Mozione della direzione socialista
sulla piattaforma elettorale

luglio 1913

 

La Direzione del Partito socialista italiano, discutendo sulla prossima lotta elettorale;
conferma e richiama:
le disposizioni tattiche e la assoluta intransigenza adottata dal Congresso di Reggio Emilia e dalle precedenti riunioni della Direzione;
delibera:
che la imminente lotta elettorale assuma una speciale significazione ed importanza sia per il suffragio allargato sia perché il Paese è chiamato a giudicare l'avvenimento piú importante dell'ultimo periodo di storia italiana, cioè l'impresa libica;
delibera:
di approfittare del periodo di agitazione elettorale per prospettare anzitutto dinanzi ai milioni di proletari chiamati per la prima volta alle urne, tutto il programma socialista nei suoi metodi e nelle sue finalità, precisando il valore ed il posto dell'azione parlamentare nell'opera complessiva del Partito socialista, affine di non illudere né deludere le masse;
delibera:
in subordine, di prospettare tutte le disastrose conseguenze di indole politica o finanziaria provocate dal militarismo e dal colonialismo, facendo risaltare le responsabilità delle istituzioni dominanti, accentuando quindi la nota anticapitalistica ed antimonarchica;
ritiene:
che la prossima azione parlamentare socialista sulla quale si chiede l'adesione popolare, debba proporsi, oltre all'affermazione risoluta e continua dei principî socialisti;
1. Una ferma e sistematica opposizione alla politica di avventure coloniali ed ai bilanci militari;
2. Una politica doganale apertamente liberista, specie in vista della rinnovazione dei trattati commerciali, in precisa opposizione al protezionismo industriale ed a quello agrario;
3. Una legislazione sociale che non consista soltanto nelle parziali ed effimere riforme, ma investa risolutamente i piú gravi problemi della vita del proletariato, industriale ed agricolo. Cosí le pensioni operaie, la bonifica delle terre incolte e malsane, l'estensione della legge sugli infortuni al proletariato rurale;
4. Una politica tributaria di espropriazione, che permetta di colmare il deficit cagionato dalla guerra, riversandone intero il peso sulle classi capitalistiche e che consenta la destinazione di un miliardo per dare i mezzi alle reclamate previdenze sociali;
5. Una politica scolastica che dia alle nuove generazioni proletarie i mezzi ed i modi di conseguire una cultura vasta e moderna, sottraendole all'analfabetismo e ad ogni influenza deleteria, insidiante a fini reazionari e confessionali in genere l'insegnamento del popolo e che tuteli efficacemente gli interessi e la dignità degli insegnanti;
6. Una pronta modificazione dell'ultima legge elettorale, incompleta e difettosa, col suffragio universale agli adulti d'ambo i sessi coll'abolire il collegio uninominale, sostituendogli un largo scrutinio di lista opportunamente integrato colla rappresentanza proporzionale;
7. Abolizione della legge eccezionale Crispi e degli articoli del Codice penale che reprimono e colpiscono la libertà di pensiero ed il libero svolgimento delle competizioni economiche.
La Direzione invita pertanto le Sezioni, i candidati e le Federazioni Collegiali ad agitare innanzi al corpo elettorale le accennate questioni, collegandole ed animandole sempre con un'intensa propaganda dei massimi principi socialisti, per orientare la coscienza delle masse proletarie;
delibera:
di lanciare in tal senso un manifesto al Paese, non appena saranno convocati i comizi elettorali.