IL TABACCO E ALTRE DROGHE:
CONSUMO ED EPIDEMIOLOGIA
di Alessandra dott. Signorini
-una tesi di laurea-
Indice
Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
CAPITOLO II
IL TABACCO E ALTRE DROGHE: CONSUMO ED EPIDEMIOLOGIA
2.1 SITUAZIONE GENERALE: ALCUNE RICERCHE STATISTICHE SULLA DIFFUSIONE DELL'USO DI DROGHE NEL MONDOE' molto importante, per avere una panoramica della situazione generale, conoscere la diffusione di produzione e consumo di tabacco, alcool e droga nel mondo: esistono alcuni importanti documenti che cercano di analizzare in modo approfondito questo problema a livello internazionale.
I due più autorevoli e completi " reportage" cui farò riferimento sono il "World Drug Report 2000" redatto dall'Ufficio delle Nazioni Unite per il Controllo delle Droghe e la Prevenzione del Crimine (UN-ODCCP) ed "Epidemiologic Trends in Drug Abuse" scritto dal "National Institutes of Health" (giugno 1999) istituto ufficiale del governo statunitense.
Per quanto riguarda statistiche specifiche riguardanti il consumo di tabacco, droghe e alcool negli adolescenti, ho fatto riferimento alla "Relazione Annuale sull'Evoluzione del Fenomeno della Droga nell'Unione Europea" scritta dall'Osservatore Europeo delle Droghe e Tossicodipendenze 2000.
Con questa panoramica quindi si vuole avere una visione globale del fenomeno delle droghe in Europa e nel mondo all'inizio del nuovo millennio; Infatti per intervenire in modo efficace è essenziale disporre di dati accurati così da poter indirizzare le forze, i fondi, le ricerche e le politiche di prevenzione in modo mirato rispetto alle diverse situazioni.
Proprio riguardo a quest'argomento, in occasione del Vertice di Helsinki 1999, il Consiglio Europeo ha, infatti, formalmente adottato "la strategia dell'Unione Europea in materia di droga per il 2000/2004" i cui punti essenziali sono:
* Ridurre il consumo, in maniera rilevante di stupefacenti e il numero di nuovi consumatori di età inferiore ai 18 anni;
* Abbassare in maniera sostanziale l'incidenza degli effetti negativi per la salute legati al consumo di stupefacenti e i decessi correlati all'uso di droghe;
* Aumentare in misura rilevante il numero di tossicodipendenti sottoposti con successo al trattamento;
* Diminuire sostanzialmente la reperibilità di droga;
* Ridurre il riciclaggio di denaro sporco e il traffico illecito di sostanze chimiche per la produzione di droghe (precursori);Anche le Nazioni Unite, in linea con le politiche dell'UE si è impegnata in un'azione di promozione a livello internazionale per la raccolta di dati sull'uso di droghe che integri quello a livello europeo (Documento di Lisbona del gennaio 2000).
2.2 MODELLI DI CONSUMO DI STUPEFACENTI IN EUROPANegli anni '90 gli unici Stati membri dell'UE hanno quindi condotto ricerche a livello nazionale sul consumo di stupefacenti tra la popolazione. I dati raccolti forniscono informazioni utili, anche se il confronto tra i livelli di consumo negli stati membri andrebbero fatti con cautela: le differenze sociali come il livello di urbanizzazione o i fattori di culturale possono incidere notevolmente sui risultati anche quando le ricerche sono condotte con metodologie simili.
Alcuni dati: il consumo di droghe illecite si concentra tra i giovani di età compresa tra i 16 e i 18 anni e i 34 e 39 anni con percentuali doppie o anche superiori rispetto a quelle che riguardano l'intera popolazione adulta.
La percentuale nella popolazione generale, in particolare i giovani in età scolare, che ha provato sostanze illecite almeno una volta è in aumento. L'età del primo consumo o del primo contatto con sostanze lecite o illecite si sta abbassando.
Il consumo di stupefacenti si sta diffondendo dai principali centri urbani a tutte le regioni. Aumentano sia gli arresti per droga sia i sequestri di sostanze stupefacenti.
Per riassumere in modo chiaro e sintetico i dati rilevati, mi avvarrò di grafici e tabelle:
Grafici tratti dalla Relazione annuale sull'evoluzione del fenomeno della droga nell'Unione europea dell'Osservatorio Europeo delle Droghe e delle Tossicodipendenze (O.E.D.T.)
