Rapporto del sindacalista fascista
Giuseppe Landi
al Ministero delle Corporazioni
sugli scioperi a Torino
dal 6 al 20 marzo 1943


Torino

 

6 marzo
Dalla Unione di Torino vengono segnalate queste manifestazioni:
1) La mattina del 5 corrente alle ore 10, 100 dei 500 operai della Ditta Rasetti - V. Salerno - hanno sospeso il lavoro e si sono presentati al Capo Officina per chiedere aumento di paga dichiarando di non voler compiere atto di insubordinazione, ma soltanto rappresentare le loro disagiate condizioni economiche in rapporto alla loro qualità di sinistrati o sfollati.
Dopo dieci minuti tornavano al lavoro.
2) Alle ore 11 nello stabilimento delle stessa Ditta Rasetti a Corso Ciriè, tutta la maestranza di circa 600 lavoratori ha sospeso il lavoro, chiedendo un aumento di paga.
Intervenuto un Organizzatore della Unione Lavoratori Industria ha preso contatto con i Dirigenti vari gruppi di operai inducendoli a riprendere il lavoro alle ore 11,30.
Intanto venivano fermati, su richiesta della Direzione, 10 operai.
3) Altre manifestazioni dovevano aver luogo altrove come presso la Fiat Mirafiori, Società Anonima Metalli, alla RIV, alla SPA, ove si sono avute soltanto manifestazioni individuali.
4) Presso la SPA- ingresso via Montenegro - sono stati rinvenuti manifestini dattilografati invitanti gli operai ad astenersi dal lavoro lunedí 8 corrente per una manifestazione di protesta in Piazza Castello.
Anche alla Fiat Mirafiori sono state raccolte voci secondo cui la manifestazione odierna sarebbe stata rinviata a lunedí.
Il Prefetto ed il Federale sono stati informati.

 

8 marzo
Alle ore 17,30 ho avuto una telefonata dal Consigliere Nazionale Balletti il quale precisando la situazione cosí come è venuta a determinarsi negli stabilimenti industriali di Torino in ordine alla nota tendenza delle maestranze industriali di alcuni stabilimenti a manifestare il loro malcontento circa talune questioni di carattere salariale non ancora risolte, il quale ha riferito quanto appresso:
Questa mattina alle ore 10 si sono verificate effettivamente numerose interruzioni di lavoro che hanno avuto la durata di un'ora - un'ora e mezza e che si sono estese a circa 30-35 mila operai. Alla Fiat Aeronautica (circa 5 mila operai) l'astensione è stata completa. In ciascuno stabilimento erano i nostri organizzatori (alla Fiat Aeronautica era il Segretario dell'Unione Balletti) i quali hanno provveduto a che il lavoro fosse ripreso nel piú breve tempo possibile assicurando gli operai del loro interessamento per la risoluzione delle questioni che li riguardano.
Non si è verificata la manifestazione minacciata in Piazza Castello per le ore 10 di stamane; peraltro sembra vi sia qualche minaccia per le ore 20 di questa sera.
Per quanto ha riferimento ai motivi del malcontento, questi debbono essere ricercati:

a) - nel premio di sfollamento - che i lavoratori torinesi reclamano. A questo riguardo è opportuno tener presente che anche a seguito della telefonata intercorsa fra il Duce e il Prefetto di Torino la Fiat avrebbe provveduto a pagare tale premio sulla scorta dei certificati presentati dagli operai.
b) - indennità di disagio nei centri bombardati - per tale questione il camerata Balletti insiste perché si provveda con urgenza ad adottare un provvedimento che potrebbe a suo dire tranquillizzare la situazione. Si tratta di definire la proposta avanzata a suo tempo dalla Confederazione e successivamente elaborata e che in questi ultimi giorni, anche a seguito della riunione di questa mattina, ha trovato una indicazione finanziaria.

