BALI - Ubud e il pittore

Di Marco Maggioni

settembre. '98

 

 

 


Marco Maggioni
un esperto di orientamento al MANAGEMENT

 

personaggi: LUI - LEI - SPEAKER - PITTORE

MUSICA

LEI
...eccoci di nuovo in paradiso..come lo chiami tu

LUI
eh! sì, Bali è un piccolo concentrato di bellezze naturali, di cultura... di arte

LEI
...e di buon vivere...hai notato una cosa? non si arrabbiano mai, non senti mai un litigio ...una bestemmia...chessò

LUI
è vero, e sì che abbiamo girato anche l'interno, per villaggi, e borghi sperduti, niente, mai un grido rabbioso, un litigio, una cattiveria, sempre sorrisi, gentilezza..

LEI
e non solo con noi stranieri, ma proprio tra di loro.. si trattano così

LUI
si trattano bene!! certo che si vive una atmosfera rasserenante, pacifica...

LEI
già , e mai penseresti che un popolo così pacifico si sia scannato trent'anni fa, quando dettero la caccia ai comunisti che eliminarono a migliaia

LUI
contraddizioni di un popolo comunque civilissimo, ma evidentemente con la nostalgia del sacrificio cruento...eppure... voglio ricordarli per le loro danze, le musiche, la loro cultura e il paesaggio che è un vero incanto

LEI
sì come ci apparve la prima volta... ricordi, in quel ristorante dove facemmo la conoscenza del pittore....

LUI
..già..tutti accovacciati in questo locale letteralmente immerso nel verde, fornito di sentierini curati, a ciottoli,

LEI
...alberi di ogni tipo, dai rami pendevano oggetti esotici e maschere, un'atmosfera bizzarra

LUI
ma di grande armonia

LEI
tutti noi avventori seduti in linea su uno stesso versante....davanti...di là del tavolo, l'inserviente e di sfondo come una grande finestra senza infissi, lo spettacolo di un campo di riso.....che spettacolo rasserenenante...sembrava un quadro!

LUI
un semplice campo di riso che poi non è altro che uno specchio d'acqua ben organizzata...squadrata, delimitata da verdi sentieri, curato alla perfezione, con intorno grandi ciuffi di alberi dal colore scuro, e in mezzo all'acqua un casolare antico...

LEI
che sembrava un castelletto in miniatura...e...immerso fino alle ginocchia, un contadino col solito copricapo conico in testa, così largo da nascondergli la faccia....

LUI
quei gesti lenti, il gracidare petulante delle rane, scandivano il tempo con regolarità quasi incantata...mi ricordo di aver provato una emozione fortissima

LEI
sì, sarà stato anche per quella musica che veniva fuori dagli alberi con ritmi semplici, ripetitivi...avresti detto che erano le foglie che suonavano, i rami a percuotersi con sonorità spensierata, ariosa...

LUI
...intrisa di nostalgia e naturalezza, e una grazia di echi, di timbri, l'atmosfera era piena di sacralità...insomma, la sensazione di riconciliarti con qualcosa che avevi dimenticato e sempre osteggiato o rimosso: l'appartenenza...ti è mai capitato di sentirti tutt'uno con ciò che ti circonda? è una sensazione bellissima...molto rara...almeno per me...

LEI
..è consapevolezza di sè, che si materializza attraverso la fisicità del corpo e della mente; i pensieri si dipanano e le emozioni...pure

LUI
una carrellata di sensazioni indelebili: i colori diventano colori, i sapori sapori, gli odori odori, tutto diventa corpo...anche la musica si faceva materiale, si toccava quasi: lei asseconda le emozioni, le emozioni assecondano le atmosfere, intorno ti annulli recuperandoti...

LEI
certo che Bali ci ispira sempre..ma ricordi la sorpresa quando quel signore che pensavamo fosse balinese

LUI
il padrone del ristorante...sì sì, ricordo ...sicuri che non capisse niente di quello che stavamo dicendo

LEI
e invece ci interpella sul più bello...in perfetto italiano ..proprio quando si parlava dei colori e della strana visione prospettica..

LUI
sì, io dicevo che in quel panorama di fronte a noi c'era qualcosa che non capivo: ogni parte di questa visione, la più vicina fino a quella più lontana sembra che stiano alla stessa distanza, in parata, alla pari

STACCO MUSICALE

PITTORE
scusate se mi intrometto...è vero, è la stessa sensazione che ho provato io tanti anni fa, quando mi sentivo ancora italiano, perchè lo ero, di Bologna, ma oggi no..mi sento di qua, sono profondamente, esclusivamente balinese, all'unisono con la loro cultura e la loro magica terra....se mi permettete...la scoperta che feci nel considerare il paesaggio balinese, è che manca la prospettiva!!

