/4/2003 il decreto MIUR (di concerto con il Ministero per l’innovazione e le tecnologie) 17 aprile 2003, meglio noto come “Decreto Moratti-Stanca”, avente per oggetto “Criteri e procedure di accreditamento dei corsi di studio a distanza delle università statali e non statali e delle istituzioni universitarie abilitate a rilasciare titoli accademici di cui all'art. 3 del decreto 3 novembre 1999, n. 509”,

In buona sostanza, il provvedimento consentiva l’istituzione di atenei telematici completamente virtuali i quali, previo l’accreditamento che ne certificasse il possesso di idonei requisiti, avrebbero potuto rilasciare titoli accademici aventi pieno valore legale.

L’opportunità è stata colta subito come di particolare interesse per quei corsi di laurea i quali soffrissero, per cause come quelle che si sono richiamate, di una scarsa frequenza, ma che d’altra parte potessero offrire titoli di studio di specifica spendibilità, come poteva essere per lauree e lauree specialistiche cui corrispondessero professioni ordinate e relativi esami di stato per l’ammissione all’albo professionale, ovvero per titoli meglio utilizzabibili nel mondo del lavoro, ad esempio nel contesto di concorsi pubblici o negli sviluppi di carriera tanto nel settore pubblico quanto in quello privato.

A tale opportunità si sono ben presto richiamate due università private, ottenendo in breve l’accreditamento.

La prima è stata l’Università Telematica Guglielmo Marconi (D.M. 1 marzo 2004, G.U. n.65 del 18-03-2004), che ha articolato immediatamente la sua offerta didattica in sei Facoltà, per la precisione Giurisprudenza, Lettere, Economia, Scienze e Tecnologie applicate, Scienze della Formazione, Scienze Sociali e Sanitarie.

La seconda (D.M. 7 maggio 2004, G.U. n. 122 del 26-05-2004) è stata l’espressione del Consorzio Telma, composto da quattro soci: Formez, Euform, Edefa e Iat. Essa si è subito presentata con progetti di corsi di laurea e laurea specialistica in Economia e Management dell'audiovisivo e Produzione e Distribuzione audiovisiva.

L’Università telematica “Leonardo da Vinci”

L’innovazione tecnologica nella quale si è impegnata in via essenziale è profondamente l’Università “d’Annunzio” aveva fatto ipotizzare anche negli anni precedenti una realtà istituzionale che non costituisse solo una differenziazione di un’offerta d’Ateneo tradizionale, ma che avesse una vita e delle strutture proprie pur potendo contare sul patrimonio di cultura e sulla credibilità che questa Università si era guadagnata negli anni.

Il futuro era insomma visto, nella politica d’Ateneo, anche nel segno della telematica. I docenti della “d’Annunzio” si sono impegnati a cercare nuove forme di didattica, imperniate sulle nuove tecnologie ben presenti all’Ud’A e che in questa trovavano un terreno fertilissimo sia di sperimentazione che di applicazione: un Ateneo attento, da sempre, a tutto ciò che può essere utile a formare laureati eccellenti, in grado di competere con un mercato sempre in trasformazione, e soprattutto capaci di comprendere la realtà che li circonda e di saperla interpretare con strumenti adeguati.

Questa, che fino a quel momento era solo un’idea, un’immagine nella fantasia di qualche docente lungimirante, è diventata una realtà tangibile ed insieme virtuale, che ha fatto segnare un ulteriore avanzamento dell’Ateneo teatino sia nella qualità che nella quantità.

È così stata fondata dall’Università Statale “d’Annunzio”, attraverso la propria omonima Fondazione, l’Università Telematica “Leonardo da Vinci”, la “gemella” dell’Ud’A (od un suo alter ego) deputata ad erogare servizi esclusivamente on-line.

