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Devagiri: La montagna sacra
di Alberto Lori

Presentazione:
Due romanzi in uno: il prologo e l'epilogo sono da considerare un affettuoso omaggio dell'autore a Lovecraft, in primo luogo perché introducono temi a lui cari (le truci divinità senza nome dei miti di Cthulhu) e in secondo perché c'è il tentativo d'imitare lo stile se si vuole involuto ma certamente immaginifico e onirico dello scrittore di Providence. Il nucleo centrale è il Devagiri vero e proprio, immaginato come un poemetto in prevedico, ritrovato in circostanze misteriose, che narra il mito di Balkan, figlio di Vyaghra la tigre e di Vayu il vento. La vicenda è ambientata nell'India preistorica di circa quattromila anni fa. Seguendo le avventure di Balkan, il Devagiri riscrive la storia delle prime invasioni ariane, offre un'affascinante ipotesi della scomparsa improvviso della civiltà dell'Indo e traccia un affresco non solo dell'India preistorica, ma anche dell'Egitto pre-Hyksos.

Estratto:
" Una notte, mentre dormiva pacifico sul suo giaciglio, Balkan si destò di soprassalto. Balzò a sedere sul pagliericcio con gli occhi spalancati. Il chiarore lunare, che filtrava dalla finestra aperta, illuminò la faccia irta di peli ispidi di Dadimuka. Con gli occhi che gli brillavano per l'eccitazione, il figlio di Vegavat, con un dito sulle labbra, gli fece cenno di seguirlo...Balkan sollevò lo sguardo e rimase di stucco. Un immenso carro, rutilante di luci multicolori, stava scendendo silenziosamente dal cielo...Balkan deglutì un paio di volte a vuoto. Ne aveva udito parlare a Grama, il villaggio V&agravenara...ma allora le aveva prese per favolette da raccontare ai bambini, invece, mentre assisteva all'atterraggio del nitico Vimana...dovette rendersi conto che ciò che aveva preso per una storiella fantastica era, invece, sacrosanta verità."
 
 

CoverCopertina del libro.
 

Devagiri(devagiri.zip, Winword 6.0, dimensione 7,1 K)


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