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LA MORTE DELL'ANGELO
di Giovanna Lacedra

Nasce a Venosa (PZ) il 15 Novembre 1977.
Ha studiato Pittura presso l'Accademia di Belle arti di Firenze, dove nel 2000 ha conseguito il diploma di laurea con la votazione di 110 e lode su 110, discutendo una tesi in storia dell'arte intitolata "Verso la Terra di Coquaine: percorso hegeliano dell'arte verso la propria dissoluzione storica". Sempre a Firenze ha, nel 2004, conseguito l'abilitazione all'insegnamento di disegno geometrico e storia dell'arte presso i licei, e di educazione artistica, presso le scuole medie.
Nel settembre 2005 si è trasferita nella città di Milano, dove attualmente svolge la professione di docente, e dove ha contemporaneamente conseguito una specializzazione aggiuntiva come insegnante di sostegno per alunni portatori di handicap (presso Università Cattolica del sacro Cuore) .
Negli anni ha partecipato a varie mostre collettive e concorsi di pittura. Per quanto concerne la poesia, sue liriche sono state esposte in due differenti mostre:

Premi, esposizioni e pubblicazioni:
- 1999. Firenze, Esposizione Personale di autoritratti e poesie, intitolata "Le Maschere dell'Essenza", tenutasi presso i locali della Libreria delle Donne, dal 23/10 al 25/11.
- 2000. Firenze, "Primo Premio Letterario Florence 2000", 2° posto - medaglia d'argento - vinto con l'opera poetica "Sarcastiche adulazioni".
- 2000. Pubblicazione di una lirica sulla rivista culturale "Dialogo", n.8, ottobre-novembre 2000 - anno II.
- 2000. Pubblicazione di tre liriche all'interno della rivista letteraria "Virgole", n.83, giugno 2000 - anno X.
- 2000. Ragusa, "Premio Selezione Poesia 2000", bandito dalla Casa Editrice Internazionale Libroitaliano, e vinto con la raccolta di poesie "Schegge". Stipulazione del contratto editoriale.
- 2001. Alcamo (TP), "Premio artistico - letterario Nicola Mirto 2001" bandito dal Centro d'Arte Coreografica Aglaia: vincitrice del premio speciale "l'espressione del dolore" con la lirica intitolata "Samuel". Pubblicazione di suddetta lirica all'interno dell' Antologia del Premio, intitolata "Spazi d'infinito".
- 2001. Settembre. Pubblicazione della raccolta di poesie "Schegge", Casa Editrice Internazionale Libroitaliano, collana "Poeti italiani contemporanei".
- 2002. Rapolano Terme (SI), partecipazione al "Premio Letterario internazionale Il Mulinello", con la lirica "Consapevolezza" pubblicata nell'antologia del medesimo Premio, intitolata "Voci dell'anima", Edizioni Il Leccio.
- 2002. Antologia poetica "Luci ed Ombre", Ibiskos Editrice, prefazione di Fulvio Castellani, pubblicazione della lirica "La fulgida stasi" .
- 2002. Antologia poetica "Toscanautori", Ibiskos Editrice, pubblicazione di sette liriche
- 2002. Partecipazione al Premio Letterario istituito dall'associazione italiana Fonopoli di Renato Fiacchini (Renato Zero): "Fonopoli: Parole in movimento 2001-2002" , segnalazione da parte della giuria della lirica "Alchimia", e pubblicazione di questa all'interno della omonima Antologia, edita da Montedit Edizioni.
- 2003. Antologia poetica, dal titolo"Poetica", Antonio Carello Editore, pubblicazione della lirica "Prospettiva".
- 2003. Antologia poetica "Navigando nella parole", Editrice Il Filo, pubblicazione della lirica "Virus".
- 2004. Antologia poetica "Poesia creativa", pubblicazione di due liriche.
- 2005. Porto San Giorgio (AP), esposizione di Fotografie corredate da Poesie, realizzata a quattro mani :Fotografie di Andrea Ciccalè, Poesie di Giovanna Lacedra, tenutasi presso gli spazi del "Caffè 900" dal 24 giugno al 24 luglio. La mostra ha avuto come titolo "Angeli Ignoti". Il ricavato delle offerte è stato devoluto in beneficenza , inviato alla prima scuola di Zanzibar.