Fatto tesoro delle varie esperienze di didattica on-Line già condotte, e sopra sommariamente ricordate, il varo del progetto “Leonardo da Vinci” è stato operato nella piena convinzione circa la validità dell’investimento sulle risorse telematiche nello specifico.

L’impegno preciso è stato quello di proporre ed offrire attraverso l’Ateneo “da Vinci” un insegnamento qualitativamente identico a quello impartito dall’Università tradizionale, anche se diverso per forma, laddove non risultasse anche superiore grazie alla facilità di apprendimento garantita dall’interazione Web.

Il portale è all’indirizzo http://ateneodavinci.mmedia.it/portal/index.php, o direttamente http://www.ateneodavinci.it/, In questo sito vengono illustrate dettagliatamente le caratteristiche del nuovo Ateneo, dal progetto all’operatività, per cui ad esso si rimanda direttamente per quanto non sarà il caso di ripetere in questa specifica sede.

Alcuni esempi di lezioni on-line erano stati immessi in rete nei mesi precedenti, presenti e visionabili da tutti, sul sito. In questo stesso sito, dal mese di Giugno 2004 sono presenti tutte le informazioni relative alla nuova Università on-Line.

Dopo una istruttoria accurata, l’Ateneo Telematico “Leonardo da Vinci” ha ottenuto anch’esso il regolare accreditamento (Decreto MIUR 27 ottobre 2004 su Istituzione  dell'Università  telematica  non  statale  «Leonardo da Vinci»”; pubblicato sul Supplemento Ordinario n. 165 alla G.U. s.g. n. 269 del 16-11-2004)

L’offerta didattica contempla, per la prima ed attuale fase, tre corsi di laurea interamente on Line:

 

1.      Storia e tutela del patrimonio archeologico e storico-artistico

2.      Economia e management dei servizi sanitari

3.      Formazione alle professioni educative

 

L’obiettivo, fondato e ragionevole, è di attivare nove corsi di laurea triennali entro l’a.a. 2006-07.

L’offerta didattica prevede, inoltre, “corsi post lauream” e “corsi di formazione” di tipologia variata e sempre del massimo livello.

Ma non minore è il contributo che se ne attende anche per la formazione continua. Fra l’altro, l’ateneo teatino ha ottenuto l’accreditamento come Provider per i corsi di formazione continua a distanza per le professioni del settore sanitario (ECM).

Si ritiene, quindi, che i risultati di questa cospicua sperimentazione possano risultare utili ed applicabili anche per la formazione iniziale e continua di tutti i docenti e degli educatori, nonché della istituenda professione di Pedagogista, come casi particolari ma di importanza estremamente rilevante per chi si occupi di materia pedagogica.

Va considerato che a questa didattica già ora si integra il congruo tirocinio per i c.d.l. che lo prevedono istituzionalmente come quelli in Servizio Sociale, o in Scienze delle Professioni Educative che costituisce l’analogo in presenza del predetto Formazione alle professioni educative, come vedremo fra un attimo.

Il regolamento didattico e il piano di studi possono, ovviamente, essere scaricati dal sito, rispettivamente agli indirizzi

 

Ø      http://ateneodavinci.mmedia.it/portal/documents/offerta_formativa/corsi_di_laurea/formazione_alle_professioni/regolamento_didattico.pdf

 

Ø      http://ateneodavinci.mmedia.it/portal/documents/offerta_formativa/corsi_di_laurea/formazione_alle_professioni/piano_di_studio.pdf

Il secondo standard d’Ateneo

L’esperienza dell’anno accademico precedente ha potuto ampiamente corroborare lo Standard adottato, specie quanto alla tipologia del materiale da offrire sia on Line che in Download agli studenti che hanno optato per l’iscrizione telematica.

