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UNA PSICHIATRIA NATURALE
L'ORGONO - TERAPIA
Dott.Giuseppe Cammarella



   Voglio cominciare con due premesse: 1) é oltremodo difficile descrivere a parole l'orgono-terapia per la molteplicià di reazioni biofisiche che essa provoca nell'individuo e a seconda dell'individuo, e 2 ) l'orgono-terapia di oggi é  -tranne alcune eccezioni- la stessa insegnataci dal Dr. Wilhelm Reich dal 1945 in poi. Essa va differenziata dalle innumerevoli terapie cosiddette <reichiane> oggi di moda -specialmente la bioenergetica- che costituiscono una grave distorsione del lavoro di Reich.
    Detto questo, vorrei spiegarvi il concetto orgonomico di salute.
    In un organismo sano, l'energia vitale -chiamata orgone  da Reich- scorre liberamente, senza essere bloccata in qualche parte del corpo.Questa energia, che noi assorbiamo con il cibo, l'acqua e l'aria, si accumula nel nostro corpo e viene poi scaricata tramite l'attività fisica ed intellettuale, le emozioni, il processo fisico della crescita, ed anche le escrezioni. Ma in genere ne accumuliamo in modo più o meno regolare, a seconda degli individui. Questa scarica é assicurata naturalmente dall'organismo. La funzione naturale dell'orgasmo é quella di regolare il metabolismo energetico corporeo. Se questa funzione é disturbata, l'energia che non può essere scaricata si accumula: quest'eccesso d'energia costituisce la sorgente delle nevrosi e di certe malattie somatiche. Reich ha scoperto che in ogni nevrotico ci sono dei blocchi sia muscolari sia caratteriali che impediscono all'energia di scorrere e quindi di scaricarsi liberamente.
   L'orgonomia non divide l'organismo umano in due metà, una psicologica e l'altra somatica, ma lo considera sotto un aspetto energetico: entrambi i processi psichici e somatici sono manifestazioni dell'energia biologica che circola nel nostro corpo.
   In genere, lo psicanalista e lo psicologo considerano guarito un malato quand'egli rende conscio il suo materiale psichico inconscio. Essi sono certi che, rafforzando il livello d'auto-coscienza e quindi l'Io del malato, quest'ultimo saprà vivere la sua vita in modo soddisfacente. Dall'altro lato, la mdicina che ha a che fare con le malattie somatiche considera il paziente curato quando i farmaci prescritti hanno soppresso i sintomi patologici. L'orgono-terapia, con il suo concetto energetico di salute, attacca le rigidità muscolari e caratteriali al fine di ristabilire la libera circolazione dell'energia nel corpo e quindi di ristabilire la capacità vitale (orgonotica) dell'organismo.
    Ma come si  formano questi blocchi? Cos'è che trasforma il bimbo appena nato così pieno di vibrazioni e radiante d'energia in quel paziente così inibito, o arrogante, o ossequioso che entra nel nostro studio? Per comprendere ciò, seguiamo il bambino nel suo sviluppo. Durante il periodo d'allattamento egli ha bisogno d'un contatto oculare con sua madre in particolare e con l'ambiente in generale. Una madre distratta, frettolosa o addirittura ostile, provoca nel bambino una contrazione al livello degli occhi. Il bambino si sente dapprima incompreso e piange. Il suo pianto provoca ansia nella madre, ansia che ella trasmette automaticamente al figlio. Il bimbo, per liberarsi da questa situazione intollerabile d'ansia, trattiene il respiro e distoglie lo sguardo. Così facendo, egli si protegge. Ma se questa sequenza si ripete giorno dopo giorno, la contrazione al livello del diaframma, per trattenere la sua respirazione, e quella al livello dei suoi occhi, per evitare il contatto, si trasformano in contrazioni croniche della muscolatura. In modo analogo, il bambino si contrarrà al livello anale e perineale, se verrà forzato prematuramente alla pulizia. Un pò più tardi, il bambino scoprirà che é piacevole toccarsi le parti genitali. I rimproveri dei genitori, siamo essi verbali o espressi dal solo sguardo, provocheranno una contrazione al livello degli organi genitali, degli occhi e di tutto il corpo del nambino. Questo per quanto riguarda l'aspetto somatico dei blocchi.