PRESENTAZIONE DELL'OPERA:
Questa raccolta è nata nel 2002.
Questa raccolta nasce da una perdita.
La caduta, il lutto di una perdita, talvolta rende più agile il volo di chi, in solitudine ed in cordoglio,si riscopre capace di estrarre - dal dolore di un abbandono - l'incanto mistico della poesia. Un incanto in grado di redimere, evitando ogni inutile tentativo di rimozione.
Ciò che ha contato mai si dimentica.
Ciò che ha contato mai andrebbe dimenticato.
L'amore può toccarci, graffiarci ....e poi può scegliere svanire. Può non essere così coraggioso come lo si è immaginato.
Non tutti gli angeli hanno ali integre. Alcuni continuano a volare stentantamente pur avendo le piume in brandelli, ma cucite insieme dallo spago del desiderio.
Più semplicemente, l'amore è un angelo, a volte vigoroso, a volte stanco e ferito.
Ma quando la stanchezza risulta essere più forte del sogno, allora l'angelo abbandona l'anima che ha così passionalmente e crudelmente baciato.
Il rosso di quel bacio diventa allora piaga, diventa una ferita che uccide.
La morte dell'angelo segna l'Abisso di un abbandono; è voce di un cuore abbandonato dall'ultimo battito d'ali di uno straordinario e trascendentale amore, che non ha potuto pienamente esistere.

 

Novembre 2002

For Sad Angel


*
Il ventre
di una nube
squarciato
dal tuo volo
è gravido
di arte
e mostri
della notte.

Di colpo
il tuo ritratto
si slaccia
dal mio lembo
lasciandomi
null'altro
che un'orba
scia di niente.

Diventi
impunemente
un calice
di schiuma
brandello
di un'estrema
radice
da scovare.


*
Non ululo
ma ascolto
nel greto
la tua voce.

Alta
nitida
estrema
ed ancestrale.

Mi toglie il fiato
e cade
buiamente
nell'inchiostro.

(…sentimi…)

Sono tue
queste parole
che mi detti
sillabate

sono lune
tramortite
da falciate
indennità.

*
Una gola di memorie
mi risucchia
ambiguamente.

…fuggo…

…inciampo…

…quasi cado...

E mi aggrappo
alle tue ali
come piuma
di cristallo
mentre scorgo
la tua bocca
bere Dio
ai seni dell'alba.

*
E il non detto
si coagula
a ridosso
dell'assenza.

L'incanto
precipita
- intanto -
nello stomaco
del mai.

Io deglutisco.
Finemente.
Sai che soffro
da signora…

Mutismo o requiem?

Mutismo.
Il niente è - ora -
un grumo di sangue
impigliato
tra i denti
di un demone
che mi sorride.


*
In prossimità
dell'abisso
gli audaci
cambiano rotta.

Secretly…

Ho corso
anche le nuvole
credendole
tue orme
ma a un passo
dalla carne
ti ho visto
rarefarti.

Secretly

Ed ho fotografato
il tuo disfacimento.
Latteo. Muto.
E sessuale.
Una lama di luce
in fondo
al pozzo
della notte.

*
Mordendomi
il silenzio
succhio sangue
riluttante.

Revolting…

Dove sei
tu
che il tempo
non ha vita
da versare?

*
E senza suono
mi confidi
che sei morto
per salvarmi

ma lo stoico
è un intruso
tra gli appalti
dei sapienti.


*
L'illusione
inventa l'attesa.

Ma se è - per una volta -
l'attesa
a generare
l'illusione
- prometeica proiezione
del desiderio -
allora
è davvero
un grosso guaio!

STO ASPETTANDO…

Le tue éthérée
lastre di gelo,
fuochi celesti
in orbite
deraglianti.
Acqua dolce…
…io…

STO ASPETTANDO…

Il tuo sangue
color cielo
le stigmate
del rimorso
nei miei occhi
di fanghiglia.

ADESSO…

*

I

Attenderti…

Frustrata
e spenta.

Come se
fosse stato
il mio amore
ad averti
ingoiato
o magari
ritorto.


*

II


Attenderti…

Tra le cosce
della notte
nelle curve
della mente
vomitando
i tuoi respiri
all'ingresso
della fine.


*

III

Attenderti…

Questo
mi svilisce.

Attenderti
nell'inutile
inerzia
di una nudità
scomposta.

Senza luce
senza scampo
sottilmente
tra le ombre.


*
Inutile per me
brucare le tenebre.
Tu non sei.
Questo è quanto.

La tua carne
diventa
muta putredine
per la gloria dei cieli.

