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Bambini
 
 
primi del '900.
Forse l'ambizione dei genitori era di fare del loro figlioletto un giovane ufficiale!
ma perché la bambina è imbronciata? Si noti bene che i vestiti che indossano spesso i bambini e gli adulti in molte di queste foto in posa, sono per la maggior parte presi in prestito, o dalla famiglia, o dal fotografo, e proprio per tali occasioni. Qui si osservi che il bimbo indossa una divisa da ferroviere, altro che ufficiale!  lo si desume per esempio dalla catenina dell'orologio che cola nel taschino. A sottolineare l'eccezionalità dell'evento i capelli sono marcati di brillantina, o sicuro di olio, e certo questo non avveniva tutti i giorni. A confronto la bambina è invece addobbata in modo più modesto,forse per una atavica imparità nei confronti delle donne, ma si osservino i calzettoni a tutta gamba, sono segno di una discreta agiatezza. Ciò fa presupporre che forse il papà, o qualche parente prossimo è emigrato in America e manda i dollari! Appunto questa potrebbe essere anche la ragione di eccezionalità della foto, mandare al padre una immagine rassicurante della buona salute e crescita dei figli.
Chissà se questi bambini erano figli di ex briganti! Da come sono vestiti non si direbbe...
Tuttavia il brigantaggio ebbe particolare sviluppo nel Mezzogiorno... dal 1861, dopo la presa di Gaeta. Infatti lo spodestato re borbonico Francesco II finanzio' con grosse somme i briganti sperando che potessero aiutarlo a riprendersi il regno. A capo delle bande c'erano molti suoi ex-ufficiali. Nel 1863 per tutto il meridione c'erano decine di migliaia di fuorilegge. Contro costoro l'esercito italiano e carabinieri sostennero una dura lotta con morti da ambo le parti. E molti morirono anche di epidemie che nascevano durante questa guerra civile.
1946, Isernia, fratello e sorella nei pressi della fiera. Notare come sia il vestito che il portamento di questa bambina sia già identico a quello di un adulto. Una ragazza di 15 anni cominciava ad essere considerata già da marito. A vent'anni, moltissime donne avevano già partorito due o tre figli.
I bambini a tre anni cominciavano ad essere già pastorelli. La loro vita era così poco considerata che la mortalità infantile era un fatto naturale. Fino a metà anni cinquanta, ogni famiglia, in media, poteva contare da uno a due bambini morti entro i cinque sei anni di età. Quanto al vestiario, ogni bimbo, dall'età di tre o quattro anni portava addosso una specie di lunga camiciola di tessuto misto che gli veniva lavata solo d'estate e che doveva durargli per diversi anni fino al primo logoro pantalone. Il freddo si tagliava con il coltello, tant'è molti di questi cafoncelli, la notte dormivano nella pagliera abbracciati al cane.
Neve; quel ragazzo messicano che ride scriverà poesie, dipingerà tele, creerà sculture, costruirà case, sarà contadino, fabbro, muratore, elettricista, operaio Enel. Sarà marito, sarà padre, sarà uomo. Sarà mio zio Damiano, fratello di mia madre. Sarà mio amico.
Tonino sta male, e' malato. La madre Giovannina lo ha votato alla grazia di Santo Antonio,di cui porta il nome e lo ha vestito da munachiello. La testa e la mano che si scorge nel trattenerlo è di sua madre, timidamente, religiosamente raccolta dietro il telo mimetico sulla spalliera della sedia.
1960. Un angolo del Mulino di Pesche. Luciana, la bambina di sinistra, figlia di Olinto e Matilde, ex mugnai, emigrerà con la sua famiglia negli Stati Uniti, per sempre.

Uno dei fattori che un po' indirettamente pose fine al fenomeno del brigantaggio fu l'emigrazione. Facendo un passo indietro con gli anni, si può dire che alla fine del XIX secolo, l'emigrazione verso gli Stati Uniti avveniva per lo più attraverso il meccanismo della catena migratoria parentale o amicale.
La maggior parte degli italiani che giunsero nel 1910 negli Stai Uniti emigrarono verso parenti - zie, zii, cugini, nonne e nonni - per il 42 per cento; o presso amici e parenti acquisiti per il 19 per cento.

