Radiografia di un vicolo
cieco
Luca Ferrari
Biografia
Ho iniziato a scrivere componimenti nel 1994 ma fino alla fine
del 1998 queste pseudo-poesie altro non erano che testi ingarbugliati, per
di più scritti in un inglese alquanto discutibile. Dal 1999 decisi
di far entrare anche litaliano nel mio canale comunicativo. Ma se
allinizio la metamorfosi creativa da una lingua allaltra era
ancora un po meccanica, col passare dei mesi lintera matassa
di parole divenne un flusso talmente sintomatico ed istintivo da rendere
inscindibile il tutto. Più che letterarie, le mie radici dispirazione
sono umane e musicali. Lamicizia di certe persone straordinarie sono
un continuo e fondamentale universo emotivo in movimento. In maniera diversa,
la musica e parole, soprattutto di Nirvana & Pearl Jam, continuano ad
accompagnarmi ovunque io vada. In un secondo tempo, è esplosa una
passione incredibile per il cinema che mi ha portato ad impensabili orizzonti
creativi: spazio disinvolto tra il laboratorio Pixar e sua maestà
Tim Burton, da Mr. Tarantino alle commedie in stile Ben Stiller & Owen
Wilson. Fino ad ora ha pubblicato, oltre a svariate presenze in diverse
antologie letterarie, la raccolta di poesie Il Magazzino dei Mondi
per Edizioni Passaporto 2000 Roma, e la raccolta Ho scelto il blu
per colorare lanima, presentata al Circolo Boldù di Venezia,
edito da Edizioni Lo Spazio di Latina. Tra i premi più importanti
conseguiti, 1° Premio nel Concorso Internazionale Pirandello 2000
di Roma, sez. poesia singola; nel 2001 il 1° premio nel Concorso Nazionale
Garcia Lorca di Torino, sez. silloge inedita; 1° Premio nel XIII Trofeo
Internazionale Poesia ed Arte a Milano, Premio Kalendimaggio01,
sez. poesia inedita; 1° Premio nel Premio Settembre a Milano01,
sez. silloge inedita. Attualmente sono collaboratore del quotidiano La Nuova
Venezia, il quadrimestrale Venice is not sinking e, gratuitamente,
del giornale on-line Peace Reporter (www.peacereporter.net). Lessere
entrato, infine, a far parte dellassociazione Emergency, oltre che
essere costantemente in contatto con varie realtà umanitarie tra
cui Amnesty International, ha contribuito in maniera indelebile a definire
tutti quei colori che pretendo dal mio orizzonte.
presentazione opera
Di questa raccolta di 16 poesie dal titolo Radiografia di un vicolo
cieco, posso dire che sono state scritte tra Venezia, Firenze e il
Salento nella seconda metà del 2004 . Rappresentano un momento di
passaggio estremamente difficile. Sentimenti contrapposti alla disperata
ricerca dei primi bagliori con cui reagire aglinfiniti labirinti di
porte chiuse.
GLI UCCELLI VOLANO ANCHE
SENZA TERRA
il solo problema rimastomi
è decidere
a che altezza d’ora in avanti
dovranno sostare
i miei piedi da terra...forse
voi lo chiamate
ancora cielo...sono sicuro
che tu stia pensando
che non ci sia nulla
di meno significativo di
questo
gli uccelli volano
senza neppure una terra
da cui offrire
la loro ombra planante
le tue parole
non ne coprono abbastanza
di mie,
se io deciderò di tornare
con i pieidi a terra, me lo
dici
a che scopo
l’aver familiarizzato per
secoli
con tritoni, sirene e
centauri?
se vi offrissi
la mia mano, so
che recluteresti ogni gitano
per ipnotizzarmi
nella trasposizione
della progenie
....e quelli
che verranno dopo di me
te ne sono già grati,
ma qui,
senza terra, è ancora molto
diverso...so che in ogni cosa
c’è un’ambivalenza tanto
messaggera
quanto dannata
che non mi attira da nessuna
parte...cielo compreso
(Lido di Venezia [VE], 29 Luglio ‘04)
QUANDO
S’INCoNTRARONO LA PRIMA VOLTA
...mi chiede se ho rimpianti,
come se bastasse
un rifugio anti-atomico a
restituirmi
le lune sputate
il divertimento........solo
il dolore
può spezzare un limite
o chissà, mi metterò a
pensare
a come raggiungere
l’Asia meridionale
per aiutare chi non ha
bisogno di domande
per soffrire
dovrebbero spiegarci
meglio la vita
quando siamo ancora in tempo
per non rinunciarci mai
si dice che
viviamo ciò che guardiamo
non avrei avuto bisogno
che alcuno si facesse avanti...c’è
più
di un padre per il mio rito
più magicamente nominale
è sbagliato pensare
che in un posto imprecisato
del Sud Italia
possa esistere la svolta
della nostra felicità?