Inutile per me
Affilare i denti.
A nulla serviranno
i miei modi da arrotino.

Non tornerai.
Lo so…
Non tornerai.
Questo è quanto.

Ed ora la fame
è null'altro
che una buia fossa
nella dimenticanza.


*
Ma non dimentico
- Io -
e ti disegno
nell'angolo scarno
della transazione.

Ho mani smunte
fatte di piaghe
pronte ad accoglierti
satanico… o divino.

E le vedo
le tue forme.
S'inscrivono inquiete
nell'informe
austerità del cielo.

Stai volando
- forse -
e un battito d'ali
si slaccia dal mondo.


*
E a mani inquiete
ti scrivo
frasi inette
frasi che mai potrai
- o vorrai -
intridere.

Sogno di sentirti
sognare
- o vivere -
rilegando fogli inutili
con la pressa
del tempo.


*
Se solo tu potessi
- senza vuoti di parole,
ed evitando la pateticità
d'inutili convenevoli -
lasciarti andare
all'insorgenza
acuta
della mia preghiera.

Se solo tu volessi
addormentarti
sul mio grembo
come una carezza di luce
sdraiata
su una nuvola.

Allora sì che io respirerei....


*
Ti chiamo
e tu
rimani muto
nell'inosservanza.
Poi,
sommessamente,
incedi verso destra…

Ti seguo
Ma non ti afferro.

No…

Stringo la curva
e ti perdo,
annegando
in gorghi inconfutabili
di buio.

*
E improvvisamente
sei…

Ti vedo.
Non è un miraggio.
Sei tu
(o il tuo ectoplasma).

Accoglimi,
ti prego,
lascia pure
che la tua luce
misticamente
m'inghiotta.

Non svanire...

Ho occhi
adesso
pronti
a contemplarti.

Resta…

Sei trasparente - tu -
sei quasi acqua.
Limpido
e incontenibile.

Ti attraverso…

Ora sì
che posso liquefarmi
senza tracce
nel tuo sguardo.

*
Ma infondo
ho l'impressione
che anche il mare
finga ottusità
ogni volta
che un'onda
muore.

*
Fotogrammi
scorrono
come bisce
dentro l'anima.

Nudi flash dell'imprudenza.

E m'inarco
per scavarmi
un cunicolo
di fatiscente intimità.


*
Un miracolo di morte
può essere
l'infinito.
Posso morire
anch'io
per tornarti accanto.

Ogni volta
che ti fai buio
affretto l'amore
perché si sciolga
in una stella.

Ed attendo che sia Dio…

*
Ascoltami…

Poche pagine ancora.
Poche lacrime.
E un abbietto ghigno
dal tuo inferno.

L'inappetente
lingueggia
sull'inappetibile vuoto.

My rebel angel…

Un libro edito
è nient'altro
che un muro,
un'ostruente patina
sul bordo.

Cado nel ventre
di fredde lenzuola
mentre tu mi canti:
"Please fly to me"
schiaffeggiando
la mia fede
con brandelli
di ali frante…


*
Sei una briciola
- adesso -
un'inerme
nota bifida
nella fame
dissepolta.

A digiuno
se ti ho
ugualmente
non ti possiedo.

La rinuncia
è forse
l'unica vittoria?

E dov'è l'antidoto
se continuo
a scavare
in un abisso
con le unghie
della memoria?

*
Nient'altro
che un riflesso avulso
sono.
Nient'altro
che uno specchio buio
mi hai lasciato
di me stessa.

Come mi salvo?
Come ne vengo a capo?

Sono il vuoto.
Sono io stessa
la fossa
dove il tuo corpo
è stato sepolto.

Ti somiglio
per com'eri
quando mi hai lasciata.

Ti somiglio.
Cadaverica.
Necrofila.
Quasi nulla.

*
L'impercettibile
è facoltativo,
è una traccia
che non s'impone.

Ma chiunque si affaccerà
nei miei occhi
non potrà
vedere che te.

*
Appesa ad un monitor
la vita cede
e inflessibilmente
s'inclina al caos.

Io limo
il tuo passaggio
in paesaggio
di penombre.

Sei il canto
dell'oceano
nel fondo
di una lattina.

Sconfini
nell'infinità
di tutte le partenze
sgombre di ritorni.


*
Infondo io lo so
- o fingo di saperlo -
che ogni orizzonte
vive l'eterno ricrearsi
dei giorni e delle notti.

Infondo io lo so
- esanime mi tenti -
che ogni sfumatura
sopravvive alla certezza
di non potersi estinguere.