    Come reagisce caratterialmente il bambino a tutto ciò? Quando un impulso basilare del bambino viene coartato, egli dapprima prova ansia, poi rabbia contro la persona frustrante. Ma egli non può esprimere direttamente la sua collera: diventa quindi lamentoso, cocciuto, irritabile, fastidioso, dispettoso. Poiché anche questo comportamento gli viene proibito, egli dovrà sottomettersi, e dar l'aspetto d'un bambino obbediente e ben educato. Era una creatura vivace e vibrante ed ora non é più che un pupazzo inespressivo, rigido e meccanico. Per sottomettersi all'ambiente circostante si é <corazzato>. Ma le emozioni che lui ha provato e che ha dovuto inibire sono ancora là, racchiuse nei suoi muscoli contratti o nel suo carattere rigido. Ha imparato a non piangere perché così gli é stato ordinato, ma il suo pianto é ancora racchiuso nei suoi occhi gelidi, nella sua mascella tesa, in quel torace che trattiene alto, in quel diaframma che é diventato così rigido e che ora, da adulto, gli dà quella nausea e quei bruciori di stomaco insopportabili.
    Per liberare le sue emozioni e il suo carettere, dovremmo sciogliere questa sua contrazione cronica che interferisce con il movimento d'energia. Per fare ciò, l'orgono-terapia dispone di tre tecniche differenti: 1) la respirazione; 2) il lavoro sui muscoli contratti; 3) l'analisi del carattere.
     Sin dal momento in cui il malato entra nel nostro studio, noi osserviamo il suo comportamento (il suo modo di tenersi, di guardare, i suoi modi di dire, il tono della voce, l'espressione del suo viso, ecc..), e da ciò traiamo importanti indicazioni sui suoi blocchi. Gli chiediamo poi di sdraiarsi sul divano, e di respirare appieno ma senza forzare, cosa che ci permette d'osservare come l'energia passa nel suo corpo e dove si blocca. Respirando in tal modo, la carica energetica dell'organismo aumenta, il paziente comincia ad avvertire delle vibrazioni, delle correnti, dei formicolii dapprima alle mani, poi alle braccia, al viso fino ad estendersi a tutto il corpo. Tali sensazioni sono piacevoli fino al momento in cui il livello energetico oltreppassa i limiti di tolleranza dell'organismo che non é abituato ad una tal quantità d'energia. A questo punto il corpo si contrae e si osserva una tetania vera e propria della bocca, mani e piedi. Il corpo si raffredda ed il malato diventa molto ansioso. Quest'ansia era nascosta, ed il terapista si serve di essa per aiutare il malato ad esprimersi. Dopo una certa pausa, il malato può continuare quel tipo di respirazione. Stavolta é possibile osservare dei leggeri tremori qui e là che, poco a poco, si estendono a tutto il corpo, fino a diventare dei clonismi veri e propri. In tal modo l'energia si libera dalla corazza, i blocchi si sciolgono momentaneamente causando al tempo stesso importanti reazioni emotive (pianto, collera, profonda tristezza...) o somatiche (nausea, vertigini, debolezza, prurito, ecc..). Queste emozioni e sensazioni alle quali il malato non era più abituato, risvegliano in lui degli episodi o semplicemente delle sansazioni del passato, che vengono rivissuti con tutta l'intensità emozionale di allora.