Qualche problema, da taluni posto, nell’impiego del MS Producer, ha suggerito di esperire altre vie, pur essendo disponibile la Release 2 del programma anche nella versione italiana. In particolare, è prevalsa l’esigenza di lavorare con File audio in formato *.mp3 anziché *.wav, indubbiamente più leggeri; e con File audio suddivisi per traccia ed animazione anziché complessivi per lezione. Lo scopo era che questi File audio fossero meglio trattabili dagli operatori tecnici, anche solo per variare il volume o per la pulizia da segnali di fondo od altri disturbi.

La scelta come materiale di produzione delle lezioni è caduta su un altro Plug-in di Office XP, il RoboPresenter della statunitense eHelp Corporation. Non si è trattato di Freeware, per cui l’Università ha dovuto dotarsi di un adeguato numero di licenze. Ma nulla è cambiato circa la fruibilità da parte dello studente, essendo il prodotto sempre in HTML, e quindi pienamente accessibile e trattabile con il MS Internet Explorer o con altro programma di navigazione Freeware.

Il corso di laurea on Line in Formazione alle professioni educative

Nell’anno accademico 2003/2004 veniva attivato presso la Facoltà di Lettere e Filosofia il corso di laurea in Scienze delle Professioni Educative: le iscrizioni venivano aperte anche al II anno come parziale riconversione creditizia. Lo scrivente è nel comitato dei garanti, unico proveniente da altra Facoltà, e nel corpo docente, essendone stato mutuato il corso di Pedagogia Sociale.

Il piano di studi e i programmi sono reperibili nella Guida dello studente della Facoltà, anche on-Line, all’indirizzo http://www.unich.it/guide2003/index.htm.

L’essenziale, ai fini di questa comunicazione, è che questo varo è stato parallelo a quello del corso on-Line sopra citato, intitolato “Formazione alle professioni educative” da offrire alla neo-nata e poi accreditata Università Telematica “Leonardo da Vinci”.

Nel I anno di questo corso on-Line, sono stati allestiti sei corsi secondo lo Standard sopra descritto, come segue, ciascuno per 10 C.F.U.:

 

                                 I.      Pedagogia generale (Saverio Santamaita)

                              II.      Storia della Pedagogia (Gaetano Bonetta)

                            III.      Didattica generale (Lucia Genovese)

                            IV.      Pedagogia speciale (Paola Liporace)

                              V.      Psicologia generale (Lino Di Ventura)

                            VI.      Pedagogia sociale (Franco Blezza)

 

La forma delle lezioni on Line realizzate con il RoboPresenter

Anche in questo caso, la parte del corso on Line costituita dalle lezioni elaborate in RoboPresenter è stata costituita da pacchetti relativamente leggeri, tenendo presente che permane una notevole utenza Internet per via analogica, pur con la crescente diffusione di linee digitali a velocità sempre maggiori. Di quest’ultima si dovrà tener conto per il futuro.

Anche in questo caso il File Starter è dell’ordine di 1 kByte, mentre la cartella contenente tutti gli altri componenti è dell’ordine dei 4-5 MByte: ciò, in conseguenza anche della maggiore articolazione del materiale visuale, sia nel senso di un numero maggiore di diapositive o di animazioni in esse, sia di offerta di materiale visivo più ricco e variato. In compenso, si è fornita una dispensa molto più congrua la quale sostituisce del tutto i testi-base, pur offrendo tutti gli agganci per tutti gli approfondimenti necessari, sia lezione per lezione che generali.

Una tra le conseguenze più rilevanti nel cambiamento del Software di produzione stava nel fatto che i File vocali vengono proditti già in formato *.mp3, e sono suddivisi traccia per traccia anziché essere unici per tutta la lezione.

Quindi questi File, oltre ad essere leggeri per l’utente. sono leggeri ed immediatamente fruibili anche per i tecnici incaricati dell’interfacciamento e della messa in rete. Vi sono anche dei vantaggi per gli eventuali ritocchi di vario tipo da parte del docente: questi sono sempre possibili, e il fatto che siano più agevoli riveste una comprensibile importanza anche nella prospettiva delle evoluzioni future.