E infondo sai anche tu
che il nostro amore è questo…
…questo infinito ricrearsi…
questo inestinguibile
ed indecifrabile
orizzonte in un bicchiere.

*
Eppure
me ne sto qui,
spopolata
dalla gente.
Qui,
accucciata nel ventre
di una folla
che mi artiglia.

Feel the fire…

L'anima deglutita
a sorsi
lenti e amari.
L'anima rigettata
goccia
dopo goccia.

Feel the fire…

Nel baratro
gli occhi grondano
lacrime
di lava.
Ti cercano
e ti solcano.

La bocca
resta appesa
all'orlo
del tuo nome.

Lenta
succhia il fuoco
e poi
ricrea la fiamma.


*
Si accende
una monogramma.
Rifrange tra le ombre.

Mi abbagliano
oltremodo
i rivoli sillabici.

Parole dal passato
parole nel presente
parole digitate
da un angelo virante.

…shadows of angels…
…shadows of outcasts…
…shadows anywhere…
…shadows…

…e nient'altro da dire…


*
Il sole
spremuto
sino all'ultimo
raggio
e una goccia
di pioggia
inonda la città.

Occhiaia
di ombre vive
cerchiano
i miei occhi
e basta poco
a percepire
un'inedita
convulsione.

Il silenzio
quest'oggi
tramortisce
la distanza.

Discorsive
feritoie
si schiudono
nel vento
stillando
aureole liquide
di angeli
mai nati.

*
The future, how will be?

Ti sporgi
da una nuvola
pesantemente
scura.

Ti vedo
ma t'ignoro.
Lo sai
non è paura.

Ho l'anima
in brandelli
e un corpo
senza sesso.

Ho troppa fame
adesso
per starti
ad ascoltare.

La morte
non è solo
un casto
paio d'ali.

La morte
tra le righe
ingoia
anche l'attesa…

*
Tornerai,
fra nebbie di sogno
da quel tuo nessun luogo
così titanico e virile.
Tornerai,
sprovvisto d'ali
terreno come un demone.
Tornerai
quando io diverrò
una lama di vergine fuoco.


*
È la terra ferma
che ancora ci vede
issati in quell'abbraccio.

È la concretezza delle cose
a non volerti perdere.

E l'eterno presente
è l'abito che tesso
adesso
per il tuo ritorno.

Castamente…


*
Sad…

Sei tu
l'angelo redentore
morto
per conclamare la vita.
Sei tu
l'irrisolto,
la crocifissione
dell'incanto.

Sweet dark…

Tu,
il supplizio
nella trasparenza.

E ora le ombre
- tue orme -
ridono
di me.
Biecamente.

Ma l'astrazione
è una condanna
quando l'anima
giace riversa
in un lago
di enigmi.

*
E la morte
è forse
trasmigrazione
dalla vita
alla virtualità.
È forse
uno spettro telematico
che digita
dall'aldilà.


*
Un bacio di sangue
mi sboccia dalla bocca
lacrima dissolta
nel succo del peccato.

Sputo la mia vita
per riesumare te
e non esiste inganno
peggiore a questo mondo.

Perdermi
pur di non perderti.
Temibilmente.

Ma forse
la morte
resta un banalissimo bacio
incapace di donarsi.


*
Sei così vuoto
da sembrare intimo,
intimo
come un imene intatto.

Tra solchi
di aride arrese
lecco
le tue mani falciate

e chiamare il tuo nome
mi costa fatica,
ha un suono metallico
scolpito nel sangue.

Non verrai,
non verrai mai.
Mi spacco nel dirlo.
Mi vesto di lutto.

Hai ali livide
per le troppe cadute
e labbra madide
frantumate di luna.

Ora ti estingui.
Completamente.
Non tornerai.
Questo è l'istante.


*
Resurrection…

Rinasco
mentre tu
ti dissolvi
- improvvisamente -
in un ignobile
volo di corvi.

Resterà di te
- in me -
una notte
piumata d'inganno
una mano
protesa nel sogno
e nuvole pallide
merlate
di fumo.

Respiro
quando capisco
che a volte
la morte
può essere
l'esordio di una vita.

È il timore
dell'alba
ad uccidere
i superstiti.

E infondo
io so
che anche gli angeli
si prostituiscono
per vergogna
di luce.

*
Ma se l'indaco
si accende
il pericolo
s'inchina
alla salvezza.



 


 
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