Cannabis
La cannabis è ancora oggi la droga più diffusa e di maggior consumo nell'Unione europea, il cui uso è aumentato negli anni '90: almeno 45 milioni di cittadini europei (il 18 % di età compresa tra i 15 e i 64 anni) hanno provato la cannabis.
Dal 1990 ad oggi in alcuni paesi il consumo è raddoppiato, in altri ha registrato un aumento meno marcato, mentre in alcuni si è stabilizzato. Il consumo è maggiore nei gruppi di fasce e età inferiore circa il 25 % dei giovani di 15 - 16 - anni e il 40 % di coloro che hanno compiuto 18 anni hanno provato la cannabis: il motivo principale per cui si prova è la curiosità e il consumo è più saltuario che continuo.
Il numero crescente di operazioni di sequestro di marijuana e di piante di cannabis indica che il traffico e la produzione locale sono in aumento nella maggior parte dei paesi dell'Est.Anfetamine ed Ecstasy
Le anfetamine ed ecstasy sono le seconde sostanze più diffuse in Europa; dopo l'aumento registrato negli anni '90 l'uso di estasi sembra stabilizzarsi o persino diminuire, mentre il consumo di anfetamine è stabile o in aumento.
Dall'uno al 5 % degli individui di età compresa tra i 16 e 34 anni ne hanno fatto uso. Le percentuali sono più elevate se si restringono le fasce di età, ma di rado superano il 10 %.
L'uso di questo tipo di droghe continua a spostarsi dalle grandi discoteche, a locali distribuiti geograficamente in modo capillare quali, ritrovi bar o ambienti privati. Si osserva la presenza di una più ampia gamma di droghe e di modelli di consumo, legati ai diversi gruppi sociali e agli stili di vita.
Cocaina
Se da un alto il consumo di cocaina continua ad essere meno diffusa rispetto ad anfetamina e ecstasy, per contro il suo consumo è in aumento, soprattutto tra i gruppi socialmente attivi, o si sta allargando ad una fascia di popolazione più ampia
* Tra l'1 e il 16 % di coloro che rientrano nella fascia di età tra 16 - 34 anni, e dall'uno al 2 % dei giovani in età scolare hanno provato la cocaina almeno una volta;
* I livelli di consumo più alto si registrano tra i giovani adulti che vivono nei centri urbani, hanno un'occupazione e un buon livello di vita sociale;
* Il consumo di cocaina è tendenzialmente saltuario e di solito tale sostanza è inalata sotto forma di polvere.
* Il consumo di cocaina è relativamente raro nei p.e.c.o.* ma con l'accresciuta reperibilità della sostanza sono aumentate anche diffusione, traffico illecito e sequestro.
* Rispetto alle altre sostanze, la cocaina è piuttosto costosa e il consumo è tendenzialmente limitato alle fasce sociali ad alto reddito.
* I P..e.c.o. sono: Albania - Bulgaria - Bosnia Erzegovina - Repubblica Ceca - Estonia - Ex Repubblica Iugoslava di Macedonia - Ungheria - Lettonia - Lituania - Polonia - Romania - Slovacchia - e Slovenia-Eroina
La tossicodipendenza da eroina rimane generalmente stabile, i consumatori noti sono in gran parte adulti con gravi problemi sociali, psichiatrici e di salute sebbene si registrino casi di consumo di eroina anche tra gruppi d'individui più giovani.
Indagini condotte nel mondo scolastico rivelano che gli studenti sono decisamente prudenti rispetto al suo utilizzo, mentre gruppi ad alto rischio includono minoranze socialmente emarginate, giovani senza tetto adolescenti che hanno vissuto in istituto, detenuti, soprattutto donne, e coloro che operano nel mercato del sesso. L'esperienza dell'eroina rimane nel complesso ridotta (1- 2 %).
Consumo di droghe miste
I modelli di consumo di sostanze "ricreative" e di droghe del week end riguardano sempre più combinazioni di droghe lecite e illecite, compresi alcool e tranquillanti.
Le indagine condotte nel mondo dei locali notturni, rivelano un pesante consumo congiunto di diverse sostanze stupefacenti da parte di una minoranza di giovani.
Si registra il consumo di droghe sintetiche come chetamina e gamma-idrossibutirrato (ghb), ma è molato meno diffuso del consumo di anfetamine o ecstasy, mentre più rilevante l'aumento del consumo di cocaina, spesso insieme ad elevate quantità di alcolici. Inoltre, tra i giovani in età scolare, si registra spesso un abuso maggiore di sostanze volatili (benzine leggere, spray e colla) rispetto ad anfetamine ecstasy, con tendenza all'aumento in alcuni paesi, come nei P.e.c.o.: per esempio negli ultimi quattro anni, tutte le droghe sintetiche sono diventate più popolari in particolare nei tre stati baltici, Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia, Slovacchia, Slovenia e sono diventate parte integrante della cultura giovanile da discoteca. Tra il '94 e il '97 il loro uso è triplicato tra i giovani in età scolare. Nel complesso il consumo di stupefacenti è in continuo aumento nei P.e.c.o..
