Mozione politica generale approvata dal
congresso

dell'USI - UNIONE SINDACALE ITALIANA

nel maggio 1918

 

La UNIONE SINDACALE ITALIANA nacque a Parma, dalla decisione di un vasto numero di lavoratori rivoluzionari che invece di aderire alla CGdL ne costituirono l'organizzazione nel 1912 con il principio che fosse il sindacato e non il partito il vero strumento dell'azione rivoluzionaria, da esprimersi attraverso il consolidato strumento dello sciopero generale. Da essa, nel 1914, si scinde un'ala interventista, di cui fa parte l'amico di Mussolini Filippo Corridoni, l'amico di D'Annunzio Alceste De Ambris, ed il futuro capo del sindacalismo fascista Edmondo Rossoni. Dopo il 1918 vi entrano a far parte elementi anarchici e comunista.


Nell'ordine economico e morale.
L'USI ritiene che la guerra - con il bisogno e la consapevolezza, sempre piú diffusi in tutte le nazioni, di porre la produzione e la distribuzione della ricchezza sotto la direzione e il controllo del potere sociale, e col conforto di molti degli esperimenti compiuti - abbia dato solenne conferma alla bontà dei principi socialisti.
L'USI non crede che il socialismo si concluda ed esaurisca nella ricerca e nella adozione dell'organismo piú idoneo alla soddisfazione dei bisogni materiali della collettività. Vede in questo solo il mezzo necessario alla realizzazione di un superiore assetto sociale informato alla piú elevata concezione della solidarietà umana, in cui le attività e le volontà dei singoli siano coordinate e disciplinate, non costrette e depresse sotto assurdi ed antinaturali livellamenti.
Essa quindi ripudia ogni concezione e pratica socialistica che misconosca o trascuri il fine etico del socialismo e tutta la somma di doveri morali che ne consegue.
Di tali principi l'USI intende fare attiva propaganda onde conquistare ad essi intelletti e coscienze, e provocarne l'applicazione nell'organismo statale ed in quelli locali, investendone tutte le funzioni: economiche, sociali, amministrative, culturali, educative, di giustizia, e di difesa militare.
L'USI, nel sostenere tali principî, procederà senza preconcetti dottrinari; caldeggerà quelle soluzioni che le esperienze consiglieranno, senza stabilire graduatorie di preferenza tra l'attività statale e degli organi minori e quella delle organizzazioni economiche di produzione e dei sindacati operai. Un criterio agnostico e relativista sarà sua guida costante nella ricerca di quanto sarà piú utile all'interesse sociale.
L'USI aderisce al concetto della lotta delle classi, in quanto presume che la classe proletaria e quelle ad essa piú affini - soffrendo piú delle altre delle imperfezioni e dei disagi dell'odierno sistema economico-sociale - siano le piú interessate e le piú idonee, per forza sociale ad operarne il mutamento sulle direttive del socialismo. Essa quindi, non trascurerà lo sforzo di tutti quegli elementi che in determinate circostanze di tempo e di luogo, possano cooperare all'acceleramento del processo di trasformazione sociale e gi'interessi politici ed economici della donna.
Nell'ordine politico:
L'USI è fautrice della massima espressione della sovranità popolare negli ordinamenti dello Stato.
Ritiene però necessario al rinnovamento della vita italiana, la radicale trasformazione degli attuali sistemi rappresentativi e dell'organismo statale, sulla base concreta degli interessi e delle forze produttive organizzate della nazione.
Tale questione ha, per essa, carattere pregiudiziale, ritenendola il primo dei grandi problemi del dopo-guerra immediato che la nuova Italia dovrà risolvere se vuol procedere spedita verso il suo luminoso avvenire.
Nazione e Internazionale:
L'USI riconosce il concetto di patria-nazione, nella sua evoluzione ed amplificazione storica, sí come parte organica dell'umanità: e ritiene la integrale elevazione dell'aggregato nazionale un doveroso contributo recato alla causa dell'umano progresso.
Tale elevazione - economica, sociale, culturale, morale - esige una disciplina ed una coesione nazionali, entro le quali lo svolgimento della lotta delle classi deve trovare il suo giusto limite.
L'USI si preoccupa dei problemi della istruzione e della educazione popolare, quali primi fondamenti di una salda coscienza nazionale; inoltre, nella politica di relazione e di scambio con gli altri paesi, senza apriorismi teorici, terrà conto di tutto ciò che giovi ad irrobustire la fibra economica della nazione.
L'USI, sulla tremenda esperienza fatta con la guerra mondiale, esaminerà con senso realistico i problemi della difesa nazionale, cooperando alla loro miglior soluzione secondo principii ed ordinamenti democratici. Ciò sarà reso tanto piú necessario nell'eventuale perdurare in Europa di Stati autocratici e militaristi, espressione di popoli tuttora animati da istinti predatorii e di dominio, minaccia incombente alla libertà ed alla indipendenza delle nazioni.
Il patriottismo della USI non può in alcun modo identificarsi con nessun nazionalismo. Un senso geloso per la tutela degli interessi del proprio paese è per essa cagione di rispetto, non di avversione, verso gli interessi di ogni altro popolo che intenda a progredire ed a svilupparsi usando i mezzi della civiltà. Equità e giustizia nei rapporti internazionali, deve essere la assisa di un popolo che ha espresso dal suo seno Mazzini, Garibaldi, Cattaneo, Pisacane, Andrea Costa, Amilcare Cipriani. Equità e giustizia, mediante la pratica degli accordi e degli arbitrati internazionali, e la costituzione di quella Società delle Nazioni che il genio italiano primo, vaticinò.
Con questi principii, l'USI partecipa al movimento socialista internazionale, ben decisa a ricusare ogni rapporto con partiti ed organizzazioni di altri paesi che detti principii non accettino o non difendano a sufficienza. Un'internazionale degna di questo nome deve essere moto simultaneo e concorde di popoli e di classi; ove tale condizione non sia, essa è lustra e menzogna, per entro le quali si perpetua l'indebolimento delle nazioni piú ingenuamente idealistiche, di fronte a quelle agitate da spirito di aggressione e di conquista.
Cosí l'USI è fautrice del piú sincero ed effettivo internazionalismo, e con tali principii è pronta e desiderosa di cooperare alla ricostruzione dell'Internazionale.


Rosetti A. - Vercelloni - Susi - Rocco - Gusmano - Ottier - De Nava - Rosetti R. - Matarazzo-Casini - Sestan - Salvestrini - Campolunghi.