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Vita sana
e vita corazzata

dott. Giuseppe Cammarella

 


        Cosa distingue principalmente l'essere sani dall'essere corazzati?
        L'essere sani vuol dire vivere i propri ideali, sentirli dentro di sé, essi fanno parte dellavita sana e sono la sua realtà quotidiana. La vita corazzata, invece, rincorre costantemente gli ideali che si é prefissata: essi sono esterni a se stessa, e costituiscono la meta che la vita corazzata si sforza, senza successo, di raggiungere. Quindi la vita corazzata é sempre una vita mistica, per quanto meccanicista possa essere.
        Da questa semplice considerazione ne scaturiscono moltissime altre che riguardano ogni settore dell'attività umana, fino a coinvolgere ciò che trascende l'uomo stesso. La vita sana non ha bisogno di Dio o dei suoi rappresentanti sulla terra, non gli é necessario un Dio esterno: Dio, lo sente ogni attimo dentro di sé, nella bontà della natura che pulsa dentro se stessa, nello sguardo della persona amata, nella naturalezza vitale dei suoi figli. La vita sana non ha bisogno della legge, costruita per proteggere la società dai misfatti della vita corazzata. La vita sana segue la legge della sua vitalità espressiva. La sua moralità naturale é la sua legge. La dolcezza e la fermezza, la flessibilità caratteriale, la bontà spontanea ( espressione comportamentale delle sue spontanee sensazioni bio-fisiche, le " correnti orgonotiche ") fanno della vita sana una persona che vive secondo la legge, se per legge s'intende rispetto dei diritti propri e di quelli altrui ( questo é il nucleo centrale, naturale ed immutabile di ogni legge costituita, una volta ripulita di tutte le variabili burocratiche, economiche, " morali", politiche e religiose). La vita corazzata é costantemente preda dei suoi impulsi perversi da cui deve difendersi. Ha bisogno perciò di più comandamenti e norme possibili: devessere tenuta a bada dal prete e dal magistrato e, perché non faccia questo o quello, gli si deve minacciare l'inferno o la galera. Ma neppure queste briglie riescono a contenere il male che é dentro la vita corazzata e che, periodicamente, esplode: guerre, violenze ed atrocità d'ogni genere, omicidi, rapine, stupri, abuso dei minorenni bambini, droga, prostituzione, gioco d'azzardo, corruzione...l'elenco é davvero lungo di come la vita corazzata esprime se stessa in maniera distorta.
        Per la vita sana lo sfruttamento di un'altra vita é impensabile. Non che non potrebbe farlo, ma non sente di farlo. Il benessere e la felicità di cui gode gli impediscono di procurare malessere ed infelicità ad altri. La vita sana non basa la sua azione su qualche dogma ideologico o politico. Fiduciosa in sé, nelle proprie forze, nel proprio lavoro, considera i rapporti umani e quelli di lavoro su una base di cooperazione, non sulla base del " ti frego io ". Questa cooperazione, in armonia con la natura dentro e fuori di essa, é per la vita sana fonte di nuova gioia. Per rispettare gli altri lavoratori, la vita sana non ha bisogno della tessera d'un qualsiasi partito. Il rispetto che ha del proprio lavoro, gli genera spontaneamente rispetto e gratitudine per il lavoro altrui, dal più complesso al più semplice. ( Le cose stanno diversamente, ad esempio, per i testoni del colletto bianco che disprezzano, o non apprezzano, il contadino dalla mani ruvide e " sporche " che procura loro il cibo). La vita sana non disprezza né ama il denaro. Lo considera per ciò che esso é, non per ciò che lo fa diventare, per gli atteggiamenti che gli fa assumere, per le gratificazioni secondarie che esso gli procura. La vita sana non osanna il denaro e non ha bisogno di lussuose dimore. Non si sente in colpa se lo possiede e non é forzata a vivere da stracciona, in tuguri, per alleviare il suo senso di colpa. La vita sana non odia il ricco in quanto tale, né ama il povero in quanto tale. Sa vedere razionalmente come