Per quanto ha riferimento ai due sistemi prospettati stamane, quello della percentuale sui salari e sull'indennità fissa di L. 20 per gli impiegati, di L. 10 per gli operai, e di L. 6 per le donne e i ragazzi, il Segretario dell'Unione di Torino fa presente l'opportunità dell'ultimo dei sistemi, l'indennità fissa, la quale migliora le condizioni dei salari piú bassi.
Anche la Confederazione ritiene che sarebbe la soluzione piú - indicata pur implicando qualche lieve aumento di onere in rapporto a quello percentuale. Del resto gli stessi industriali si sono dichiarati piú favorevoli a questa soluzione anche per la semplicità dell'erogazione.
Il Segretario dell'Unione di Torino insiste sull'urgenza del provvedimento da prendersi perché, a suo dire, si potrebbe riparare con una sollecita deliberazione al ritardo già verificatosi nella elaborazione del provvedimento stesso.
Si potrebbe, infatti, realizzare prima ancora che questo stato di tensione si manifesti in forme piú vaste.



9 marzo
Facendo seguito alla comunicazione di ieri, rendo noto quanto appresso che mi è stato comunicato telefonicamente stamattina alle ore 12,40 dal Consigliere Nazionale Balletti, Segretario dell'Unione di Torino.
La situazione nel pomeriggio di ieri, appariva effettivamente tranquilla e tendeva alla normalizzazione.
Questa mattina alle ore 10 si sono peraltro verificate nuove astensioni in 7-8 stabilimenti, fra i quali alcuni che non avevano manifestato ieri. Il numero degli operai che avrebbe sospeso il lavoro per qualche tempo è inferiore a quello di ieri.
Nelle Ferriere Fiat presenziava il Segretario dell'Unione; alcuni reparti hanno sospeso e ripreso il lavoro. Nel reparto Laminatoi 300 operai non hanno invece voluto riprendere il lavoro in quanto subordinavano la ripresa del lavoro stesso alla scarcerazione di quattro operai che erano stati ieri arrestati.
In detto reparto gli operai sono stati convocati dal Segretario della Unione il quale ha parlato loro. Poiché il Segretario della Unione ha rilevato l'inopportunità d'ordine politico dell'atteggiamento e l'interpretazione che da tale atteggiamento stesso si sarebbe potuta dare specie dal nemico che è in osservazione e sfrutta le piú piccole manifestazioni del settore operaio, alcuni operai riuniti avrebbero dichiarato che non si tratta di una questione politica e tanto meno di un loro atteggiamento ostile alla Nazione in questo particolare momento, ma che si tratta di una questione economica la cui soluzione rappresenta per essi operai una necessità di sussistenza che da tempo era stata prospettata.
Nel suddetto stabilimento, come in tutti gli altri stabilimenti, gli organizzatori sono a stretto contatto con i lavoratori e la loro opera di persuasione ha fatto sí che la situazione particolarmente delicata verificatasi ieri mattina si sia sensibilmente migliorata.
Gli organizzatori sindacali hanno anche fatto presente come i problemi del premio di sfollamento e l'indennità di disagio che sono stati posti a base delle richieste operaie dell'industria torinese, erano stati già elaborati dalla Confederazione, prospettati al Ministero ed erano in corso di discussione per una sollecita soluzione. Hanno anche aggiunto, come del resto avevo dato istruzioni fino da venerdí u.s., che ogni atto di indisciplina e di impazienza non poteva che ritardare per ovvie ragioni di carattere politico la risoluzione dei problemi che dal punto di vista tecnico, economico e finanziario non presentavano invece alcuna difficoltà.

 

11 marzo
Comunico quanto mi è stato fatto presente dalla Unione di Torino alle ore 17,30.
La situazione che ieri appariva notevolmente migliorata questa mattina ha subito qualche lieve peggioramento.
Fino alle ore 12 non si era verificato niente di particolare se si toglie qualche astensione alla Lancia al segnale della sirena delle ore 12.
Verso le ore 12 vi sono state notevoli astensioni al Lingotto Fiat per un'ora; a Mirafiori dopo la refezione per circa mezz'ora; ma soprattutto alla Villarperosa dove l'astensione è stata totalitaria e malgrado l'intervento di nostri organizzatori sindacali non è stato possibile convincere gli operai - oltre duemila - a riprendere il lavoro.
È intervenuta la forza pubblica e in seguito a tale intervento, dopo qualche manifestazione di ostilità, il lavoro è stato ripreso.
Qualche manifestazione del genere si è verificata anche nel settore chimico, tessile e del legno.