...per loro andò così,
si sarebbero dovuti
incontrare
e ne avvertirono
l’importanza; il cinismo
avuto in omaggio
con i triangoli autonomi
dentro il mio cuore
non m’impedisce di pensare
che entrambi sentirono una
corrente
congiungersi nell’unico
momento
d’allora...rara storia
d’inspiegabile
fantasia auto-immolatasi.
(Lido di Venezia [VE], 31 Luglio ‘04)
decifratore di sentimenti
e dice che é da diventare matti
con
me...mi hai parlato
di un decifratore di sentimenti
proprio mentre finalmente
giravo il coltello dalla parte giusta
come ti é arrivata
la soffiata?...nell’editoriale
che un giorno dirigerò,
per il primo numero
ho proprio intenzione di regalare
una macchina del tempo
e un barometro dell’umore
...se sono la prova respirante
che qualche scienziato
si sbagliava,
saranno in molti
quelli che presto mi
manderanno
un biglietto di scuse
con allegata la loro
spocchiosa teoria
sull’involuzione della specie
su qualche pagina
della sua biografia non autorizzata
si faceva riferimento
a una piantagione di cavoli di sua proprietà
e all’incapacità
di essere stimato dai propri vicini
oltre che con il linguaggio delle mani
potrei comunicare con quello
delle unghie; a mio carico ci sarebbe l’effettivo rischio
di sentirmi troppo imparentato
con qualche Esopo
o un chiriurgo co-sceneggiatore del XXI secolo
essere determinante
nella concezione dell’infelicità
lo accetterò se provocherà
una scintilla autonoma e possidente...tu incolperesti
una donna incinta
per aver sudato troppo in sala parto?
(Lido di Venezia [VE], 24 Agosto ‘04)
...LO DICE ANCHE GASTONE!
il sole dell’est,
dall’est il sole
è perfetto...lo
dice anche Gastone;
inquadratura
da finta notte dei tempi,
egocentrico
anche nel concepimento
hai vinto la scommessa
su quello
che avrei incontrato...il
difficile
per me è sempre venuto
dopo la conversazione...lo
dice anche Gastone!
quando una donna
trova entusiasta
anche la più orripilante
delle tutine colorate
per bambine, ragiona sul
fatto
che anche mezzo bacio
può trasformarsi in verdura
e api da fiaba al miele
agli occhi ci bado
all’inizio, poi scatta il
meccanismo
alla “Shakespeare in love”...io
però ti stavo parlando
di quando avevo un’altra opinione
delle mie debolezze
(Venezia, 2 Ottobre ‘04)
GAVETTA LUNGA QUANTO UN
RACCONTO
vengo io dal freddo
che incanalerà quel tipo
di
stufe................inutile
fare affidamento
sulla buona volontà delle
spade
da nascondere
siete tutti così convinti
di quello che farò
con ciò che non ho mai
sprecato?
...vorrei fondare
una grossa associazione
e curare il meno possibile
tutto quello
che scaturisce dalle mie
azioni
ci sono persone
che devono beneficiare
di quello che farò,
ci sono persone
a cui la mia testardaggine
farà fruttare
le differenze col resto del
pianeta
generalmente l’acqua
conenuta nel mio sangue
diventa invisibile
nel momento in cui comprendo
di non essere più su di una
strada
ma su un vero e proprio
campo di battaglia...perché
io faccio la gavetta
e tu sei felice, con una
parte
della tua famiglia...con
sacche di pazzia
comuni ad entrambi
terrò a mente
quello che ci accomuna
per tutta la giornata,
poi spero di avere fortuna
e l’intraprendenza
di pormi dinnanzi al dio del
mare
(Lido di Venezia [VE], 4 Novembre ‘04)
Grazie per la vostra
compagnia silenziosa
é dedicato a tutte le persone
che passerannno del tempo
in questa biblioteca
...non mi presento
perché nessuno di voi mi
conosce personalmente... di recente
la mia faccia
é stata riammessa nella città
originale
oggi sono venuto qua
per lavorare sui pensieri
dei bambini,
interpretarli sulla base
di un accompagnamento
mentale... voi
venite prima. Voi lo
meritate.
