BALI - INDONESIA - Il viaggio -
Di Marco Maggionisettembre '98
Marco Maggioni
un esperto di orientamento al MANAGEMENT
personaggi : LUI - LEI - SPEAKER
MUSICA
LEI
signori viaggiatori,.....vi parla la responsabile di bordo...benvenuti..insieme al capitano e all'equipaggio vi auguriamo buon viaggio, siamo in partenza da Roma Fiumicino destinazione Bali, scalo Gedda, Arabia Saudita.LUI
brava! sembra vero...che hostess saresti, vorrei volare sempre dove ci sei tu...LEI
...va là..va là! galante ed esagerato! ma ricordi che strano viaggio abbiamo fatto..LUI
...ricordo la partenza...si ha sempre una strana sensazione quando si entra nel cavo di un aereo per di più intercontinentale..ti sembra di aver varcato davvero la soglia di casa; entri in un altro mondo, stai già all'esteroLEI
sì, i passeggeri fanno la differenza: stranieri fino ad un attimo prima, poi li vedi trasformarsi, più a loro agio, si caratterizzano con più evidenza, sono già a casa loroLEI
già gli stranieri diventiami subito noi...LUI
quel giorno poi erano quasi tutti arabiLEI
il gesto insolito della mano, quel particolare modo di sorridere, o quel tono della voce cantinelante, l' espressione dell'occhio che ammicca, tutto era per me nuovo e generalizzabile in una banale.... arabicitàLUI
ricordi?...ad un certo punto ci accorgiamo di un regolare e organizzato flusso degli arabi maschi verso le toilettes, e, mano a mano che si avvicendavano con ritmi regolari di cinque minuti ciascuno, ritornavano ai loro posti...completamente trasformatiLEI
sì, direi travestiti, vestiti tutti uguali di bianco con la spalla tutta scoperta, molto profumati, di un odore intenso che se chiudo gli occhi lo percepisco ancora...LUI
non era proprio un vestito, sembrava più una tunica, un drappo a tracolla, stile romano antico;...era buffo, non solo vederlo a contrasto con l'arredo di un boeing internazionale e con le hostess indifferenti tutte impeccabili nelle divise, ma anche a contrasto con gli accessori che loro stessi indossavano....occhiali luccicanti dal taglio ultra moderno, braccialetti d'oro massiccio, orologi vistosi...LEI
sembravano come quegli attori di film storici di fattura artigianale in cui qualcuno dimenticava l'orologio al polso a beneficio di una comicità involontaria.... per il piacere di genereazioni di spettatori futuri.LUI
certamente si stavano preparando per partecipare ad una processione, ad un rituale in occasione di una festa religiosa ricorrente o molto importante, o forse un lutto, visto che per loro è esattamente il contrario che da noi: il bianco assume il significato di quello che per noi è il nero.LEI
non siamo poi riusciti a saperne di più, anche perchè erano impegnati a vestirsi e troppo assorti nelle preghiere e i pochi passeggeri europei ne sapevano quanto noi..e cioè niente.
STACCO MUSICALESPEAKER
Salmodiando salmodiando quasi cullati da una cantilena un pò cantata un pò recitata, cullati da questa magica atmosfera di odore pungente, di profumo e talco, imbottiti di mangiare e di sonno, l'atterraggio a Gedda è rapido e astratto...metafisico: dal finestrino si scorge solo un pezzetto di aeroporto, una visione quasi lunare, con grandi containers semoventi, scatole cubiche ritagliate da luce insolita, tagliente, senza diaframmi, un mondo inaccessibile, senza mezze misure, dove l'ombra è quasi buio e la luce è accecante, definitiva nella sua implacabile luminosità, l'una nasconde l'altra, mentre sulla linea di confine sfilano le tuniche bianche in fila inghiottite presto da uno sportellone automatico invisibile. Scene diresti prese pari pari da un film di fantascienza.