2.3 DIFFUSIONE E CONSUMO NEL RESTO DEL MONDO.Come si può facilmente dedurre, però il consumo di droghe è un fenomeno globale: è difficile trovare un paese che non ne sia toccato. Seppur l'estensione e le caratteristiche del problema differiscono da paese a paese, le tendenze nell'abuso, specialmente riguardo ai giovani, mostrano simili segnali di convergenza negli ultimi dieci anni.
Per quanto riguarda l'analisi della diffusione nel resto del mondo, mi rifarò come ho detto sopra ai dati ottenuti, dal "World Drug Report 2000" perché essi sono stati costruiti in collaborazione con l'OEDT (Osservatore Europeo delle Droghe e Tossicodipendenze): i dati così risultano ottenuti da ricerche con metodologie e obiettivi simili e sono quindi più attendibili.
In concordanza con il trend europeo le sostanze stupefacenti maggiormente diffuse nel mondo sono ancora la cannabis, consumate nel 96 % di tutti i paesi con problemi di droga, seguono poi gli oppiacei (87%) e le sostanze tipo cocaina (81%). Seguono quindi le droghe sintetiche, stimolanti, anfetamine (73%), benzodiazepine (69%) e varie sostanze volatili e inalanti (69%).
Inoltre i tre quarti di tutti i paesi riportano abuso d'eroina e i due terzi di cocaina. Il consumo più selvaggio di droga è quello della cannabis, usata sia in forma d'erba (marijuana) che di resina (hashish) nella maggior parte dei paesi del mondo.
Al contrario, l'abuso d'oppiacei è concentrato in Asia e in Europa, mentre quello di cocaina in USA, in America latina e scemando nel resto d'Europa. L'abuso di droghe sintetiche, come anfetamine (ATS) benzodiazepine è concentrato in Europa.
* Come si vede dallo schema di qui sopra, nel mondo fanno uso di droghe 180 milioni di persone(nel 1990) di cui 144 milioni cannabis , 29 milioni anfetamine e stimolanti, 14 milioni cocaina, e 13.5 milioni oppiacei. I consumatori di droga frequentemente prendono più di una sostanza e il totale non è uguale al delle categorie individuali di droghe.
* I dati per gli stati uniti mostrano un chiaro declino nell'uso di tutte le categorie di droghe, nella popolazione nel periodo dal 1985 al 1999 (40%),della cannabis circa il 50% e cocaina circa il 70 % , simili successi non sono apparenti in altri paesi, per es. molte indagini condotte in Europa occidentale nel 1990 indicano una stabilizzazione dell'uso di droga.Per quanto riguarda la situazione del consumo dei singoli stati del mondo riporto le tabelle:
2.4 ALCUNE STATISTICHE: LE DROGHE - IL TABACCOUno dei comportamenti più a rischio, secondo un'indagine recente dell'Y.R.B.S.S., rileva che oggi "bere, fumare e usare droghe causa più morti, malati e disagi di ogni altro preventivabile problema di salute".
Median number of cigarettes smoked weekly
Il fumatore giornaliero aumenta sostanzialmente per gruppi d'età:
I fumatori giornalieri di 11 anni in tutti i paesi sono meno del 2%, mentre la maggior parte è sotto il 10% all'età di 13 anni;
All'età di 15 anni la percentuale sale al 30%. Normalmente l'incremento maggiore arriva tra i 13 e 15 anni.
Table 9.3. HBSC survey, 1997/1998: factors associated with more frequent smoking
Table 9.1. HBSC survey, 1997/1998: factors associated with tobacco experimentation
La percentuale di fumatori giornalieri e settimanali è alta e il numero medio di sigarette fumate è relativamente basso: a 12 anni la maggior parte dei Paesi riporta una media di uno o due sigarette per settimana; la media per gli studenti di 13 anni è cinque o meno sigarette la settimana. Il consumo riportato è più alto tra i 15 anni i cui numeri variano da otto a 30 sigarette a settimana.
Le differenze di sesso tra i gruppi più giovani sono minori, mentre i quindicenni ragazzi dicono di fumare sostanzialmente di più delle ragazze; l'opposto è valido solo per tre Paesi (Canada - Francia - Svezia).
