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BIOGRAFIA

Pino Misiti è un autore romano che spazia dal teatro al cinema alla narrativa alla poesia. Diplomato in recitazione all'Accademia Silvio D'Amico di Roma, attore di teatro e di cinema (L. Ronconi, E. de Filippo, G. Albertazzi, G. P. Griffi, A. Camilleri, G.B. Corsetti, Leo de Berardinis, M. Antonioni, L.Cavani, J. Shaaf, etc…) è impegnato nello spettacolo anche come regista (Rocky Horror Picture Show, Leonce e Lena, Un musical da due lire, etc…). Una sua commedia "Via dei Serpenti" è stata rappresentata a Taormina Arte '97. Andrà invece in scena la prossima stagione il suo ultimo lavoro teatrale "Ragazze Cattive".
"Marta ad agosto" è il primo romanzo di cui è autore. Ha già scritto un libro di racconti, "Amori sfiorati", ed una raccolta di poesie "L'anima sottobraccio".


QUALCHE RIGA SUL ROMANZO


Marta e Piero si incontrano sul finire d'agosto ed è amore subito, anzi passione. Una passione che li porta ad isolarsi dal mondo, scordando i rispettivi affetti, poiché entrambi credono di aver finalmente trovato il senso al proprio destino… Il sesso diventa la porta oltre la quale l'immortalità è a portata di mano. Il tempo cessa di scorrere, ansie e sensi di colpa svaniscono nella voglia di possedersi e di cibarsi dell'altro.
L'autore calandosi all'interno della storia ne fa una cronaca intima e dettagliata, impreziosita da una prosa veloce e disinvolta.

 

 

QUALCHE RIGA DAL ROMANZO


Con Carla erano stati assieme sette anni e mezzo. Per quattro si erano amati, per due si erano sopportati, per uno ignorati e da sei mesi stavano studiando come lasciarsi. Ognuno sperava che l'altro si avventurasse in una nuova storia e fosse il primo a sciogliere l'anatema da cui erano stati colpiti: "Né assieme, né separati!"


"Fai come vuoi…" rispose Marta.
Quelle tre parole gli incenerivano la mente. Come se le passioni potessero coesistere col libero arbitrio…


La trovava bella in qualsiasi atteggiamento. Anche quando con una cannuccia si chinava su una striscia di cocaina, sembrava un colibrì che succhia nettare dai fiori. Sperò che al mondo qualcun altro avesse provato, almeno una volta, ciò che lui provava ogni istante con Marta. Che ingiustizia sarebbe stato il contrario!

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Enrico

 
 

 
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