ROMANIA
Capitano, mio Capitano
di Gennaro Tedesco
Ero partito con l'idea di sollecitare l'incontro dei nostri allievi con la Romania e con i Balcani attraverso la riproposizione e la rivisitazione del mito di Dracula. Non so se sono riuscito o meno in questo compito, che non svolgo né svolgerò in questo contesto. In ogni caso è certo che il Principe della Notte ha spinto lo scrivente ad approfondire le sue conoscenze non solo su di lui, ma, forse, anche e soprattutto sulla sua terra d'origine, sulla sua patria, la Romania.
Ero partito con l'idea di dimostrare il vecchio e obsoleto teorema dell'Europa divisa irrimediabilmente tra due civiltà quasi contrapposte tra Occidente e Oriente e devo dire che stavo per cadere anch'io ancora una volta nell'ossessione mefistofelica di una presunta distanza e incomprensione tra le due Europe, tra Occidente e Oriente.
Ma, analizzando più attentamente la storia e la geografia della Romania e dei Balcani, ho potuto rendermi conto di un fatto estremamente importante che non sempre viene messo in luce con la dovuta attenzione : quando parliamo di Balcani e di Romania in particolare, tendiamo a porre l'accento sull'ingombrante presenza di Bisanzio nelle vicende di queste sfortunate Terre europee, enfatizzandone gli aspetti orientaleggianti e asiatici .
Così facendo, dimentichiamo che , prima di tutto, Bisanzio è la seconda Roma sul Bosforo alle porte dell'immenso e sovrastante Continente Asiatico. Essa è ,senza interruzioni, la diretta continuatrice della Roma del Tevere e la Roma del Tevere, come quella del Bosforo, è la Roma ellenistica e cristiana, che non ha soltanto dato al mondo il diritto, l'amministrazione civile universale, un esercito moderno e centralizzato, l'orgoglio di una unica ed universale cittadinanza, ma ha anche assimilato e restituito al mondo modelli religiosi, filosofici e culturali, stili di vita greci e persiani, ebraici ed egiziani, metabolizzando, irrobustendo e diffondendo sistemi economici e apparati tecnologici ellenistici.
I Balcani e soprattutto la Romania hanno sviluppato la loro storia nell'alveo della seconda Roma, assorbendone sia le costanti strutturali sia le capacità metamorfiche di adattamento e innovazione , tipiche della civiltà romana. Naturalmente la maggiore e costante esposizione alla Roma d'Oriente in un contesto di continue interpolazioni slave, ungheresi, turche e germaniche ha fatto sì che la Romania, come e più degli altri Paesi Balcanici, producesse un proprio inevitabilmente caratteristico Romanesimo appunto "orientale", ma certamente non opposto e alieno rispetto a un'Europa Occidentale solo geograficamente definibile.
Al contrario di quanto normalmente si tende a credere soprattutto a molte miglia dal Danubio e dai Balcani, probabilmente è proprio il maggior radicamento romano che ha reso i Balcani e la Romania più fragili e sensibili rispetto alle così dette Sirene della Modernità. Alcune strutture profonde di Bisanzio come il villaggio rurale bizantino, il tradizionalismo ortodosso, il legalismo autocratico hanno marcato e continuano a marcare anche col ferro e col fuoco tanta e profonda storia e politica balcanica e rumena.
La ricerca esasperante ed esasperata di una propria identità nazionale ha condotto la Romania a cristallizzare la propria storia intorno agli elementi meno dinamici e innovativi del romanesimo, seguendo in parte e non a caso, un percorso identitario e nazionale, anzi nazionalistico, non dissimile da quello italiano identificabile nel totalitarismo fascista.