Poche delle variabili predittive sono associate con la frequenza nel fumare.
La percentuale del rischio di salute rimane un fattore produttivo solo per gli studenti più anziani.
Il tempo speso con gli amici e il livello scolastico è mediamente importante tra i ragazzi di 13 e 15 anni; analogamente l'uso d'alcool è associato al fumo tra i più vecchi.
Uno degli organi internazionali che ha condotto un'indagine conoscitiva sull'uso di tabacco da parte degli adolescenti, più completa e chiara è il WHO (WORLD HEALTH ORG.) in quanto ha raccolto dati a livello internazionale: ha fatto partire numerosi progetti come H.B.S.C. (1998) (Health Behaviour School-Aged Children), redatto dall'ufficio Regionale per l'Europa del WHO e il GYTS (1998), (GLOBAL YOUTH TOBACCO SURVEY) che analizza la situazione nei paesi in via di sviluppo (in collaborazione con il CSC).
1) HEALTH BEHAVIOUR SCHOOL-AGED CHILDREN -1998
Un'osservazione comprensiva di studenti di 11-13-15 anni delle scuole base di 28 Paesi.
C'è un aumento desolante nella sperimentazione del tabacco con l'aumentare dell'età in tutti i Paesi e in entrambi i sessi. Le percentuali di sperimentazione aumentano da un basso livello a 11 anni (20% in quasi tutti i Paesi) al 40-50% a 13 anni e 60-70% a 15 anni.
In relazione al genere la percentuale per ragazzi eccede rispetto alle ragazze a tutti i livelli. In alcuni Paesi (Canada - Russia - Estonia) c'è l'opposto, ma queste diversità diventano più basse tra i gruppi più vecchi d'età. Alcune diversità interessanti emergono nei tipi di variabili associate con la sperimentazione del tabacco.
Le associazioni tra fattori scolastici e la sperimentazione del tabacco appare abbastanza stabile sia per gruppi d'età sia per generi, salvo che per i più giovani che sembrano più influenzati dalla pressione scolastica. Il tempo speso con gli amici è consistentemente associato con l'aver provato a fumare, ma il numero degli amici più stretti non è collegato a tutti i gruppi d'età. La percezione della malattia è un fattore collegato relativamente solo agli studenti più vecchi.
Le relazioni con i genitori rivelano uno specifico fattore di genere: per le ragazze, in ogni modo, la sperimentazione è associata solo al tipo di relazione con la madre (stretta o no); per i maschi invece, la sperimentazione è correlata con entrambi i genitori ad ogni età.
Il fatto di bere è un fattore di rischio, ma meno accentuato nelle ragazze più giovani. Il Gyts ha invece raccolto i dati di studenti tra i 13 e 15 anni in 12 Paesi del mondo (Barbados - Cina - Costa Rica- Isole Figji - Giordania - Polonia - Fed. Russa - Sudafrica- Ucraina - Venezuela - Zimbabwe): i dati mostrano che l'uso di tabacco varia dal 33% al 10 %, mentre la maggior parte dei fumatori vogliono smettere di fumare, pochissimi ne sono capaci.
In molti paesi la maggior parte dei giovani sottoposta alla ricerca, dicono di aver visto pubblicità di sigarette attraverso i media, ma la pubblicità anti-tabacco è rara.
La maggior parte dei giovani dice di aver ricevuto insegnamenti a scuola che li avvertiva sui pericoli del fumo, ma l'esposizione agli ambienti fumosi era data in tutti i Paesi.
La più alta prevalenza d'iniziazione al fumo di sigarette è in alcune province Cina, Zimbabwe e Polonia dove il 33% ha cominciato a fumare a 10 anni !! La media dei Paesi è il 26,4%.
Nelle Barbados e in Cina gli studenti preferiscono fumare a casa, mentre nello Sri Lanka sono preferiti i luoghi pubblici.
Nel 68 % dei casi volevano smettere di fumare in ogni paese; specialmente in Cina dove molti studenti hanno cominciato a fumare molto presto. Il desiderio di smettere di fumare è molto simile per uomini e donne tranne che in Ucraina dove sono più le donne a voler smettere di fumare.
Circa il 63,4% ha provato a smettere durante i 12 mesi precedenti la ricerca !.