LUI: la prospettiva? gia!

PITTORE
quello che voi chiamate naif, semplicistica arte soprattutto nei piani visivi, il vicino e il lontano che si elidono in una magica cornice grafica ....un reticolato di colori che azzera le distanze... uniforma le cose proiettate su di una stessa tavolozza visiva.
Insomma è una questione di colori e di luci, sono minime le differenze di colore tra gli alberi, tra le palme e le acacie, tra sfondo e primo piano.. c'è forse lo spessore dell'atmosfera che crea un effetto ottico di appiattimento quasi fiabesco, sembra una decorazione della natura dove tutti gli oggetti, le cose le foglie gli uomini stanno su di uno stesso piano e comprendi che ciò è aderente e rispecchia la religione di qua, questa fusione tra animismo, buddismo, e induismo, dove prevale proprio la filosofia della terra, della appartenenza ad una fisicità che ci sovrasta e giustifica, che ci fa tutti uguali uomini e cose e che soprattutto rappresentano ciò che vedono ciò che io stesso ho visto e vissuto

LEI
e tutto ciò lo si ricava esclusivamente dal paesaggio? dalla vista di un panorama, dal clima particolare? non è un pò riduttivo??...

PITTORE
no, l'incantesimo non nasce dal mero paesaggio, ma dalla fusione della bellezza di natura con una civiltà metafisica, retta da dèi archetipi.. Qui tutto si esprime come forma, risplende ovunque il 'dharma', e perciò attorno ad ogni oggetto irraggia un'aura, si manifesta un significato metafisico.

LUI
ma che origini ha la cultura balinese?

PITTORE
questo concetto di Forma è stato portato nell'isola dall'India prima del V secolo, probabilmente da maestri spirituali. Nei secoli essa è rimasta intatta, copia della spiritualità indiana. La tradizione a Bali non si è mai disgregata, è rimasta una forma formante, cioè un modo di respirare, non una posa e simile a un vortice ha via via attratto, assorbito amalgamato la varia materia della storia, per cui convivono il vishnuismo e il buddismo, oltre ad influssi cinesi.
Vedete, intanto le scimmie saltellano argute, offrendosi alla nostra presenza, con dispetto, forse, di essere rimaste indietro nel cono evolutivo. Ah!ah!

LUI
beh si vede la differenza...che sia invidia?! ah! ah!

STACCO MUSICALE

LEI
era certo un uomo sensibile il nostro pittore, bello pure.. con quel volto severo...sembrava sempre che dovessere esplorare l'anima...un pò mi metteva a disagio..

LUI
lo credo ti fissava con quegli occhi magnetici...le piacevi, insomma

LEI
credi?? ah!ah! può darsi, era reciproco comunque

LUI
va bene va bene, è stato comunque molto ospitale con noi , ci ha offerto la migliore stanza della sua guest house, piena di artisti europei, e di...serpenti..ricordi?

LEI
oh! non farmi ricordare, che paura, e poi in bagno lì all'aperto, quel serpente...che mi fissava.. altro che innocuo come dicevano, aveva una linguetta...ora me la pappo diceva..e tu..tu...te la ridevi..

LUI
ma sì, sdrammatizzavo anche perchè mi sarebbe dispiaciuto allontanarmi da lì...era un oasi di pace, sul mare, le foglie di palma che si infilavano dentro la nostra camera, mi sembrava di essere come tarzan nella giungla

LEI
sì e io la tua Jane!!

LUI
tu sì potresti esserlo, sono io che ho poco del tarzan.; fatto sta che siamo rimasti con soddisfazione del pittore balinese...che non perdeva così la sua graziosa ospite!

LEI
sciocco, perchè non perdeva piuttosto possibili acquirenti...

LUI
come sei cinica..sì è vero, del resto alla fine abbiamo comprato un suo quadro, ...certo ...meritava di sicuro, anzi lo dobbiamo ancora incorniciare..

LEI
non è facile abbinarlo ad ambienti europei, è comunque molto originale e ogni volta che lo guardo mi pare di stare ancora lì a Bali..in questa atmosfera ritagliata quasi da mani di bimbo, come nei cartoni animati!

