Il generale Montgomery scrive a Churchill

Di Roberto Colella

"…Siamo avanzati d'un lungo tratto e molto rapidamente. E' stato necessario per venire in aiuto alla 5' armata , ma ciò ha rappresentato un grandissimo sforzo per i miei servizi…Quando toccherò la strada trasversale Termoli-Campobasso, dovrò arrestare il grosso delle mie formazioni per un breve periodo e avanzare su quella strada soltanto con forze leggere, mentre organizzerò i servizi su solide basi durante la sosta. Comunque, forze leggere dirette in zone vulnerabili possono essere molto efficaci e con questo mezzo potrò conservare l'iniziativa e guadagnare altro terreno. Dopo la sosta avanzerò con tutte le mie unità su Pescara e Ancona. Attenderò con impazienza di incontrarmi con voi a Roma". (La seconda guerra mondiale- La campagna d'Italia, Volume Nono W. Churchill)
Questo fu il telegramma inviato dal generale Montgomery al primo ministro inglese Winston Churchill il 5 ottobre 1943.
Termoli nelle prime ore del mattino del 3 ottobre 1943 era stata spettatrice dello sbarco delle Brigate Speciali dell'8^ Armata britannica comandata dal generale Montgomery. Il mare era molto agitato, il cielo era ricoperto da nuvole scure che coprivano la luna dando vita ad uno scenario da incubo. Termoli era stata occupata dai tedeschi della prima divisione paracadutisti, i quali avevano sistemato un osservatorio sul campanile della cattedrale. Il Comando riposava tranquillo presso l'Hotel Corona, quando ricevette l'inattesa e indesiderata visita alleata. La conquista alleata del retroterra termolese e delle località limitrofe non fu affatto facile. L'ordine di Kesserling di far partire la sedicesima Divisione Panzer per la cittadina adriatica, venne eseguito in ritardo forse perché non condiviso dal generale Von Vietinghoff. Inoltre il ritardo lungo il percorso fu accresciuto da attacchi aerei. Quando poi la sedicesima divisione giunse a destinazione l'assalto non fu più massiccio ma eseguito alla spicciolata. Quest'ultima infatti si era divisa in due reparti: uno diretto a Montenero di Bisaccia e Petacciato, l'altro a Montecilfone e Guglionesi per effettuare un attacco a tenaglia. Tra entrambi i reparti e le forze britanniche fu ingaggiato uno scontro violentissimo che fece trascorrere momenti difficili e subire perdite ad ambedue i gruppi. I danni si estesero a Termoli ove giunsero colpi che provocarono enormi buchi ai muri delle case e colpirono nella villa comunale un autocarro pieno di militari procurandone la morte insieme a quella dell'intera famiglia Smargiassi che si trovava nelle vicinanze. Un nuovo fuoco di artiglieria e la presenza di carri armati caratterizzò l'alba del 6 ottobre a Termoli: lo scontro oppose la cittadina adriatica a San Giacomo ancora in mano ai tedeschi e che gli alleati cercarono ripetutamente di occupare. Il tentativo tedesco di allontanare gli alleati svanì definitivamente qualche giorno dopo. Incalcolabile il numero dei morti a Petacciato, Guglionesi e a San Giacomo degli Schiavoni, paesi che l'uno dietro l'altro, fino al giorno 9 ottobre caddero in mano alleata mentre i tedeschi si ritiravano verso Palata ed Acquaviva Collecroce, sotto raffiche di fuoco.
Ma chi era Bernard Law Montgomery?
Egli era un militare fornito di grande intuito e di esperienza. Era disinvolto e sportivo tanto che il suo nome passerà alla storia anche per il giaccone con cappuccio che egli era solito indossare e che piacque molto ai giovani.
Montgomery era nato nel 1887 e dopo aver frequentato l'accademia militare di Sanhurst aveva preso parte alla prima guerra mondiale con il grado di capitano. All'inizio della seconda guerra mondiale era comandante della 3^ divisione di fanteria con la quale tra l'altro combattè in Francia riuscendo a reimbarcare tutti i suoi uomini a Dunquerque. Nel 1942 gli fu affidato il comando dell'8^Armata in Egitto tanto da riuscire a battere Rommel nella battaglia di El Alamein. Montgomery partecipò anche alla campagna di Sicilia e in seguito fu nominato comandante del gruppo di armate che sbarcò in Normandia.
Eppure il generale durante le operazioni in Molise avrebbe potuto approfittare della vittoria di Termoli per sferrare un attacco serrato contro i nemici ma rinunciò per non lanciare allo sbaraglio le sue truppe che avevano bisogno di riposo. Così Kesserling riuscì a riorganizzare i vari reparti preparando un contrattacco. Il generale tedesco era un uomo equilibrato, da ottimo stratega aveva capito che le asperità del suolo montuoso molisano avrebbero costituito da sole un ostacolo enorme all'avanzata nemica. Egli aveva pensato di posizionarsi per l'autunno sul Volturno ma non potè attuare tale piano per via dello sbarco alleato a Termoli. Di conseguenza preparò tre linee ritardatrici del fronte che correvano ognuna lungo le valli dei più importanti fiumi molisani. La prima era la linea Viktor che andava dal Volturno a Termoli, la seconda era la linea Barbara da Colli al Volturno a San Salvo e infine la terza era la linea Bernhard da Minturno al Sangro Nord.
Ma nonostante tutti questi accorgimenti nel giro di sei mesi il Molise fu completamente liberato dagli alleati. Non mancarono episodi di resistenza che finirono negli archivi storici ma soprattutto nel cuore di quelle persone che ancora oggi tramandano i fatti di quei tragici giorni. La guerra trascinò con se anche innumerevoli morti, violenze ecc.. L'Italia invasa e divisa in due trascorse una lunga agonia fino al maggio del 1945 quando finalmente il conflitto europeo cessò con il crollo della Germania nazista.

 

Where the eight army landed at Termoli on october 3- a special map showing a detailed viw of the country where the Germans made a number of counter- attcks and put up a stiff resistance to our advance. The landings had evidently taken them by surprise and upset their plans

Dove l'ottava armata sbarcò a Termoli il 3 ottobre- una mappa speciale rappresentante una veduta dettagliata del paese dove i tedeschi fecero molte controffensive e dove sollevarono una dura resistenza alla nostra avanzata. Gli approdi evidentemente li avevano colti di sorpresa sconvolgendo i loro piani.

 

webmaster Fabio D'Alfonso