In nazioni moderne incapaci di fare i conti con la propria storia, sviluppandola, arricchendola e ulteriormente contaminandola, come la migliore tradizione romana e bizantina indicava e imponeva, per preservare gli interessi di classi, anzi di caste dirigenti incapaci di confrontarsi criticamente e dinamicamente col proprio metamorfico passato, non rimaneva che ancorarsi a tutti quegli elementi della tradizione che, spacciati per unici, irripetibili ed eterni, ne sostenessero il proprio potere non solo ideologico : il ruralismo, il caudillismo , il tradizionalismo religioso, ortodosso o cattolico e il romanesimo non ellenistico e nazionalistico divenivano il fulcro di una Revanche impossibile. Questa posizione nettamente reazionaria assumeva in Romania le caratteristiche di uno spiccato spiritualismo ortodosso che si manifestava nei suoi intellettuali e politici di punta e nel suo Capitano, Corneliu Codreanu in un radicale e definitivo rifiuto del Razionalismo, dell'Umanesimo e della Rivoluzione Francese. Il misticismo ortodosso bizantino, dichiaratamente antirazionalistico, trova nella Romania capitanata da Corneliu Codreanu il luogo della sua trasformazione politica : la patria rumena diviene la nuova mistica nazionalistica.
Né la prima né la seconda guerra mondiale riescono a far calare la febbre nazionalistica in un Paese come la Romania, ruralizzato e non industrializzato, carente di una propria, autonoma e forte borghesia nazionale, ossessionato dalla teoria del complotto internazionale e sottoposto a continue inondazioni migratorie, necessitate dalle sue carenze strutturali di Paese fondamentalmente agricolo.
Anche un regime comunista come quello di Nicolae Ceausescu, il secondo Capitano o Conducator, nel tentativo di costruzione e costituzione di una compatta borghesia nazionale e di un duraturo capitalismo di Stato, non riesce a sottrarsi all'incubo del nazionalismo.
A tale bestia feroce Nicolae Ceausescu offrirà in pasto le migliori energie della Romania, impoverendola e dissanguandola ulteriormente e irrimediabilmente.
Oggi, dopo la morte violenta del Conducator-Vampiro dei Carpazi, al riparo dai suoi presunti nemici storici quali l'Ungheria e la Russia, finalmente membro dell'Unione Europea, la Romania deve rifare i conti col suo passato e col suo futuro, guardandosi allo specchio della Storia.
La malattia nefasta e mortale del nazionalismo più esasperato non potrà e non dovrà più essere la sua disorientante bussola. Il suo baricentro non è più eccentrico, ma è ben posizionato e radicato all'interno di un'Europa dai contorni e dai confini sempre più romani e bizantini dove l'elemento unificante, contaminante e ibridante sarà la sua tradizione ellenistica.
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I DIRITTI UMANI NEL MONDO
di Gennaro Tedesco
Che cosa sono i diritti umani? L. Wittgenstein sorriderebbe di fronte a questa domanda, non per disprezzo, ma per un altro motivo: per il filosofo viennese essa sarebbe una domanda "mal posta" che comporterebbe una risposta assurda. Probabilmente Wittgenstein la riformulerebbe in questi termini: "datemi qualche esempio di diritti umani in termini di concreta esperienza e ".I diritti umani: che cosa sono? L'interrogativo lo raccolsi qualche anno fa su una spiaggia del Mar Nero in Romania dalla viva voce di una ragazza rumena che frequentava, poco prima della caduta sanguinosa e rovinosa del dittatore rumeno, Nicolae Ceaucescu, il "Conducator", la Scuola Superiore per infermieri a Bucarest. Manuela, questo era il nome della ragazza, era in vacanza a Neptun, la località più "in" della costa rumena.