STACCO MUSICALELUI
poi non ricordo più niente....LEI
evidentemente non c'era più nulla che valeva la pena di una veglia.....
abbiamo dormito infatti alla grande fino a Bankok.LUI
...oh! quella sosta a Bankok è stata micidiale...cinque ore....che abbiamo riempito in malo modo..LEI
lo credo, ci ha buggerato il tassista....gli diciamo che volevamo vedere la città....e lui sì certo, venite con me..LUI
va beh che eravamo stati ingenui, dovevamo informarci prima che la città distava due ore da lìLEI
e quindi era impensabile che ci portasse a visitarla, d'accordo...ma lui è stato proprio disonesto..ci lascia dopo venti minuti in un fac simile di Bankok, credo, tanti grattacieli, confusione, un traffico spaventoso e ...perr di più ci lascia in un postaccio all'aperto a mangiare e scompare!!!LUI
sì, ti eri allarmata, ricordo...temevi che si fosse volatilizzato...io ero più ottimistaLEI
come sempre del resto, e peçr fortuna...io avrei ripreso subito un taxi per l'aeroporto...comunque mangiammo delle schifezze.....ancora oggi non so che cosa ci avevano servito...LUI
non capivano niente di inglese, solo a gesti...poi ci abbiamo rinunciato e hanno fatto loro!...ma sai, sarà stato pollo, il solito miserabile pollo che fanno in tutte le salse ....comunque a me quello che impressionò di più erano tutte quelle bancherelle sul marciapiede, una appiccicata all'altra, lungo per tutta la strada, per chilometri, non si vedeva la fine...LEI
aveva anche il suo fascino...il massimo del contrasto: una muraglia di palazzonni e grattacieli alle spalle e fragile, sporca, e puzzolente questa esile fila interminabile di umanità chiassosa...commerciavano di tutto...dagli spilli alle uova, dalle radioline ai vestitini colorati... e stavamo pure per perderci...quando davanti a noi si materializza il nostro autista...ci rimprovera pure...presto presto!LUI
facciamo presto, dai, arriviamo a Bali, lo sai che è per me un mito: la meta delle mete, il posto dove vorrei andare a vivere, e chissà che non lo farò...magari con te, cara..LEI
Bali? io? con te? non so, devo vedere ancora tante cose del mondo!! magari insieme a te caro!LUI
sì sì, ho capito...va beh! insomma parliamone...LEI
innanzi tutto da buona hostess vorrei avvisare i passeggeri e i turisti tutti di una cosa: vale la pena sempre ripeterlo, sembra banale dirlo, ma chi vuole capire veramente qualcosa di un posto, il modo migliore è che si predisponga a vivere come i locali, a utilizzare gli stessi mezzi, a frequentare gli stessi negozi, gli stessi ristoranti, e soprattutto ad organizzare un circuito personale, non necessariamente frutto di consigli di amici o di agenzieLUI
...è vero, perchè quando tutto è nuovo, un percorso rappresenta tutti i percorsi possibili, e allora tant'è non predisporsi a giungere in un punto, in un posto, ma di partire da un punto, dal posto in cui stai; è lì, già scritta, la mappa del tuo percorso, la scrivi tu con ciò che provi o trovi in quel posto, sia essa una emozione, un incontro interessante, una vista suggestiva, un evento che ti coinvolge solo se sei pronto a farti coinvolgere, solo così si sviluppa pian piano un percorso senza che te rendi conto, lo vivi tu momento per momento.LEI
ma questa è filosofia del viaggiatore, bravo! però, è vero,...tanto prima o poi i templi, il villaggio particolare, un certo monumento famoso, tutte le cose eccezionali che è previsto che tu debba incontrare e visitare, prima o poi te li troverai davanti proprio perchè stanno lì, inamovibili, in attesa di te, e del tuo modo di arrivarci; e a seconda di come ci arrivi è il tuo punto di vista che lo qualifica, che lo valorizza, che gli dà luce e un tocco di eternitàLUI
già, ci si arriva attraverso una esperienza di verità, di sana immersione nella cultura locale, nelle attività del posto, nel flusso quotidiano della gente del luogo.. Sono convinto che solo recuperando il proprio senso del quotidiano si può assaporare il quotidiano degli altri e comprenderlo e scoprire cose inedite, usanze, comportamenti, linguaggi, che danno senso alla tua presenzaLEI
...e alla tua assenza dal tuo posto di origine, giacchè si suppone che tornerai ad arricchire nel tuo piccolo un vuoto che comunque va riempito con le cose migliori che sai destinarti....ma che ci ha preso? sembriamo in missione per conto di una agenzia turistica planetaria, un sermone abbiamo fatto, a chi? a noi stessi? e a chi ci sta a sentire? peggio per tutti noi allora!! ah!!ah!