     Il modo in cui il malato respira, il modo in cui reagisce alle sue stesse sensazioni, e il modo in cui interagisce con noi, ci dà un'indicazione precisa sul suo carattere. Per esempio, una persona che respira in modo cauto e trattenuto, molto probabilmente sarà una persona guardinga e circospetta, <uno che non si fida>. Questa sarà il suo tratto caratteriale dominante cui corrisponderà, a livello biofisico, il blocco d'una certa zona erogena (Nell'esempio citato, molto probabilmente il blocco sarà a livello oculare). Su tali criteri si basa la diagnosi psichiatrica orgonomica, indispensabile per poter eseguire un lavoro corretto ed ordinato sia dal punto di vista caratteriale che biofisico.
     Quanto al lavoro sui muscoli contratti, vorrei dapprima precisare che Reich -lavorando terapeuticamente sui suoi malati-  ha scoperto che il corpo é funzionalmente diviso in 7 segmenti muscolari, e che ognuno di essi é relativamente indipendente dagli altri. Ogni segmento é costituito da un gruppo di muscoli che hanno la funzione di trattenere le emozioni che gli sono proprie (ad es: per trattenere il pianto convulso nella gola, tutto il segmento cervicale é interessato, cioé tutti i muscoli superficiali e profondi della gola e del collo). I sette segmenti sono : oculare, orale, cervicale, toracico, diaframmatico, addominale, pelvico.
   Voglio precisare che bisogna lavorare su questi segmenti nell'ordine in cui li ho citati, cioé partento dalla testa a scendere, e ciò per due motivi: 1) perché tale é la direzione in cui l'energia scorre nel corpo, e 2 ) perché il segmento pelvico racchiude tutto il materiale edipico sul quale non si deve lavorare prima della fase finale della terapia. (C'è il rischio di psicosi o di suicidio se il segmento pelvico viene liberato prima degli altri segmenti e in particolare prima di quello oculare).
   Per dissolvere la contrazione cronica d'un muscolo, bisogna dapprima aumentare la contrazione finché il muscolo non può più contrarsi, ed allora si rilascerà. Aumentando quindi questa contrazione sia pizzicando fortemente il muscolo, sia esercitandovi una pressione, sia semplicemente parlando al malato. Il muscolo così <trattato> si contrarrà di nuovo, finché l'emozione che esso racchiude non sarà liberata. Ad esempio, sappiamo che lo sguardo assente dello schizofrenico é la sua difesa contro il suo terrore della vita, cercheremo quindi di fargli esprimere il terrore con gli occhi. Lo incoraggeremo a spalancare gli occhi, a guardare impaurito ed uralare. Ma la maggioranza dei malati non possono neanche far tutto ciò. Allora noi interveniamo, spalando noi stessi gli occhi del malato e lavorando su tutti i muscoli che gli impediscono l'espressione di quella data emozione. Si potrebbe pensare che tutto questo é <teatro>, ma l'orgono- terapia sa in quale momento il malato sente ciò che esprime. Questo fatto é molto importante, perché all'inizio della terapia, molti malati esprimono, o sanno esprimere, ma senza sentire ciò che fanno. L'abilità del medico orgonomista permetterà di provocare e di stimolare il malato in modo tale da creare una situazione emozionale talmente intensa che il malato si trova immerso in situazioni emotive identiche a quelle dell'infanzia. E' proprio a quell'epoca che ha avuto luogo la repressione delle sue emozioni. Noi andiamo quindi alla radice del male.
   Cos'é che ci rivela la corazza del segmento oculare? Una certa rigidità dell'espressione (freddezza, ansia, tristezza, civetteri, sfida) e l'impossibilità di esprimere liberamente tutta la gamma delle emozioni. Per liberare questo segmento ci sono diverse tecniche, che devono essere adeguate alla situazione del momento. Sono tecniche funzionali il cui uso meccanico non dà alcun risultato (se non quello che il malato beffeggia segretamente un tale tipo di terapia ). Ma se il lavoro é fatto bene, la tecnica oculare comporta delle reazioni fisiologiche molto importanti (variazione del diametro pupillare, tetanie, clonismi, vertigini, sudorazioni  profuse) e delle emozioni molto violente (rabbia scatenata o un interminabile pianto a singhiozzi). Quando sciogliamo il segmento oculare, liberiamo un'importante quantità di ansia: il malato cerca di alleviarla fuggendo, <andando via> negli occhi. In questo ci può essere una liberazione di orgone tramite i fluidi corporei stessi, come nel caso di un carattere anale inibito (coatto) con forte blocco oculare che ebbe un'epistassi alla quale fecero seguito dei tremori diffusi a tutto il corpo.