la natura é distorta in entrabi, e non resta intrappolata in false ideologie e falsi sentimentalismi. Sa che entrambi , sia il ricco che il povero, possono avere bisogno del suo aiuto. Sa che il consumismo del ricco e il barbonismo del povero sono aspetti antitetici d'una stessa malattia. E' la sua nevrosi che spesso impedisce al povero di evolvere, anche nelle migliori condizioni ambientali. Alleviata la nevrosi, ostacoli che prima apparivano insormontabili diventano tenui barriere. La vita sana distingue quali responsabilità spettano all'individuo e quali alla società. Non vuole scaricare l'individuo delle sue responsabilità, ma dargli la possibilità di assumersene il massimo possibile. La vita sana non ha bisogno di strutture ( sindacati, ecc.) per difenderla.
        Conscia dei suoi diritti, in pieno contatto con le sue forze, sa difendersi da sola, e non delega ad altri ciò che é suo dovere fare. Se i lavoratori avessero un contatto naturale con il loro diritti e doveri, certamente il loro rapporto con i datori di lavoro sarebbe molto migliore di quello mediato dai sindacati.
Ovviamente sarebbe altrettanto necessario che i datori di lavoro fossero in contatto con i problemi reali dei loro dipendenti. La vita sana vede e vive la sessualità nella sua giusta luce. Non la ipertrofizza, né fa finta che non esiste. Per la vita sana, il rapporto sessuale é un rapporto d'amore ( indipendentemente dalla durata di quest'ultimo), di tenerezza, di gratitudine. Non lo nasconde, né lo espone in pubblico. E' gelosa della sua intimità percé sente che solo in quell'intimità é possibile una fusione completa con la persona amata.
        Non vuole essere disturbata da suoni, rumori, persone, fantasie o quant'altro può distorglierla dal lasciarsi andare al piacere, dal sentire appieno la dolcezza delle sue correnti orgonotiche e la vibrazione energetica del partner. La vita sana rispetta la propria sessualità come rispetta se stessa in tutte le sue manifestazioni naturali. Sente appieno la sua sessualità e non ha bisogno, per ricordarsela, per sentirla, di raccontare barzellette oscene o di disegnare scene perverse sui muri dei cessi di tutto il pianete. La vita sana non ha bisogno di dire, di programmare " facciamo l'amore ". Il fatto stesso d'amare, lo attira periodicamente al partner, e la vibrazione dello sguardo di quest'ultimo gli fa sentire l'eccitazione corporea e genitale, da cui nasce il desiderio dell'unione.
Poiché la vita sana sente tutto ciò in modo immediato, considera naturali i giochi sessuali dei bambini coetani di sesso opposto. Non lo provoca, né li stimola artificialmente, né li ostacola: crea invece le condizioni ambientali favorevoli al loro sviluppo. Le guarda con simpatia, come la propria.
        La vita sana ha piena fiducia in sé stessa e questa fiducia, insieme alla passione per il suo lavoro, alla tenerezza del suo amore, la rendono incrollabilmente ottimista. Sebbene ella sia consapevole della possibilità che questo pianeta scompaia a causa della distruttività della vita corazzata, la vita sana si muove in esso traendo il massimo di soddisfazione possibile, anche nelle peggiori condizioni esterne. La vita sana si comporta come quegli uccelli che vede cantare e rincorrersi gioiosamente anche se il paeseggio é quello mostruoso creato dalla vita corazzata, con alberi artificiali, natura geometrica, sacchi di plastica, catrame e residui atomici. La fiducia, la passione, l'amore che la vita sana vive appieno gli impediscono di assumere atteggiamenti e pose, essa non crede di essere ma sa di essere, é modesta per natura, ma sa fustigare l'ignoranza arrogante degli innumerevoli sputa-dogmi e sputa-teorie. La vita sana :" é
non credente di professione perché conosce l'immensa capacità che la vita ha di sbagliare, la dubbiosa incertezza delle sue percezioni, e la vastità dei suoi erronei giudizi" (Wilhelm.Reich).


 
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