I messaggi anti-tabacco non sono stati molto visti nei 30 giorni precedenti la ricerca. Per contro il 67,9% sui giornali, e il 67,7% in eventi pubblici:
Alle Fiji - Giordania - Polonia - Fed. Russa e Ucraina- il 14% possiede un oggetto con sopra il logo di una marca di sigarette!. La percentuale di studenti che afferma che gli sono state offerte sigarette gratis dai rappresentanti di campagne di tabacco è il 7,2% nei Paesi !. La percentuale di studenti che vive in una casa dove altri fumano è in media il 49,0%; Inoltre il 56,5% degli studenti è sottoposto al fumo passivo in luoghi pubblici. Però il 69,7% pensa che il fumo passivo sia dannoso!.
Educazione: il 53% a scuola ha ricevuto insegnamenti sulla pericolosità del tabacco, ma solo il 35% ha avuto informazioni riguardo agli effetti dell'uso di tabacco! .
1/5 o poco più dei giovani che fumano tabacco comincia prima dei 10 anni!.
Se cominciano fin da così piccoli, diventeranno più probabilmente fumatori dipendenti o pesanti fumatori o moriranno di malattie legate al tabacco!
I giovani usualmente fumano a casa e questo contribuisce ad uno sfortunato modello di comportamento per tutti. Anche dove le leggi restringono la vendita di sigarette ai minori di 18 anni, raramente sono seguite in pratica.
2) YOUTH TABACCO SURVEILLANCE - USA '98-'99
Il 13 ottobre 2000 è stata pubblicata la ricerca del NYTS fatta in 13 Stati degli USA e ha interessato ragazzi tra i sei e i 12 anni.
I risultati ci affermano che il 50,9% dei bambini tra i sei e otto anni che fumano, vogliono smettere ! e il 54,4% di quelli tra i nove e i 12 anni.
Il 22,9% dei ragazzi tra i sei e gli otto anni è il 23,71% tra 9 e 12 che non hanno mai fumato potrebbero cominciare a fumare nell'anno successivo.
Altre osservazioni:
I fumatori erano il doppio rispetto ai non-fumatori;
Al 72,2% dei ragazzi tra 9 e 12 anni e il 59,3% che fumano non è chiesto di provare la loro età all'atto dell'acquisto di sigarette;
L'87,2% e il 91,7% hanno visto attori fumare nei film o in tv.
Solo il 40% del mid. e 10% non ha pensato di dire di no al tabacco.
MIDDLE SCHOOL 9% fuma di cui 9,6 maschi e 8,8 femmine di cui:
9% americani,
8,8% bianchi
11% spagnoli
HIGH SCHOOL 28,4% fuma , 28,7 maschi, 28,2% femmine.
2.5 PERCHE' FUMANO I GIOVANI?E' facile pensare alle ragioni per non fumare, allora, perché fumano i giovani? Ci sono ovviamente diverse ragioni; studi hanno messo in evidenza alcuni fattori comuni nei giovani fumatori.
In molti casi il fumo inizia in modo insidioso. All'inizio la gente lo prova senza pensarci tanto, spesso indotta da alcuni amici. Nello stadio finale si abitua a fumare una sigaretta in compagnia d'amici. Infine diventa un'abitudine fissa e ben consolidata.
Nella fase finale il giovane potrebbe pensare di aver ricavato qualcosa dal fumo e di solito si scopre che i guadagni che si sono ottenuti all'inizio sono persi più in là; altrimenti perché la maggior parte dei fumatori vorrebbe smettere? Per la maggior parte dei ragazzi, il fumo non è ancora diventato un'abitudine fissa, fortunatamente, questa li aiuta più facilmente a smettere.
2.6 RAGIONI PER IL FUMO DEI GIOVANI* Molto spesso il fumo inizia casualmente. La gente non riflette molto e segue la "corrente".
* Per tanti il fumo significa qualcosa da fare: Il tempo passa più piacevolmente, mentre mandi anelli in aria.
* Alcuni adolescenti traggono piacere dal fumo e cercano di calmare i nervi in questo modo.
* Alcune persone pensano che fumare stimoli e aumenti la concentrazione.
* Per alcuni adolescenti il fumo è un simbolo dell'essere già adulti.
* Per alcuni il fumo è un modo di entrare a far parte dei " giri giusti".
* Alcuni pensano d'avere stile, quando fumano. I ragazzi possono pensare che le ragazze lo trovino affascinante. Fumare può essere collegato allo stile di vita dei giovani.
* Alcuni fumano per sembrare più sicuri di sé. Fumando sostengono la sicurezza in sé.
* Alcuni provano i prodotti del tabacco per pura curiosità.
* Alcuni ragazzi fumano per protesta contro le regole.
Alcune persone sono sedotte dalla pubblicità.