    Un altro caso tipico é l'asma. In questa biopatia, vi sono principalmente due segmenti bloccati, la gola e il diaframma, che racchiudono molte emozioni tra cui le più importanti sono l'ansia, la collera, il terrore e una rabbia omicida, stratificate nell'ordine citato. Nell'asmatico, il torace -e quindi i polmoni- si trovano bloccati fra due segmenti rigidi che non permettono all'energia di uscire da questa regione. Il blocco del diaframma da un lato diminuisce fortemente l'espirazione, dall'altro determina una condizione di simpaticotonia cronica cui l'organismo reagisce con sovreccitazione del parasimpatico (parasimpaticotonia reattiva cronica), da cui deriva lo spasmo bronchiale. La calma apparente dell'asmatico é dovuta a questa condizione di parasimpaticotonia. Spetta quindi al terapista di provocare nel paziente asmatico una situazione d'angoscia parossistica (simpaticotonia) per risolvere la situazione patologica.
     La terza via d'accesso al malato é l'analisi del carattere. Con essa noi cerchiamo d'isolare, in modo costante e sistematico, gli atteggiamenti caratteriali intrecciati l'uno con l'altro. Cerchiamo di smascherarli uno ad uno, come meccanismi di difesa che hanno avuto ed hanno il ruolo di reprimere le emozioni provate nell'infanzia. Il malato vuole guarire, ma cercherà in ogni modo di nascondere le sue difese e di conservarle. Esse servono a proteggerlo dal materiale psichico doloroso che é la causa della sua nevrosi; e se gli vengono tolte egli si sente nuovamente esposto allo stesso pericolo. Ad esempio, l'estrema cortesia e le <buone maniere> del  carattere  passivo-femminile sono una difesa  contro la rabbia omicida ch'egli ha provato verso la persona amata nella sua infanzia e dalla quale é stato frustrato. Ma per conservare il suo amore, si é visto obbligato a mostrare una facciata esteriore di <buone maniere>, che sono però posticce. La terapia gli toglie quel suo fare cerimonioso e mette a nudo la sua rabbia omicida che, essa stessa, é una difesa contro il suo sentimento frustrato. Dietro questa difesa si nasconde il suo amore per l'oggetto amato, ovvero tutta la dinamica del conflitto edipico.
    Nell'analisi del carattere noi trattiamo ogni difesa come una resistenza alla terapia. Ogni volta che sciogliamo un'incrostazione caratteriale, liberiamo delle emozioni. Ma, a differenza della psicanalisi, noi non domandiamo al malato di <descrivere> le sue emozioni, ma di esprimerle. Quindi lavoriamo simultaneamente sulla psiche e sul soma.
    Il lavoro caratteriale dev'essere costante, martellante; il paziente deve essere messo in grado di sentire i suoi atteggiamenti caratteriali come un qualcosa di estraneo e faticoso di cui vuole sbarazzarsi. Il terapista raccoglierà tutte le informazioni (atteggiamenti, situazioni quotidiane, sogni) e le metterà insieme in modo da ricavarne il filo rosso ovvero l'atteggiamento fisico-caratteriale dominante di quel certo paziente, il suo modo costante di far fronte agli avvenimenti.

