Verbale prima riunione
del governo Mussolini
CONSIGLIO DEI MINISTRI

 

1 NOVEMBRE 1922
Presiede Mussolini.
Presenti: Diaz, Tahon [sic] de Revel, Federzoni, Carnazza, Tangorra, Gentile, De Capitani, Di Cesarò, Giuriati, Oviglio, Rossi, Cavazzoni, De Stefani.
Acerbo - Segretario.

Il Presidente Mussolini annuncia che l'esodo dei fascisti da Roma è quasi compiuto.
La situazione va normalizzandosi rapidamente ovunque in Italia. Conta che entro domani tutto il Paese sarà tranquillo. Annuncia che il Parlamento si aprirà il 1 [sic] Novembre. Ciascun Ministro gli presenterà, prima del 10 un pro-memoria delle direttive che ciascuno seguirà. Le direttive del Ministero sarebbero le seguenti:
Per la politica estera già si nota un miglioramento nei riguardi della valutazione dell'ascesa fascista al potere. Espone lo stato delle relazioni fra Italia e Serbia [sic].
Annunzia che il 4 Novembre sarà con solenne austerità celebrata la ricorrenza del milite ignoto.
Sulla quistione di Fiume parlano le E. E. Giuriati, Federzoni, de Stefani. Il primo sulla situazione di polizia, il secondo sulla necessità di una rapida soluzione dei problemi minori, il terzo sulla questione doganale proponendo l'ammissione doganale all'Italia. Tahon [sic] rileva la grave questione industriale di Fiume. Sulla proposta de Stefani parlano pure Tangorra, Carnazza. De Stefani illustra la sua proposta - Sullo stesso argomento parlano pure De Capitani, il quale porta altri elementi comprovanti la gravissima situazione commerciale e industriale della città. Fa rilevare pure il grave disservizio che regna nei pubblici poteri con sperpero del pubblico denaro. Cavazzoni crede che per oggi non sarebbe il caso di accettare la proposta de Stefani.
Il Presidente crede che si possa incaricare De Stefani di elaborare un progetto. Egli lo esaminerà, fiducioso che possa essere approvato.
Il Consiglio dei Ministri approva.
Tangorra ricorda che a Dicembre deve fare l'esposizione finanziaria. Ha necessità di tutti gli elementi di bilancio. Entro il 30 corr. devono essere presentati alla Camera tutti i bilanci. Prega i colleghi di notificargli subito le proposte di economie che credessero fare. Mancano finora i Bilanci delle Colonie e delle Ferrovie, e della Guerra.
Tutti gli elementi del Bilancio dell'Entrata sono già in suo possesso. Egli li vaglierà subito.
Inoltre ricorda che ci sono molti fondi autorizzati per legge non pubblicate. Sarà bene riesaminarli per vedere se sia possibile eseguire le economie.
Il Consiglio prende atto di ciò.
Carnazza crede che notevoli economie potranno essere introdotte nei bilanci delle Ferrovie e dei LLPP. Proporrebbe di esaminare prima le posizioni specifiche dei singoli bilanci d'accordo col Ministro del Tesoro, acciocché si possano presentare elementi concreti al Presidente per le dichiarazioni che dovrà fare alla Camera.
Federzoni assicura che subito sarà presentato il Bilancio del Tesoro [sic].
Cavazzoni crede che sia necessario non privare i Gabinetti delle piccole spese necessarie.
Inoltre dice che la domanda di esercizio provvisorio debba essere tempestivamente presentata.
Il Presidente assicura che subito dopo le dichiarazioni del Governo sarà presentata la domanda dell'esercizio provvisorio.
Colonna di Cesarò dice che vi sono alcuni servizi pubblici [che] potranno dare sensibili economie se affidati all'industria privata. Domanda il giudizio del Consiglio dei Ministri.
De Stefani crede che la quistione centrale politica sia oggi quella finanziaria. È d'accordo con la richiesta dell'on. Di Cesarò. Crede che si possano effettuare economie sulla gestione di varii servizi se affidati all'industria privata. Ma quali direttive politiche potrà seguire il Ministero?
Federzoni crede che il Governo debba riesaminare tutti i problemi che finora sono stati risoluti nominalmente dagli altri Governi. Ad esempio il problema burocratico.
Giuriati crede che sia il problema dei pubblici servizi sia quello burocratico sono intimamente legati a quello dell'emigrazione.
Rossi è d'accordo con Giuriati. Si deve semplificare il meccanismo del deflusso delle correnti emigratorie. La Commissione dell'Emigrazione praticamente non ha risolto nulla. Propone che il Consiglio dei Ministri nomini un piccolo Comitato interministeriale per studiare i problemi.
Il Presidente ritiene che il Consiglio dei Ministri sia d'accordo nei seguenti punti:
1) sistema rigida economia. 2) Ritorno industria privata dei pubblici servizi. 3) Politica di emigrazione legata ma non impastoiata alle formalità di legge. L'emigrazione temporanea deve essere regolata, e cosí pure altre correnti emigratorie. 4) Riesame problema burocrazia, con la richiesta dei pieni poteri al Parlamento.
Cavazzoni chiede che venga esaminata la posizione del Commissario Emigrazione.
Il Presidente annunzia che già è stata revocata la proibizione telegrafica per l'estero. Occorrerà solo per alcuni giorni la censura.
Di Cesarò propone che l'ambasciatore Sforza venga revocato.
Inoltre propone
1) di applicare integralmente il regolamento di disciplina ai pubblici impiegati.
2) di non evadere pratiche che non siano di carattere generale.
3) di revocare i congedi che normalmente si concedono ai gabinettisti. De Stefani è d'accordo col secondo punto: Propone un ordine del giorno.