* In più alcuni giovani possono sviluppare dipendenza dalla nicotina, la qual è un composto dei prodotti di tabacco. La dipendenza potrebbe rendere difficoltoso l'intento di smettere di fumare.
* Fumare è diventata un'abitudine fissa per i giovani, alcuni sono abituati a fumare tra una lezione scolastica e l'altra, mentre ad altri piace fumare dopo i pasti. Quando un'abitudine è ben consolidata, è difficile da interrompere.
Gli adolescenti riportano una varietà di motivi per iniziare a fumare:
1. Ribellione contro i genitori o un'autorità;
2. Far parte del gruppo dei pari;
3. Sembrare più grandi e più maturi;
4. Essere più indipendenti.
Molti dei giovani fumatori non intendono diventare fumatori abituali e ritengono d'essere liberi dalla dipendenza da tabacco;
Infatti, solo il 5% degli studenti dell'ultimo anno delle scuole medie superiori, ritiene che sarà un fumatore nei prossimi cinque anni. Eppure, secondo una ricerca longitudinale, più del 75% di loro sono ancora dei fumatori cinque anni dopo!:
Circa due su tre fumatori ha fatto un sano tentativo di smettere di fumare e il 70% sostiene che potrebbe ricominciare di nuovo, ma non vuole.
E i genitori?
Paragonati ai coetanei non-fumatori, i ragazzi fumatori hanno spesso genitori che fumano. Il modello adottato a casa potrebbe avere un impatto sulla scelta del giovane, anche se l'abitudine al fumo è generalmente scoraggiato a casa. Anche i genitori che fumano, sperano che i loro figli possano stare lontani dal fumo.
Proprio perché conoscono per esperienza gli effetti nocivi del fumo e quanto sia difficile smettere. Indipendentemente se i genitori fumano o no, devono esserci infine diversi modi per educare i figli a diventare non-fumatori come ci sono tanti diversi tipi di genitori. Anche tu avrai subito spesso le prediche sugli effetti nocivi del fumo. Genitori che annusano nella tua stanza, i tuoi vestiti, per individuare l'odore del tabacco, punizioni, restrizioni riguardanti incontri con gli amici, non vi sembrano familiari? Anche se i loro metodi ti sembrano stupidi, i tuoi genitori hanno buone intenzioni e vogliono il tuo bene quando cercano di tenerti lontano dal fumo.
La pubblicità
Le statistiche, già riportate, indicano che in alcuni paesi il fumo è diventato più frequente tra le ragazze. Quest'atteggiamento è stato attribuito al desiderio di dimostrare la propria libertà e indipendenza.
L'industria internazionale spende all'incirca 2.000.000.000 ECU per marketing e pubblicità ogni anno. I suoi logos e i marchi appaiono frequentemente in TV, come per esempio in occasione di eventi sportivi. La trasmissione internazionale aiuta le compagnie del tabacco ad afferrare e mantenere la parte del leone del mercato.
C'è anche la pubblicità anti-fumo ma i soldi utilizzati a questo proposito sono pochi spicci rispetto a quelli spese dall'industria del tabacco.
2.7 COSA CONTIENE IL TABACCO?Il tabacco contiene più di 4000 diverse sostanze chimiche. Di queste 40 sono cancerogene, cioè tendono a produrre cancro. I principali effetti nocivi derivano dalla nicotina, monossido di carbonio e catrame.
La farmacologia della nicotina
La nicotina è la sostanza responsabile delle proprietà farmacologiche del fumo, per la sua capacità di creare dipendenza fisica. E' una sostanza ad azione molto rapida e può essere mortale se ingerita anche in piccole quantità.
Questa è assorbita attraverso le mucose dell'apparato respiratorio e dai polmoni arriva al sangue molto velocemente e al cervello dopo appena 7 - 10 - secondi dell'inalazione, scatenando una serie di reazioni come: aumento della pressione arteriosa, battito cardiaco, concentrazione di lipidi e glucosio nel sangue e produce uno stato eccitatorio.
D'altro canto, a livelli più alti di concentrazione, è capace di produrre effetto calmante, di rilassare i muscoli scheletrici, attraverso un meccanismo che sembra sia mediato dal rilascio di oppiacei presenti naturalmente nel cervello. La nicotina è prontamente metabolizzata dal fegato ed eliminata dalle urine.
Il tempo necessario per eliminare almeno il 50% è di circa 40 minuti e pertanto i fumatori devono continuare a fumare per mantenere livelli relativamente costanti di nicotina nel sangue e continuare ad avere effetti psicoattivi.
