marzo 2000
Sta destando grande attesa e partecipazione il "Roma Cinema Web
Festival" primo Internet Festival Internazionale del Cinema a realizzarsi
in Italia ed uno dei primi nel mondo, che sarà trasmesso in Rete
dal 2 al 7 maggio sul sito http://www.ragdoll.it
La manifestazione virtuale, creata con la stessa struttura di un
normale festival, è idea di Enzo Cicchino - ex collaboratore
di Giovanni Minoli a Mixer e presidente dell'Associazione "L'ARCHIVIO"
- si avvale della collaborazione di Francesco Verdinelli e
della realizzazione produttiva di Paolo e Silvia Lombardo.
In Italia è apprezzata unanimamente: ha ottenuto non solo
la simpatia di molte personalità dello spettacolo, come i
registi Vittorio Taviani, Francesco Maselli, Gillo Pontecorvo, Maurizio
Nichetti ma anche di prestigiose firme d'oltreoceano.
In un momento di pausa abbiamo incontrato Enzo Cicchino.
Non è un festival come gli altri -ci ha
detto con entusiasmo- Ha caratteristiche di palinsesto e fruizione
totalmente nuove rispetto al passato e certo sarà un tuffo nel futuro
anche per il modo di pensare e produrre cinema. Perfino i distributori
non potranno più ignorare la potenzialità della Rete
con i suoi trecento milioni di spettatori. E noi vogliamo rivolgerci
proprio a questi! tutto il mondo potrà seguire in diretta attimo
per attimo la manifestazione. Internet non verrà più utilizzato
solo per
scambiarsi e-mail, o consultare siti, ma per seguire un Festival internazionale
mentre esso si svolge e non più in modo passivo, con la facoltà
addirittura di poter esprimere il proprio giudizio sulle opere e stabilendo
con gli autori un rapporto interattivo. Per la prima volta chiunque, sulla
terra, potrà esprimere le proprie idee su un film in diretta e indipendentemente
da quel che ne pensa qualsiasi Giuria ufficiale. Per tutto questo è
sufficiente solo un computer collegato in rete e la propria vivacità
di pensiero! Quale altro festival al mondo permette questo?
PIU' GIURIE DUNQUE! MA SE GIA' LE OPINIONI DEGLI ESPERTI SONO DISCUTIBILI,
NON LE PARE CHE QUELLE DEGLI UTENTI DELLA RETE POSSANO ESSERE ADDIRITTURA
DISORIENTANTI?
Invece no, proprio quelle sono importantissime!
È quello il giudizio a cui autori e produttori dovrebbero essere
sensibilissimi! perché rappresenta il gusto cinematografico dei
cittadini del mondo, è un vero test sul proprio film! Tant'è,
appunto per favorire questa operazione, abbiamo diviso il programma giornaliero
del Festival in tre cicli uguali di otto ore, in modo che lo spettatore
che sta in Brasile non sia penalizzato rispetto a quello che sta in Russia,
o in Giappone, per colpa del fuso orario. Tutti devono potersi scegliere
l'arco di ore più comode per la visione e per poter esprimere le
proprie impressioni sui film.
DEMOCRATICO, L'INTENTO.
Si, la Rete è lo strumento più elevato
per la libera paritaria concorrenza tra le idee. Tant'è vero che
tutte le opere inviate, ma non selezionate per il Festival -purché
abbiano requisiti di professionalità tecnico artistica e non siano
di contenuto offensivo- saranno comunque trasmesse in una apposita manifestazione
Post-Festival. Gli utenti della rete possono perciò esprimersi anche
su di esse e nel caso ne scoprissero di valide e sul cui giudizio ci siamo
sbagliati, le recupereremo per l'edizione successiva!
E poi guardi, per certi aspetti Internet come strumento
di comunicazione e di contatto fra gli uomini riprende gli stessi principi
antichi, primitivi, del tam-tam o dei segnali di fumo. Un tempo, alle origini,
l'informazione era rivolta globalmente alla comunità, tutti gli
abitanti di un territorio potevano benissimo ricevere informazioni contemporaneamente,
così come fa il banditore in piazza. Non esisteva privacy per i
messaggi importanti. Poi è stato inventato il telefono, il telex,
il telegramma, e addio segnali di fumo! Internet invece riprende l'universalità,
è un meraviglioso banditore che ha la forza di poter essere ascoltato
in tutto il mondo. Ecco, tutto ha più senso anche nel linguaggio,
definendo tutta la terra un 'villaggio globale'.
