Telegramma del prefetto di Milano
al ministero dell'Interno
sul "Partito socialista intervenzionista"

20 gennaio 1915

 


R. PREFETTURA DI MILANO 20.1.1915
N. 305.

I socialisti inscritti alla Sezione Milanese del PSI favorevoli alla tendenza interventista dell'Italia contro gli Imperi Centrali nell'attuale guerra delle nazioni non intendono lasciare libera ed arbitra la maggioranza della loro organizzazione di adottare provvedimenti odiosi e di manifesta rappresaglia a carico dei loro compagni antineutralisti, rendendosi strumento di persecuzione e di coartazione della libertà di pensiero e di convincimento della Direzione del PSI trinceratasi nella irriducibile imposizione della neutralità assoluta. Si sono adunati diverse volte per stabilire una azione da svolgere collettivamente per parare le offese, e, data la possibilità, passare all'attacco, ed in una delle recenti ultime adunanze in numero di circa 50 votarono il seguente ordine del giorno:
"Numerosi interventisti inscritti al Partito Socialista, radunatisi la sera del 14 gennaio per discutere in merito alla situazione creata agli interventisti da parte degli attuali dirigenti; affermata la perfetta compatibilità degli aderenti ai Fasci di azione rivoluzionaria di rimanere nel Partito; riconosciuta la necessità immediata di opporsi ad ogni tentativo di espulsione di quei compagni che svolgono opera contraria alla neutralità assoluta; deliberano di costituirsi in gruppo nel seno del Partito".
In una riunione antecedente avevano poi preso le sotto specificate deliberazioni:
"1) Di organizzare la frazione in gruppi locali affiatati con il gruppo di Milano, che provvisoriamente funzionerà da gruppo centrale; 2) Pubblicare un settimanale di propaganda e di polemica nel quale si sosterranno le ragioni interventiste dal punto di vista socialista; 3) Provvedere che alle discussioni che avverranno in seno al Partito partecipino oratori favorevoli all'intervento. - Si pregano perciò tutti i compagni interventisti di inviare la loro adesione individuale o collettiva di indicare su quali concorsi pecuniari si può fare assegnamento per la pubblicazione del settimanale e per le spese che si incontreranno per l'organizzazione della frazione. - Il Comitato fa infine appello ai compagni che come lui sono convinti della necessità socialista dell'intervento dell'Italia nel conflitto europeo a stringersi attorno alla bandiera interventista per compiere in seno al Partito l'opera di propaganda necessaria a renderlo degno della volgente ora storica".
Nella stessa circostanza è stato pure votato quest'altro ordine del giorno:
"Il Comitato della Frazione interventista del PSI di fronte all'espulsione di compagni interventisti avvenute a Genova, Ferrara ed in qualche altra località; richiama su di esse l'attenzione della Direzione del Partito: ricordando che la incompatibilità per ragioni di principio non può essere dichiarata che dai congressi nazionali;
invita i compagni espulsi a ricorrere contro cosí draconiana deliberazione alla Direzione del Partito stesso; ed impegna coloro che sentono di essere solidali con gli espulsi a rimanere nelle rispettive sezioni per compiervi opera di minoranza attiva in attesa che il partito abbandoni l'attuale direttiva e ritrovi se stesso nella realtà dell'attuale momento storico".
Non si tratta, come si vede, né della costituzione di gruppi socialisti autonomi, né di un movimento di secessione, bensí dell'unificazione delle forze interventiste nel PSI a scopo difensivo ed offensivo, per la libera professione e propaganda antineutralista in antitesi alla tendenza della inflessibile neutralità che la Direzione del Partito ha cercato e cerca con ogni mezzo di imporre ai tesserati.
Le espulsioni principiarono, e ciò è noto, con quella del prof. Benito Mussolini, ex direttore dell'"Avanti!" ed ora direttore del quotidiano antagonista "Il popolo d'Italia" da lui fondato; e non ritengo necessario fare un nuovo riassunto delle aspre polemiche che ne sono derivate.
La Direzione del Partito riunitasi a Firenze ha riconfermato con uno degli ordini del giorno ormai abituali per lungaggine, contorsione di esame, apprezzamenti e deduzioni, votato jer l'altro i precedenti deliberati, cioè il mantenimento della neutralità assoluta; e per spronare i fautori a rimanere saldi in tale criterio e per impedire agli incerti e a tutti quegli altri - e non sono pochi - che si piegano dalla parte che vedono piú attiva, risoluta e forte, di passare all'opposto campo, ha non pure incitato alla piú operosa propaganda neutralista ed ha annunziato che pel 21 febbraio in occasione della riapertura della Camera si debba inscenare una grandiosa dimostrazione nazionale anti interventista.
Ora i socialisti intervenzionisti si riuniranno nuovamente per: "Discutere in merito al deliberato della Direzione dei Partito Socialista".
Stando alle voci raccolte essi minaccerebbero anche la vitalità della civica amministrazione socialista per l'ambiguità di atteggiamento di cui Sindaco e maggioranza della Giunta offrirebbero sovente contraddittorie prove. Invero mentre in una adunanza dei socialisti tesserati interventisti tenutasi la sera dell'8 corrente, l'assessore Marangoni ebbe a portare l'adesione del Sindaco e della maggioranza della Giunta, e l'On. Turati ebbe a dare nuova prova di equilibrista fra le due opposte correnti combattive di neutralisti e di anti neutralisti, e per disarmare i sostenitori della neutralità assoluta si decise la astensione dal voto ricostitutivo del Comitato della Sezione Milanese, sarebbe ora avvenuto un fatto modificante tale atteggiamento, e cioè da una parte la maggioranza consigliare riunitasi ieri l'altro sotto la presidenza del Sindaco Avv. Caldara, dopo di aver preso provvedimenti d'amministrazione avrebbe deciso di uniformarsi all'ordine del giorno votato dalla Direzione del Partito a Firenze col quale si ritengono: - "incompatibili per la vita organizzata del partito coloro che aderiscono ai Fasci intervenzionisti"; dall'altra l'On. Turati si sarebbe reso solidale, col suo voto di approvazione, con la ripetuta direzione in tale ordine del giorno. Ed il Comitato sezionale in omaggio a tale ordine del giorno dovrà dare l'ostracismo ai soci interventisti aderenti al Fascio pur non avendo raccolto per la propria elezione che un'infima minoranza di suffragi. Ed alla vitalità della socialista Amministrazione comunale cittadina si vorrebbe attentare con le dimissioni di tutti i consiglieri interventisti.
Tanto pregiomi riferire alla E. V. per notizia. PREFETTO