POESIE
di Rossano Tirelli
Ora, stanotte, la luna monta
su bianche giumente
e, i suoi veli dargento
scivolano silenziosi
di perla.
Ora, stanotte, converto la mia carne
abbigliandomi delle sue stelle
la polvere doro sugli sguardi illumina
mentre, notturne popolazioni
danzano in cerchio una nascita.
Ora, stanotte, solo il celeste degli occhi
sporge dal velo, nel sogno
e, fuochi liquidi abbracciano ombre danzatrici
tra loro intrico il sogno
lo trasformo in vita, stanotte, ora.
Ogni notte
il vuoto divenuto
martella
apatico
in me.
La rivelazione che tu mi porti
scritta nella mia memoria
è il presagio delle due lune.
Nella stessa notte
ci scambiamo il respiro
avvolto, in baci intensi che sanno
dantico e fragile
ricordo.
Dovrei portar spade, corone e cavalli
in questa vita
non sguardi veri, non cielo negli occhi
a fasciare
dolcemente il cuore.
Sono intenzioni profane
altre, inesaudite
che con lanima
vivo accanto a te
mia luna.
Mi riconosco
nellumido abbraccio
al buio
e, ti riconosco.
Nellombra
che ti taglia lo sguardo
mi riconosco
tra il sorriso
e una lacrima
e, ti riconosco.
Risuonano poesie
tra una carezza
che si culla tra i corpi
come larcobaleno
tra i suoi misteri.
Labbraccio silenzioso
è una perfezione
senzangoli
come il cielo.
La piazza maccoglie
con musica e ricordi
in questa nitida notte
ventosa
veneziana.
Mi trafigge il cuore
oscurato di pensieri
senza fine
e senza soluzioni.
Innamorati semplici
danzano nella piazza vuota
dieci applausi sono per loro.
Comè dolce
il loro amore.
Infilate come perle
le stelle
la notte indossa smarrita
mentre i giorni sciolgono
chiodi sottili
conficcati nei pensieri.
Loscurità vaga
sui tetti dei sogni
come lultima neve
rotolando con la luna.
Allalba di Bucharest
il conte rientra
scortato dai lupi
avvolto nel suo cupo tormento
per un altro giorno
da disperato fantasma.
Tutte le gemme
di un marzo tribolato
incarnano anime di piccoli fiori gialli
adagiando favole
tra lenzuola di fidanzate.
Alle fidanzate del giorno
è concesso
di osservare silenziose
le vaghe promesse invernali
come spose di maggio.
Muoiono in bocca al poeta
dolci parole damore
sfiorite lentamente.
Lautunno entra ingenuo
in un giorno dinverno
e sprofonda nel gelo
di un novilunio.
Amare poesie
cullano amanti lontani
e, i rimpianti, si fanno dargento
nei campi abbandonati dallultimo re.
Scuri cappelli
fasciano sguardi solitari, randagi
e, pesanti mantelli
nascondono i cuori avvolti.
Le dolci parole
mutano in stonate canzoni e
strozzate poesie
non germogliano più.