TORNIAMO AL FESTIVAL: COME LE E' VENUTA L'IDEA?
In modo molto semplice. Per anni ho cercato di convincere
gli organizzatori di vari festival cinematografici italiani a creare degli
stessi una versione web. Tutti, ogni volta, si sono scompisciati dal ridere,
prendendomi per un pazzo visionario. Dicendo che la Rete non era ancora
pronta, che la qualità artistica trasmessa era scadente, che il
cinema è un'altra cosa, etc. Tanta sicurezza altrui non mi convinceva
- era il novembre 99 - quindi ho perso la pazienza ed ho deciso che questo
Internet Festival del cinema l'avrei fatto io. Non sapevo neppure che sarei
stato il primo o uno dei primi! Ritenevo semplicemente la cosa ovvia, naturale,
mi stupivo che in Italia, o nel mondo, non ci avessero già pensato.
Dopodiché ho preso contatto con Francesco Verdinelli, inventore
e direttore di RagDoll Web Tv, il quale è stato felicissimo di aiutarmi,
mettendomi a disposizione le sue apparecchiature e la sua esperienza per
trasmettere i film. Risolta la prima difficoltà, determinante è
stato poi l'incontro con Paolo e Silvia Lombardo che in pratica si sono
caricati sulle loro spalle tutto il peso organizzativo del Festival (nonché
la mia follia) e a loro, me lo lasci esprimere, va tutta la mia gratitudine.
CERTO... DI RASSEGNE MULTIMEDIALI IN INTERNET CE NE SONO PARECCHIE ...
Certo, ed ormai esistono anche altri esempi di festival.
Soltanto che tutti soffrono il pregiudizio che la rete debba ritenersi
un mezzo con caratteristiche così proprie che il linguaggio cinematografico
debba adeguarvisi necessariamente.
Ecco perciò l'Internet festival per soli
cortometraggi, in quanto si riterrebbe che il pubblico difficilmente possa
conservare l'attenzione per più di dieci minuti dinanzi al monitor.
Poi, si immagina Internet come esclusivo servizio per filmaker indipendenti
ed ecco gli Internet festival per filmaker indipendenti. Oppure specifico
per opere realizzate appositamente per la rete ed ecco gli Internet festival
per grafica 3D! Voglio dire che finora, ogni volta che si è pensato
ad una manifestazione trasmessa in Internet, la si è obbligata a
criteri che sono frutto esclusivamente di pregiudizio.
Noi abbiamo voluto creare invece un Festival che fosse senza paletti,
senza vincoli, aperto allo specifico cinematografico completo, come fosse
Venezia, Cannes, Berlino... E al tempo stesso senza dimenticare il nuovo
che la tecnologia offre.
Certo, in questo nuovo, fondamentale è l'interattività
con il pubblico, con quel pubblico che troppe volte è stato solo
passivo, che ha avuto come unico mezzo per far sentire la sua opinione
il poco andare o non il non andare al cinema. Interattività con
quel pubblico silente... che ha parlato sempre e solo per bocca dei critici,
con i pregi e le mostruosità di questo tipo di comunicazione.
Lo spettatore ha invece ora finalmente la possibilità di intervenire
in diretta e far sentire la propria voce utilizzando appositi form oppure
e-mail!
Ma sarebbe limitante ritenere il nuovo della rete
connesso solo alla interattività, perché il rivoluzionario
è nella gestione multiflessibile dei dati, attraverso la quale è
possibile creare una mappa completa delle psicologie e dei bisogni della
comunicazione fra le persone... Qui entriamo però in un contesto
più complesso e spinoso, quello della privacy e della mappatura
merceologica dell'umanità.
Infatti le imprese che potranno accedere ai dati connessi avranno tra
le mani un patrimonio di informazioni sensibili attraverso le quali veicolare
e creare prodotti ed offerte mirate per ciascun individuo, contravvenendo
tra l'altro anche alle più elementari leggi del mercato e della
concorren-za. Qui entriamo in un contesto delicato che è l'altra
faccia della medaglia, la possibile presenza reale del cosiddetto Grande
Fratello e del controllo antropologico del mondo.
SE IN PRINCIPIO L'AVEVANO PRESA PER PAZZO, FORSE NON AVEVANO TUTTI I
TORTI. CON CHE QUALITA' TRASMETTERETE I FILM IN INTERNET?