Carnazza ricorda che la retribuzione del lavoro straordinario è contraria alla legge; propone che il Consiglio dei Ministri possa ridurla gradualmente, prima di sopprimerla interamente. Cosí pure nei riguardi delle Commissioni consultive che producono fortissimo onere allo Stato, e sono cause di gravi inconvenienti.
Cavazzoni crede che le questioni di dettaglio debbano essere prospettate in altra seduta; perciò propone la sospensione dell'ordine del giorno De Stefani. Pel prossimo Consiglio dei Ministri la Presidenza presenterà proposte concrete. Cosí si stabilisce.
Il Consiglio dei Ministri si dichiara di massima favorevole alle varie proposte Di Cesarò, Carnazza.
De Stefani domanda il pensiero del Governo sulla nominatività dei titoli.
Il Presidente si dichiara contrario.
Tangorra, che fu relatore della legge, è contrario anch'egli, oggi che la situazione politica e finanziaria del Paese è mutata.
Carnazza crede che per quanto riguarda i titoli di Stato è favorevolissimo ai titoli al portatore, anche per ragioni di ordine morale. Per quanto riguarda i titoli industriali crede che la questione merita un esame particolarissimo; oggi i possessori di questi sono diventati solamente operatori di borsa. Un correttivo si rende necessario. Oggi non esiste una forma di società che lega l'industriale alla sua industria, mentre leggi analoghe esistono in altri paesi.
Il Consiglio dei Ministri si è dichiarato unanimemente contrario ad imporre la nominatività dei titoli pubblici al portatore anche in forma indiretta.
Federzoni richiama l'attenzione del Consiglio sulla situazione dei poteri politici nelle nuove Provincie. Esprime il voto che nel prossimo Consiglio dei Ministri il Presidente possa esprimere il suo pensiero. Il Presidente prende atto di ciò.
Il Sen. Thaon de Revel domanda che il Commissario Aviazione non inizi il suo lavoro prima di aver preso contatto col Ministero Marina. Il Presidente assicura.
Su proposta di Di Cesarò si revoca il Decreto 26.1.22 che istituisce presso il Ministero delle Poste una Commissione sulla unificazione della legislazione relativa a servizi postali. Si revoca pure il R. Decreto che stabilisce le limitazioni da recarsi all'uso della categoria C. delle tariffe telefoniche, di cui all'art. 7 del R.D.-Legge 23.11.1921 - n. 1824.
Oviglio legge il saluto inviato alla Magistratura. Espone poi a grandi linee il suo programma di riforma; crede che debba essere aumentato lo stipendio ai magistrati.
Tangorra crede che in proposito il Consiglio dei Ministri non possa prendere alcuno impegno. Analogamente il Presidente.
Federzoni espone la situazione in Tripolitania. Ricorda l'operazione militare del Gennaio scorso ed i suoi scopi. L'occupazione riuscí bene ma suscitò una grande controffensiva dei dissidenti. Necessità di una ulteriore e piú energica azione, la quale riuscí completamente con l'occupazione del Ghebel occidentale. In seguito a ciò si allontanarono dalla Tripolitania i piú pericolosi agitatori arabi i quali cercarono di prendere rivincita in Cirenaica. Furono prese le necessarie precauzioni, e decisa un'azione energica verso i dissidenti stessi nella zona pedemontana.
Nei giorni scorsi sono state compiute brillanti operazioni.
Egli ha l'impressione che la politica seguita in Tripolitania dal Conte Volpi è stata consona agli interessi dei Paese. Le operazioni ora in corso costituiscono un risultato politico veramente straordinario. Si è riusciti ad ottenere una rapida mobilitazione dei nostri battaglioni indigeni. Le truppe metropolitane si restringono ai servizi costieri. Lo spirito degli ufficiali è altissimo. Ritiene che per la situazione della Tripolitania non si debba nutrire nessuna preoccupazione. Per i ribelli non vi è possibilità alcuna di rifornimento di armi e logistici.
Riguardo alla questione politica, i ribelli non trovando piú alcun credito all'estero tentano ora di creare il mito dell'emirato unico. In proposito crede che il Governo italiano abbia compiuto un errore nel concedere una definizione e situazione stabile al Senusso. Anche a Bengasi la situazione è confortante ma egualmente movimentata, piú che altro per la presenza dei partiti locali.
La colonia deve essere rifornita dei necessari contingenti di forza.
Comunque nel complesso la situazione generale non è preoccupante.
Chiede l'autorizzazione di significare la soddisfazione del Governo verso il Governatore.