 

11 marzo
A seguito della precedente comunicazione in data odierna, trascrivo fonogramma pervenutomi dall'Unione di Torino in merito alla questione in oggetto:

"Ore 17,30 La situazione verso mezzogiorno è sensibilmente peggiorata astensioni dal lavoro si sono pure registrate nei settori chimici, tessili e legno. L'episodio piú grave è avvenuto alla RIV dove tutti i duemila operai hanno sospeso il lavoro dalle 12 alle 14,30; sono rientrati al reparto a seguito dell'intervento della forza pubblica. A Lingotto fermata di un'ora; a Mirafiori è stata ritardata la ripresa dopo la refezione; Lancia tre reparti per pochi minuti; Michelin 250 per un'ora; la Sitta tessili 400 per un'ora; Schiapparelli Torino 170 per poco tempo; Fantrero Legno 200 per 40 minuti".

 

12 marzo
Segnalo le comunicazioni avute in data odierna da parte dell'Unione di Torino:

Fonogramma ricevuto alle ore 15,45 "Situazione notevolmente migliorata; stamane non si sono verificate astensioni del lavoro, salvo che in un piccolo stabilimento (ditta Solex) dove una quarantina di operai hanno sospeso il lavoro per alcuni minuti. Dopo la refezione allariv dalle ore 12 alle 14 quasi tutte le donne, circa 700, sono rimaste nel refettorio chiedendo che fossero scarcerati due ragazzi che erano stati arrestati nella nottata. In seguito all'intervento di nostri organizzatori il lavoro è stato ripreso. 300 operai della SAIT e 250 della Paracchi hanno sospeso il lavoro per breve tempo. A Mirafiori nel reparto 17 M circa 280 operai dalle ore 13 non hanno ancora ripreso il lavoro. Tutti i nostri organizzatori hanno fatto opera di persuasione parlando agli operai di moltissimi stabilimenti ed intervenendo laddove veniva segnalato qualche atto di indisciplina".
Ore 16,45 Ho conferito telefonicamente con il Segretario della Unione, Consigliere Nazionale Balletti, il quale mi ha riferito quanto appresso: Confermato il fonogramma sopraindicato relativamente alla situazione generale che appare migliorata i nostri organizzatori hanno potuto prendere contatto con gli operai in numerosi stabilimenti dove hanno svolto opportuna propaganda al fine di evitare le astensioni dal lavoro. Si ha la sensazione che questo contatto sia avvenuto in migliori condizioni di quelle dei giorni scorsi.
In alcuni stabilimenti i nostri dirigenti sindacali hanno potuto anche parlare e fare opera di convincimento in una atmosfera di una certa serenità.
È peraltro da segnalare il fatto che nel pomeriggio a Mirafiori, alle ore 16, una buona parte delle maestranze ha sospeso il lavoro anticipando di un'ora la normale fermata. Tale manifestazione si sarebbe diffusa in quasi tutti i reparti dello stabilimento. Si è ritenuto di non dar corso a particolari atteggiamenti dato che una parte dei lavoratori, anche se esigua, ha continuato a lavorare e il fatto si è verificato nell'ultima ora lavorativa.
Il Segretario dell'Unione di Torino, il quale ha assicurato che tutto il complesso della nostra Organizzazione sindacale è mobilitato al fine di eseguire le disposizioni ricevute al centro sul piano di una assoluta fermezza non disgiunta da tutto lo spirito di persuasione possibile e attuabile, è in complesso d'avviso che la situazione sia un poco migliorata nei confronti dei giorni precedenti.
Sono stato anche in diretto contatto telefonico con i Segretari delle Unioni di Milano e di Genova.
A Genova la situazione appare assolutamente normale ed il Segretario dell'Unione, camerata Lippi, ha tenuto a ripetere le piú formali assicurazioni della sua tranquillità in ordine all'andamento del lavoro. Del resto questi giorni in quella Provincia si sono fatte diverse riunioni di stabilimento e di dirigenti sindacali nelle varie zone e si ha la sensazione che tutto sia nella condizione normale.
Ho anche conferito con il camerata Consigliere Nazionale Malusardi, il quale ha fatto presente che anche nella sua provincia la situazione può considerarsi normale. Evidentemente è un poco preoccupato per le notizie che sono pervenute già da Torino ed ha assicurato che l'Organizzazione è vigilante dovunque, al fine di individuare qualsiasi eventuale manifestazione.
Ha riferito che in serata è stato convocato dal Prefetto e che domani mattina sarà preciso al riguardo.
Ho confermato anche al camerata Malusardi le precise direttive già date ai camerati Balletti e Lippi, facendogli presente che la realizzazione di quanto è stato prospettato in ordine ai problemi economici dello sfollamento e dei centri bombardati non è assolutamente possibile se prima non si ha la certezza della piú completa normalizzazione dell'attività industriale laddove tale normalità è stata in questi giorni turbata.