Il prodotto si presenta, per scelta redazionale riconfermata tendente ad alleggerire l’entità dei File sulla rete, come figurativamente semplificato, ma con tutti gli strumenti necessari a disposizione.

I materiali di autovalutazione e quelli in modo testo (bibliografie comprese) rimangono accessibili separatamente dalle lezioni, in formato Word (*.doc).

Ciascuna lezione rimane accessibile singolarmente senza alcuna condizione, onde mantenere la massimizzazione dei pregi dell’utenza-prassi spostata sul discente, e consentire la modularità più piena.

Ogni singola lezione si presenta con un Menù a lato, recante una piccola fotografia del docente (che può cambiare di lezione in lezione), il suo indirizzo di posta elettronica, un suo sintetico curriculum (massimo 500 battute), l’indice delle singole diapositive della lezione (oppure, alternativamente, l’anteprima), il contatore delle diapositive e quello dei tempi, e i pulsanti di avanzamento, arresto, e di salto di diapositiva in avanti e all’indietro. La videata centrale è la sequenza degli schemi Power Point (eventualmente integrata anche da altro materiale video), in un numero accresciuto (dalle 6-7 dia in su) tenuto conto della complessità delle animazioni, con i passaggi di diapositiva e di animazioni, sincronizzata alla voce del docente (su un tempo massimo di un minuto circa per struttura), mantenendo comunque ogni possibilità di scorrere nei due versi a piacere i due Media senza perdere la sincronia piena.

La sperimentazione degli Standard è, quindi, pluriennale, e seguita ad offrire Feedback preziosi, per l’elaborazione dei quali e per la propositività conseguente l’apporto scientifico e professionale dei Pedagogisti è richiesto ed apprezzato.

L’impiego culturale ad ampio spettro dei Network televisivi regionali da parte dell’Università: le rubriche di informazione scientifica e culturale

L’offerta di prodotti televisivi da parte del personale docente e ricercatore dell’Università “d’Annunzio” è nel frattempo cresciuta in modo cospicuo, anche con l’apporto di personale non strutturato legato all’Ateneo da contratti di varia forma. Tanto, che gli spazi orari per queste trasmissioni hanno continuato a crescere, nell’ambito di una convenzione con entrambi i Network adeguatamente rafforzata.

L’interesse generale che queste trasmissioni suscitavano, anche al di fuori della ristretta cerchia degli studenti universitari direttamente interessanti, ha suggerito alla Commissione d’Ateneo, e alla redazione dei servizi “Ateneo in Linea”, di diversificare l’offerta con delle rubriche di cultura generale, le quali componessero all’alto livello scientifico e culturale, come si conviene ad un’istituzione universitaria, una fruibilità ad ampio spettro da parte dei teleutenti.

Una prima serie di esempi è stata offerta da rubriche di argomento sanitario, nelle quali si dibattevano problemi di interesse generale anche su richiesta degli spettatori e con interventi di pubblico in studio.

Una seconda è stata offerta dal settimanale intitolato “Omnibus” nel quale si dibattevano problemi di largo interesse e che richiedessero competenze accademiche interdisciplinari: ad esempio problemi di relazioni sociali, di ambiente e di geografia o storia locale, di disagi relazionali, di attualità locale nazionale ed internazionale. In questa rubrica si sono previste, di norma, presenze di 3 o 4 docenti di Facoltà diverse, e di esperti esterni all’Università.

Un ulteriore esempio, tra i numerosi che si potrebbero portare, è stato offerto dalla rubrica curata dal sottoscritto, che si intitolava “Pedagogia della vita quotidiana”.

L’intento era proprio quello di dimostrare il contributo che la Pedagogia può offrire oggi anche al di fuori delle sedi nelle quali è stata confinata negli ultimi secoli, in un’ottica di professione di Pedagogista come professione sociale e d’aiuto ai massimi livelli tra le professioni intellettuali.