L'avevo incontrata per caso in una Romania che all'improvviso appariva sempre più un altro pianeta, a me che mi volevo lasciar trascinar nel piacevole ozio di una vacanza relax, tutto sole, e Mar Nero. Fu allora che scoprii l'altro pianeta, il piccolo grande Vietnam della Romania, l'ultima spiaggia di una dittatura atroce che, un po' alla volta mi rivelava i suoi più reconditi e feroci segreti; e di fronte alle orribili "scoperte", che andavo facendo in quella calda e triste estate rumena, non potevo fare a meno di pensare alla Germania di Hitler e all'Italia di Mussolini, così lontane storicamente e geograficamente, note a me solo per i saggi letti a scuola e all'università e per i racconti dei testimoni sopravvissuti, intrisi di rabbia e di disperazione per i diritti dell'uomo continuamente calpestati e violati.
Con Manuela non ho mai parlato dei diritti umani, perché che senso aveva parlarne con lei, quando ogni giorno, ogni ora, lei e tanti altri e altre come lei erano sottoposti alle violenze fisiche e psicologiche della "Securitate", la polizia politica segreta del "pazzo" di Bucarest?
Ero con lei nella hall di un albergo e con lei assistevo, impotente e assorto nella incredulità della mia coscienza, all'asta di numerose e splendide ragazze che venivano offerte al pubblico incanto ai clienti più danarosi. Lei non diceva niente, la Securitate continuava a proporre i "pezzi" più belli della sua "collezione" proveniente dai villaggi rurali più poveri della Romania più degradata.
Usciti dall'albergo andammo a prenderci un cappuccino rumeno, tra la gente di questo Paese, dove si soffriva in silenzio e ci si attaccava disperatamente agli attimi della vita come se dovessero durare per l'eternità. Così Manuela mi confessò che suo padre e tanti altri padri rumeni, un tempo, quando? Duemila anni fa!, avevano cominciato a ribellarsi, ma una mattina presto arrivarono quelli della Securitate e Ingenuamente la interruppi: "e il processo?". Non riuscii a capire se rideva o piangeva. Poi afferrai: il "processo era uno di quelle altre cose"- come i diritti umani- che non si sa cosa siano in Romania.
A distanza di tempo ho ripensato a queste "vacanze rumene" e sono sempre più convinto che il mio Paese, le sue scuole, i suoi mass-media, i suoi organi istituzionali, gli organismi internazionali portano responsabilità enormi nei confronti della tragedia rumena.
All'università, a scuola, non ci avevano mai informato di questo altro pianeta. A questo punto mi chiedo se i ragazzi rumeni hanno mai saputo dell'esistenza della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, della Dichiarazione inglese dei diritti del 1689, dell' "habeas corpus", della Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino del 1789, della Dichiarazione di Indipendenza degli Stati americani del 1776 Una sera a Neptun fui invitato dai ragazzi di un Istituto Superiore e dell'Università di Bucarest a uno scambio di vedute sulla situazione internazionale. E lì mi accorsi di essere guardato a vista da alcuni membri della Securitate che non tanto discretamente vigilavano sulla "sicurezza" dei cittadini rumeni e stranieri.
Durante la discussione notturna con gli studenti rumeni notai che sotto la vernice rossa dell'internazionalismo rivoluzionario si nascondeva un insospettato e insospettabile spirito nazionalista: gli alleati sovietici ed est-europei erano considerati infidi e pericolosi per gli interessi della patria rumena. Quei ragazzi lasciavano intendere di sentirsi assediati dalla marea slava che circondava l'unico popolo latino dell'Oriente europeo. Ceaucescu, strumentalizzando questo spirito nazionalista dei Rumeni, aveva introdotto in Romania la teoria e la pratica del segregazionismo razziale nei confronti dei non Rumeni, in particolar modo nei confronti della minoranza ungherese della Romania. La stessa crisi della ex Jugoslavia sta dimostrando quanto sia radicato nell'Est europeo il morbo contagioso e disumano del nazionalismo che infondatamente si riteneva istinto nell'animo degli Europei. In un albergo rumeno fui testimone dell'allontanamento di una ragazza che aveva origini ungheresi: non seppi mai se quella ragazza fosse riuscita a trovare una camera per dormire.