    Come il corpo é diviso in 7 segmenti ben distinti, così la struttura caratteriale é divisa in 3 strati:

      - il primo strato, la facciata superficiale, é l'aspetto che il malato mostra al mondo, essa rappresenta il suo modo automatico di reagire;
       -il secondo strato, lo strato secondario, é l'insieme di tutte le emozioni distruttive e perverse risultanti dalla repressione degli impulsi naturali;
       -il terzo strato, il nucleo sano o biologico, contiene l'essenza vera, naturale, genuina dell'individuo e le sue migliori qualità; la vitalità, la semplicità, la creatività, la    sua pulizia interiore. Essa é la struttura emozionale sana che viene alla luce appena ci si é sbarazzati degli altri due strati che la ricoprivano.

Un'altra differenza con la psicanalisi é l'uso che l'orgono-terapia fa dei sogni. I sogni servono soprattutto a chiarirci dei punti  oscuri, a svelarci  delle resistenze nascoste, a indicare il progresso della terapia. Ci danno inoltre delle importanti indicazioni diagnostiche e prognostiche. Se noi interpretassimo -come fa la psicanalisi- dei sogni a contenuto chiaramente edipico dall'inizio della terapia, creeremmo una situazione caotica. Quindi, evitiamo d'interpretare troppo presto e troppo in profondità i sogni come lo faremmo soltanto durante la fase finale della terapia. Oltre al carattere, il sogno ci svela lo stato bioenergetico dell'organismo. Ad es. un malato con un blocco oculare sognò di guidare la sua macchina a fari spenti. Nel sogno, un handicap biofisico si traduce in linguaggio psichico. Uno schizofrenico catatonico sognò  i vari pezzi del suo corpo fasciati ed ordinati su uno scaffale, mentre un asmatico sognò il globo terrestre gli schacciava il torace, che strillava ma nessun suono usciva dalla sua bocca e che cercava di toglierselo di dosso ma invano, non soltanto l'oppressione toracica che il malato sente nella realtà, ma anche il grave blocco cervicale, sempre presente nell'asmatico e, fra l'altro, uno stato d'iporgonia negli arti superiori (ovvero un ritiro d'energia dalla periferia al centro dell'organismo, da cui mancanza di forza). Sempre a proposito di questo malato, é interessante notare che, col progredire della terapia, lo scioglimento del segmento cervicale ha prodotto altri sogni nei quali però era capace di colpire con forza, di strangolare una persona senza volto (per ore) senza peraltro sentirsi soffocare. Tutto ciò si è accompagnato ad un netto miglioramento della sua asma.
     Quant'é che sappiamo che il malato é arrivato alla conclusione della sua terapia? Quando la sua corazza é completamente sciolta. Allora osserveremo due fenomeni;
    1) la respirazione é diventata libera, con un ritmo dolce e regolare. L'individuo respira, per così dire, con tutto il suo corpo;
    2 )  la comparsa di ciò che Reich ha chiamato il riflesso dell'orgasmo.  In cosa consiste? Alla fine d'ogni espirazione si osserva un movimento spontaneo delle spalle e della zona pelvica in avanti, mentre la testa si piega dolcementei indietro. Il corpo si lascia andare, si abbandona. Anche durante l'atto sessuale quest'abbandono diviene completo, e ciò permette la scarica completa del sovrappiù di energia. Ciò che é diverso, é che ora, all'acme dell'atto sessuale, il corpo é travolto da forti convulsioni involontarie, durante le quali vi é una sospensione temporanea dello stato di coscienza. Dopo questa scarica, l'eccitazione sessuale cade a zero, c'é un rilassamento psicofisico totale e piacevole, c'é una leggera sonnolenza, e un profondo senso di gratitudine e tenerezza verso la persona amata.
       L'assenza della corazza cambia anche il comportamento globale dell'individuo. Egli diventa capace di contatto vero e genuino con il mondo e la persona amata; diventa capace di impegnarsi a fondo  e con passione in un lavoro che gli piace e che lo soddisfa fisiologicamente. Diventa capace di risolvere razionalmente i problemi di coppia, della famiglia, ed i suoi problemi socio-economici. Diventa flessibile e capace di adattarsi con facilità alle situazioni ed alle persone. Sa esprimersi liberamente, ma razionalmente, le sue emozioni. Diventa molto selettivo, e non s'interessa più a rapporti basati su motivazioni nevrotiche.