Per l'edizione del 2000, essendo la prima, ad esser
sinceri... ci sono ancora molte difficoltà tecniche. Ci sono i colli
di bottiglia della Rete che bloccano i dati e non sempre permettono una
perfetta fluidità di visione, tuttavia nei momenti di buon collegamento
la fruizione è abbastanza godibile.
SI, MA QUANTO E' GRANDE LO SCHERMO?
Noi sicuro adotteremo uno dei vari sistemi usati
in Internet e credo che il risultato sia molto buono. Tenga conto io non
sono un tecnico, non potrei dirle di più. Quanto alle dimensioni
dello schermo... va da alcuni centimetri di altezza con la connessione
standard, fino a tutto schermo con le nuove linee a banda larga. Il problema
però dipende dalle strozzature della Rete che bloccano i dati e
su quelle non possiamo farci niente!
LA VISIONE STANDARD IN INTERNET E' UNO SCHERMO GRANDE QUANTO UNA SCATOLA
DI FIAMMIFERI: FARE UN FESTIVAL PER PROIETTARE I FILM IN UNO SPAZIO COSI'
PICCOLO NON LE PARE UN CONTROSENSO?
Lei critica l'idea da un punto di vista legato alla
difficoltà tecnica. Io mi rendo conto di essere un pioniere e di
utilizzare un sistema di trasmissione dati ancora fortemente penalizzato
dall'attesa di direttive che non sono affatto tecnologiche ma politiche.
Vede, l'hardware per trasmettere dati con la potenzialità superiori
a tutto schermo ed in alta qualità già esiste. Ma i tempi
di attuazione di tale sistema dipendono soprattutto dalle intenzioni politiche
dei paesi tecnologicamente avanzati: mettere a disposizione del pubblico
uno strumento dal potere così incalcolabile è ritenuto da
molti ancora pericoloso.
Abbiamo toccato con mano più volte quanto
è vulnerabile il sistema informatico globale dinanzi all'attacco
sconsiderato degli hakers, che con le loro criminose azioni mettono a repentaglio
transazioni di borsa, commercio elettronico, sistema bancario. Finché
non si riesce ad elevare la sicurezza della gestione dati che percorre
la Rete dovremo aver pazienza. Tuttavia già per il 2001 speriamo
di fare molto meglio.
D'ACCORDO, IL FUTURO E' DIVERSO, PERO', QUI SI TRATTA... INVECE DI EDUCARE
IL PUBBLICO AL FILM CON L'EMOZIONE DELLA SALA CINEMATOGRAFICA, QUI LO SI
RELEGA DI FRONTE AD UN MONITOR? NON LE PARE POCO CONSOLANTE QUEL CHE PROPONE?
Ma accade già da anni! Gli spettatori del
grande schermo sono dell'ordine di centinaia di migliaia se ad un film
va bene, sono invece milioni a guardarlo in tv e questo non fa più
scandalo, anzi fa sì che sia proprio la televisione a far da motore
in un mercato produttivo asfittico e poco coraggioso. E' vero, purtroppo
ci sono opere fortemente penalizzate dal piccolo schermo, ma questo è
l'oggi! forse un giorno sarà diverso, non v'è nulla di scandaloso
in ciò che facciamo. Anzi vogliamo forzare la tecnologia a dare
il meglio, sempre! Va promossa l'inventiva dell'uomo. Bisogna lavorare
per velocizzare il mercato, per condurlo ad una fruizione senza barriere
e qualunque film venga prodotto deve poter raggiungere liberamente il pubblico
senza le forche caudine della distribuzione. Soltanto questo coraggio potrà
salvare il cinema e dare ossigeno a chi ha voglia di produrre storie, idee
che sono contro. Chi realizza progetti validi, anche a basso costo, deve
poter avere in diretta il mondo davanti a sé, che potrà giudicarli
ed apprezzarli, con la stessa facilità di visione di una pagina
Web.
Tra qualche tempo sarà sufficiente digitare in Internet il numero
della propria carta di credito per ammirare l'opera unica, più originale,
più bizzarra, girata dal più sconosciuto autore della più
remota parte del mondo e potersi fregiare di quelle emozioni. Conterà
solo la forza delle idee. Ogni autore, o produttore, potrà
ricominciare a sognare un rapporto con il pubblico reciprocamente -vivo!-
che gli darà l'entusiasmo per i nuovi progetti. Il nostro "Roma
Cinema Web Festival" non è solo una rassegna audiovisiva ma è
il tentativo folle di reimpostare le fondamenta del cinema.