Con Manuela sorseggiavo il cappuccino al bar, quando all'improvviso fu presa da un attacco di rabbiosa disperazione e allora mi confessò qualcosa che ancora oggi mi è rimasto impresso nel cuore e nell'anima: "l'unico desiderio che vorrei esaudito è quello di poter fare una corsa in macchina lungo il mare". Allora, anch'io ingabbiato nelle mie mitologie, non capii. E risposi qualcosa di poco importante che non ricordo neanche più.
A distanza di tempo di fronte alla televisione ho rivissuto quei giorni in Romania, quando ho visto le scene delle ultime ore di Nicolae Ceaucescu e sua moglie Helena. Mi sono ricordato del palazzo di vetro dei Ceaucescu a Neptun, della fame e della povertà dei rumeni, della "commestibilità" dei diritti umani e naturalmente di Manuela. Già, mi sono chiesto, dove sarà ora Manuela, a sparare anche lei col kalaschnikov nelle strade gelide di Bucarest, a riprendersi la sua fetta dei diritti umani, la sua fetta di libertà, la sua voglia di farsi una corsa in macchina lungo il Mar Nero. A scuola, ai miei alunni di seconda media, negli spazi del tempo prolungato, ho raccontato questi episodi e ritengo che sia l'unico modo per interessarli a problemi di Educazione civica. I ragazzi riescono a intuire le profonde diversità esistenti tra democrazia e dittatura, tra la possibilità, anche minima, di salvaguardare i più basilari diritti umani all'interno di istituzioni democratiche e la rassegnazione e la disperazione di un'esistenza mancata e violata quotidianamente in un regime totalitario.
A Cuba, qualche anno fa, sono andato con i miei ricordi di Hemingway, del "Vecchio e il mare" di "Isole nella corrente", del suo amore per il verde mare dei Caraibi e della pesca d'altura. Ho ripensato anche al "Nostro agente all'Havana" di Graham Greene, al fascino dell'"Isola del tesoro" di R.L. Stevenson, alla vita cubana di Gabriel Garcia Marquez.
A Varadero, la spiaggia incantata dei cubani, un tempo, prima di F.Castro e della Rivoluzione, meta delle vacanze dorate del dittatore Fulgenzio Batista e di gangster come Al Capone, ho incontrato numerosi ragazzi e ragazze delle Scuole Superiori e dell'Università di l'Havana e, come in Romania, ho colto sui volti di questi giovani caraibici l'ansia intrattenibile di vivere una vita intensa e rapida, perché l'embargo commerciale americano sta falcidiando la popolazione e la sua infinita gioia di vivere.
La consapevolezza di una morte "annunciata" e praticata per fame quotidianamente rende i giovani di Cuba incredibilmente tristi e allegri nel contempo: ti danno quel calore umano che solo i ragazzi che soffrono ti sanno dare.
La cappa della dittatura castrista è pesante e onnipresente, i ragazzi lo sanno e per reazione esprimono la loro gioia di vivere attraverso un vitalismo spasmodico e quasi suicida. Le scuole di Cuba forniscono una buona istruzione formale che ti mette a disagio, perché scopri nei giovani la sincerità del loro rispetto ma anche la contraddittorietà di un'educazione formale che volutamente evita di insistere sulla salvaguardia dei più elementari diritti umani in un'isola in cui, come in qualche modo mi informano i miei giovani allievi cubani, il dissenso politico viene pagato con l'eliminazione dell'avversario.
Ad Agadir, sulla costa meridionale atlantica del Marocco, circondato dal Sahara, mi ritrovo a parlare con una ragazza marocchina che ha studiato in un Istituto Superiore di lingua e letteratura straniera. Ora Cabira, così si chiama la ragazza, ha finito l'università ad Agadir e si è laureata in lingue, francese e spagnolo.