Inoltre, si sa, la nicotina produce tolleranza, (una vera e propria dipendenza fisica e anche psichica) che è il vero fattore più forte che impedisce a tanti fumatori di smettere.
Il grado di dipendenza è in funzione del numero e del tipo di sigarette fumate. In sintesi, quindi, gli studi sulla dipendenza da tabacco hanno dimostrato che la nicotina ha un ruolo importante nella dinamica della dipendenza da tabacco: esiste, infatti, una correlazione tra contenuto di nicotina e bisogno di sigaretta, poiché quando si è abituati a fumare sigarette " più forti" e si passa a più basso contenuto di nicotina, si tende a fumare di più o ad aspirare più profondamente il fumo.
La nicotina attiva i recettori colinergici nicotinici (nAChRs),che dimostrano diversità in sotto-unità di tipo strutturale, funzionale, e di distribuzione (McGehee and Ride,1995).
Inoltre, i recettori colinergici esistono in diversi stati funzionali in dipendenza all'esposizione di nicotina.
Questi stati, i.e. a riposo, attivati, e 2 stati desensibilizzati (Lena e Changeux, 1993), hanno implicazioni non chiare nella dipendenza da nicotina.
La nicotina inizialmente depolarizza i recettori colinergici (per mezzo di un'iniziale stimolazione dei neuroni), poi li blocca (desensibilizzazione). In aggiunta, la nicotina rilascia catecolamine mentre cellule nervose producono vasocostrizione, ipoglicemia, aumento del battito cardiaco, consumo di ossigeno e utilizzazione di acidi grassi liberi (Hellestein et al 1994).
Molto importante, il rilascio di nicotina indotta della dopamina contribuisce al crearsi di atteggiamenti di autorinforzo e dipendenza.
In un fumatore, i livelli di nicotina aumentano nelle prime 6 / 8 ore, mantenendosi stabile per il resto del giorno in un fumatore regolare, e scendono durante l'astinenza notturna. La cotinina, il maggior metabolite della nicotina, ha un'emivita di 16 / 20 ore (Benowitz et al, 1983), ed è comunemente usata come un "segnale" della nicotina, ma ha un ruolo funzionale non conosciuto.
La nicotina è metabolizzata prima dal sistema enzimatico (liver P450), la cui attività può influenzare i livelli di nicotina nel sangue.
Per esempio, differenze genetiche nell'espressione di enzimi sembrano determinare varianze nella suscettibilità alla dipendenza da nicotina.
I criteri per definire la dipendenza da nicotina sono di solito basati sull'esperienza di adulti fumatori: esistono però dei criteri scientifici per stabilire cosa si intende per dipendenza (stabiliti dal D.S.M. IV modificato):
* Aumento della tolleranza
* Sindrome di astinenza
* Perdita di controllo (fumare di più di quanto si vorrebbe)
* Tentativi inutili di ridurre il numero di sigarette
* Impegnare molto tempo nel fumare
* Limitazione dei rapporti sociali a causa del fumo
* Fumare nonostante si conoscano gli effetti dannosi del fumo sulla salute.Approssimativamente il 75% dei teenagers saranno fumatori da adulti.1
Dunque fumare sarà una dipendenza a lungo termine per molti giovani: a 17 anni la metà dei fumatori ha provato a smettere e ha fallito, i 2/3 non vorrebbe mai aver cominciato, e neppure il 40% esprime interesse per qualche forma di trattamento per la dipendenza da nicotina (CDC '94).
Infine, l'età media di cessazione per coloro che hanno iniziato a fumare da adolescenti va dai 33 anni ai 37, per maschi e femmine, rispettivamente.
Inoltre, il 50% dei maschi potrebbe fumare per 16 anni e il 50% delle adolescenti femmine per 20 anni, in base alla media dell'iniziazione che è tra i 16 e i 17 anni.2
Questi dati epidemiologici illustrano la severità dell'iniziazione al fumo di tabacco e il relativo mantenimento negli adolescenti e i formidabili cambiamenti che la prevenzione e il trattamento dovrebbero attuare.Alcune ricerche recenti indicano che l'iniziazione al tabacco/nicotina preluderebbe all'uso di altre forme di droghe, indicando che il tabacco/nicotina potrebbe essere considerata una "Gateway Drug"* cioè una droga di passaggio verso altre sostanze stupefacenti come marijuana, ecstasy, alcool....(precisamente una "droga di passaggio" è quella droga che induce a sperimentare altre droghe).