*    *    *

Spero che con questa descrizione avrete capito che l'orgono-terapia non consiste semplicemente nel <massaggiare i muscoli contratti> . Quel  che é importante é comprendere in qual modo la personalità dell'individuo é bloccato a causa delle sue rigidità sia muscolari  che caratteriali. Dal momento che non c'é niente di meccanico, non ci sono degli "esercizi " da fare. Tutto é in funzione del momento e dell'individuo. Ma noi seguiamo comunque delle norme ben precise, senza ignorare i metodi convenzionali quando la situazione lo richiede. L'orgono-terapia é una psichiatria naturale perché: 1 ) rispetta il funzionamento energetico dell'organismo umano, la sua tolleranza all'espansione nonché il rischio di contrazione reattiva; 2 ) utilizza come fattore curativo l'energia biologica intrinseca all'organismo stesso (orgone) senza far ricorso ad energie chimiche o meccaniche ad esso estranee (farmaci), ecc...
Il principio della terapia é semplice; si tratta di liberare l'orgone intrappolato nelle resistenze biofisiche e caratteriali, di metterlo a disposizione delle necessità dell'organismo, e quindi di ripristinare un corretto metabolismo orgono-energetico (potenza orgastica). In pratica, la terapia, può essere estremamente difficile, anche nelle mani dell'orgonomista più esperto. Si tratta di lavorare non con parole, o suggestioni, ma di decondizionare l'organismo da un funzionamento innaturale cui é abituato da decenni, e di scovare ed eliminare l'ansia orgastica radicata così in profondità. Ciò può esser fatto solo da un orgono- terapista ben preparato professionalmente e ben strutturato biofisicamente. Se egli sente le sue proprie correnti orgonotiche, sarà in grado di promuoverle nel paziente che ha di fronte; se la percezione orgonotica del terapista é intatta, allora la terapia sarà funzionale, graduale e quindi scevra di pericoli. Quanto sono irresponsabili le promesse di coloro che pretendono e promettono illusiorie e rapide guarigioni, senza tener conto dei limiti dell'organismo stesso. Ci fanno pensare all'arroganza di certi rappresentanti di medicinali che, a forza d'imparare a memoria le qualità di questo o quel prodotto, finiscono per credere di saperne di più dei medici stessi. Quanto sono fasulli e ridicoli i concetti di  "empatia " e di "comprensione reichiana" sbandierati dalla psicologia "umanistica" che confonde i sentimenti positivi del paziente con il transfere positivo. I primi sono positivi, mentre il secondo é sempre  negativo e va considerato -al pari del transfere negativo- come una resistenza. In altre parole, il tentativo del paziente (o dei terapisti "umanisti") di diluire, di rendere amichevole e facile la situazione, é esso stesso una resistenza. Il transfere positivo reale emerge sempre solo dopo lo scioglimento della corazza pellvica e la risoluzione del conflitto edipico, come indicato da Wilhelm Reich ( "Analisi del carettere" Sugarco Edizioni ) e Baker ( "L'uomo nella trappola " Astrolabio- Ubaldini).
   Il processo terapeutico é difficile, richiede coraggio e duro lavoro. Ma il concetto energetico colpisce la malattia proprio alla sua radice: ecco perché la tecnica orgonomica é molto ifficace nell'attaccare la struttura nevrotica e nel ridare all'individuo il piacere e la gioia di vivere che un'errata educazione in nome della <civiltà> gli avevano tolto.

Dottor  Giuseppe Cammarella
membro per 20 anni dell'American college of Orgonomy

ORGONOMIE - W.REICH - SEDIFOR
Responsabile:  Dott. Giuseppe Cammarella
"La Rose des Sables " Allé du chéne Vert-Parc Liserb - 06000 Nice - France
Tel.: 00334/93819696 Home page ;  http://www.orgonomie.com/

 


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