Con lei scopro i meandri della dittatura "coranica": non puoi passeggiare con una ragazza marocchina, non puoi portarla al bar del tuo albergo, non puoi parlare con lei in pubblico. E quando fai il bagno insieme a lei nell'Oceano Atlantico, hai la netta sensazione che mille occhi islamici ti stiano a guardare, a spiare come una bestia rara e pericolosa, una sensazione veramente molto poco piacevole.
Quella ragazza, Cabira, non l'ho più rivista, mi ha scritto e mi ha confermato quello che altri ragazzi marocchini, camerieri, gente comune del Marocco mi aveva detto e che avevo constatato anch'io: la polizia del sovrano Assan II, controlla minuziosamente la vita di tutti quei cittadini marocchini e stranieri che possono destare qualche sospetto.
L'ho raccontato ai miei alunni e le lezioni di Educazione civica sui diritti umani si sono trasformate in numerose richieste di spiegazioni e chiarimenti pratici su come sviluppare la difesa dei diritti umani in Italia e all'estero. Allora agli studenti della mia classe, anche sulla base delle mie vicende personali, ho spiegato che ogni qualvolta un'istituzione commette un torto nei confronti del cittadino italiano, è possibile difenderci adoperando il sistema dei ricorsi giurisdizionali e quando riteniamo insoddisfacente la risposta delle istituzioni nazionali, possiamo e dobbiamo rivolgerci alla Corte europea per i diritti dell'uomo riconosciuta anche dalla Repubblica Italiana con la "Convenzione europea per la salvaguardia dell'uomo e delle libertà fondamentali" firmata a Roma il 4 novembre 1950 da tutti gli Stati allora membri del Consiglio d'Europa, entrata in vigore il 3 settembre 1953.
Con un ricorso individuale o di gruppo ogni singolo cittadino della Repubblica che ritenesse di aver subito un torto anche da parte di un organo istituzionale e di non aver ricevuto la necessaria giustizia, può ottenere il soddisfacimento delle sue richieste.
Di fronte al "disvelamento" di tali opportunità per la difesa dei propri diritti calpestati, gli alunni di solito dimostrano molta incredulità e meraviglia perché essi, come i loro genitori, nella migliore delle ipotesi, credono possibile la difesa dei propri diritti in Italia solo tramite associazioni, sindacati, partiti o gruppi affini, dimostrando di essere legati a una tradizione tipicamente italiana, la quale, solo dopo la Resistenza, ha cominciato a prendere coscienza dei diritti inalienabili dell'uomo e del cittadino in forme e modi che sono ancora mille anni luce distanti dalle forme e dai modi della tradizione anglosassone, caratterizzata da un profondo senso della libera iniziativa individuale scaturita dalle due grandi Rivoluzioni europee, quella inglese appunto e quella francese. E grande clamore presso i miei allievi, i loro genitori e gli utenti della scuola media statale "Morcelli" nella quale insegno, hanno suscitato le mie prese di posizione, i miei ricorsi individuali nei confronti di alcuni ministri della Repubblica a dimostrazione che il processo di piena democratizzazione è ancora in corso nel nostro Paese e che lunga e densa di ostacoli è la via per far conoscere e consolidare tutti quegli istituti legali nazionali e sovranazionali atti a garantire i diritti dell'uomo e del cittadino.
E in questa direzione proprio la scuola, in tutti i suoi ordini e gradi, è chiamata più di ogni altra pubblica istituzione a svolgere un'azione fondamentale di Educazione civica.
Il Principe e il suo Condottiero : la Romania tra Dracula e Ceaucescudi Gennaro Tedesco
1) Romania : non solo Storia
2) Geografia e Attualità della Romania
3) Letteratura e Cinema
4) Arte, Musica, Antropologia e Folklore
1) Romania : non solo Storia1) http://www.osservatoriobalcani.org/article/articleview/4404
2) http://www.geocities.com/serban.marin/istitutoromeno.html?20083
3) http://www.cronologia.it/storia/mondiale/roman001.htm
4) http://www.storiaefuturo.com/articoli.php?id=1031
5) http://www.cnr.it Pubblicazioni Monografie Scientifiche Scienze Umane e Sociali Dall'Adriatico al Mar Nero : Veneziani e Romeni, tracciati di storie comuni.
