LA RIVOLUZIONE FRANCESE
Forze politiche e sociali nel periodo della Rivoluzione francese
di Gennaro Tedesco
La stagnazione economica e sociale della Francia dell'Ancien Regime è catastrofica .
Se , da una parte , la borghesia francese ormai si è formata e consolidata nel commercio , avviando la nazione verso le prime consistenti avvisaglie dello sviluppo industriale soprattutto nella metropoli parigina , dall'altra essa è esclusa completamente dalle leve del potere , anzi , la politica economica della corte tende a favorire la nobiltà e il clero .
Queste due classi privilegiate di chiara origine feudale non solo sono improduttive perché lasciano incolto il latifondo , vivendo parassitariamente alla corte a spese della nazione , ma sono escluse da qualsiasi tipo di imposizione fiscale . Improduttività , parassitismo , esenzione fiscale che si debbono aggiungere ai tanti altri privilegi politici e sociali di cui godono la nobiltà e il clero francese .
Le rilevanti spese militari della corte , come i suoi sprechi fastosi , non potevano che contribuire allo sfascio finanziario della nazione . Il carico fiscale finiva col gravare tutto soltanto sui ceti produttivi della borghesia commerciale ed imprenditoriale della Francia .
Non meno disastrose erano le condizioni economiche e sociali dei contadini che permanevano nella loro tradizionale miseria aggravatasi alla fine del '700 . Il latifondo aristocratico ed ecclesiastico schiacciava i contadini francesi , rendendo impossibile la loro emancipazione sociale .
Alcune frange dell'aristocrazia come pure del clero erano consapevoli del disastro economico e sociale cui stava andando incontro la nazione grazie alla politica della corte . Questi gruppi transfughi dalla propria classe li ritroveremo allo scoppio del fermento rivoluzionario dall'altra parte , dalla parte dei rivoluzionari .
Chi contribuì in modo determinante prima alla diffusione delle idee illuministiche e poi a quella delle idee rivoluzionarie fu l'intellettualità borghese , che divenne intellettualità militante .
I soggetti sociali della Rivoluzione francese furono la borghesia , i contadini e gli operai parigini in lotta contro il dominio politico e sociale dell'aristocrazia .
Ma l'antagonista storico dell'aristocrazia e del clero e protagonista indiscusso della Rivoluzione fu la borghesia che si avvaleva di una ideologia chiara , semplice e travolgente : di fronte all'incapacità ormai storica dell'aristocrazia di risolvere i problemi finanziari della nazione , anzi , poiché essa li aggravava con la sua politica fiscale , danneggiando in modo quasi irreparabile la produzione industriale e il commercio , il ceto borghese , unica classe veramente produttiva della nazione , si sentiva in diritto e in dovere di pretendere il potere . Dietro l'ideologia dell'uguaglianza , della libertà e della fraternità c'era la concretezza di interessi storici di una classe borghese matura , consapevole ormai delle proprie responsabilità di fronte alla collettività .
L'intelligenza e la maturità di tale classe borghese imprenditoriale e commerciale della Francia si verifica nella capacità di aggregazione e di convinzione della classe contadina perchè con un programma rivoluzionario , la terra del latifondo aristocratico ed ecclesiastico concessa in proprietà ai contadini con l'eliminazione definitiva di ogni forma di privilegio feudale , inserisce la classe contadina nel blocco di interessi borghese .
La capacità di mobilitazione dei contadini e il loro consenso sono la forza determinante di cui la borghesia francese si serve per affermare in modo stabile e definitivo il proprio potere politico .
Ma la capacità di aggregazione e di egemonia politica della borghesia francese rivoluzionaria per un certo periodo di tempo riesce a coinvolgere nei propri interessi storici gli stessi operai parigini , i sanculotti . Proprio questo tentativo di coinvolgimento dei sanculotti segna il punto di discesa del fermento rivoluzionario borghese .
Eliminata la destra borghese monarchico-costituzionale , venuti meno i reazionari borghesi Foglianti e i conservatori borghesi girondini , la Sinistra giacobina radicale del Robespierre si impadronisce del Comune rivoluzionario nel momento di massimo pericolo . La politica di Robespierre è molto chiara : ridistribuzione della ricchezza attraverso le confische dei beni dei controrivoluzionari , consolidamento degli espropri fondiari in favore dei contadini , blocco dei prezzi e dei salari a vantaggio dei sanculotti , conseguente controllo politico delle attività economiche della borghesia .
Ma quando il pericolo della sconfitta della Rivoluzione è passato , la borghesia francese non ha più bisogno di Robespierre e del suo terrore . L'estremismo radicale dei giacobini ha fatto il suo tempo . La borghesia francese vuole stabilizzare le sue conquiste fondamentali : la presa del potere , la spartizione e la nuova ripartizione del latifondo aristocratico ed ecclesiastico , le nuove ricchezze scaturite dalle spese della guerra rivoluzionaria .
Il Direttorio combatte proprio contro quelle forze politiche e sociali che sono escluse dalla nuova geografia del potere borghese : la Destra monarchica nostalgica e la Sinistra giacobina radicale , ma anche socialisteggiante . ( La Congiura degli Eguali di Babeuf e Buonarroti ) . La borghesia francese ha così esaurito il suo slancio rivoluzionario , è divenuta finalmente classe egemone che esclude la nuova classe emergente del proletariato operaio parigino .
webmaster Fabio D'Alfonso