ho irrigato il deserto
e non posso nemmeno dire
che tutta questa amarezza
mi abbia davvero istruito a
dovere
potrebbe
darsi che capiti ancora da queste parti.
Dopodiché, un grande salto.
Nel tempo. Nel futuro. Nel domani.
E chi se ne frega.
Dicono
sia facile essere onesti con chi non si conosce.
Immaginate
farlo scrivendo e basta.
...pausa per la bellezza femminile...
...andiamo avanti.
Le lettere di addio...le più
facili da scrivere.
Si dà per scontato che non ci
sarà mai più un’altra comunicazione
questo racconto di poche
righe...Qualcosa
per dire addio. Gli addii non
sono mai belli.
La sua creazione ringrazia la vostra compagnia silenziosa
voglio chiedervi un favore.
Immaginate uno spartito musicale e poi la vita che sa rinascere dalla
fine...adesso ci siamo...Sapete, l’autunno/inverno.
Sentire il freddo sulle mani.
Vivere. Fatelo. Non sono un
vecchio. Sono più giovane di tanti di voi.
Se mai dovessi tornare a
vivere insieme a voi ,
beh, ve ne accorgerete.
(Firenze, 16.03, 26 Novembre ‘04)
IMPUGNARE LE LUCI FUORI
tirati i capelli
come io gioco
c’è un errore
nella sua data
...
non posso correggerlo
e quindi è l’ideale
per quanto mi fu vaticinato
a quale luce
giochiamo?
compassione
emergente....lento
nel riprendere...il pezzo
immediato
su cui il diritto impugna
la conoscenza
la vendita
danneggia il produttore,
la novità
comprende le balie
sono presenti
tracce dei miei antenati
...la democrazia
è un posto di ritrovo
per passioni
da estrema unzione
è possibile farsi cancellare
dalle lettere
dell’alfabeto della memoria?
...grazie per questa
nuova opportunità
sulla fine del mio tormento
(Firenze, 26 Novembre ‘04)
LO PRENDO COME UN
COMPLIMENTO
stammi dietro
parola per parola,
mi sto inguaiando
per cercare Luzi,
figuriamoci con Baricco...lo
prendo come un complimento
quando cercavo
il suo indirizzo
attraverso i servizi
telefonici
computerizzati,
so che in tanti nella fossa
avrebbero voluto aiutarmi
dietro ogni parola
c’é una precisa
strategia...usare
la medesima espressione
per far indietreggiare un
pedone
ha solo funzione
di raggiungere una meta ad
orario
prendo come un complimento
ogni situazione,
il mio istinto esce sconfitto
e con un invito in più
per la più grande delle
rivincite
vorrei farti
le mie scuse
per quello
che ho cercato di fare...i De
Carlo
appartengono
a una strumentalizzazione
della narrativa
che rifiuto di far filtrare
nella mia naturale
propensione
a volere di meglio
trovandomi nei salotti
barocchi
dove pascolano felini,
adoro incolpare gli altri
del mio dolore
(Firenze, 26 Novembre ‘04)
WILLY WONKA
se potessi fabbricare
il tempo
grattandomi i
capelli,
consiglierei
l’esperienza paterna
a tutti quegli
alieni strampalati
segretamente
innamorati
del pianeta Terra
sono un reduce
della
sensibilità,
reduce
dei carceri di
massima sicurezza
della favole...un
giorno
mi sbatterono
fuori,
appena qualche
giorno fa
mi arrivò un
telegramma
dove mi
spiegavano
di non ritenermi
più pericoloso
noir animato
con ascendente
dark Dinseyano,
operai
abbaglianti
in coppia con
costumiste per astronavi,
manipoli di
romanzo
con orecchie per
pupazzi
non amo le
correzioni,
preferisco
sia la prima
volta nel mondo
sei un divo? non
con me...prendi
la tua età
e costruiscile
una casa...fa come
se stessi
agitando
un bastone magico
sul comodino,
e convincimi
con una risata di
culto
che sapresti addomesticare
il più goloso dei
roditori
...dimenticavo,
il tuo nome lo saprai alla fine
(Venezia, 3 Dicembre ‘04)
il lattaio va in pensione
lo sfondo: un
anfiteatro,
un
misfatto......la curva
senza lampioni,
ritrovamento
con le unghie
tagliate
alla
perfezione...c’è qualcuno
di sopraffino
il lattaio è
andato in pensione...troppo
forte lo
shock....ci sono
le tipiche piante
da serra
stradale...orribili, piedi
e
ginocchia.....violenza
che abusa
scenografia
mentale
che trasforma
ogni frasario
dell’immaginazione
in uno
sperimentale ammasso
scheletrico
meglio non
avvisare nessuno
della nostra
improvvisata........bloccate
i cronisti di
tutti i quotidiani,
rischierei
qualcosa
ho l’impressione
che la mia
insistente richiesta d’amore
voglia essere ben
ascoltata...lo vorrei,
m’imbarazza....che
fare
se dovessi
tornare più tardi?!?