6 )http://www.storico.org/romania.htm
5) http://www.regione.emilia-romagna.it/wcm/reporter/storie/storie/italiani_romania.htm
6) http://www.francoangeli.it/ricerca/scheda_codice_volume.asp?CodiceLibro=1792.84
7) http://www.club.it/autori/libri/giuseppe.bricco/prefazione.html
8) http://www.claudiomutti.com/index.php?url=6&imag=1&id_news=50
9) http://ceausescu.wordpress.com/
10) http://www.ceausescu.org/
11) http://www.cafebabel.com/it/article.asp?T=T&Id=10051
12) http://www.ciaobucarest.it/storia.htm
13) http://www.lettera22.it/showart.php?id=6204&rubrica=130
14) http://www.italia-moldavia.it/html/storia.htm
15) http://it.wikipedia.org/wiki/Storia_della_Moldavia
16) http://www.gfbv.it/3dossier/eu-min/csango.html
17) http://www.romaniantours.com/storia_della_romania.html
18) http://cronologia.leonardo.it/storia/mondiale/roman000.htm19) http://it.wikipedia.org/wiki/Storia_della_Romania
20) http://it.wikipedia.org/wiki/Gepidi
21) http://it.wikipedia.org/wiki/Hohenzollern
22) http://roma.mae.ro/index.php?lang=it&id=151
23) http://www.rotravel.com/romania/history/index.php
24) http://www.tuttogratis.it/viaggi/storia_e_cultura_romania.html
25) http://www.cafebabel.com/it/article.asp?T=T&Id=10180
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27) http://www.dittatori.it/ceausescufine.htm
28) http://www.dittatori.it/ceausescuvideo.htm
2) Geografia e Attualità della Romania1) http://www.rotravel.com//
2) http://students.missouri.edu/~romsa/romania/html/nimic.html
3) http://roma.mae.ro/index.php?lang=it&id=141
4) https://www.cia.gov/cia/publications/factbook/geos/ro.html Slect a Country o Location : Romania
5) http://www.romania.it
6) http://www.globalgeografia.com/europa/romania.htm
7) http://open-site.org/International/Italiano/Aree_Regionali/Europa/Romania/
8) http://it.wikipedia.org/wiki/Immagine:Romania-administrative.png
9) http://it.wikipedia.org/wiki/Romania
10) http://www.ici.ro/romania/en/index.html
11) http://www.aboutromania.com/
12) http://www.romania.org/
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14) http://www.idiformazione.it/user/romania/home/
15) http://www.spirit.ro/
16) http://www.ciaobucarest.it/storia.htm
17) http://cadavrexquis.typepad.com/cadavrexquis/2006/11/bucarest_viaggi.html
18) http://cadavrexquis.typepad.com/cadavrexquis/2006/11/bucarest_viaggi_1.html
19) http://flickr.com/photos/cadavrexquis/ Archivi-Ricerca : Romania
20) http://wi itravel.org/it/Romania
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24) http://www.paesionline.it/europa/romania/ambiente.asp25) http://www.geoturism.ro/index.php
26) http://www.pronatura.ro/ap/ap_romania.htm
27) http://www.click.vi.it/SISTEMIECULTURE/Storia%20e%20cultura%20rumena.html
28) http://www.italiaromania.com/institutii.html
29) http://www.villaborghese.it/layout/set/print/musei_e_accademie/accademia_di_romania
30) http://www.icr.ro/Filiala/
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32) http://www.cestim.it/sezioni/schede_per_paese_provenienza/dossier-romania-nuovo.htm
33) http://www.baobabroma.org/content/news/2006/07/news_20060715.php
