Archiviodiario - diary
 
L'equipaggio

A bordo 
 

Tra le 350 persone dell'equipaggio, che mediamente sono imbarcate a bordo del Vespucci, (ma la nave ne può contenere fino a 450), ben 190 sono marinai semplici. Proprio al loro fianco gli allievi ufficiali compiono le prime lezioni di pratica del mare e del veliero. Sempre con loro, durante il viaggio, gli allievi svolgono tutte le mansioni indispensabili per far navigare la nave. Durante le manovre generali alla vela, i marinai sono impiegati sul bompresso e sull'albero di trinchetto, mentre gli allievi sono responsabili degli altri due alberi. Fin dall'inizio tra loro nasce una vera competizione. 

Chi finirà per primo di bordare le vele? Chi riuscirà ad essere primo nell'imbrogliarle e serrarle? La parola equipaggio deriva dal francese "équiper", che anticamente significava imbarcarsi. Infatti, anche se ognuno di coloro che sono a bordo di una nave ha compiti e mansioni differenti, tutti devono indistintamente tendere al funzionamento del mezzo ed alla sua manovra. 

Dal Comandante all'ultimo marò, (se ancora così si può chiamare), oggi tutti godono a bordo del Vespucci dei medesimi confort: l'acqua calda, l'aria condizionata, il posto in branda, (le amache sono rimaste solo per i cadetti), la televisione con le videocassette, anche lo stesso menù alimentare. Inoltre, chi è di guardia, può usufruire dello spuntino pomeridiano e della pizza notturna, oltre al cappuccino del bar che è aperto 24 ore su 24. La vita di bordo, la disciplina, lo spirito d'avventura rimangono gli stessi anche negli equipaggi odierni. Il nocchiere di oggi è più consapevole di quello che fa e perché lo fa, si sente più garantito nel suo ruolo, e quando va sui pennoni è sicuro grazie alla cintura di sicurezza e alle preventive istruzioni che riceve da parte dei superiori. Per contro oggi possiamo dire che si è persa buona parte dello spirito goliardico di antica tradizione con cui si affrontava il lavoro, quella sana competitività che serviva a stimolare e cementare per sempre il gruppo.

Le andature. A differenza dei moderni yacht, il Vespucci non può stringere molto piú del traverso, infatti con bolina di 70° c'è piú scarroccio che avanzamento. Per i bastimenti a vele quadre, l'ideale è il vento di gran lasco, neanche la poppa é l'andatura migliore, perché le vele dell'albero di mezzana coprirebbero quelle del maestro e del trinchetto. Anche le virate di bordo in prora diventano difficili, specie con vento teso, proprio per far superare l'angolo morto alla nave. 

Ma i vari Comandanti, come AGOSTINO STRAULINO nella storia del Vespucci, hanno effettuato questa manovra con una certa sicurezza. In plancia poppiera (quella di prora serve soltanto durante la navigazione a motore e per le manovre d'ormeggio) servono otto timonieri per muovere le 4 grandi ruote obbedendo agli ordini del capo timoniere durante la navigazione a vela.


Amerigo Vespucci


I crests della nave


Vedetta 


Piatto di bordo


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