STACCO MUSICALESPEAKER
provenendo da Pulaki prima della cittadina di Singaraja, capitale di Bali sotto gli olandesi, c'è Lovina Beach, lunga striscia di spiaggia dove si affittano bungalow per pochi dollari a notte. Di alberghi ce n'è a bizzeffe e di tutte le taglie, quasi tutti però hanno la pretesa di somigliare a quelli occidentali, per via degli optional, i servizi, i lussi, e le abitudini di cui troppo spesso i turisti non vogliono privarsi; preferiscono rinchiudersi in un ghetto dorato che non li responsabilizzi di dover capire qualcosa, nè li impegni più di tanto a scoprire qualcosa di sè o del luogo che li ospita.
Ci si estranea per ritrovare pochi metri quadri di territorio riconoscibile, con segni che lo rendono identico o simile a tanti posti identici o simili spazi nel mondo, fatti apposta per i nostalgici dell'abbandonato territorio d'origine, di chi ha paura di staccare tutto e buttar via la chiave. Che soddisfazione quando invece spogliati dalle abitudini del quotidiano proviamo nuove e inconsuete forme di adattamento che ci permettono di assaporare gusti, odori atmosfere che altrimenti non coglieremmo
STACCO MUSICALELUI
come quella volta in una guest house che costava talmente poco che sospettavamo il disastro, ricordi?LEI
invece siamo stati accolti da una serie di capanne essenziali nell'arredo, ben messe, pratiche, bagni dignitosi, all'aperto, pavimenti spartani, capanne aperte sotto e sopra ai bordi del tetto di pagliaLUI
perchè favorisce il passaggio a tutti, dobbiamo convivere tutti in fondo no?!LEI
le lucertole, le formiche i topi...LUI
in basso...LEI
..gli uccelli...LUI
in altoLEI
...e noi?? e noi???LUI
in mezza misura , nè sopra nè sotto, dice il saggio, con le nostre faccende a profilo intermedio....LEI
sdraiati su giacigli di legno comodissimi, di fronte un prato verde con palme e una mucca legata che pascolaLUI
un contadino che sale a gambe e braccia sul tronco e butta giù cocchi.... e di là, là dietro?LEI:
dietro? ...l'orizzonte del prato e... al di là di una siepe... il mare, dietro il mare... l'orizzonte , un'altro, quello più vastoLUI
e tutt'intorno una quiete disarmante, il fascino della familiarità del quotidiano riproposto al turista...così, con naturalezza..LEI
perchè uguale a loro. Si convive alla pari, insomma.LUI
è un involucro sociale e culturale fatto di suoni e gesti rituali quotidiani entro cui interagisci; loro non disturbano te, tu non disturbi loro. alla pari appuntoLEI:
ognuno coi propri pensieri, abitudini....rispetto.LUI
se poi stai con una compagna di viaggio che si staglia là contro il mare, seduta su di un palchetto di giunchi dove spesso i locali o gli ospiti vanno a posarsi per chiacchierare al tramonto, allora si placano le attese, le aspettative, assorbi e centellini il piacere di un semplice profiloLEI
in pratica il mio! beh detto così mi piaccio!!LUI
...l'ombra di una palma al tramonto, e il brucare innocente della mucca e lontano l'eco di una preghiera sussurrataLEI
sì, una preghiera che sembra lontana lontana, invece è lì, dietro, accanto alla tua capanna, ogni sera, vicino ad un tempietto familiare, fatto di un cero e una statuetta di pietra rivolta ad est, una foglia con sopra un pò di riso cotto, tre petali freschi appoggiati con grazia per terra in onore degli ospiti.....LUI
...in onore a sé stessi per ricordare alla grande Madre la propria esistenza e la propria gratitudine, e la raccomandano contro il male, lo spirito osceno oscuro del mare che qui è considerato fonte di possibili guai insieme al vulcano,LEI
...l'Agung 'ombelico del mondo': tutto è proprietà del dio supremo che ha affidato l'isola al popolo balinese e questi riconoscente da secoli, ringrazia dedicandogli parte della sua giornata con cerimonie, offerte, preghiere sussurrate...LUI
dall'Alba al tramonto, quando ti sembra che intorno a te un soffio di magia sacra si diffonde con questi sospiri nel buioLEI
nenie cadenzate in ginocchio al riparo, in mezzo ad un cespuglio e un lumicino che spunta nella notte ad illuminare tale commovente devozioneLUI
..così semplice, primordiale..naturale..LEI
..coinvolgente
STACCO MUSICALESPEAKER
il mare non è bello, non è certo il mare della Sardegna, è tipico mare di oceano, piuttosto torbido e mosso, non molto invitante se non a Kuta, la località turistica più nota dell'isola, che da tranquillo villaggio di pescatori è diventato oggi un ammasso di alberghi, ristoranti, bar, pub, discoteche, negozi, agenzie turistiche e automobilistiche, uffici di cambiavalute, e bancarelle, insomma un esempio concreto di come si possa distruggere una località in nome del turismo. La spiaggia è abbastanza grande, e sempre affollata, resa sguaiata da strati di turisti, parrecchi gli italiani, inspiegabilmente concetrati in uno dei posti meno belli dell'isola. Il mare non è l'ideale per nuotare, anzi è proprio sconsigliato per via delle correnti che risucchiano verso il largo, è però eccezionale per chi pratica il surf, la mattina presto si possono vedere alcuni australiani alle prese con onde gigantesche sfrecciare dentro cumuli d'acqua che li avvolgono con elegante e terribile minaccia, e stupirsi nel non vedere i loro corpi maciullati sulla rena insieme allo scroscio portentoso delle onde che risolvono il loro moto sulla battigia della spiaggia.