34) http://www.ansa.it/balcani/ Cliccare su Mappa dei Balcani : Romania
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36) http://www.osservatoriobalcani.org/article/articleview/6357/1/48/
37) http://www.euronews.net/create_html.php?page=interview&article=381378&lng=4
38) http://www.sapere.it/tca/MainApp?srvc=dcmnt&url=/tc/geografia/articoli/Numeri_dal Cerca : Romania
39) http://www.osservatoriobalcani.org/article/articleview/4615/1/48
40) http://www.volontariperlosviluppo.it/2000/2000_1/00_1_06.htm
41) http://www.forumtime.it/Forum/index.php?showtopic=4117
42) www.finest.it/files/finest_browse_multi_it_423_resource_orig.pdf
3-Letteratura e Cinema
1) http://www.maldura.unipd.it/biblio/vrd/vrdrom.html2) http://it.wikipedia.org/wiki/Lingua_rumena
3) http://it.wikipedia.org/wiki/Storia_della_lingua_rumena
4) http://it.wikipedia.org/wiki/Lettera_di_NeacA
5) http://it.wikipedia.org/wiki/Immagine:Scrisoarea_lui_Neacsu.jpg
6) http://it.wikipedia.org/wiki/Poeti_rumeni
7) http://it.wikipedia.org/wiki/Letteratura_rumena
8) http://it.wikipedia.org/wiki/Categoria:Scrittori_rumeni
9) http://www.centrostudilaruna.it/eliadebiblio.html
10) http://www.centrostudilaruna.it/sh.eliade.htm
11) http://www.gianfrancobertagni.it/Autori/mirceaeliade.htm
12) http://alexm.here.ru/mirrors/www.enteract.com/jwalz/Eliade/mircea.html
13) http://www.geocities.com/mircea_eliade/meils.htm
14) http://www.westminster.edu/staff/brennie/eliade/mebio.htm
15) http://www.emsf.rai.it/biografie/anagrafico.asp?d=189
16) http://it.wikipedia.org/wiki/Emil_Cioran
17) http://planetcioran.blogspot.com/
18) http://www.uildm.org/dm/148/voci/43cioran.htm
19) http://it.geocities.com/evidda/CIORAN.html
20) http://www.claudiomutti.com/index.php?url=6&imag=3&id_news=116
21) http://www.claudiomutti.com/index.php?url=6&imag=2&id_news=117
22) http://www.ionesco.org/
23) http://www.minimumfax.com/persona.asp?personaID=194
24) http://www.levity.com/corduroy/ionesco.htm
25) http://www.kirjasto.sci.fi/ionesco.htm
26) http://www.zam.it/home.php?id_autore=1752
27) http://vzone.virgin.net/numb.world/rhino.home.htm
28) http://www.girodivite.it/antenati/xixsec/8b_balc.htm
29) http://www.claudiomutti.com/index.php?url=6&imag=1&id_news=111
30) http://www.claudiomutti.com/index.php?url=6&imag=5&id_news=41
31) http://www.ssees.ac.uk/romania.htm
32) http://www.culture.ro/
33) http://www.huntington.edu/srs/srs_gateway.htm
34) http://www.n.iorga.home.ro/
35) http://www.cimec.ro/
36) http://www.osservatoriobalcani.org/article/articleview/3240/1/48/
37) http://www.informamondo.it/europa/cinema.htm
38) http://it.wikipedia.org/wiki/Categoria:Registi_rumeni
39) http://www.cinemadelsilenzio.it/index.php?mod=film&where=2&type=112
40) http://cineuropa.org/ffocusinterview.aspx?lang=it&treeID=1313&documentID=65820
4)-Arte, Musica, Antropologia e Folklore
1) http://roma.mae.ro/index.php?lang=it&id=1402) http://it.wikipedia.org/wiki/Monastero_di_Voronet
3) http://www.vacance-roumanie.com/vacanze_in_Romania/monasteros_in_Romania.html
webmaster Fabio D'Alfonso