Bice e Maria. Si, Maria, la bambina di destra... aveva forse dieci anni più di me, anche meno... la ricordo con affetto perché quando lei era ragazzina mi si rivolgeva scherzando dicendomi "Enzo, cammina e penza!" Era una specie di scherzo e di gioco canzonatorio. Ed invece, divenendo adulto, come trovo acutamente dolci, vere, quelle sue parole!
il bambino, forse, è vestito da prima comunione. Ricami, tulle, pizzi e merletti fatti a tombolo erano gli ornamenti più raffianti dei vestiti delle spose o dei bimbi. Per quanto riguarda il tulle, v'era una leggenda, di origine veneziana...
"Un marinaio - dovendosi imbarcare per un lungo viaggio - dovette lasciare la sua fidanzata . La rotta portò la nave in un luogo abitato da sirene e, mentre l'intero equipaggio si gettò in mare ammaliato dal loro canto, lui resistette con la forza dell'amore che provava per la giovane. La regina delle sirene, strabiliata da tanta fedeltà fece sorgere dal mare con un colpo di coda una corona di schiuma che si trasformò nel più splendido velo da sposa e glielo donò, lasciandolo tornare a casa. Da allora le ragazze tentano di imitare quel velo con ago e filo".
se piove, che accadrà a questo povero bambino con quel tubaccio del pluviale che gli sta a lato
di lui non conosco il nome, però ne sono certo, ahimé, è più vcchio di me!
Giovani virgulti di stirpe sannitica! Il Sannio era abitato da varie popolazioni, quali Sabelli, Caudini, Pentri e Frentani, genericamente indicati come Sanniti. Combatterono tre guerre contro Roma per la durata di circa 70 anni ed a cui infersero l'umiliazione delle forche Caudine. Il territorio fece parte poi della IV Regio romana denominata Samnium, una delle 11 regiones create dall'imperatore Augusto tra il 9 e il 14 d.C
Chissà se Michelino di Emma, arrampicato così in alto in cima a questo mandorlo riesce a scorgere le sue lontane guerresche origini!
Questa ragazzina, figlia di Emma, quando era studentessa universitaria in lettere, per due anni di seguito mi fece ripetizione estiva di italiano e storia, in prma e seconda media.
il girello in legno, a sinistra, sull'erba scura
questi bambini hanno fame
1962 – I miei compagni di giochi Bruno, Nicola con le mani sulle spalle di Cosimo, Tonino dilli Peschia, Elsa, ‘Ntun’ttella, e Giuseppina che dopo qualche tempo emigrerà in Canada per rimanervi per sempre
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FIGLIO
(1993)

Dove sei bambino
che vuoi esistere
nel grembo della mia pietà,
che sei nascosto
nella nebbia dorata
dell'immenso
dove la ricchezza non è
che la fiaba e l'eterno
e dove la morte non è
incisa per entro
il sillabato
lunario.
E dimmi perché vuoi
venire qui tra me e la storia
ed incedere
poco a poco sulla strada
per coprirti dello sputo
dell'umanità?

Perché non potresti tu
essere un atomo felice
che pur s'esplode, ripercuote
con la sua energia parte
di questa fragile
terra, che ormai nessuno
più perdona?
Eppure sono detto egoista
per non volere che la tua
felicità immacolata
si sgretoli
per un gesto d'amore
e ti conduca
in questa infamità che ci limita,
che ci converte
in un microscopico
egoismo di malattie e perdoni
insignificanti.

Perché le cateratte
sugli occhi devi correre
qui a sfidare!
Quando potresti
coniugarti alla vita sotto
le forme di una stella dal cuore
coagulante energia
che irradia nell'universo.
Io vorrei, figlio, che tu
restassi dove sei, incantato
nella tua esistenza per non vederti
mai morire. Io che
nella mente, esaltandoti, immagino
le mie carni ed il mio pensiero
austero, e vigoroso; intanto ti porto
in braccio ed in grembo
alle mie meningi
laboriose.

Si però a volte vorrei toccarti,
non mi basta della vita unicamente
il respiro, vorrei cogliere
di te ogni sorriso,
le tue labbruzze.
Ma poi non accada
che persino questi denti
immaginati
del più fine avorio
debbano, co 'l fiero sudore
degli anni, tradursi in terra
e melma verminosa
indifferente.
Quel che chiamiamo amore
paterno non sarà per caso
brutalità verso gli atomi
e le molecole
intercambiabili dell'esistenza?

Può unicamente il mio tatto
e la mia vista, ed il mio arbitrio
fuoco
di contemplare te,
decidere
di immolarti?
E chiamare
paterno amore questo
mio possesso, attraverso te,
della morte?
Mentre tu ora sei l'eterno
universo di cui mi sento parte.

E le madri, queste madri
impossibili che non sanno
trattenere il respiro senza
poter pensare a te
e strapparti
la perfezione in cui sei
per scaraventarti
quaggiù, nella mai casa
in affitto, o appena
comprata
con i debiti, le rinunce e la miseria
dell'imperfezione.

Eppure lei insiste, tua madre,
e chiama tutto questo
orrore
-fiducia nella vita-.
Quale mai contraddizione
di termini esiste
in questo convincimento!
Quale crudeltà
incolpevole
esprime l'uomo nell'aver
voluto
continuare
a perseguire
questo desiderio e popolare
la terra, senza risparmio
di energie
o rinunzie!
Eppure l'Universo permette
una simile crudele beltà
a se stesso,
figlio mio: far morire
far morire uno per uno tutti
i suoi moltissimi
fantasmi
ed in tal modo sentirsi
vivo!
Però, la morte, forse
non la testamentiamo
ai nostri figli solo perché
spesso sono i padri
a morire prima
di loro?!

Dinanzi
ad ogni qualsiasi
marmocchio, vedendolo
così piccolo
per un attimo forse
non sconfiggiamo
la morte!? ed ognuno
si sente infinito
dimenticando
il caso
umano.
Tutti muoiono ma solo i propri figli
divengono
eterni.
Ma... lo sono... figlio mio...
soltanto se tu resti là!

             Enzo Cicchino