LUI
hai ragione! un chè di infantile ha il paesaggio, come del resto anche loro, gli abitanti, coi loro sorrisi così inncocenti!! ricordi come ci teneva a farci vedere il suo atelier, il nostro pittore, gli strumenti che usava, uguali a quelli che usavano gli antichi pittori di bali, la punta di canna e i colori naturali pestati e diluiti, e gli inchiostri utilizzati con tecnica come acquarelli...era proprio felice... e disarmante nella voglia di comunicare il motivo della sua gratificazione quotidiana...

LEI
...e completamente integrato...hai notato, non parlava mai dell'Italia, non gliene importava niente, se ne usciva con certi luoghi comuni..

LUI
come quello sulla chiesa cattolica che è stata la rovina della cultura e dell'arte in Italia...il bello che qualcosa di vero nelle sue eccessive sparate c'era sempre, ma mai mediate da considerazioni storiche, tradizioni, etc...

LEI
a parte che grazie alla Chiesa non avremmo forse buona parte del patrimonio artisitco nazionale, certo, lui voleva dimostrare a se stesso di aver fatto la scelta giusta a rimanere a vivere a Bali...bisogno di sicurezza..

LUI
è stato un ottimo compagno di serate indimenticabili...il bello era che sembrava che lui stesso stesse scoprendo quello che il mio entusiasmo ci faceva conoscere...

LEI
già la tua fissazione, nobilissima del resto.....la musica e la danza!

LUI
....dalla prima volta in quel ristorante...è stato sempre come un riflesso condizionato, ogni sera di notte.....il suono profondo e penetrante del gong di bronzo, ricordi? l'eco di questo strumento del terzo secolo a.c.....e lontani tamburi e flauti e litofoni, ci attiravano come per incanto

LEI
come no! sembravamo stregati.... camminavamo un pò alla cieca per le vie buie sfiorando nella notte passanti furtivi, gentilissimi, rumori ovattati, lanterne dentro le case con rumori domestici, che illuminavano la notte, punti di riferimento per noi, insieme ai suoni della festa...

LUI
la nostra luce era il suono... come il richiamo di una sirena, un miraggio, morbida l'aria come larghe foglie di palma, fino a giungere ai teatrini rustici ma scintillanti di fregi e festoni colorati, con siparietti da commedia popolare, dietro ai quali si intravedevano volti furtivi e vergognosi dei personaggi , tutti ridenti innocenti intimiditi

LEI
anche perchè con mia gran sorpresa spesso eravamo gli unici stranieri come spettatori...è strano poi che fosse sorpreso perfino il pittore, dopo tanti anni che stava lì....

LUI
già infatti, in questo mi ha deluso

STACCO MUSICALE

ma come, tu artista, va bene che ti occupi di pittura, di disegno, ma hai intorno una cultura secolare come quella della danza, e non ti interessa? non la frequenti??ma dove vivi??

PITTORE
avete ragione..scusate...a volte si crede di sapere tutto solo perchè ci si impegna a fare una cosa di massimo interesse, come per me la pittura;, ma si dimentica che intorno il mondo gira, esistono altre cose, persone, e soprattutto altri modi per affinare e dare senso alla mia arte,...vi ringrazio di avermi stanato, ho scoperto una cosa che conoscevo certo, ma che non avevo mai avuto la voglia di verificare; il vostro entusiasmo alimenta ora il mio, grazie, grazie

STACCO MUSICALE

LEI
e fu così che ci regalò un altro quadro

LUI
veramente lo regalò a te...però volevo parlare ancora della musica, scusa..

MUSICA

SPEAKER
una musica spavalda il 'gamelan', nella proposta di timbri semplici, musica di regole, anche se scarne, il ritmo, le scansioni, i tempi sono frutto di secoli di civiltà su questa base musicale, si libera a volte un flauto a volte un vibrafono, che percorre vie spontanee di 'colore' di percorsi lineari, che quasi ti ipnotizzano per la loro esemplare semplicità, frutto più di antichissime virtù sonore, una ripetittività talmente gioiosa che non puoi fare a meno di porgere l'orecchio e perderti volentieri nelle scansioni della tua coscienza e scoprirne gli anfratti meno esercitati e trovarli bellissimi perchè misconosciuti, avviliti, definiti troppo semplici, nascosti per pudore, o raggrinziti dalla aggressività di una vita quotidiana che non li accetta; riveli a te stesso la semplicità, sdrammatizzi il dramma della vita, ti appaghi di esserci, contento. Ogni suono reca un messaggio metafisico, non solo quindi la voce perentoria degli strumenti, ma ogni ritmo della natura e del lavoro umano, ciascuno essendo una modificazione particolare di quello fondamentale, originario, scandito dalle donne quando pestano ritualmente i chicci del riso.

