La presunta pistola
con cui sarebbe stato ucciso
Mussolini... e poi quella vera!
foto dall'Archivio del Gen. Ambrogio Viviani
e foto del Museo Storia della Resistenza di Voghera
è una Beretta calibro 9, si osservi... la pistola sembra essere senza numero di matricola
alcuni dettagli emergono... con una diversa illuminazione...
il marchio con fregio PB - Pietro Beretta
una seconda foto con accanto due proiettili
calibro nove, di uso militare
con un ingrandimento proviamo a cercare il numero di matricola su la canna e l'impugnatura
...diamo luce... eccoli... i numeri, sulla canna e sul corpo sovrastante il grilletto
570330 ecco il numero di matricola!
Alfredo Mordini (Riccardo) al momento della sua morte alcuni anni fa, consegnò la sua pistola Beretta cal 9 (da lui conservata illegalmente trattandosi di calibro vietato ai civili) alla moglie (ora deceduta) dichiarando a voce e per iscritto che con quella pistola era stato ucciso Mussolini. La moglie consegnò la pistola all'amico Piero Boveri già staffetta della 51a Brigata la stessa di Mordini. Boveri consegnò a sua volta la pistola ad una persona di fiducia.
La pistola è ora conservata in una Banca. Oltre ad essere un cimelio storico, consente un confronto con i proiettili recuperati dalle salme di Benito Mussolini e di Clara Petacci.
***Enzo Cicchino, il direttore de "L'Archivio", giorni dopo la pubblicazione in Rete
di questa pagina, il 23 dicembre 2002 ho ricevuto via e-mail, da un amico, questa
lettera:
Caro Enzo, mi permetto di segnalarti una piccola precisazione circa
l'articolo del Gen. Ambrogio Viviani "La presunta pistola con cui sarebbe
stato ucciso Mussolini".
Nel libro di Fabrizio Bernini "Così uccidemmo il Duce" (C.D.L. Edizioni -
1998), nella nota n° 26 a pag. 164, Bernini dice che "Guido" (Aldo Lampredi)
sparò a Mussolini con una Beretta 34 calibro 9, indicando come la matricola
della pistola fosse 778133 e che a Dongo, dopo l'esecuzione del Duce, la
diede a "Riccardo" (Alfredo Mordini) perchè la conservasse per ricordo.
Alla sua morte, la moglie la cedette al partigiano varzese Piero Boveri che
la conservò fino al 1983, quando decise di cederla al Museo Storico di
Voghera (PV).
La foto a pag. 160 del predetto libro mostra appunto la Beretta 34 di
Lampredi, conservata (dice sempre Bernini, nel 1998) presso il Museo Storico
di Voghera (PV). Come si può ben notare, intorno alla morte di Mussolini,
più passa il tempo, più si infittiscono i misteri.Ciao. Paolo
Il generale Ambrogio Viviani mi fa sapere che la pistola nella foto non è proprio
quella con cui materialmente ed oggettivamente è stato ucciso Mussolini, ma
una dello stesso modello, ed è documentazione da intendersi esclusivamente
a mo' di esempio.
Oh caspita! allora bisogna darsi da fare per rintracciare la pistola giusta, altrimenti, cari amici anche voi direte "Ma questo Enzo Cicchino si fa manar per naso così facilmente!?"
Beh, no. Mi sono rivolto alla direzione del Museo storico di Voghera ed ecco cosa mi hanno mandato... verificate anche voi... è quella giusta?!
la matricola è 778133
e la si può leggere sulla canna e sul corpo della pistola
sull'altro verso della pistola vi è questa scritta che si legge male:
P. BERETTA CAL.9 CORTO ....195... BREVETTATO
GARDONE V..... ...19... XVI
chi riesce a decifrare esattamente me lo scriva spiegandomene il perché della sua certezza a:
larchivio@tiscalinet.it
Egregio Direttore, forse qualcuno ha già inviato la spiegazione delle scritte della Beretta 34, comunque Le invio la mia:
P.BERETTA CAL. 9 CORTO M° 1934 BREVETTATO
GARDONE V.T. 1939 XVI.
Trattasi dunque di una beretta modello 1934 in calibro 9 corto costruita a Gardone Val Trompia (sede della Fabbrica Beretta) nel 1938 sedicesimo anno dell'era fascista.
Sono sicuro dell'interpretazione in quanto possiedo una pistola dello stesso modello ma del 1937. Può osservare nell'ultima immagine, che nello sperone immediatamente sottostante il cane della pistola è presente la punzonatura: RE sormontata da una corona. Significa che l'arma era militare (Regio Esercito) e dunque deve essere stata di ordinanza di un ufficiale. Essendo un cimelio per la storia che ha avuto dovrebbe essere, secondo me, almeno pulita se non restaurata.
Grazie per l'attenzione. Il suo sito è interessantissimo e ben strutturato.
Molti cordiali saluti.
Alberto Polizzi - Roma.
ed ecco l'altra faccia! si noti la punzonatura RE sullo sperone in alto a destra che sembra essere erroneamente RF