SI... MA CON GLI OCCHI INCOLLATI A UN MONITOR...!
Non dobbiamo porre il rapporto cinema ed Internet
necessariamente veicolato dallo schermo di un computer, questo è
un aspetto del tutto provvisorio, così come le prime automobili
erano trainate da sbuffanti pistoni a vapore. Anzi, il monitor così
come lo costruiamo oggi è uno strumento assolutamente primitivo
e dispendioso sotto tutti i punti di vista. In futuro sarà un grande
schermo ultrasottile, oppure qualche strano apparecchio che si applica
direttamente agli occhi insieme agli occhiali. Ne esiste già qualche
prototipo.
La sala cinematografica certo continuerà
ad esistere, con la caratteristica però che ognuno potrà
vedervi (indifferentemente dalle scelte degli altri spettatori) proprio
il film che lui stesso ha deciso. Chissà che un giorno ognuno abbia
degli occhiali personali, così come la propria carta di credito,
con cui potrà personalizzare tutto quello che fa, anche le scelte
al cinema, a casa, o in altro luogo.
Non ritengo neppure che abbia a soffrirne il processo di immedesimazione
dello spettatore nei protagonisti o nella storia che viene raccontata.
Gli antichi greci vedevano i capolavori del loro teatro all'aperto, alla
luce del sole e non per questo non vivevano come fossero loro stessi i
drammi di Cleonte, Agamennone, Clitennestra, e non ne subivano la meravigliosa
catarsi.
Tutti i nostri timori rispetto ad Internet sono più dovuti al
pregiudizio dell'ignoranza che alla determinazione della consapevolezza.
TORNIAMO AL FESTIVAL: CHE CI GUADAGNA PERO', OGGI, COSI' COME OGGI,
NELL'ANNO 2000, UN AUTORE, O UN PRODUTTORE, A MANDARVI UN FILM COSTATO
MILIARDI PER VEDERSELO RIMPICCIOLITO IN UNO SCHERMO COSI' PICCOLO? CON
IL RISCHIO ANCHE DI ROVINARSI IL MERCATO?
Se un produttore non è convinto della bontà
dell'operazione, per carità... non partecipi. Ma, se vincerà
la propria diffidenza, il vantaggio è concreto. Per esempio potrà
quantificare per il suo film i contatti web attimo per attimo, minuto per
minuto, una specie di auditel; il produttore ne otterrà un test
a carattere mondiale, potrà organizzare le strategie migliori di
promozione... su ampia scala.
Quanti pagherebbero chissà quale prezzo per avere una idea delle
reazioni del pubblico di tutto il mondo dinanzi al proprio film costato
miliardi! Certo lo schermo per ora è piccolo, anche se si perde
parte della spettacolarità, la vicenda, il racconto, il plot narrativo
riamane lo stesso. Quanti film hanno avuto successo soprattutto per l'emotività
e secchezza del racconto! Non sono tutti Ben Hur o Guerre Stellari, spesso
solo belle sceneggiature ben realizzate. Ecco, queste opere intelligenza,
dalla partecipazione al Festival possono trarne solo vantaggi.
POSSONO PARTECIPARE TUTTI I FILM?
Si, proprio tutti, perché la visibilità
su Internet offre potenzialità enormi, ho pensato ad un Festival
senza preclusioni. Le sei categorie di cui parla il regolamento - lungometraggi,
documentari,
cortometraggi, cartoons, spots, fiction tv - sono una formalità
per esprimere i vari generi in concorso, ma all'interno di ciascuna esiste
la variabilità ampia quanto si vuole.
SE GIUNGONO NELLA STESSA SEZIONE OPERE MOLTO INTERESSANTI MA DI GENERE
DIVERSO COME VI COMPORTATE PER PREMIARLE?
Deciderà la giuria di settore caso per caso.
La Giuria è sovrana!
UN'ALTRA PERPLESSITA': FINCHE' IL PUBBLICO DI INTERNET VEDE CORTOMETRAGGI
E SPOT VA BENE. MA E' SICURO CHE RIESCA A SEGUIRE UN FILM DI DUE ORE PER
INTERO?
Penso di si. In Italia ci sono stati già
esperimenti positivi nell'ambito del teatro trasmessi da Rag Doll web tv.