Tuttavia, come sappiamo, il bisogno di fumare (e quindi la dipendenza da tabacco) non è soddisfatto solo dalla nicotina, ma intervengono altri fattori sia di ordine ambientale sia di ordine psicologico che rinforzano tale desiderio. Molte le teorie e ricerche empiriche che hanno dimostrato, quindi, la multivariata complessità dell'eziologia di uso del tabacco:
1. socio - culturali;
2. sociali;
3. interpersonali;
4. intrapersonali;
5. fisico-chimico.
In conclusione, la conoscenza dei fattori di rischio e di quelli protettivi per gli adolescenti che fumano potrebbe aiutare ad elaborare strategie di intervento.
Oggi si sa tutto per essere legittimati ad un'azione concreta e decisa. Solo la pressione di un'opinione pubblica informata e consapevole può aiutare il progetto di convertire il modello culturale del fumatore.
Lo sforzo, però non è solo politico: è necessario educare le nuove generazioni quando assumono il fumo nello schema del loro stile di vita. ed è necessario aiutare chi fuma già e desidera smettere di fumare e sono molti.
Per questo è necessario conoscere i tratti della loro personalità, sui quali ha fatto presa la " cultura del fumo " e su questi agire.
E' necessaria un'azione capillare e costante di educazione e informazione sia a livello individuale sia di gruppo; usando molteplici approcci e impegnando anche i mezzi di comunicazione di massa, nella loro funzione acceleratrice di processi di mutamento nel costume e di trasformazione di modelli culturali, : " il non fumare " come modello positivo (cultura del benessere, della prevenzione).
E non è sufficiente un'azione educativa limitata al fumo, è necessario rimuovere uno stile di vita sano, avere una sensibilità per la salute. Infatti chi fuma, più degli altri tende ad eccedere nell'alcool, non fa sport e tende ad un modello di comportamento complessivo negativo per la salute.
Ma tutto ciò è vero? possono l'alcool e il tabacco portare i giovani a usare altre droghe?
Secondo il "Child Health Month 1999" dell'American Academy of Pediatrics si devono prendere in considerazione questi fatti:
* Alcool e tabacco sono normalmente la prima droga che i giovani provano.
* Gli studenti degli ultimi anni delle superiori che fumano ogni giorno sono 10 volte più propensi a usare cocaina rispetto a quelli che non fumano con base regolare.
* Gli adolescenti che bevono molto o che si ubriacano sono molto più propensi a usare droghe rispetto a coloro che non bevono.
Inoltre i genitori potrebbero pensare che in fondo sono solo alcool e sigarette, ma i ragazzi usandoli imparano anche a :
* come ottenere sostanze usate;
* come controllare gli effetti collaterali;
* come nascondere quello che stanno facendo e come mentire su di ciò;
* come venire a compromessi con il senso di colpa e la vergogna per quello che stanno facendo.
L'uso di tabacco e alcool non porta necessariamente i giovani a all'uso di altre droghe. Ma ci sono molte evidenze che usare tali sostanze abitua a schemi di comportamenti che potrebbero rendere più facile l'avvicinamento e l'uso di altre droghe.
L'alcool e il tabacco non sono i soli comportamenti che potrebbero essere associati con l'uso futuro di altre droghe.
Altre cose come lasciare la scuola, essere attivi sessualmente fin da giovane età, essere lasciati soli a casa, guidare pericolosamente e altri comportamenti rischiosi sono schemi di condotta che i genitori e gli educatori dovrebbero tenere in considerazione.
2.8 COSA POSSONO FARE I GENITORI?Sempre secondo il "Child Health Month 1999" i genitori dovrebbero tener conto di questi consigli e direttive di ordine generale:
* aiutare i propri figli a fare scelte salutari e ad apprezzarle come tali;
* dare ai propri figli un senso di fiducia: lodarli, incoraggiarli e sostenerli, questa è la miglior difesa contro la pressione dei coetanei;
* ascoltare ciò che dicono i figli, porre attenzione e aiutarli durante i momenti di solitudine e di incertezza;
* parlare delle cose che sono importanti per i bambini incluso l'alcool, il tabacco e le altre droghe e la necessità per loro di essere accettati dai coetanei;
Pur tenendo conto che, secondo le statistiche, la maggior parte degli adolescenti l'uso dell'alcool e del tabacco non porta necessariamente all'uso di droghe pesanti, ma il fatto che accada o no dipende molto dalla loro personalità, dalla loro famiglia e dalla comunità in cui vivono in generale.
Note1 no authors listed, Incidence of initiation of cigarette smoking, UN, 1965-1996, MMWR Weekly Report, 1998
2 Pierce ( Gilpin '96 -