STACCO MUSICALELUI
Kuta come 'puta', così mi diceva una saggia massaggiatrice sulla spiaggia di Lovina.LEI
sì, caro turista, se vuoi un consiglio, prendi un 'bemo, e scappa, mimetizzati con i locali, con i contadini e vaga a caso fuori dai centri, dai circuiti ufficiali, fermati solo dove temi di stare per perdere qualcosa, e allora goditi il momento della comprensione, della scoperta, della spiegazione...LUI
soprattutto assappora il gusto della contemplazione,LEI
...riempi di senso la tua presenza in quel posto, e poi riprendi un altro bemo, che tanto ne passano in continuazione dovunque tu sia, al limite di vedono e ti acchiappano lo stesso, senza orari, ma frequenti, garantiti, fedeli.LUI
stipati in quei piccoli bus dove entrano al massimo dieci persone a gesti e bocconi rubi informazioni, tra flash di risate, imbarazzi, e un'offerta di fruttoLEI
pigiati l'un l'altro senza odori cattivi, pulitissimi, allegri, timidissimi; ti scaricano in una guest house che si intravede sulla spiaggiaLUI
un complesso di palafitte sommerse da grandi foglie di palma riverse sull'acqua del mare, stanze squadrate semplicissimeLEI
con finestroni sempre aperti, fino a toccare le foglie con mano e sentire l'odore e il rumore della risacca. (musica)LUI
...non credere che con questo abbiamo chiuso con BaliLEI
certo che no, questo è stato solo un assaggio, una specie di approccio propedeutico, ad uso e consumo del turista avvedutoLUI
prove tecniche insomma...arrivederci allora alla prossima puntataLEI
sì, ci vediamo a Ubud, il villaggio degli artisti!!!! ciao!
MUSICASCHEDA - Speaker
Bali è l'isola dell'arcipelago indonesiano più famosa nel mondo.. Si trova poco più a sud dell'equatore ed è separata da Giava da uno stretto di 2 chilometri appena. Grosso modo è grande poco meno dell'Umbria. All'interno è caratterizzata da una catena montuosa ininterrotta, con diversi monti che superano i 2000 m. e che hanno il punto più alto nel Gunung Agung, di 3142 m, un vulcano ancora attivo. La stagione migliore per visitare l'isola va da giugno a settembre, periodo in cui il mare non presenta correnti rilevanti, perciò ideale per immersioni. L'umidità è elevata nelle zone costiere, ma resa decisamente soportabile per via della brezza del mare. Nella quasi totalità, gli abitanti sono di fede indù, con qualche minoranza di musulmani e di buddisti. Nonostante una parte della costa meridionale sia stata distrutta da un turismo caotico e devastante, le altre parti dell'isola sono rimaste intatte e degne della fama accumulata per decenni. La cultura locale è rimasta, sostanzialmente, pura. E' vero che oggi ci sono molte manifestazioni a uso e consumo dei turisti, ma è altrettanto vero che non è poi così difficile imbattersi in qualche cerimonia autentica, soprattutto nei villaggi dell'entroterra.
La straordinaria bellezza di Bali è alla base di un suggestivo patrimonio di leggende, che attribuisce un'origine divina all'isola e ai primi abitanti: storicamente è provato che i primi insediamenti si devono a popolazioni di ceppo asiatico, lentamente diffusesi attraverso la Malesia, Sumatra e Java. Da decenni l'isola ha meravigliato il mondo con un'affasciannte e vibrante cultura radicata preofondamente negli antichi culti magici e caratterizzata dai rituali di una religione molto sentita e praticata.
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