E poi anche molti concerti di cantanti rock hanno preso la strada del web
e con successo. Tutto naturalmente dipende dall'interesse dello spettatore.
BISOGNA AGGIUNGERE ANCHE I COSTI DELLA BOLLETTA TELEFONICA...
In Italia, dove l'utenza urbana non è gratuita,
in un certo senso è vero. Ma le voglio ricordare, anche da noi esistono
società pubblicitarie che in cambio della presenza di un proprio
banner sullo schermo durante la navigazione in rete, rimborsano quasi l'intero
costo del collegamento: non dimentichi poi che i nostri utenti sono il
mondo ed in molti stati le telefonate urbane sono gratuite, o il costo
è decisamente inferiore al nostro. In termini globali questo problema
è inesistente.
COME TUTELATE I DIRITTI E LA PATERNITA' ARTISTICA DI UN'OPERA? IN INTERNET
TUTTO VIENE COPIATO!
E' nostro interesse tutelare gli autori. I film
saranno trasmessi criptati. In pratica chi guarda vede normalmente ma se
tenta di copiare il segnale non riuscirà a scaricarlo
sul computer perché manca dell'algoritmo di codifica. Per esempio
molti CD-ROM che sono fatti con questo criterio.
CI SARA' UNA PASSWORD?
Per il momento, fintanto che la qualità video
dei film trasmessi è quella che è, non ci sarà alcuna
password. Per i prossimi anni invece, non appena la qualità raggiungerà
un certo livello, oltre alla password, tramite carta di credito dovremo
pagare anche il costo del biglietto. Ma queste sono tematiche del futuro,
e potrà anche essere diverso.
IL CINEMA NON SOLO E' SINERGIA FRA TUTTE LE ARTI, DAL TEATRO ALLA LETTERATURA
ALLA MUSICA ALL'ARCHITETTURA ED IL REGISTA NE E' IL GENIO COOR-DINATORE.
MA E' ANCHE SINERGIA DI OGNI INVENZIONE TECNOLOGICA, CHE -PRESTO O TARDI-
VI CONFLUISCE: SIA NEL MODO DI PENSARE CINEMA CHE NEL MODO DI PRODURLO.
SECONDO LEI COME ANDRA' CON INTERNET?
Se il cinema cannibalizzerà pure Internet?
Qui l'aspetto è interessante, ricorda la impari lotta fra il cobra
e la mangusta, forse questa volta l'incontro darà risultati molto
molto ambigui. Io credo che il Grande Cinema, pur ostentando la gloria
del suo secolo di vita sarà costretto a negoziare con il selvatico
bambino Internet il compromesso più intelligente per non esserne
da questo dilaniato.
Non si potrà non tenere conto di questa capillare rivoluzione
della tele informazione e non si potrà in alcun modo ignorare gli
strumenti che offre. Internet diventerà qualcosa di simile a quel
che è diventato il denaro nella storia dell'economia, non solo rappresenterà
un valore di scambio, ma rappresenterà esso stesso un 'valore prodotto'
in sé. ...Così come il denaro è diventato esso stesso
merce, anche lo spazio virtuale della rete lo diventerà... si potrà
comprare e vendere come fosse un prodotto: ne è esempio il discusso
acquisto di cinquecentomila domini web da parte di un lungimirante imprenditore
italiano... di cui in questi giorni si parla...!
INTERNET SECONDO LEI TOGLIERA' PUBBLICO AL CINEMA?
Guardi, per chi sente il bisogno di uscire di casa
per farsi una bella passeggiata e andare al cinema non c'è sito
Internet che tenga.
Le due offerte, cinema ed Internet, per ora sono
incommensurabili, anche perché, non lo si dimentichi, la Rete, per
sua natura è estremamente flessibile, le informazioni che puoi trovare
su un sito in un determinato istante restano lì per un tempo più
che sufficiente da poterle visionare a pia-cimento senza che scompaiano.
Per esempio, sul sito più volatile -quello delle agenzie giornalistiche-
le informazioni persistono almeno 24 ore, tutte le altre durano giorni,
mesi. Dunque si può andare benissimo al cinema e consultare Internet
senza che l'una cosa arrechi danno all'altra.