l’arte drammatica
è una cosa per
quei bambini
che vogliono fare
colpo
sui parenti che
li circondano...preferisco
entrare in una
chiesa
con un pacco di
biscotti
da supermercato
e chiedere
onestamente a Dio
di darmi ciò che
gli chiedo
(Lido di Venezia
[VE], 4 Dicembre ‘04)
il titolo della strada
con una tale
cavalcata
inizierò
seriamente
quello che
conoscerò...si chiude qui
l’anteprima della
distruzione
da quei valichi
l’intercalare fa
parte dell’inizio;
chiederò
a queste due
prime persone
di aiutarmi a
lavarmi le mani
almeno un
centinaio di volte
su una cosa vi ho
voluto
dire il
falso...non sarà la fine
il titolo della
strada....tutti
pirma o poi
mi hanno accusato
di essere stanco
per una volta il
sire
stringerà i denti
e dirà che quelle
espressioni
tipiche di chi
rimanda di continuo
gli appuntamenti
con la libertà
degli schiavi,
fanno parte del
proseguo...nulla
di più di quello
che
mi sono visto
sbattere contro
la faccia
il titolo della
strada
resta al suo
posto....l’uomo ritornato
da chissà dove
ha sacrificato
tutte le misurazioni
dei monosillabi
per fare
chiarezza su quello
che nessuno potrà
più ignorare...non dopo
quel e questo
giorno
(Venezia, 4 Dicembre ‘04)
QUESTIONARI NOTTURNI
PER CHI VUOL ESSERE
INNAMORATO
penso tu abbia capito chi
sei...ora
devi solo imparare
ad accettarlo...nulla come le
lacrime
esprimono chiaramente
quello che abbiamo
dimenticato
tutte le menzogne
che ti possono consigliare
saranno dettate da personaggi
mai stati innamorati
....credo che di quei giorni
sia sopravvissuto praticamente
il 97%, e sono sicuro
che a quei giorni abbiamo inserito almeno un 33%
da sommare ad un altro 21%
siediti ed immaginati felice,
questi tuoi pensieri
ti porteranno comunque
lontano
siediti
e accalorati...questi
pensieri
non saranno gli unici
che ti faranno soffrire...te
lo vedi
un mare
costellato di piccoli
spuntoni
di pochi centimetri
che ricoprono tutta la
superficie?
questo sguardo notturno
non dovrà basarsi
sulle innate capacità
sentimentali,
l’unione
fa domande...l’unione
deve creare una domanda
in più, la mia, a lavoro
terminato,
sarà la seguente:
perchè aspetti ancora a
ritirare tutte le vincite
della tua fede?
(Lido di Veneza [VE], 11 Dicembre ‘04)
È UN DETTAGLIO
IL PERCHÈ DELL’OCEANO
un po’ con i maschietti
e un po’ con le donne
per qualche consiglio
difficile trattare
con i ballerini presuntuosi,
il dettaglio dell’oceano
come agglomerato
di tutte le professioni
non condizionerà
l’impeccabile bravura
a ricreare l’armatura
com’è che non marciscono mai
le fondamenta
di questo piano?