Il Consiglio approva.
Il Presidente fa rilevare che la situazione della Tripolitania è situazione di movimento. Comunque conviene regolarizzare la posizione del Conte Volpi.
Federzoni ricorda che il Volpi andò in via provvisoria in Tripolitania. Ora è a Roma pur mantenendo il contatto continuo con la Colonia. Egli ritornerebbe fra giorni in Tripolitania ove rimarrebbe fino al consolidamento dei risultati ottenuti (occupazione di Misurata città).
Pel Governatore della Cirenaica si riserva di parlare nel prossimo Consiglio dei Ministri.
Nelle altre 2 colonie vi è tranquillità perfetta.
Giuriati domanda alcuni schiarimenti.
Il Presidente crede che la politica orientale debba essere favorevole al movimento islamitico.
Sarà tenuta una seduta speciale per l'esame del problema finanziario.
S. E. Gentile è proposto per la nomina a Senatore.
Inoltre il Consiglio decide sulle seguenti nomine e trasferimenti:
Il Senatore Lusignoli è nominato Ministro di Stato, restando per ora Prefetto a Milano.
Ferrara Gr. Uff . Dr. Alfredo, Prefetto di Ascoli P. collocato a disposizione Ministero Interni.
Wenzel Comm. Umberto è nominato Prefetto di Ascoli.
Guadagnini Dr. Giuseppe, Prefetto a disposizione è destinato ad esercitare le funzioni sulla Venezia Tridentina.
Gasti comm. Giovanni, Questore è nominato Prefetto di Pavia, ed è collocato poi a disposizione del Ministero Interni.
S. E. il Presidente raccomanda a tutti i Ministri di intervenire al completo nei Consigli dei Ministri.
Il Consiglio approva infine uno schema di decreto relativo ad indennità agli agenti e alle Truppe in servizio di Pubblica sicurezza, per il quale occorre, la registrazione con riserva.


IL SEGRETARIO
Acerbo

IL PRESIDENTE
DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Mussolini