30 luglio 1944 n. 159
Cari amici de L'Archivio,
sono uno studioso di Pescara e mi sono laureato, qualche anno fa, discutendo
una tesi di laurea proprio sulla defascistizzazione. Ho, quindi, studiato
anche il Decreto legislativo luogotenenziale riportato sul sito, ma mi risulta
che esso sia del 27 luglio 1944. Probabilmente, quello riportato è
un promemoria, abbastanza usuale negli ambienti ministeriali, che riporta,
tuttavia, una data errata.
Ritengo sia utile, tuttavia, riportare quanto meno un numero approssimativo
dei decreti sulla defascistizzazione (che non si risolse con il decreto riportato
sul sito) per poter dare un'idea della complessità della defascistizzazione
(o epurazione) in Italia. E' fuori dubbio che il DLL 159/1944 fu il primo
importante atto in materia; ma ad esso ne seguirono altri, alcuni dei quali
(come quello n. 702/1945, noto come "Legge Nenni") assumono altrettanta
importanza e comportano conseguenze non di poco conto.
Mi interessava, semplicemente, dare un contributo maggiore al vostro sito
(che trovo ben fatto ed interessante): è meritorio che si sia accennato
ad un argomento (l'epurazione) che normalmente non viene neppure preso in
considerazione (non si può, poi, capire perché vi sia stata
quella continuità dello Stato che ha determinato lo sviluppo dell'Italia
postbellica come oggi la conosciamo...), ed appunto per questo, credo, sia
utile fornire qualche dato più approfondito. Secondo quanto riportò
l'Allied Control Commission (l'organismo alleato che sovrintendeva, tra l'altro,
all'epurazione italiana), i decreti in materia furono oltre 130. Non certamente
tutti della medesima importanza del 159/1944, ma neppure tutti inutili: in
essi, infatti, è possibile riscontrare come si evolse il quadro politico
in quei mesi, fino a giungere alla crisi ciellenista del novembre 1944, per
poi proseguire nella strada che portò all'amnistia togliattiana del
1946.
Restando a disposizione per qualsiasi delucidazione e/o richiesta, vi invio
i più cordiali saluti.
Nicola Palombaro
Questi documenti sono dono della dottoressa Francesca Bozano