...a questo punto
sono costretto ad
interromperti
il sonno
per chiedereuna parte più
centrale
in questa operazione
sulle catene montuose
del Portogallo, immagino
mi troverei bene a farmi
arruolare dalla battigia
questo non ve lo posso
dire...ooooooooooooooooooh...cominciamo
dal lontano, via via
ritorneremo a casa
mi hai mai visto
essere rincorso?...mi
ha mai visto correre
per qualcosa
che a te non interessasse?
è un dettaglio
il perchè dell’oceano
come nome cumulativo
di quello che so fare
meglio di chiunque
altro...nessuno
escluso
(Venezia, 18 Dicembre ‘04)
IO IMMAGINO, IO MI ALZO
non cerco spiegazioni,
so che ci sono
e so di esserci
...parte da molto lontano
questa mia foga,
temo che le cose piacevoli
non mi aiuteranno
mai abbastanza
non devo scoprirlo
...annullare ogni trincea
sarebbe un buon inizio
una barca con le coperte
stimolava fin da bambino
i pensieri
degli animali di pezza
che non rinnegavo
si vive male...non
contraddico;
l’opposto
è meno stimolante...un
cruccio,
mai una
finzione...convinzione
anche in questo modo
di non possedere
molte delle divinità
le avranno inventate
altri uomini....l’errore è
prassi,
alle funzioni matematiche
che sbolognano il ben più
annoso compito
di definire la veridicità
di ciò che si è immaginato,
preferisco di gran lunga
rendere la mia vita
un pratico esempio
di ciò che nessuno ancora
attribuiva
alle mie creazioni
...la soluzione? Voglio
confessarvelo:
non credo all’infelicità.
(Maglie [LE], 22-23 Dicembre ‘04)
DUE RAGAZZE LE RACCONTO
COSÌ
Cagliostro e Mago Merlino,
squadra invincibile
...due ragazze si raccontano
anche così
con un paesino vicino
alla grande città,
con una di loro che sta
sempre lontana
e l’altra
che ha viaggiato
ma il suo cuore batte
ancora nel petto
due ragazze si raccontano
così,
con due nomi
e un ritorno che non ha
chiamato nessuno
e si è trovato a passare,
ha avuto l’intuito di
fermarsi
e poi si è spalancato
non capita proprio spesso,
ma sarò felice
se sarò informato di tutto
quello che fate
quei libri, quelle penne
e quella bandiera
cominciano a tornarmi sempre
più familiari...come se in un
attimo
avessi scoperto l’arcobaleno
e in contempoanea
qualche colore sconosciuto
si fosse mascherato
da fantasma fraterno
e mi avesse lasciato statico
in volo
per prendersi un caffè
in compagnia della mia lettera
preferita...ce ne sarà poi
una?...alchimia,
voragini
perchè sono l’uomo
di tutti i mondi,
irriducibile innamorato
delle unioni...spirito
che ritorna...non posso fare
altro che spalancare
le braccia...le ho spalancate
(Lecce, 23 Dicembre ‘04)
let’s sing to the world
siete sicuri che non ci sia
bisogno
di un mondo
dove la paura non sia di casa
nell’anima umana?
esiste qualcosa
di abbastanza remoto
rispetto alle luci molto più
alte
dei lampioni?...che sorpresa
il canto di un coro,
come vorrei che l’ultimo
giorno della mia vita
fosse un sabato
poco sofisticato
e ricco di sacralità anche
nel luogo
che consideriamo facilmente
dietro casa...non è così,
si scherza su quello che
faccio
appena svegliato....perchè il
mio dopo
non deve avere
quell’aria di soddisfazione
che si spegne
con il costante arrivo
di una facile dimensione
emotiva
priva di tutto quello
che deve essere importante
per ogni cosa...è ogni cosa
adoro le mani
per le strade...adoro
le mani che si stringono
per la strada
con la coralità di un gesto
che si moltiplica e si
ripercuote
così tanto
da farlo gridare a chiunque
verso il mondo...ecco
quello che sto gridando,
tutto quello
che si vuole fare insieme
per poi gridarlo al mondo
intero...perchè cambierà
e moltiplicherà
ogni singola dolce emozione
che vogliamo trattenere
dentro di noi
(Maglie [LE], 25 Dicembre ‘04)