La prima serie è stata prodotta ed è andata in onda settimanalmente in primo orario per diciotto puntate nel corso dell’a.a. 2003/2004. Questo l’indice dei temi:

 

1)          La persona aperta

2)          Il dialogo

3)          Il problema, questo (ni)sconosciuto

4)          L’educazione per tutta la vita

5)          Il Pedagogista, che professionista è?

6)          Una sana educazione sociale

7)          Il progetto di vita

8)          L’orientamento

9)          Le paure dell’infanzia

10)      Che cos’è un “Pedagogista clinico

11)      La scelta della scuola per l’infanzia

12)      La coppia e la famiglia, oggi

13)      La coppia e la famiglia, domani

14)      I problemi della coppia “a full Immersion reciproca

15)      I problemi della famiglia neo-nucleare

16)      Una richiesta di orientamento epistolare

17)      La F.a.D. teatina

18)      Il dialogo continua

 

Le tematiche delle lezioni immediatamente successive alle prime sette sono state fissate tenendo conto dei problemi posti dai telespettatori, cui venivano offerti il recapito accademico e quello di posta elettronica del curatore, ed anche della possibilità di avvalersi in studio di presenze professionalmente qualificate.

Si prevede che la serie possa riprendere nell’anno accademico in corso, tenuto conto dell’ottimo riscontro avuto sia dentro l’ambiente universitario che fuori di esso, e delle numerose richieste e proposte di trattazioni tematiche pervenute nel frattempo dagli spettatori più diversi.

La digitalizzazione e la fruibilità dell’archivio

Uno dei progetti ai quali si sta lavorando riguarda la piena fruibilità di un archivio di trasmissioni televisive, lezioni e rubriche, e di materiali didattici on-Line, che si va facendo sempre più ricco e cospicuo e, di conseguenza, di accessibilità sempre più richiesta ma anche sempre più problematica.

Tra i passaggi necessari per il conseguimento di questo obiettivo, vi è, innanzitutto, la piena digitalizzazione di tutto il materiale. Questo è reso più semplice dall’introduzione del digitale terrestre televisivo, al quale entrambi i Network regionali in convenzione si sono rapidamente riconvertiti anche usufruendo degli incentivi di legge.

Tale passaggio consente di schiudere due prospettive per l’ampliamento di un bacino di utenza che ora è limitato alla regione o poco oltre: sia per una migrazione sul satellite, che per un’entrata in nuovi Network più ampi consorziati e che sfruttino la maggiore disponibilità di canali proprio a seguito della digitalizzazione del segnale televisivo terrestre.

Per quel che riguarda, invece, un possibile passaggio on-Line anche dei materiali originariamente prodotti per la televisione analogica, si deve ovviamente prevedere l’impiego di formati compressi, come quelli *.mpg, *.mpeg, *.avi, *.asf, Questo appare opportuno non solo per consentire una piena accessibilità a tutti, anche indipendentemente dal possesso o meno dell’accesso digitale ADSL o più veloce, ma anche per non sovraccaricare il Server di Ateneo, sul quale gravano già richieste che ne mettono in seria difficoltà il funzionamento pieno e rallentano la fruizione di vari servizi.

Una tale riconversione incontra un limite importante nel fatto che gli schemi Power Point (o Word) impiegati divengono leggibili solo con molte difficoltà, o del tutto illeggibili, in un numero rilevante di casi. Anche una disposizione redazionale di impiegare caratteri con un corpo minimo relativamente elevato ha dei limiti nella produzione posti dall’interattività tra docente e regia, che non può essere eccessivamente frammentata.

La possibilità che si sta esperendo è di consentire lo scarico (o la visione) contestuale e separato del File video compresso, quale ne sia il formato, assieme al File Power Point (*.ppt) o Word (*.doc).

