NOTA AUTOBIOGRAFICAFava Giuseppe è nato Corbello di Sessa Aurunca il 14/04/1922 e vive a Roma.
Proviene da ambiente agricolo. I genitori erano agricoltori. La sua passione era quella di continuare l'attività paterna fondamentalmente per motivo di libertà.
Le vicende della vita lo hanno invece spinto in tutt'altra direzione.
E' stato deportato civile in Germania, nell'ultima guerra. E' stato impiegato nel Consorzio Agrario, durante la guerra (1942 sino al settembre 1943, il 23 venne deportato), dopo l'evento bellico ha insegnato nelle scuole elementari, ha poi concorso per funzionario nelle cancellerie giudiziarie sviluppando la carriera sino a dirigente.
Con il nome d'anagrafe ha pubblicato le seguenti raccolte di poesie:
"Reliquie di tempo", "Che altro ci resterà", "Un pugno d'acqua", "E i figli fuggirono la terra", Sorella creatura umana", "Ancora il cuore".
Con il lo pseudonimo, Peppino Tefederico:
"La commedia dei sentimenti", "E ritorna la luna".
Saggistica: Quaderno di riflessioni sociali.Ha conseguito la segnalazione d'onore nel secondo concorso nazionale indetto nel 1968 dal Centro Internazionale Amici della Scuola di Roma, la selezione di Viareggio 76, il gran premio di Distinzione per la poesia nel concorso Gran Premio Letterario Martin Luter King nel 76, il Premio di Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
L'accademia Tiberina lo ha annoverato tra i suoi membri nella qualità di Accademico residente; la Società Storica Catanese gli ha conferito il diploma di benemerenza.
Collabora con la rivista "L'Attualità".
QUANTE VOLTE
Ho avuto fretta
di diventare adulto;
e quante volte
ai limiti del tramonto
ho spinto il sole
nel mare;
e quante volte
ho soffiato nel vento
per spingere il giorno
nella sera;
e quante volte
ora ho provato a spingere
invano la sera nel giorno.