 

13 marzo
Il Consigliere Nazionale Balletti, Segretario dell'Unione di Torino, ha fatto, alle ore 11,45, la seguente comunicazione:

"Stanotte a Mirafiori gli operai dei reparti 19 e 20 hanno abbandonato il lavoro ed hanno indotto gli operai degli altri reparti a fare altrettanto.
Poiché alcuni lavoratori non aderivano, gli scioperanti usavano la forza tanto che gli stessi dirigenti ritenevano opportuno sospendere il lavoro in tutte le officine.
Gli operai sono rimasti per tutta la notte nei refettori e negli spogliatoi.
Stamane hanno sospeso il lavoro tutte le donne della RIV (stabilimento di Torino), il lavoro è stato pure sospeso nelle Officineriv di Villarperosa, paese a 40 km da Torino.
Sono preannunciate astensioni dal lavoro in altre località della Provincia, in particolare ad Avigliana presso i dinamitifici della Società Montecatini.
Tale movimento lascia intendere come le richieste operaie vadano orientandosi verso un carovita generale rendendo vana l'azione che avevamo svolto e svolgiamo per far capire che la
normalizzazione dell'attività lavorativa avrebbe favorito l'attuazione di provvedimenti in favore degli operai delle città bombardate.
Si prevede che lunedí si effettuerà una astensione dal lavoro pressoché totalitaria e ci sono state riportate anche notizie circa l'intenzione degli operai di uscire dagli stabilimenti.
Il sottoscritto e tutti gli organizzatori continuano a svolgere opera di persuasione che fino ad ora è servita a far ritornare al lavoro molte migliaia di operai. Tale azione, però, diventa sempre piú inefficace.
Sono stati distribuiti migliaia di manifestini dall'Organizzazione invitando gli operai alla disciplina e al lavoro".

 

16 marzo
Il Segretario dei Sindacati, Cons. Naz. Balletti, alle ore 9,30 di questa mattina ha comunicato che la situazione in città può considerarsi stazionaria. Perdurano qua e là arresti di attività di breve durata negli stabilimenti meccanici e altre industrie. Il fatto piú significativo delle ultime 24 ore è costituito da un fermo pressoché generale degli operai di Villarperosa, a 40 km da Torino (Stabilimento per la produzione di cuscinetti a sfera). Il fermo è durato tutta la giornata e anche le lavorazioni di turno di notte.
È sul posto il Vice Segretario del Partito, Cons. Naz. Scorza, che procede a riunioni delle Gerarchie politiche.

 

ore 16,30
A Torino la situazione quasi normale; soltanto 150 operaie del Cotonificio Valdisusa hanno sospeso il lavoro per circa mezz'ora. Si sono effettuate invece molte sospensioni di lavoro nella Vallata di Pinerolo, Perosa, Argentina. Particolarmente negli stabilimenti RIV e Villarperosa.
È stata presieduta dal Vice Segretario del PNF, Cons. Naz. Scorza, un'assemblea di Fiduciari aziendali che sono intervenuti numerosissimi.

 

17 marzo
L'Unione di Torino comunica: oggi 17 marzo alle ore 12,30 la situazione in città è tornata completamente tranquilla.
Perdura però una situazione anormale a Pinerolo dove quasi tutta la maestranza non ha ripreso il lavoro.
A Villarperosa sembra che la situazione si sia normalizzata perché l'azienda avrebbe promesso ai lavoratori la corresponsione di una indennità giornaliera.

 

20 marzo
Dalla comunicazione avuta dall'Unione di Torino alle ore 17,25, risulta che la situazione degli stabilimenti della città appare del tutto normale.
Vi è qualche residuo in Provincia e in modo particolare a Valpellice (Pinerolo) dove si è verificata qualche sporadica astensione che non assume, però, alcun aspetto di particolare rilievo.
La situazione, secondo l'opinione dei dirigenti di Torino, appare quindi normalizzata.