Un problema pedagogico

Fondamentale sarà mantenere l’attenzione sui problemi pedagogici e metodologico-didattici generali che sussistono anche nello specifico, e sono profondi ed essenziali. Questo va ribadito con maggiore enfasi, in quanto essi corrono due rischi diversi: quello di essere eclissati da questioni ed aspetti di ordine tecnologico e strumentale; e quello di essere passati in subordine dalle competenze e dalle metodiche di ordine disciplinare cui afferiscono i contenuti espressi con questi mezzi.

La competenza pedagogica va quindi garantita nelle istanze progettuali e di coordinamento, oltre a trovare nel particolare contesto dei corsi di cultura pedagogica e didattica un’esemplificazione d’importanza assolutamente particolare.

Questo lascia intravedere anche delle concrete possibilità di esercizio proprio per professionisti di cultura pedagogica.

Un problema di ricerca didattica e pedagogica generale…

Il ruolo della riflessione e della mediazione specificamente pedagogiche è stato riconosciuto ed apprezzato in tutte le istanze e a tutti i livelli nei quali si sono articolate le attività di F.a.D. dell’ateneo teatino: dalle Facoltà e dai corsi di laurea alle strutture d’ateneo, sia nel contesto “d’Annunzio” che nel contesto “da Vinci”.

La ricerca che si compie è, per certi versi, ricerca didattica empirica, per la quale la pluralità e la complessità di strumenti e vettori tecnologici costituiscono motivi di ricchezza da valorizzarsi adeguatamente. Ne è evidente la dimensione metodologica: in particolare, lo spostamento del centro sullo studente-utente consente di apprezzare meglio l’individuazione della dimensione empirica completamente “a valle” della proposta, come controllo delle ipotesi e delle teorie avanzate nel tentativo di risolvere problemi posti rigorosamente; problemi didattici e problemi educativi.

In questa sede, non è certo necessario insistere sul significato che questa scelta riveste sul piano della riflessione generale: esso integra una fuoriuscita da ogni dualismo chiuso riconducibile, in modo diretto o mediato, al dualismo filosofico Teoria-Prassi, un dualismo di altri tempi. Non vi è simmetria tra Teoria e Prassi, come non vi è simmetria tra i due Feedback che possono provenire dalla Prassi nei confronti della Teoria; in questo, si ritrova il meglio della proposta Pragmatista-strumentalista anche riprocessata, alla luce dell’Epistemologia e delle teorie scientifiche a base storica del ‘900 e delle evoluzioni più recenti della cultura scientifica e di quella tecnica, in termini di Neo-pragnatismo filosofico e pedagogico.

L’esistenza del controllo empirico, con la collocazione dell’empiria “a valle” della proposta (od ipotesi) teorica, ha le ben note conseguenze. Ricordiamo sinteticamente come essa sia condizione di scientificità sul piano epistemologico, di apertura e di democrazia sul piano politico, di evolutività e mobilità piene sul piano sociale, ovviamente considerando questa scansione tripartita come puramente espositiva, essendo i tre aspetti strettamente intergrati l’uno all’altro, facce di un unico poliedro.

Si capisce, quindi, che questa ricerca è anche, o prima di tutto, ricerca pedagogica: sia per la centralità che il problema metodologico riveste nella problematica pedagogico-generale, sia anche per problemi di ruolo dell’Università nella cultura come sede di una relazione inscindibile tra didattica accademica e ricerca di base.

Ma soprattutto, la ricerca è pedagogico-generale per la dimensione sociale che il problema formativo, così posto in termini nuovi, mette in risalto per l’educazione come funzione sociale, la quale trova una sua parte irrinunciabile nella istituzionalizzazione che tale funzione statuale trova nella scuola e, in misura giustamente sempre crescente, nell’Università stessa.