Noi stiamo vivendo la grande transizione dalla rigidità
dell'offerta alla... sua estrema flessibilità. Per esempio il concetto
di multisala, nei cinema nacque proprio al fine di creare maggior spazi
di fruizione; l'idea ha avuto successo... ha incontrato un bisogno reale...
purtroppo se dovessi fare una previsione sul futuro direi che l'avvento
delle nuove tecnologie metteranno in crisi il concetto di multisala così
come viene proposto adesso in quanto, attraverso la Rete, se ne creerà
un equivalente informatico molto più economico a realizzarsi. Gli
imprenditori dovrebbero tenerne conto. E poi dovrebbero riflettere
sul fatto che in futuro il pubblico, sicuro comprerà più
cinema, non è detto però che lo farà con i tradizionali
criteri della sala cinematografica.
MA VENIAMO A LEI ENZO CICCHINO, COME LE E' NATO QUESTO GRANDE AMORE
PER IL CINEMA?
E' una storia lunga, un po' strana... La vuole proprio
sapere?
PERCHE' NO! SENTIAMO.
Quando ero bambino abitavo su di un colle, in campagna
vicino Isernia, in Molise.
Mio padre operaio contadino aveva l'ulcera ed era costretto ad una
dieta feroce di riso bollito: quasi tutte le sere quando tornava dal cantiere,
per vincere il disagio a cui era costretto per la poco appetibile cena,
afferrava la bicicletta e se ne andava al cinema, pedalando per qualche
chilometro verso Isernia.
In particolare nelle sere d'estate, io e mia madre lo aspettavamo sull'aia
fino a notte tardi... il tempo non passava mai. Contavamo i minuti, le
ore, i pipistrelli che volteggiavano nell'aria taglienti come la mia speranza.
Aspettavamo, aspettavamo! Ero impaziente di vedere al più presto
emergere all'orizzonte il lucignolo della sua bicicletta. E quando tardava
più del solito mi veniva un magone...!
Indovini perché... !?
Perché quella sua lucina che pulsava come fosse un cuore sotto
i colpi dei pedali... per me... rappresentava IL CINEMA! Sul serio! si,
per me, il cinema aveva la magia di giungere a cavallo d'un lume di bicicletta
e spuntava a notte fonda dietro la curva del passaggio a livello.
D'estate, attendevamo sull'aia. Ma d'inverno ci si ammucchiava sotto
le coperte dentro il lettone per vincere il freddo. Poi... d'improvviso,
mi risvegliavo, era per quell'aria gelida che fiottava dall'uscio
verso la stanza... no, non era una strega... ero certo però
che sarebbe stato comunque un principio di incantesimo. Un incanto... attraverso
le parole.
Dopo una sintetica introduzione infatti, mio padre scendeva subito
nei dettagli. Con scene memorabili! Faceva spicco la Regina Zenobia. Poi
Attila! Mosè! E con la fantasia che più poteva si lanciava
nei risvolti inattesi de 'La caduta dell'Impero Romano', de 'La Tunica',
delle infinite vicende incredibili di morte al cui ascolto la fantasia
inorridiva... ma il cuore... eccitato!
Era più misterioso del miglior sceneggiatore, mio padre ne catturava
lo spirito, la costruzione, i lampi! faceva fatica solo quando la pellicola
era mediocre e per questo tornava a lume spento, pedalando seccato. Ma,
se il film gli era piaciuto la sua voce si prodigava in quella di un mago...
Che energia quei tratti veloci di 'Ben Hur'! Il pathos cristiano di
'Fabiola'! L'intrigo amoroso di 'Cleopatra'!
Ero sedotto dalla magica forza di 'Ercole', dalla favola assurda di
'Maciste', dal surreale minaccioso di 'La Bibbia', dal mito di 'Mosè',
l'umano morire di 'La grande guerra'.
Novello affabulatore dei sogni, mio padre diveniva,
per me, ogni sera un campagnolo Griò illusionista tornato al suo
villaggio per compiere di nuovo quel perenne atteso prodigio delle parole...
'un cunto dilli cunti' fatto cinema da cui io e mia madre restavamo rapiti!
Di film -poi- nella vita ne ho visti tanti, belli, brutti, mediocri,
capolavori; ma nessuno mi ha dato più quelle stesse emozioni che
da bambino provai con gli occhi suoi. Di mio padre mi è mancata
la sua bicicletta, il suo riso bollito, la gioiosa alchimia. Il rimorso.
Il mio amore per il cinema, nacque lì. Su quel colle di Valgianese,
davanti al fiume.
Ed ancora oggi di lassù guardo il mondo, con la stessa innocenza
infallibile di un selvatico pazzo.
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