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Maddalena Armenti
1932-1998
 
 
 
 
 
 
 

NOME: Maddalena
COGNOME: Armenti
NATA 10/11/1932

prima figlia dei contadini Armenti Arturo e Veneziale Annunziata

in famiglia sono quattro sorelle: Maddalena, Carmela, Anna e Maria
e due fratelli: Arduino e Damiano

Riceve il battesimo il 13 novembre 1932 nella Cattedrale di Isernia, luogo dove anche sposò.

Sposa Cicchino Giuseppino il primo settembre 1951.
Da Fragnete di Isernia dove vive con i genitori e gli altri fratelli va ad abitare al Mulino di Pesche, detto anche Contrada Valgianese. Ma non da sola. Qui oltre che con il marito va a convivere con la zia Carmela, sorella di sua madre di cui è diventata anche cognata; mio padre infatti è fratello del marito di sua zia, Vincenzo.
Diventa una patriarcalità a sei persone: Carmela, Vincenzo, i loro due figli Domenico e Gina, eppoi lei, mio padre. Lo zio Vincenzo però torna raramente in casa, essendo emigrato in Argentina già dal 1949.
Nel 1955 l'ntera famiglia di mio zio emigra in Argentina, dove resta dieci anni. Mia madre e mio padre restano finalmente soli.

L'anno dopo... in casa, il 12 giugno del 1956, alle ore 14.30 nasce Enzo...

Nel 1965 torna da Buenos Aires il figlio di Vincenzo e Carmela... Domenico,
nel '66 tornano anche Carmela e Vincenzo, ma l'altra figlia Gina rimane a Buenos Aires, dove si è sposata ed ha il marito e due figli.

Si torna a vivere in sei, anche perchè, se manca Gina, al suo posto ci sono io ed ho dieci anni.

Il 16 agosto del 1966 nasce mia sorella Assuntina

Mio padre e mio zio intanto hanno deciso di costruire una casa nuova e più grande, non più sulla collina ma in basso a livello della strada nazionale.

Nel 68, ancora inquietudini in famiglia, mio padre si trasferisce in Liguria a San Lorenzo al Mare vicino Imperia per seguire la ditta Di Penta, di cui è operaio, per la costruzione di un tratto della cosiddetta 'Autostrada dei fiori' .

In casa come figura maschile rimane mio zio.

In casa c'è un continuo andirivieni, immense solitudini, iperaffollamenti!

Nel 1975 Enzo si trasferisce a Pisa per continuare gli studi

nel 1977 la famiglia di mio zio con la sua famiglia (rientrata quasi totalmente da Buenos Aires) si trasferisce in un'altra casa nuova esclusivamente di sua proprietà e che si son costruiti a cinquecento metri di distanza.

Mia madre e mio padre e mia sorella e sporadicamente anch'io, tornano a vivere finalmente soli.

Fine anni ottanta, Peppino e Maddalena costruiscono un'altra casa, per mia sorella Assuntina, che sposa Michele Antonilli il 19 luglio del 1992.

il 14 ottobre del 1995 nasce Emanuela, la prima ed unica nipotina di nonno Peppe e Maddalena.

Nel maggio del 98 Maddalena viene ricoverata all'Ospedale di Isernia, per un sospetto virus allo stomaco, la terapia non dà alcun risultato. L'8 luglio viene urgentemente ricoverata all'Ospedale di Agnone. Si scopre un carcinoma invasivo al pancreas. E' colta dalla signora MORTE il 30 agosto 1998 alle cinque ed un quarto del mattino. Il calendario festeggia Santa Tecla. Due giorni dopo invece, se fosse stata in vita, sarebbe ricorso il 47esimo anno di matrimonio. E' morta alla stessa ora in cui era nata. Alle cinque del mattino.

Una cosa che mi ha sempre fortemente colpito a proposito di questo giorno della sua morte è che... lei soleva far uso per intendere una data del calendario che non sarebbe mai giunta...
- Quand' v'è?
- V'è 'n Santa Tecula? rispondeva.
Non avrebbe mai immaginato che il giorno si Santa Tecla sarebbe sul serio venuto, e sarebbe stato quello della sua morte!

MADDALENA ARMENTI
PROFESSIONE Contadina
TITOLO DI STUDIO Analfabeta
FIGLI Enzo, Assuntina
 
 