… e un problema di professioni di cultura pedagogica

Rimangono solo poche righe per accennare al risvolto del problema specificamente professionale. L’esperienza fatta, e ancora in corso, corrobora pienamente l’idea che questo settore della Formazione a Distanza, specie al livello universitario, richieda ben altro oltre alle necessarie competenze disciplinari (o di contenuto) e a quelle altrettanto necessarie di ordine tecnico e tecnologico (o strumentali).

Il raccordo tra le une e le altre, come il raccordo tra Università e società, tra cultura ed utenza, tra docenti e studenti, e tra ogni altra analoga polarizzazione, richiede una mediazione specificamente pedagogica, e consente di individuare un piano specifico di esercizio per un professionista di cultura pedagogica, dei massimi livelli, lo si chiami Pedagogista, od Esperto nei Processi Formativi, od Esperto in Educazione degli Adulti, o in qualsivoglia altro modo.

Trova così un’altra, importante pratica esplicazione la proposta che facemmo fin dal 1996 di un professionista “di mezzo” che eserciti professionalmente su un terzo piano: un piano differente da quello della teoria e quello della prassi, anche se partecipa di entrambi e cosente la piena interattività tra di essi nei due versi. È il piano che potremmo chiamare, con un parziale neologismo, “piano dell’applicatività”, e che la Sistematiche Pädagogik tedesca chiama “piano della Empirie”.

Così testualmente Dietrich Benner conclude la sua sinossi su “Systematische Pädagogik – die Pädagogijund ihre wissenschaftliche Begründun” con un brano che merita di essere adeguatamente ricordato: “Die in den vorausgegangenen Abschnitten vorrgelstelten allgemein-pädagogischen Perspektiven beanspruchen eine dreifache Bedeutung. Sie erheben Anspruch, für die Verständigung im Handeln und für die Beratung in pädagogischen Entscheidungssituationen hilfreich zu sein; sie beanspruchen ferner, Perspektiven für eine historische Erforschung der Entstehungsgeschichte neuzeitlicher Pädagogik und die empirische Erforscung gegenwärtiger Handlungsfelder zu formulieren, und sie versuchen schliesslich, einen Beitrag zur Verständigung über die Einheit der Pädagogik in Theorie, Empirie und Praxis zu leisten. Keine der drei möglichen Bedeutungen kann jedoch ohne die jeweils dandere realisiert werden.“ [Deutsche Gegenwartspädagogik herausgegeben von Michele Borrelli, Band I (Schneider, Baltmannsweiler 1993). Nell’edizione italiana: “Le prospettive pedagogico-generali presentate nei sottopunti precedenti reclamano un triplice significato. Pretendono di essere di aiuto nella comunicazione operativa e nella consulenza in situazioni pedagogiche cruciali; pretendono inoltre di formulare prospettive in vista di una esplorazione storica delle origini della pedagogia moderna e l’esplorazione empirica dei campi operativi contemporanei e cercano, infine, di contribuire alla comprensione sull’unità della pedagogia in teoria, empiria e prassi. Nessuno dei tre possibili significati può essere realizzato senza i rispettivi altri due.”; “Pedagogia sistematica – Pedagogia e la sua fondazione scientifica”, in La Pedagogia tedesca contemporanea I volume, a cura di Michele Borrelli (Pellegrini, Cosenza 1993), pag. 52. Lo scritto è stato pubblicato per la prima volta nel 1991].

Si tratta proprio di una prospettiva di superamento del dualismo tradizionale, ed ormai inadeguato, tra teoria e prassi. E non sarebbe l’unica citazione possibile in proposito.

È appena il caso di osservare che “applicatività” non significa “applicazione” bensì “possibilità di applicare”: una possibilità da cui può discendere anche un’applicazione. Il termine indica un modo di ragionare, di procedere e di proporre che tenga presente l’applicazione futura.

Comunque, lo si chiami, la richiesta di Pedagogia diviene sempre più evidente, e sempre meno eludibile, sul piano delle professioni come lo è sul piano della ricerca.

 

 

 webmaster Fabio D'Alfonso

 
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