MUSICA

LUI
comunque parlare della musica senza parlare della danza è come parlare del cane senza il padrone

LEI
e chi la fa da padrone in questo caso?

LUI
la danza naturalmente, la danza...eccellono i balinesi nella danza, in essa trovano piena espressione la loro bellezza naturale, il portamento aggraziato e l'eleganza dell'abbigliamento.

LEI
ricordo per le strade, soprattutto quelle di campagna, donne vestite con abiti stretti fino alle caviglie dai colori accesi, prevalentemente l'oro e il rosso, incedono con naturale grazia, portando sul capo oggetti pesanti che inducono ad un passo flessuoso, regale, quasi di danza appunto....

LUI
il contrasto tra il paesaggio campagnolo con cani che abbaiono rincorrendoti, con le famiglie al lavoro sui campi, con galline che starnazzano sull'aia, e queste presenze continue di personaggi bardati a festa, luminosi e cangianti, colloca tutto in una atmosfera fiabesca, che asseconda i pensieri più semplici e dà senso al tuo stare lì

LEI
è vero! sei contagiato da questa naturalità festosa e colorata, riveli a te stesso insospettate meraviglie

LUI
già, si azzera la pretesa tutta occidentale di ricevere conferme al proprio 'apparire', alla propria presuntuosa unicità; ci si predispone nudi a cogliere il nesso tra fisicità e spiritualità, poichè di questo si tratta, visto che la nostra cultura ha da sempre separato la mente che sa dal corpo che sente.

LUI
sì, e a Bali questa particolare disposizione si materializza proprio nella danza, dove la sacralità del gesto e del racconto si combina con l'espressività partecipativa di tutti, danzatori e spettatori, complici di un unico mistero, quello sotteso alla nostra vita biologica e cosmica, che condensa in sè spirito e materia, mente e corpo, anima e sensi.

LEI
a me rimangono impresse specialmente l'immagine di quelle danzatrici, strettamente avvolte fino alle caviglie da splendide stoffe colorate e riccamente intesute d'oro, il bello è che con un vestito del genere non sono in grado di muoversi con ampiezza e frontalità, ma ottengono analoghi effetti piegando le ginocchia, spingendo la schiena indietro, scivolando sul suolo con passettini corti e velocissimi, muovendo le braccia e il capo con grazia, agitando di scatto gli occhi da un lato all'altro

LUI
... é una espressività che lascia senza fiato soprattutto per il fatto di vedere rappresentata la raffinatezza di una cultura secolare attraverso l'innocenza di bambine dai dieci ai quindici anni..

LEI
.. è come vedere sollevato un elefante da una piuma!!

LUI
brava!..Basta ora... fammi sognare...chiudiamo gli occhi e riascoltiamo quegli echi magici che ci hanno tanto affascinato..

MUSICA

SCHEDA - Speaker

Ubud è un paesino a nord della capitale Denpasar, ed è considerata a Bali la capitale della pittura, non solo di quella tradizionale, ma anche di quella moderna. Ci sono stati diversi pittori occidentali che hanno risieduto a lungo nella zona e hanno indotto molti artisti locali a usare tecniche pittoriche nuove, ad abbandonare i temi religiosi e a dipingere scene di vita: è nata così la tipica pittura naif di Ubud. In tutta la zona molti pittori hanno la dimora e lo studio, che spesso coincidono, si possono visitare come 'gallerie' private, non indicate da nessuna guida turistica, e vedere gli artisti all'opera e magari comprare qualche quadro a prezzi più che accessibili.
Vicino ad Ubud si trova il villaggio di Peliatan, famoso per aver dato a Bali alcuni tra i più grandi danzatori e suonatori di gamelan. E' stata appunto una compagnia di Peliatan a portare per la prima volta in Europa, agli inizi degli anni '50, spettacoli di danze e musiche balinesi. Adesso ci sono manifestazioni artistiche ogni venerdì all'interno del Pura Kaleran, il tempio della Morte, immerso in un piccolo bosco dove vivono, a guardia del tempio gruppi di scimmie dispettose.