atto di battesimo di Maddalena Armenti
L'ANALFABETISMO: Definizioni scelte dall'UNESCO.
La prima è del 1958 "è analfabeta ogni persona incapace di leggere e comprendere una esposizione semplice e breve di fatti che hanno attinenza con la sua vita quotidiana", mentre la seconda è del 1978 "è analfabeta funzionale una persona incapace di esercitare tutte le attività per le quali l'alfabetizzazione è necessaria nell'interesse del buon funzionamento del suo gruppo, in vista del proprio sviluppo e di quello della sua comunità (leggere, scrivere e far di conto)".
atto di matrimonio tra Armenti Maddalena e Cicchino Giuseppino
Di Maio - img 2
Il matrimonio! Fu il giorno più tragico della vita di Maddalena.
Non sapendo firmare... disperata si alzò dall'altare e s'incamminò verso la porta della chiesa. Voleva che firmasse mio padre al suo posto ma il prete si oppose in malo modo, anzi... invitò quasi mio padre a non sposarla più. Ma lui, giovanotto, fu molto tenero con lei, se la riaccompagnò accanto al suo posto, dinanzi all'altare ed insieme al prete astioso convennero di sillabarle le lettere dell'alfabeto che componevano il suo nome, una per una; ne risultò una firma alquanto scomposta ed con un errore nel cognome: Armeneti, invece di Armenti. Questo episodio è stato una leggenda nella mia famiglia e veniva rievocato 'offensivo' nei momenti meno oppurtuni.
Gli analfabeti in Italia al 31 dicembre 1987 erano 1.169.164, di cui 409.208 maschi e 759.956 femmine, valore pari ad una percentuale nazionale del 2,2% calcolata sulla popolazione residente in età da sei anni in poi.
in questa chiesa si sposò Maddalena
Nel 1981 è risultato che le regioni che registrano la percentuale più alta di analfabetismo sono: la Calabria 9,6%, la Basilicata 9%; la Sicilia 6,2%, il Molise col 6%, la Puglia 5,8%, la Campania 5,7% ed infine l'Abruzzo e la Sardegna con il 5%. Nelle altre regioni la percentuale è nettamente inferiore: si parte dal 3,2% dell'Umbria per arrivare allo 0,3% del Trentino Alto Adige.
interno cattedrale di Isernia
dinanzi a questo altare mia madre sposò mio padre
su queste panche sedettero gli invitati del matrimonio
1960. Alle spalle di Maddalena ed Enzo, il pagliaio di Angiulina e Nicola Cianato. Notare la gonna di lei totalmente lavorata a uncinetto
la sua borsa... era cartone ricoperto di plastica
giugno 1968, Enzo fa la prima comunione, ...l'unica
Il tre ruote; Antonino Ferritti (ru patin' mio padrino), Arturo Armenti (tatuccio nonno materno), Teresa Angiolilli (la patina mia madrina), Giovannino, Zia Maria, Enzo, Maddalena, Carmela Veneziale (mia Zia), Peppino (mio padre)
mia madre era incinta di mia sorella Assuntina
Assuntina, Carmen e Maddalena
Maddalena, Rita Cimone, Damiano, Carmela Assuntina
1984, la patina Teresa e mamma Maddalena
la carta di identità di Maddalena
1990
1990 I rari momenti di gioco con Peppino
1992, questa foto tra i pomodori gliela ho fatta io!
1990 Peppino, Maddalena, Michele, Assuntina
1992
mamma... felice, con papà
1997
1997
1992
altri resti
questa medicina tormentò mia madre per tanto tempo...
l'ultimo acquisto di paste
e l'ultima volta dal parrucchiere
la pagina su cui mia madre si esercitava nel fare la firma e che ho trovato nella sua borsa, in ospedale, dopo che è morta
il libretto di assistenza sanitaria
L'animo umano è una voragine dai margini imprevedibili.
1998
mio padre, sua moglie Maddalena è morta il 30 agosto
 
ooOoo
MIA MADRE
(1987)
 

Esisté quella volta
che nacqui;
polvere e segno
su labbra
che tesi
con alito e amore
che appiglia
che ira
che scuote
la mia eburnea
preghiera
e la terra violenta.
Di me annodasti
la vita
con fremito amore
madre.
Ora
graffio
le mani
le creste
l'infanzia
il tuo collo ammaccato
le grosse bigonce
dal pozzo
portate
e la gobba,
o madre,
bambina,
rivedo
i tuoi giorni.
Ricordo il profumo
che punge di pino
di mirto
dove crebbi
con labbra bagnate di miele.

Riascolto
le ultime gocce
d'acqua e preghiera
ardore.
Profonda  la voglia
del liquido
amaro di rame,
ne sento
ancora il rapestro
sapore di ferrose fontane.
Le tue vertebre
madre
già vedo
le ossa coagulate
nel dolore ch'è sangue
e la bocca;
I don't love you
per i tuoi occhi miopi
che disordine sguardo
conduce
sul laccio di perle
di fuoco, e rospo
il cuore.

I don't love you
perché tu sei
nelle dita tozze
confitta di dolore.
Perché sei brutta,
perché il babbo ti picchiava,
senza che tu ne avessi colpa.
Madre
ingannata
da chiunque tradisce,
invecchi perdio!
E non voglio,
senza che tu ne avessi colpa.
Detesto i tuoi anni
perché passano,
detesto la tua luce
perché si perde,
detesto tuo figlio
perché impotente
verso la tua ombra.
Non sai scrivere
madre
e le tue dita
analfabete hanno gridato aiuto,
e mio padre ti picchiava
perché pallida,
brutta
pazza
asociale
impotente;
ma vedo nei tuoi occhi neri
selvatici carboni accesi,
io?
Basso
come lo sgabello di un principe,
basso.
Detesto la tua altezza
madre
perché,
cadendo,
-quelle gambe storte-
hanno posseduto la mia vita.
Madre
madre
madre.